PERPETUITÀ s.f.

0.1 perpetuità , perpetuitade; f: perpetuitae.

0.2 Lat. perpetuitas, perpetuitatem (DELI 2 s.v. perpetuo).

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62.

In testi sett.: f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.).

0.7 1 Durata temporale senza fine o senza un limite definito. 1.1 Stato che si prolunga per l'eternità. 2 Durata che si prolunga per tutta la vita umana. 3 Continuità nel tempo; assenza di interruzioni.

0.8 Diego Dotto 13.07.2016.

1 Durata temporale senza fine o senza un limite definito.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 3, pag. 132.3: La seconda ragione si è, che l'uomo naturalmente desidera d'avere alcuna perpetuità nella vita umana, per alcuna successione di rede e per multiplicamento di lignaggio.

[2] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), L. 5: credendo il suo Regno durare per infinita perpetuitade di tempo.

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 8, pag. 18v.5: E sancti si dilatano per glorioso conoscimento alla infinità del numero nel quale debbono la loro gloria multiplicare: e alla perpetuità del tempo nel quale debbono gloriosi vivere.

[4] Gl Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 114.26: Vediamo anco, che in quelle cose, che sono create, alcune sono corruttibili, cioè ch' ebbero principio, e denno avere fine: alcune sono, che hanno perpetuità , cioè che ebbero principio, e non denno avere fine.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 3, 22-33, pag. 86.30: imperò che non succede la notte al dì, né l'uno dì all'altro, et ancora quivi non è tempo, perché v'è perpetuità ...

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 130, Esaltazione Croce, vol. 3, pag. 1145.14: Anche la morte in perpetuitade di vita, onde si canta ne la Messa...

[7] f De le questioim de Boecio, XIV sm. (gen.), L. III, cap. 11, pag. 78.27: natura fa lo contrario, dexirando de zenerar, asò che le cosse mortae agiam perpetuitae, per providencia de Dee, chi vol che elle durem». || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. alla durata nella memoria collettiva].

[8] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 142.23: per la quale perpetua viridità vollero i Greci intendere la perpetuità della fama di coloro che di coronarsi d'esso si fanno degni.

1.1 Stato che si prolunga per l'eternità.

[1] f Cassiano volg. (A, ed. Bini), XIII ex. (tosc.), Collaz. VII, cap. 25, pag. 90.31: a ciò che come oro, o vero argento, affinato, non avendo bisogno d' alcuna purgazione penosa, li mandi a quella perpetuità . || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; lez. da scalare cronologicamente, un'altra ed., più affidabile, legge perpetuança: cfr. f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VII, cap. 27, pag. 123v.4.

2 Durata che si prolunga per tutta la vita umana.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 71, pag. 341.34: a dimostrazione che quegli li quali per santa legge si congiungono sieno constretti e obligati l'uno all'altro da certe cose convenientisi al matrimonio, e massimamente alla perpetuità d'esso...

3 Continuità nel tempo; assenza di interruzioni.

[1] f Tratt. provvidenza di Seneca, XIV s.q. (fior.), pag. 426.26: A perpetuità di vigilia gli occhi sono sospesi... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Sen., Prov., 3, 9: «in perpetuam vigiliam».