NAVICELLA s.f.

0.1 navecella, navecelle, navesela, navesella, navicela, naviçela, navicella, naviçella, navicelle, navicelo, navichella, naviciela, naviciella, navicielle, navisela, navisella; a: navixela; f: navicelli, navicello.

0.2 Lat. tardo navicella (DELI 2 s.v. nave).

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Stat. pist., 1313; Doc. sen., 1325; Simintendi, a. 1333 (prat.); f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); a Vang. venez., XIV pm.

In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. perug., 1342; Doc. assis. (?), 1354.

In testi sic.: Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

N Le att. in Jacopo della Lana sono cit. dantesche.

0.5 Anche s.m. (navicello, navicelli). || Nota l'ambiguità dell'att. di navicelo in Tristano Cors., XIV ex. (ven.) a causa dell'accordo al femm.

0.7 1 Imbarcazione di dimensioni modeste. 1.1 Fig. 2 [Eccles.] Recipiente di forma allungata che contiene l'incenso usato nella liturgia.

0.8 Diego Dotto 27.10.2016.

1 Imbarcazione di dimensioni modeste.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 37, pag. 212.10: Fuggi lo troppo (e) rallegrati del poco: la navicella ke va p(er) uno piccolo fiume va più sicura».

[2] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 4.5, pag. 408: con pescatori e navicelle a schiera / e barche, saettie e galeoni, / le qua' vi portino a tutte stagioni / a qual porto vi piace alla primiera...

[3] Poes. an. pis., XIV in. (?) (2), 333, pag. 84: Metiallo dentro a quella navicella, / che mi p[a]re atta di star pogho a gallo, / e lla fortuna 'l guidi po' duv'ella / gli à destinato d'esser lo suo stallo».

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 19.12: alcuno si siede in una navicella, e mena i remi ove nuovamente avea arato...

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 17, pag. 85.11: Burchi sono cotali navicielle picciole, le quali sono facte per charicare i legni grossi, e per passare genti, e sono lunghi, e in alchuna parte si chiamano schifi, e in altra parte si chiamano gondole...

[6] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 119, par. 2, vol. 2, pag. 479.11: secondo el numero e la quantità de le nave e de le navecelle e de le rete e degl'altre stromente atte a piglliar gle pessce...

[7] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 2, 15, pag. 35.6: Et in per quello che dubio era se la dita dona, zoè la imperarise, avesse cometudo lo dito maleficio o no, sì fo reduta in la navesella in mar...

[8] Gl a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 9, pag. 33.26: En quel tempo andando Iesù entro la navixela (ço è en la piçola nave), e passà lo mare...

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 30, pag. 144.10: La navichella, in la quali era lu Episcopu cum la sua compagna sencza armi, vidiru veniri duy galey di cursali contra di ipsi.

[10] f Pistole di S. Girolamo volg., XIV: Ed io, uomo lo quale non ho ancora retto nel lago uno piccolo navicello, sono commosso alli grandi fragori e onde del mare Eusino. || TB s.v. navicello.

[11] Cicerchia, Risurrez., XIV sm. (sen.), cant. 2, ott. 131.3, pag. 437: sopr' una navicella li ricolse / co' le cose c'al pescar mestier fanno...

[12] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 55.29: Alora lo puovolo mixeno termene de duj mixi a dever provar questo alli duj fradelli, et Ebal fexe far la navicelo così ordenata...

[13] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. III, cap. 13, pag. 254.6: Innanzi agli occhi era grande moltitudine di navicelli: ciascuno arrecava quivi quello che aveva preso, secondo le forze sue; e i pesci tutti erano gittati a' piedi di Pitio. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- [In opp. a barca e nave].

[14] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 35.21: e però fae tre distinzioni di navigio: nello Inferno passa con barca, quasi ogni ingegno sia sofficiente a quello; nel Purgatorio introduce navicella, che è maggiore che barca, e minore che nave...

- [Con rif. al cesto di Mosè].

[15] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 2, vol. 1, pag. 266.17: [3] Conciò sia cosa che già celare no' il potesse, tolse una navicella fatta di giunchi, ed unsela di bitume e di pece, e posevi dentro lo fanciullo; e poselo nello luogo dove nasce le cannelle selvatiche alla ripa del fiume. || Cfr. Es., 2.3: «fiscellam scirpeam».

1.1 Fig.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Prologo, pag. 1v.14: Però che tanto è da mectare la navicella del debile ingegno a' pericoli del più profondo navigamento... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.2, vol. 2, pag. 3: Per correr miglior acque alza le vele / omai la navicella del mio ingegno, / che lascia dietro a sé mar sì crudele...

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), Prologo 2, pag. 6.13: sono ora conquassato dalle onde d' un gran mare, e la navicella della mente è ripercossa da procelle di grande tempestade.

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 87, pag. 354.11: E tu briga di fornire la navicella dell' anima tua, e d' impire el vasello del cuore di sangue.

[5] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 526.26: Ampo' queste menti non fi domandade dala nostra arte: menor vele convene ala mia navesella.

[6] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 21, pag. 127.4: Asottigliare ci conviene testé le potensie di dentro e raunare tutti li nobili spiriti in nella navicella dello ingegno...

1.1.1 [Con rif. alla Chiesa di Roma].

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 21.3: In della navicella di san Piero prese Elli lo temone per menarla.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.129, vol. 2, pag. 564: e qual esce di cuor che si rammarca, / tal voce uscì del cielo e cotal disse: / «O navicella mia, com' mal se' carca!».

[3] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 124-141, pag. 707, col. 2.4: Oi navicella: çoè Ecclesia.

[4] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 167, pag. 383: Poi dice appresso, perché mal si vive / per li pastor di quella navicella, / come l' opere lor furon lascive.

[5] f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.), Cap. VII.104, pag. 166: Non fu mai retta poi la navicella, / come di prima sanza alcuna pece. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), Prologo, pag. 2.10: la quale ha provveduto, per iscampo della gente umana, d' una navicella lieve e salda, la quale Iesu Cristo fabbricò colle sue mani del legno della santissima croce sua, cogli aguti chiovi della sua passione, colorandola e adornandola col suo prezioso sangue.

[7] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 124-141, pag. 796.5: la navicella di san Piero figura la Chiesa di Roma...

- [Con rif. a un ordine religioso].

[8] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 158, pag. 374.13: Raguarda Francesco con quanta perfezione e odore di povertá, con le margarite delle virtú, egli ordinò la navicella dell'ordine suo, dirizzandoli nella via dell' alta perfezione...

2 [Eccles.] Recipiente di forma allungata che contiene l'incenso usato nella liturgia.

[1] Stat. pist., 1313, cap. 4, pag. 183.19: salvo uno calice, torribile, uno bacino e navicella, li quali co(n)tinuamente s'adoperano.

[2] Doc. sen., 1325, pag. 73.17: Anco, due calici co le patene d'ariento, smaltati e adorati, l'uno maggiore de l'altro, e con teribolo da oncienso co la naviciela.

[3] Doc. assis. (?), 1354, pag. 53.25: Item per reconciatura d'una navecella d'argento s. .XV..