NAVIGAMENTO s.m.

0.1 navicamento, navigamento, navigamentu.

0.2 Da navigare 1.

0.3 Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); San Brendano pis., XIII/XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Atto di viaggiare o compiere un percorso per mare. 1.1 [Specif.:] conduzione a remi di un'imbarcazione. 1.2 Viaggio in mare. 1.3 Percorso seguito da un'imbarcazione in mare; rotta.

0.8 Diego Dotto 27.10.2016.

1 Atto di viaggiare o compiere un percorso per mare.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 39, pag. 182.11: si crede che il navicamento sia sicuro, perchè per lo beneficio della state la crudeltà de' venti si tempera.

[2] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 47.6: a cciò che riposiate li membri vostri per lo grande affanno del navicamento vosso».

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 94.4: E poi che con prosperevole navicamento arrivarono ad Anzio...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 3, 52-69, pag. 94.39: Nella quarta pone una similitudine al navicamento di quella nave a passar lo fiume...

- [In contesto fig.].

[5] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Prologo, pag. 1v.15: Però che tanto è da mectare la navicella del debile ingegno a' pericoli del più profondo navigamento, quanto da' monasterii dell'ermo et dala vita activa (la quale s'opera nele raunançe) la contemplatione di Dio [[...]] è maggiore et più alta. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 [Specif.:] conduzione a remi di un'imbarcazione.

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 58.13: Et quine u per navicamento u per vele era menata la nave per diversi luoghi infine al cominciamento dela quaresima.

1.2 Viaggio in mare.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 181.29: Li quali [Menij] la citati Spartana, chò esti Lacedemonia, per consideraciuni di li Tindaridi, [perochì in quillu navigamentu di nobili fama unu paru di fratri destinatu a li stilli resplendiu], levanduli da locu, aiunssili a li lur ligi et a li lur commoditati. || Cfr. Val. Max., IV, 6.ext., 3: «in illo nobilis famae nauigio destinatum sideribus» (con trad. interpretativa).

1.3 Percorso seguito da un'imbarcazione in mare; rotta.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 31, pag. 176.4: e il navilio di Ravenna ad Epiro, e Macedonia, ed Acaia, e Propontide, e Ponto, ed Oriente, e Creti, e Cipro con diritto navicamento era usato d' andare, perchè nelle cose delle battaglie essere tostano più ha usato di fare prode che la forza.