GUASTARE v.

0.1 cuastari, gastanse, gastansi, gastasse, gasto, gastoe, ghuasta, ghuastando, ghuastare, ghuastaro, ghuastarono, ghuastarsi, ghuastasse, ghuastava, ghuastavano, ghuasterebe, ghuasti, ghuasto, ghuastò, ghuastorola, ghuastosi, ghuastossi, guassa, guassta, guasstare, guasstarla, guasstaro, guasstarono, guasste, guassti, guast, guast', guasta, guastà , guastà', guastaa, guastada, guastadha, guastae, guastai, guastala, guastale, guastali, guastalla, guàstalle, guastallo, guastalo, guàstalo, guastam, guastàm, guastami, guastammo, guastamo, guastan, guastando, guastandogli, guastandola, guastandoli, guastandolo, guastandosi, guastandoti, guastandu, guastanno, guastano, guastanosi, guastanse, guastansi, guastante, guastao, guastar, guastár, guastâr, guastarà , guastará, guastaranno, guastarasse, guastare, guastarea, guastarease, guastarebbe, guastarebbeno, guastarebbero, guastaresti, guastargli, guastari, guastarj, guastarla, guastarle, guastarli, guastarlo, guastaro, guastarò, guastarol, guastarola, guastarolla, guastarolle, guastaron, guastaronla, guastaronlo, guastarono, guastarsi, guastarssi, guastaru, guastarvi, guastase, guastasero, guastasi, guastassaro, guastasse, guasta-sse, guastasseno, guastassero, guastassesi, guastassi, guastassino, guastassiru, guastassono, guastaste, guastasti, guastata, guastatala, guastàtala, guastate, guastatele, guastati, guastato, guastatoglisi, guastatolo, guastatomisi, guastatu, guastaty, guastau, guastava, guastavagli, guastavàlo, guastavam, guastavan, guastavano, guastavanu, guastavasi, guaste, guastè, guasteno, guasterà , guasterae, guasterai, guasteralle, guasteran, guasteranno, guasteravan, guasterave, guasteravege, guasterebbe, guasterebbeci, guasterebbelo, guasterebbeno, guasterebbero, guasterebbono, guasterebe, guasteremo, guastereste, guasteresti, guasterete, guasterò, guasterola, guasti, guastiam, guastiamo, guastiate, guastigli, guastin, guastine, guastino, guastiriassi, guasto, guastò, guastòce, guastoe, guastòe, guastóe, guastogli, guastòla, guastoli, guastolla, guastòlla, guastollo, guastòlo, guastòne, guastònla, guastònno, guastono, guastòrla, guastorno, guastòrno, guastòro, guastorono, guastòsi, guastossi, quasta, quastano, quastò, quastonola, vasta, vastà , vastâ, vastado, vastar, vastarave, vastare, vastase, vastasse, vaste, vasten, vasterà , vasti, vasto, wasta, wastay, waster.

0.2 Lat. vastare incrociato con un termine germ. in w- (DELI 2 s.v. guastare).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ricordo d'imprese pisane, p. 1246 (tosc.mer.?); Lett. sen., 1260; Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. lucch., 1301; Lett. sang., 1340; Lett. volt., 1348-53; Doc. amiat., 1367 (3).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Pamphilusvolg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. bergam., 1293; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Stat. chier., 1321; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Doc. padov., 1379 (2); Stat. ver., 1380; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. abruzz., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Stat. castell., XIV pm.; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); a Stat. viterb., 1384; Destr. de Troya, XIV (napol.); a Apologhi reat., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Danneggiare qsa in modo da pregiudicarne l'integrità, la validità o le buone condizioni (anche pron.). 1.1 Assol. Arrecare danno, nuocere. 1.2 Pron. Ridursi in uno stato di logoramento, di usura progressiva. 1.3 [Rif. a un oggetto:] spezzare in più parti, sfasciare; rendere non più utilizzabile (anche pron.). 1.4 Danneggiare lo stato di buona salute (del corpo o di una sua parte). Pron. Ammalarsi; perdere le forze, diventare fiacco. 1.5 Pregiudicare il vigore, indebolire. 1.6 Compromettere in modo grave l'integrità e la validità fisica per mezzo di una ferita, una lacerazione o una mutilazione (anche pron.). 1.7 Alterare l'aspetto di qsa deturpandone i lineamenti; sfigurare (anche pron.). 1.8 Pron. Subire un aborto (?). 1.9 Fig. [Rif. alla gradevolezza dell'aspetto o alla capacità attrattiva:] rovinare, fare sfiorire, sciupare (anche pron.). 1.10 Fig. [Rif. ad astratti o a valori morali:] degradare, svilire, diminuire il valore; deteriorare, rovinare rispetto a una condizione ideale o desiderabile.1.11 Fig. [Con rif. a un accordo, una norma:] infrangere, trasgredire (anche pron.). 1.12 Fig. Rompere la continuità di qsa, interrompere (anche pron.). 1.13 Scomporre o turbare la coesione strutturale di qsa o il rapporto armonico tra le sue parti; scompaginare. Anche fig. 1.14 Fig. [Rif. a entità o istituzioni sociali, politiche e religiose:] turbare il benessere o l'ordine; portare alla decadenza; sovvertire, sconvolgere (anche pron.). 2 [Con rif. alle proprietà fisiche di oggetti o materie:] pregiudicare la qualità mediante un processo di deterioramento, di degradazione (anche pron.). 2.1 [Rif. a un alimento o a una bevanda:] alterare, deteriorare la qualità o le proprietà; pregiudicare la commestibilità. Anche pron. 2.2 [Con rif. a un alimento o a una bevanda:] pregiudicare la qualità per mezzo di sostanze infette o nocive; inquinare, contaminare. 2.3 Ridurre in uno stato di decomposizione. Pron. Marcire, decomporsi. 2.4 Pron. [Rif. a un alimento o a una bevanda:] andare a male, avariarsi. 2.5 Alterare l'autenticità di qsa, falsificare. 2.6 [Rif. al tempo metereologico:] alterare rispetto a una condizione ideale, peggiorare (anche pron.). 3 [Con rif. alla purezza o integrità morali di un individuo o di valori etici:] corrompere, traviare, contaminare (anche pron.). 4 Distruggere, annientare; devastare, ridurre in rovina (anche pron.). 4.1 [Milit.] Sottoporre a devastazione e saccheggio (una città, un territorio o, per meton., una popolazione). 4.2 [Rif. a strutture edificate:] abbattere, demolire, ridurre in rovine. 4.3 Crollare, andare in rovina. 4.4 Privare qsa della consistenza che le è propria disperdendone o distruggendone le parti. 4.5 [Rif. a cibi e bevande:] consumare. 4.6 [Rif. alla traccia visibile di una rappresentazione scritta:] cassare, eliminare. 4.7 Fig. [Rif. ad astratti, in partic. attinenti alla sfera emotiva o intellettuale:] privare della validità, dell'efficacia, della capacità di perdurare o di determinare un fatto (anche pron.). 5 Privare della vita, sterminare. 5.1 Pron. Morire. 6 [Rif. alle ricchezze o ai beni patrimoniali:] disperdere senza criterio; sperperare, dilapidare (anche pron.). 6.1 [Dir.] Distruggere o confiscare beni patrimoniali per disposizione di un'autorità pubblica.

0.8 Speranza Cerullo 12.10.2015.

1 Danneggiare qsa in modo da pregiudicarne l'integrità, la validità o le buone condizioni (anche pron.).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 606, pag. 548: L' arbor qe con l<e> soi rame pur se bate e fere, / tanto qe lo so fruito destruçe, vasta, e pere...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 8: li mali artefici (et) li mali operatori molte buone op(er)e dipo molte fatich(e) (et) dipo molte spese guastano (et) sensa se(n)no distrugeno.

[3] Stat. sen., 1280-97, par. 69, pag. 21.8: Item, ordiniamo che tucte le vie del distrecto del detto Comune e de la sua corte debbiano stare aperte, a ciò che neuno le guasti; e qualunque le guastasse, esse debbia araconciare a le sue dispese...

[4] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 56, pag. 104: le cosse che in pretioxe fine molte ben guardae, / azò che alcun no le guasta tenue fin ordenae...

[5] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 16, pag. 106.11: E sappiate che anitre e oche non potrebbero vivere se non dove avessero acqua o erba, ma molto danno fanno con loro becco alle biade, e molto guastano tutte erbe con loro uscito.

[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 2, pag. 21.17: e quando ella [[scil. l'ape]] dee fare suo fructo si vae inprima cercando di trovare con che essa possa sugellare lo suo bugno da ciascuna parte e lati, che vento né altra cosa non vi possa intrare che le guastasse o che n'escisse se non de quello lato unde ella entra.

[7] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 45.9: Non vedete voi, diss' ella [[scil. una moglie al proprio marito]], come catun dì i vostri cani guastano i panni nostri e il letto, che non passa mai due dì che non li ci convenga canbiare? io vorrei piutosto che fossono tutti morti che guastassono ogni cosa come e' fanno...

[8] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 169.14: S'el vegnerà lo thron quand coha i oxey, molt se 'n guasta dey ove, e sovenza fiada fa abortir le gravie, zo dis Aristotel.

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 171, vol. 1, pag. 156.29: Et lo detto giudice possa et debia ricevere li richiami et accuse et denuntiagioni, le quali si facessero d'alcuna comunanza o vero singulare persona, la quale avesse guastato o vero chiuso o vero guastare o vero chiudere avesse fatto alcuna via, ponte o vero fonte.

[10] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. [129], pag. 57.20: Anco statuto e ordinato si è, che qualunque persona tagliarà, guastarà o spedarà alcuna quercia in podere altrui [[...]] paghi per ongni volta e per ongni quercia C s. de denari cortonesi...

[11] Stat. sen., Addizioni 1320-26, [1326] 9, pag. 65.5: Statuimo et ordiniamo, che neuna persona debbia guastare siepe neuna di neuno luogo altrui...

[12] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 20, pag. 134.37: Et se [[la lavandaia]] ne perdesse o guastasse alcuno delli decti panni, sia creduto et dato fede con suo saramento a colui che dato avesse li panni, et allo suo stimo debbia mendare la decta lavandaja...

[13] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 425.1, pag. 256: Chi non sa scortigar guasta la pelle...

[14] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 97.2: Item tuol la fllor de lo rosmarin e metillo in la toa chaxella lò che tu teni li tuò drapi e non abiar paura che tarme li possa vastare né alltri liberi.

[15] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 9, ch., pag. 238.19: è manofesto perché la gragnuola che cade non solamente guasta i frutti che truova, ma anche impedisce la fertilità de la terra del sequente anno...

[16] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 17, pag. 147.1: Abbo veduto l'altare di Dio circundato di muli, i quali con molti calci ogni cosa guastavano.

[17] Stat. fior., 1334, L. II, cap. 6, pag. 296.11: E sieno tenuti [[...]] ciascuno de' detti tintori [[...]] di mendare a' mercatanti di Calimala ogni panno che si perdesse o guastasse, e soddisfare ogni danno che avenisse de' panni...

[18] Stat. sen., a. 1338, pag. 43.11: Item, statuto et ordinato [è] che se alcuna persona del detto Comune guastasse o malestasse, overo cavarà, alcuna via vicinale [[...]] sia condennato...

[19] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 208, par. 1, vol. 2, pag. 282.7: se alcuno en glie tempe passate alcuna fonte, la quale fosse suta enn alcuna via overo luoco piubeco, avesse guasta overo guasterà per lo tempo ke deie venire, [[...]] la podestà [[...]] e offitiale de danne siano tenute quillo costrengnere de refare e ranconciare...

[20] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 71, pag. 257.7: Ma alcuna fiata ch'egli andava fuori, egli andava guastando e rompendo le cose d'altrui...

[21] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 205, pag. 112: E catena mai non la scrutare, / E quanto è longa lasala stare. / Qualonche la catena ascurtarà / La catena e la vite guastarà ...

[22] Stat. lucch., 1362, cap. 34, pag. 102.33: quando si mena alcuna donna o femina a marito [[...]] neuna altra cosa in fraude delle predicte cose fare possa, nè guastare o occupare lo lecto dello spozo, o vero pilliare lo spozo o la spoza contra la loro volontade...

[23] Doc. fior., 1364 (2), Lett. di J. degli Alberti, pag. 64.10: ma anche vi dico che l'anima benedetta del castellano pisano v'era, à rotto alcuno muro ch'egliro vi aveano raconcio, et guasto et rubato ciò che à potuto, tanto che perdio molto tristamente l'à lasciata...

[24] Doc. padov., c. 1379 (2), pag. 70.15: Sapiè che maistro Bortolamio se chaçà entra la casa contra mio volere e sì guastà molte cose che precedeva e altre mie cosse che era entra la ca'...

[25] Esopo tosc., p. 1388, cap. 40, pag. 183.13: innanzi che io usassi nella tua casa non potevi mangiare veruna cosa che prima per li topi non fusse assaggiata, né portare vestimento che per loro non fosse guasto e vituperato...

[26] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 32, pag. 39.11: E la somença de la verça guasta el sperma, quando el se ne fa supposita a le femene.

- [Prov.].

[27] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 445, pag. 128: La fossa in che se deno piantare / Tre mani de vanga la fa cavare, / E non più punto, chè quella basta, / C' ogni poco e troppo guasta / Tutte le cosse che se fano / Quando rason in lor àno.

1.1 Assol. Arrecare danno, nuocere.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 21, 1-18, pag. 467, col. 1.11: Parebbe fronda, çoè arbore in che lo folgore del tron ferisse e guasta.

[2] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 17, pag. 69.13: Posto che io sia più ratto atto a guastare che all'acconciare, pure io mi pasco l'anima mia di queste vivande, e d'altro non ò io fame.

[3] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 154, pag. 125.14: Acciò che la donna grossa porti il suo figliuolo a bene [[...]] guardisi di troppa fatica, e di bere vino pretto, ch'è quella cosa che molto le guasta.

1.1.1 Sost. Azione lesiva o distruttiva (in senso materiale o morale).

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 6, pag. 111.35: Bastiti, o uomo, lo naturale ornamento, e non mutare l'opera del tuo Creatore, perocché volerla mutare è un guastare.

[2] F Lett. comm., 1380-1407 (tosc./sett.), [1383]: Questo dì sono giontte a la porta qui 9 balle di fustani di Cremona singnatte di vostro singno le qualle à mandatte Sandro da Firenze e debono chapitare a Vingnone a Boninsegnia. E questo vegio istando io a questo modo sarebe uno ghuastare i fatti mey di che mi grava per la fidelità e basta. || Frangioni, Milano fine Trecento, p. 4.

1.2 Pron. Ridursi in uno stato di logoramento, di usura progressiva.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 61, pag. 302.27: Sono cose che ssi conservano usando, sì come lo strumento, l'arco, l'armi e cotali cose: e non usandole si guastano, usandole si conservano.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 12, pag. 100.11: In questo mondo visibile le corpora peggiorano, et guastansi stando qui.

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 72, vol. 1, pag. 410.25: lle piccole cose e lle grandi si guastano continovo nella nostra città per le spezialtà de' cittadini.

1.3 [Rif. a un oggetto:] spezzare in più parti, sfasciare; rendere non più utilizzabile (anche pron.).

[1] Pamphilus volg. (ed. Mascherpa), XIII t.q. (venez.), pag. 194.5: O ser Panfilo, perqué speçai -voi malamentre le nostre porte? E perqé destrué -voi e guastai lo caenaço e le porte le qual fo conprade delo meo avere?

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 4, pag. 149.17: se la virtude del cielo se cessasse [[...]] le plante e li animali e le minerie [[...]] se desciorreano e desfareanose tutti [[...]] e giamaio non se ne farea generazione nulla: secondo lo sugello che se guastasse, che non farea operazione e·lla cera, e la cera non se trovarea lavorata.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 21, pag. 311.31: E può l'uomo ordinare la fonda del dificio dentro con anelli di ferro, [[...]] sì che vi si può fondare alcuno ferro rovente, il quale ferendo nell'ingegni dei nemici somigliantemete gli guasta.

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 3, pag. 91.14: la cosa molle legiermente la ymagine del sugello ve si forma (et) per la grande humidità legiermente se struge, quello k'è secco (et) duro difficilmente se guasta...

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 87, pag. 417.1: guasta la nave, sono guasti i remi e le carrucole e tutte quell'altre cose.

[6] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 19.46, pag. 376: Fa come la paonessa, / Che fa le vie rivolte, e poi pon l' uova, / Perché 'l paone colla suo lunga coda / Non possa andarle a guastare nel nido.

[7] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 83, pag. 176.21: Ordiniamo, che lo Breve di Villa et li Capitoli suoi [[...]] si debbia scrivere et exenplare in carta di montoni, acciò che di quello Breve si possa sempre avere copia, nè per deffectu di carte lo decto Breve si guastasse et guastare si possa.

[8] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 12, vol. 3, pag. 60.2: Allora Achille furioso [[...]] domandante da presso colla risplendiente spada lo sicuro nemico, vidde ch'egli guastava lo scudo e 'l cappello colla spada...

[9] Doc. pis., 1335/36 (?), pag. 354.2: A dì 21 d'ogosto [[...]] e' fu uno sì gran vento la note che ne po[r]toe la tore dello Chumuno e la cha[m]pana gitoe i(n) una chasa, e no si gastoe...

[10] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 14, pag. 27.20: e se avvenisse che questo cavallo voi ardeste, o in altro modo guastaste o violaste, Troia sarebbe disfatta.

[11] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 68, pag. 228.12: [[Florio]] avvisandolo in quella parte nella gola là ove la lancia avea le armi guastate, alzato il braccio, sì forte il ferì, che alcuna arme non gli giovò che egli non gli ficcasse la spada assai nelle nude carni...

[12] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 305.12: i Trojani vollono sopra a loro grandissimo pondo di sassi, i quali abattéro molto li Rutoli, e guastâr lo' la coverta dell'armi.

[13] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 119, par. 23, vol. 2, pag. 484.8: egl dicte paroffiane e gl loro fameglare e ofitiagle e ciascuno possa e a luie sia liceto togllere e guastare le rete e tutte altre estromente atte a pigllare pessce degl dicte grande.

[14] Stat. castell., XIV pm., pag. 215.4: a neuno homo sia licito questa pagina de nostro statuto et de nostra ordenatione guastare et speçare overo encontra essa per matto scutigiamento venire.

[15] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), [Appendice], pag. 40.11: E l'exemplo de çò sì è lo segello facto in la cosa humeda, çoè in la çera: tosto se fa e tosto se desfa, e 'l sigello che fi in l'oton grevemente se fa e grevemente se vasta.

[16] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 29, pag. 595.32: statuimo che nessuno [[...]] le lettere del Legato o del Rectore on de suoi judici ed officiali o generali o altri presumischa d' occultare, corrumpere, cançellare, guastare, ardere o dare a mangiare ad altri o fare mangiare...

[17] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 2, pag. 16.2: Onde uno frate chiamando frate Alberto alla sua cella, egli non essendogli, la statua rispose. Costui credendo che fosse idolo di mala ragione, la guastò.

[18] a Stat. lucch., 1376, L. I, cap. 11, pag. 33.34: Et li dicti pesatori abiano le statee et bilancie et marchio della dicta corte, ma quelle siano tenuti fare conciare se tra lle loro mani si guastasseno et dirissare alle loro spese.

[19] Legg. S. Caterina Verg. e Mart., XIV (tosc.), pag. 182, col. 2.1: Io ti priego, signor mio Iesu Cristo [[...]] tu vuogli distruggere e guastare queste ruote, e ch' elleno non mi possino nuocere nè maculare.

[20] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 36, pag. 298.5: E quasy rocte e scassate le nave soy [[Pirro]] venne et applicao in uno porto decto Melion per nome, ove necessariamente fece reparare le nave guastate per la tempestate...

[21] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 8, pag. 24.11: et alora el venne un furore da celo chi tuta l' ymagine de Çulian apostata franse e guastò.

1.3.1 [Rif. a tessuti o a capi di vestiario:] ridurre in pezzi mediante strappi o lacerazioni; disfare l'ordito (anche pron.).

[1] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 39, pag. 164.5: E i decti IIJ [[scil. tre buoni uomini dell'Arte]] debbiano sentenziare i panni che fussero iscipati o guastati ai telai...

[2] Stat. pis., 1304, cap. 67, pag. 709.6: Et li consuli siano tenuti di fare convenire [[...]] tutti li gualcherai; et debbiano ordinare co' loro, se potranno, acciò che li panni ch' essi fanno di lana di Garbo, non si debbia guastare nè magagnare nè macchiare...

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di s. Maria Egiziaca, cap. 2, pag. 207.19: le vestimenta mie, colle quali io passai al diserto, in brieve tempo si guastarono e infracidarono per la brinata e per lo caldo...

[4] Cavalca, Specchio de' peccati, 1333 (pis.), cap. 11, pag. 84.13: Quale cosa è, uomo, che tu non voglia aver buona? Nulla certo: onde vogli avere buona gonnella, e buona camicia, e buone calze, e se si guastano, o lordano, sì le racconci, e lavi.

[5] f Chiose a Ciampolo degli Ugurgieri, Eneide, XIV t.-q.d. (sen.), chiosa h, pag. 434.1: Li fati so tre suoro; l'una porta la rocca, l'altra trae le fila, l'altra guasta tutto il filato... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Stat. sen., 1343 (2), L. 2, pag. 122.12: Se el tengnitore non aconciarà overo tegnirà el panno come debba overo esso panno guastarà , sia tenuto di mendare esso panno siccome el mercatante che gli l'avarà dato aprezzarà...

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 71, pag. 257.14: E continuo egli [[scil. Tristano]] andava ignudo; perchè, com'egli aveva i vestimenti, così súbito egli tutti gli squarciava, e' pezzi gittava via e ancora cogli denti gli guastava.

[8] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.205, pag. 49: Vidi Penelopè guastar la tela / per aver termin d'aspettare Ulisse; / e molte volte la disfece e fèla.

[9] a Apologhi reat., XIV, 17.14, pag. 677: Començò [[scil. l'aseno]] a ridere et a raiare, / et vali adosso et començò ad raiare, / puseli le gamme adosso enmantinente, / et guastoli li panni endosso enmantinente.

1.4 Danneggiare lo stato di buona salute (del corpo o di una sua parte). Pron. Ammalarsi; perdere le forze, diventare fiacco.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 147.2: ché 'l ferro, se l'aopere, sì si logora, se no l'aopere, la rugine il consuma. E così l'uomo per esercizio si logora e per troppo riposo si guasta.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 6: lo visio dela pigritia p(er) riposo guasta lo corpo, s(e)c(on)do che uno phylozofo dice.

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 70, pag. 78.13: E del favellare aguto si guardi [[scil. il dicitore]], perché molte volte in una aguta favella si guasta tutta la boce.

[4] ? Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.), 46, pag. 517: Per si s'agata tost<o> ke non è bon, / ni no se lava tost<o> con' fa 'l savon: / per molte colse se pò l'omm<o> vastare.

[5] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 25 proemio, pag. 389.10: lussuria guasta il corpo.

[6] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), IV, 24.4, pag. 417: chi troppo manya e beve troppo è i(n)gu(r)du villan(u), / p(er) lo sup(er)co guastase tostu lu corpo humanu.

[7] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 159.17: più tosto le femmine di vechiezza si guastano che maschi, ch'ànno fortezza in compier lor volontà.

[8] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 301.14: né il platano può resistere a li venti se non è vecchio, e li novelli prati guastano li piedi scalzi...

[9] f Bart. da San Concordio, Giugurtino, a. 1313 (tosc.), Cap. 3, pag. 127.7: sì tosto che cominciò a crescere, [[...]] non si diede a ciò, che per lussuria né per pigrizia guastasse sé medesimo, ma, [[...]] si diede a ben cavalcare, lanciare a prova con gli altri suoi iguali, a correre... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 85.16: [[il vino]] enflama a carnal concupiscentia, specialmente çoveni, anchora embriga lo studiar e storba lo çelebro e vasta li nervi li qual nasce dal çelebro e fa vengnir tremor en tutt' el corpo...

[11] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.232, pag. 313: È di men rischio tenerlo rivescio [[scil. il bambino]]: / Ché sta più saldo, e non può voltare, / Né an' guastare lo braccio su dormendo...

[12] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 656.9: E s'egli [[scil. il signore]] fosse furioso e iroso, sia sopportato dolcemente, eziandio infino alle battiture; ma là ov'egli trapassasse il modo di guastare membro, o dare morte ingiustamente, licita è la fuga e la partita.

[13] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 6, pag. 33.2: la divina giustitia tormenta ell' anime de' gholosi con acque, grandini e nieve le quali anime abbatte, tribola e tormenta, sì come per lo superchio mangiare fecero guastare li corpi loro a la 'mfermitade.

[14] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 3, pag. 240.36: infino a tanto che la piaga si nasconde al medico, diviene ella putrida e guasta il corpo, ma, palesata, le più volte lievemente si sana.

[15] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 321.36: lo male amore nell' anima si è come il male umore nel corpo, cioè, che la corrompe, e guasta, e finalmente lo uccide...

[16] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 22.24: Se tu è' caçuo in grevissima malatia, usa quella parola de san Polo apostol, quando el dixe: "Se l'omo nostro de for, zoè 'l corpo, se guasta e se corronpe, quel dentro, çoè 'l spirito, se conça e se renova de dì in dì continuo".

[17] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 15, pag. 122.30: lo stomaco [[...]] non sappiendo io per quale cagione guastatomisi, a quella deforme magrezza m' avea condotta.

[18] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 24, pag. 166.19: anche è utile fargli [[scil. ai buoi]] arar prima in terra non soda, acciocchè la nuova fatica non guasti i lor colli ancora teneri.

[19] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 122, pag. 409.16: Questo fanno i villani ancora, che non sanno, che sia verace diletto, e dilettansi di bere il vino possente non dopo le vivande, ma a digiuno, sicché il vino se ne vada liberamente a' nerbi, e guastigli.

[20] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 8 [Gola].13, pag. 51: La fine mia, per mio soperchio, è tale, / ch' i' guasto gli occhi e parletica vegno / e caggio in povertá senza sostegno.

[21] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 9, pag. 492.22: Tu n'hai uno [[scil. dente]] da questa parte il quale [[...]] non solamente è magagnato ma egli è tutto fracido, e fermamente, se tu il terrai guari in bocca, egli guasterà quegli che son dallato...

[22] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 11, 61.4, pag. 624.17: Giove gli concedette che egli, se potesse, prendesse di lei ogni piacere. Di che Vulcano, volendola un dì sforzare, fu sì da lei percosso in terra, che egli si guastò l'anca, e sempre poi andò sciancato.

[23] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 119, pag. 242.15: Cosí el prelato [[...]] vedendo il membro del subdito loro essere infracidato per la puzza del peccato mortale, se esso vi pone solo l' unguento della lusinga senza la reprensione, non guarisce mai, ma guastará l' altre membra, che gli sonno d' intorno legate in uno medesimo corpo...

[24] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 327, pag. 365.26: Uno autore scrive che un ne tose [[scil. della canfora]] el pexo de siè aurei in tre fiè, e la ge guastà sì e el stomego che ello no posea paìre.

[25] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 80, pag. 200.23: et siene p(er)iculoso q(ua)n la ca(r)ne se marça et sì cch(e) tumore descende alle memb(r)a spi(ri)tale dint(r)o, et guastale.

- [Rif. a un animale].

[26] Doc. aret., XIV pm., pag. 210.30: E se 'nt(er)venisse che · rro(n)çino mo(r)isse, guastasse o maga(n)gnasse, vostra colpa o no, p(ro)mettete de dare a lui <la vitura> la stima del comuno...

[27] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la guardia..., pag. 571.46: E manterrassi forti sicundu ki cunveni, kí [[...]] si pir avintura fatigassi troppu, purriassi guastari di multi infirmitati ki li porti ad illu la sua grassizza naturali.

- Fig. Affliggere, tormentare.

[28] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 26.7, pag. 44: Deh, perché sì la mia fortuna vola sempre al contrario e cotanto me adasta / [[...]] cum un fastidio che mi palpa e tasta / infin sul core, m'impedisse e guasta / l'anima mia, ch'è isconsolata e sola?

1.4.1 [Rif. ad animali adoperati in attività umane:] ferire o ammalare in modo da rendere invalido, inabile (anche pron.).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 11, pag. 100.12: E se t' avviene bono lo sparvieri, guardati di non farli prender colombo in su torre, però che spesse volte se ne guasta, per la grande caduta che elli fanno.

[2] Libro Gallerani di Londra, 1305-1308 (sen.), pag. 87.3: ispendemo [[denari]] partitamente in detto piombo, andando, venendo e mandando per detto fatto, e per uno cavallo si guastò in cavalcandolo a Nottinghamo...

[3] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 4, pag. 13.18: Quando tu vuoli largare l' astore all' oche o alle grue, guardati di largarlo se sono molte, imperocch' elle l' offendono e guastallo sì che mai non vi si può ravviare.

[4] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 19, pag. 16.24: E a quello cotale, che la bestia sua non avessi facta extimare e la stima scrivare [[...]] non sia tenuta niuna ragione de la dicta sua bestia, se si guastassi, magagnassi o perdessi o morisse, né stima né mendo possa adimandare.

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 102, vol. 1, pag. 566.6: tennero per aspre e diverse vie piene di spine e di pietre, le quali erano impossibili a potersi fare per gente umana [[...]] ma alla fine con grande affanno, e perdendo e guastando molti di loro cavagli, furono di sopra alla detta montagna.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 64, pag. 141.7: Oh, io non credea, Agnolo, che tu fussi Gian di Grana, e che tu giostrassi; almeno me l' avestù detto, quando tu accattasti el mio cavallo, che mel déi aver guasto, però che non era da giostra.

[7] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 8, pag. 26.6: Bene èe vero ch'è buono talvolta ucellare a l'oghe, [[...]] ma pogo se vuole usare, perchè tutti li grandi ucelli troppo faticano li falconi e guastanosi.

1.5 Pregiudicare il vigore, indebolire.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 9: no(n) senp(re) leggere né senpre sc(r)ivere dovemo, imp(er)ò che l'uno di loro astri(n)ge (et) tolle le forse (et) altr[o] le fa (et) guasta...

[2] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Dela utilitade e nosimento del ba(n)gno, pag. 21.23: Ma passando lo modo [[scil. dei bagni]] in caliditade, vasta le forçe e conduse a sincope...

1.6 Compromettere in modo grave l'integrità e la validità fisica per mezzo di una ferita, una lacerazione o una mutilazione (anche pron.).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 42, pag. 196: Dirá lo fio dr'Altissimo ai misri confundui: / «Vedhí com li mei membri fon guast e desperdudhi, / Vedhí le man e i pei li quai 'm fon strafondui.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 303.18: s'elli avviene che quelli dell'oste prendano alcuno di quelli del castello, ellino nol debbono véndare, ma guastare de la persona, sì ch'elli non possa poi più tenere danno, e rimandarlo dentro, acciò che 'l pane lor venga più tosto meno.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 41, pag. 514.7: Taccio ancora de' barbari tra loro gli spessi laceramenti, quando le schiere due de' Goti, e poscia gli Alani e gli Unni con molti tagliamenti si guastaro.

[4] Poes. an. abruzz., XIII, 14, pag. 42: Facealu vattere [[scil. Cristo]] co le vermene: / Guastao la carne et ruppe le vene.

[5] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 60, pag. 184.7: Li figliuoli [[scil. i nati del leone]] quando sono cresciuti dentro al corpo della madre, non vogliono soffrire di starvi infino all'ora della diritta natività, anzi sforzano la natura sì che guastano la matrice della loro madre con l'unghie...

[6] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 520, pag. 29: Uno de quig' che la batea / Sì l' apelava e sì disea: / 'O Margarita, Margarita [[...]] Per que te laxe tu guastar? / Cum bel tresor tu ài perdù, / Cum bïata serisi tu!

[7] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): dei sì digiunare, che il corpo tuo sia sostentato, come si conviene [[...]] e non ti dei guastare la persona. || Manni, p. 166.

[8] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 77.35: et [[il podestà]] cadde in sul tetto de la gabella, ch'è di fuori del Palagio, et poi cadde in terra, et guastossi sì le mani et la persona, che pochi dì ne visse.

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 329, vol. 2, pag. 371.25: Et se alcuno sarà accusato [[...]] d'alcuno maleficio enorme o vero orribile, cioè d'omicidio [[...]] et di prendere huomini o vero femene o vero di guastare membra et di trare occhi o vero denti [[...]] tanto tenga lui, la podestà, sotto fidata guardia...

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 33.3, vol. 1, pag. 561: La bocca sollevò dal fiero pasto / quel peccator, forbendola a' capelli / del capo ch'elli avea di retro guasto.

[11] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 14, pag. 641.20: E la tristizia di queste cose [[scil. dei beni materiali]] porta in sé figura di ninferno; ed è simile al pianto dei fanciugli, che piangono perché non è posto loro il coltello in mano, col quale s'avrebbono guasta la persona...

[12] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 2, pag. 22.13: lo re fece venire carboni di fuoco; e, come lo fantino li vide, ne prese uno e miseselo in bocca ed in tal modo si guastò la bocca e la punta della lingua, che sempremai poi, secondo che dicon li ebrei, ebbe la lingua impedita.

[13] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 83, par. 3, vol. 2, pag. 140.13: quignunque mocçerà ad alcuno el naso [[...]] overo guasterà overo cekerà ad alcuno l'occhio, overo mocçerà ad alcuno el labro overo la barba overo glie viriglie, sia punito secondo co' homicidaio.

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 70, vol. 2, pag. 132.2: e 'l ponte alla Carraia [[...]] cadde colla gente che v'era suso; onde molte genti vi morirono e annegarono, e molti se ne guastarono le persone...

[15] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 74, pag. 271.34: Ahi Iddio, - diceva Dinadan - , se tue m'avessi creduto tu, Tristano, non aresti perduto tuo buono roncion, nè aresti sconcio tuo braccio nè guasto -.

[16] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 80, pag. 338.22: et quando elli [[scil. gli elefanti]] sono uniti in battagla elli si sforçano quando possono di guastarsi amendue li denti.

[17] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 106.24: E mentre che meteva in ponto tale giustizia, el populo di Siena si raunò in sul Chanpo e a molti lo' pareva che per sì picholo delitto e' fuseno guasti tanti uomini.

[18] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di la maynera..., pag. 575.5: pir lu trairi di li denti e pir lu forti mutari di li freni li buki di li cavalli si solinu guastari.

[19] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 21, pag. 124.9: Allora santo Francesco gli parlò così: «Frate lupo, tu fai molti danni in queste parti, e hai fatti grandissimi malifici, guastando e uccidendo le creature di Dio senza sua licenza...

[20] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Gdc 2, vol. 2, pag. 523.6: [[Iddio]] udiva ed esaudiva il pianto e le lagrime di coloro i quali erano afflitti e tribolati; e sì gli liberava da coloro i quali gli tagliavano e guastavano e uccidevano.

1.7 Alterare l'aspetto di qsa deturpandone i lineamenti; sfigurare (anche pron.).

[1] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. II [Phars., II, 139-206], pag. 23.32: Che giovoe [[...]] guastare lo volto di Mario sì come vile? Elgli dovea essere lasciato tale ch'elgli potesse essere conosciuto, acciò che questo male e questa morte mostrata piacesse a Silla.

[2] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 483, pag. 789.20: Cioè non tema la fante, quando ella liscia la donna, però che la paura fa più tosto fallare e guastare el viso e 'l capo.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 7, pag. 617.25: gli parve che d'una parte del bosco uscisse un grande e fiero lupo, il quale prestamente s'avventava alla gola di costei [[...]] e poi di bocca uscitagli, tutta la gola e 'l viso pareva l'avesse guasto.

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 30, pag. 332.16: egli [[scil. il giovane Spurima]], per non esser cagione che alcuna casta mente la sua onestà contaminasse con appetito men che onesto, preso un coltello, tutto il bel viso si guastò, rendendolo non meno con le fedite diforme che formoso fatto l' avessono le mani graziose della natura.

1.7.1 Pron. [Rif. ai capelli:] strappare, scompigliare.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 53, pag. 207.14: E se non fosse che le sue dilicate mani erano con istretto legame congiunte, ella s' avrebbe i biondi capelli dilaniati e guasti, e 'l bel viso sanza niuna pietà lacerato con crudeli unghie...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 428.2: Ma quando Juturnia cognobbe lo stridore della Furia da la lunga e l'ali, l'infelice suoro si guasta i capelli, e si squarcia il viso coll'unghie, e si lacera il petto coi pugni...

1.8 Pron. Subire un aborto (?).

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.355, pag. 318: E vo' c' attenda, che milgliore è quella / Ch' ebe il suo propio filgluol maschio. / Et guarti da llei che si guastò, / Così da quella che l' uomo non lassa, / E an' da quella che gravida truovi.

1.9 Fig. [Rif. alla gradevolezza dell'aspetto o alla capacità attrattiva:] rovinare, fare sfiorire, sciupare (anche pron.).

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 23.34, pag. 514: Però, madonna, la vostra belleza / e la gaia adorneza, / c'avete e possedete d'abondanza, / no la guastate, usando [di]spietanza...

[2] Pacino Angiulieri (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 45, pag. 391: Ma Dio no lo dovea già consentire, / che tanta bieltà fosse / per te, Morte, così tosto guastata...

[3] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 232, pag. 126: Christu respus'e diss'en quell'ora: / - «Dolce mia Matre, no avere pagura! / Non te guastare la tua figura, / K'ei' reverraio, scinne secura.

[4] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 137, pag. 492: Poï che 'l sole e 'l vento e la piog[g]ia / non può tanto gua[s]tar quel ch' è scoverto, / che non sia più bello assai ch' io non dico, / faccio ragion che sia ben per un cento / più bello assai ciò che 'n voi è celato.

[5] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 576, pag. 32: 'O que faremo, Margarita, / De la parola che t' ò dita? / E s'tu volis ben rectornar / E' te faravi perdonar, / Che ò iniquità e grameça / Che tu guaste toa beleça...

[6] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 229.7: Perché guasti li tuoi teneri occhi con le lagrime?

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 123.9, pag. 92: e l'ochyo vago è quella radiçe / per cuy amore lo core constrinçe. / Or dunqua vageça, chi no la quasta, / mostra vertute e rende diletto...

[8] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 4, pag. 6.41: Or questo piagnere che giova? [[...]] Per mio consiglio, non ti guastare la persona, non ti tôrre la bellezza, ché sarebe peccato, però che tu hai più bella persona che fanciul[l]a di questa terra!».

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 5, vol. 1, pag. 177.33: Spurinna [[...]] se guastau la beliza di la faci con plaghi e volssi ananti ki la laydiza di sua fachi facissi fidi di sua sanctitati ca ki la sua belliza fussi irritamentu di l'altruy luxuria.

[10] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 12, cap. 14, pag. 284.23: Le loro stalle vogliono essere forate di sotto, e poi lo strame; sicchè l'omore scorra, e non guasti il vello.

[11] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 3, pag. 82.12: Spurina, imperò che per sua bellezza dava molta sollicitudine agli occhii delle femmine [[...]] la bellezza della sua bocca si guastò con piaghe che si fece...

[12] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 546.27: E da che diavol, togliendo via cotesto tuo pochetto di viso, il quale pochi anni guasteranno riempiendolo di crespe, se' tu più che qualunque altra dolorosetta fante?

1.9.1 [Rif. alla fattura, alle condizioni o alla fruizione di un prodotto artistico].

[1] Stat. fior., 1294, pag. 661.20: Anche ord[i]niamo e fermiamo che cu(m) ciò sia cosa che per cagione del mercato del grano [[...]] la tavola di meser Santo Michele s'inpolveri e si guasti, li capitani siano tenuti di farla stare coperta a ciò che si conservi ne la sua belleçça e non si guasti.

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 9.193, pag. 100: Ma, se sentenza o rima alcuna ò guasta, / o c'ag[g]ia il vero in alcun loco sconc[i]o, / i' spero in ciò / che, da cui vaï [[...]] puro ne facc[i]a ë dritto raconcio.

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 86, pag. 414.6: Così è negli stormenti, e ne' piccoli e ne' grandi: e negli organi, se pur uno cannone v'è, che stea male o sconcio, tutti gli altri guasta.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 1, pag. 408.8: Messer lo cavaliere [[...]] cominciò una sua novella, la quale nel vero da sé era bellissima, ma egli or tre e quatro e sei volte replicando una medesima parola e ora indietro tornando e talvolta dicendo «Io non dissi bene» e spesso ne' nomi errando, un per un altro ponendone, fieramente la guastava...

[5] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 161, pag. 395.26: [[Buonamico]] veduto [[...]] le figure tutte imbrattate e guaste [[...]] andossene al vescovo, dicendo ciò ch' egli avea dipinto esserli stato guasto.

[6] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [LorMas] Exc. 2.2, pag. 79: Dolgomi a voi, maestri del mie canto, di que' che guastan tutte nostre note, / ond'i' con man mi batt'ambo le gote.

1.10 Fig. [Rif. ad astratti o a valori morali:] degradare, svilire, diminuire il valore; deteriorare, rovinare rispetto a una condizione ideale o desiderabile.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 37, pag. 123.11: noi non potemo, nè non ci è licito, di far quelle cose che guastano la pietà e la extimazione e la gintelezza nostra...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 32, pag. 279.1: Ed appresso si die guardare il popolo, ched elli non ne scemi le ragioni del re né le guasti, acciò ch'elli non possa essere mantenuto, secondo il suo istato, ed acciò ch'elli non si corrucci contra di loro.

[3] Poes. an. bergam., 1293, 7, pag. 6: Ben me par grand vilania / (questo dici ognia segnor: / «à guastar kavalaria, / la leze de l'imperator») / a vestir ambasator / a Florenza venir ora...

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 5, pag. 155.4: 'la femena' (et) la luxuria 'destrugge le richeççe, anichila el corpo, occide l'anima, tolglie la força, menema el vedere (et) tolle (et) guasta la buona fama'...

[5] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 11.63, pag. 489: A gran vergogna ài dato lo tuo core; / di zo ch'eri laudata, / distrutto e guastato ài lo fino amore, / a vil ne se' tornata.

[6] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 5.80, pag. 506: Sacçate cun veritate / ke altr' arme non çe basta, / si nno amore e ccaritate; / frate, per vui non sia guasta!

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 28, pag. 142.23: 'Se fosse vero quello che [[i predicatori]] dicono, egli 'l farebbono: dunque attegnanci pur a quello che fanno'. Il Filosofo dice che guastano la sapienzia loro.

[8] a Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), I, 4.4, pag. 133: No disdicer(e) quello che tu stissu co(n)tasti / et no blasmar(e) la cosa che dava(n)ti laudasti; / si tu ti si' co(n)trariu e con ticu co(n)trasti, / con altri male acordite e lo to p(re)iu guasti.

[9] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 19, pag. 21.19: [[l'uomo magnanimo]] fa de uno medesimo presio plu magnifica cousa che no queli ch' è parvifici, li quali per defeto de fruite o de un' altra cousa piçola eli vasta un gran convivio.

[10] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 385, pag. 410.3: noi aviamo già vedute montare assai persone in gran pregio e in grande honore, che poi sono abassati e caduti e ànno tutto lor pregio perduto e guasto.

[11] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 8.15: Crescando questa sì grande herixia maledecta, vene le novelle a l'imperadore, como queste genti guastavano per la loro malicia e malvaxitade la fé de Cristo, predegando illi contra la veritade.

[12] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 6, pag. 109.23: priegovi, figliuoli miei, che la fatica non v'incresca né metta paura, né la vanagloria vi piaccia né facciavi lenti e guasti lo vostro merito...

[13] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 42.3, pag. 138: L'altrui mal dire amor non de' guardare, / Anzi considerar la pura mente: / Lingua fallace guasta el buon pensare.

[14] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 213.23: Ora, perchè questa materia è intorno a gente tiranica, la quale guasta il reggimento polit[ic]o; un poco ad utilitade della gente si tratteràe della vita politica...

[15] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 14, pag. 378.33: a' vostri prieghi satisfaremo, ancora che forse parte della cortesia, che da noi procedere dovrebbe, guastiamo -.

[16] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VI [Phars., VI, 413-506], pag. 108.25: Ma Sexto [[...]] sbandito, ingrassato, pirrata di Cicilia, guastò li triunfi che 'l padre avea avuti per lo mare.

[17] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 107.2, pag. 286: Dunque mi lascia in pace per tuo onore, sanza voler più tua fama guastare, / ch' io ti perdono ciascun disinore / che fatto m' hai o mi volessi fare...

[18] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 228.26: Allegrezza di volto, e dolcezza in rispondere molto adornano la ubbidienza. E così per contrario la faccia nebulosa, e torbida, e il mormorare la guastano, e avviliscono...

[19] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 94, pag. 367.15: Dinadan, voi non siete saggio e non fate punto cortesia quando guastate le gioie che vi sono donate da migliore persona che voi non siete ‑.

[20] Lett. volt., 1348-53, pag. 205.32: el beneficio al deto ser Angnollo no· potiamo nè vogliamo togliere de fato, ma vaghi de conpiacerti e no· guastare el servixio che fato habiamo, aspetiamo de parlare al deto ser Nicholao de chorto...

[21] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), Come la sancta parola nasce in lo cor de l'omo, vol. 1, pag. 154.29: ve' tu, zo reguarda cativo, coza d'eror che ti ve' da la taverna de lo diavo, dond' a' tuta la toa vita guastà , tu ày ancho p(er)duo lo to te(n)po e tuti li bem che Deo t'avea dayto...

[22] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [II.36], vol. 5, pag. 163.1: Prestamente quivi Filippo primieramente incominciò a pregare Quinzio, e appresso tutti gli altri che v'erano, che essi non volessero guastare la speranza della pace... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[23] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 114, pag. 378.7: Alcun'altri [[...]] neuna parola vogliono udire, se non l'usate, onde guastano, e vituperano il modo del parlare.

[24] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 39, pag. 261.18: Ma quello che egli [[scil. Asdrubale]] con prestezza di camminare aveva compiuto corruppe e guastò la dimoranza da lui fatta a Piacenza...

[25] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 4, pag. 88.3: E a ço monto noxe la monte solicitudem chi ocupa e guasta la mente de li prelati, perçò che l' animo quanto pu se parte in monte cose tanto pu deven menor e mem vigoroso...

[26] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 511-20, pag. 133.19: se punto di gentilezza nell' animo hai, o quella avessi che già ebbe il legnaggio del re Bando di Benvich, tutta l' avresti bruttata e guasta, costei amando.

[27] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 57, pag. 165.30: pregate [[...]] Jesù, e che ci guardi, che la mia ingratitudine non guasti l'onor suo.

[28] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 6, pag. 665.12: e per ciò voi, [[scil. il re]] che avete gli altri a correggere, vincete voi medesimo e questo appetito raffrenate, né vogliate con così fatta macchia ciò che gloriosamente acquistato avete guastare

[29] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 34, pag. 440.28: Or vegnamo alla gonella che Cristo portò per istrema necessitade. S'ella fu propria sua, sì come disse il papa G[iovanni], in che è però menovata o guasta la povertà di Cristo?

[30] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 68, terz. 91 v. 273, vol. 3, pag. 263: Giunto in Roma entrò sanza contasto, / come si conveniva, ardito, e fiero, / e tal triunfo da niun fu guasto, / e smontò insulla piazza di San Piero.

[31] Contr. madre e figlia, XIV (fior.), 35, pag. 17: «Figl<i>a, non guastare il giuoco, / raffrena la tua mattezza!

[32] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 106.42, pag. 101: Se e' ci fosse monna Tristalfuoco, / tosto si parta de lo nostro giuoco, / ché questo ballo guasterebbe mo.

1.10.1 [Rif. a una proprietà:] mandare in rovina.

[1] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 349.4: Muni di la Cantara vel di lu Munti per la vigna di frati Perri in lu Passu di Malaspina per unc. j tr. vij gr. x. <La tene lu monasteriu, ka la livau da Birtinu di nutaru Faciu ka la guastava.> Et si la vindisse ndi pagirà lu quartu di zo ki la vindisse.

1.10.2 Sost. Scadimento, peggioramento.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 385, pag. 409.33: voi sete lo più pregiato e lo più valente [[...]]. E perciò guardate bene ke voi non guastiate né abassiate; sì vi dico che venuto è al guastare, s'altro conseglio non prendete, ché 'l pregio e l'onore può altri tosto conquistare, ma al guardare è la vertù e 'l senno.

1.11 Fig. [Con rif. a un accordo, una norma:] infrangere, trasgredire (anche pron.).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 40.14, pag. 141: «Tutto 'l deveto c' hane eo sì lo pagaraio, / ed enfra Deo e l'omo pace sì metteraio, / sì la ce fermaraio, - non se deia guastare».

[2] Serventese Lambertazzi, XIII u.v. (bologn.), 295, pag. 858: Da l'altra parte digo ai Carbonixi [[...]] e tuti i altri, / or ascoltati: / ch'el ve piaça per la vostra bontà / de mantegnire in bona voluntà / e no guastare la vostra amistà / che fata aveti...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.257, pag. 397: De' fé primer Adam e Eva, / de che lo mondo se leva: / chi matremonio vor guastar / a De' pensa de contrastar.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 1.76, vol. 2, pag. 11: Non son li editti etterni per noi guasti, / ché questi vive e Minòs me non lega...

[5] Stat. pis., 1321, cap. 74, pag. 253.10: sed ei [[scil. li tintori della lana et lino]] farano alcuna rexa u conspiratione per cagione della dicta loro arte [[...]] loro guastare et cassare farò; et se cassare quello non volesseno, tollerò a loro per pena libre X di denari pisani...

[6] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 30.5, pag. 194: Oh me, [[...]] perché li patti fatti non guastai, / come nel cuor mi venne allora ch'io / ti vidi render?

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 11, pag. 194.17: eu brevimenti vi cunsiglu ki fachati pachi et ki si fermi kista pachi cum coniungimentu di matrimoniu, azò ki sia plui ferma et per nixun tempu si poza guastari».

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 33, pag. 161.11: nu te pregamo Segnor per lo to' sancto nome che tu no ne lassi pù in tanta vergogna e che tu no dissipi né guasti lo to' testamento, e che tu no levi né togli da nu la toa misericordia per amor d'Abraam...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 170, vol. 2, pag. 735.8: [[i Fiorentini]] tennono nuovo trattato [[...]]; per la quale cagione si guastò l'uno trattato per l'altro...

[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1360/1362] son. 19.8, pag. 274: O consellieri tristi et sciavorati [[...]] Non fate como li homini liali, / Ché avete li nostri statuti guastati!

[11] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 566, pag. 199.37: Questo medesimo anno il Duca cominciò a stringersi con gli beccai, vinattieri ed altre arti minori e scardassieri, e diede loro licenzia che alle loro case potessero ragunarsi, ed avere ordini, e guastare l'antiche loro leggi e fare novelle.

[12] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 84, terz. 61 v.183, vol. 4, pag. 106: E però disse bene il nostro Dante: / «L' un dì si fanno leggi con gran prolaghi, / e l' altro dì son guaste tutte quante».

[13] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 249.190, pag. 301: Matrimonio si guasta / perché di nova pasta si fa pane...

[14] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Dt 31, vol. 2, pag. 364.1: e questo popolo levandosi commetterà fornicazione, andando dietro agli dii altrui, nella terra, alla quale egli va ed entra [[...]] e quivi egli mi lascerà e abbandonerà, e guasterà il patto ch' io feci e ordinai con loro.

1.12 Fig. Rompere la continuità di qsa, interrompere (anche pron.).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 84.20: A li romani fo dicto ka genti aveano guasto lo sacrificio de li romani e tolta preda.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 96, pag. 484.6: se voi aveste bene riguardato il giuoco, prima che guastatolo, voi avreste conosciuto che io era in due tratti matto da voi.

[3] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 3, ott. 22.1, pag. 33: «Stando così mia nobiltà si guasta, maestro, poi che non ci ho parentado...

1.13 Scomporre o turbare la coesione strutturale di qsa o il rapporto armonico tra le sue parti; scompaginare. Anche fig.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 4, pag. 85.3: doi segni [[zodiacali]] fermi non ponno stare aseme, che l'ordene de li segni non se guastasse.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.65, pag. 123: Quanno la voglia passa lo senno e lo potire, / pareme un ensanire - che è senza remeio: / sua trenetate guassa, che non è nel suo unire...

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 16, pag. 128.5: la virtù fa questo buono ordinamento nella nostra anima, illuminando la ragione, e liberando la volontà dalla servitù de' vizj; laddove il peccato per lo contrario guasta tutto questo ordine, intenebrando, e acciecando l' intelletto...

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 2, pag. 39.5: Qui dice il modo, per lo quale il corpo della Luna ricevette loro, sì come l'acqua riceve li raggi del Sole: e solve uno dubbio che ssi potrebbe avere, cioè come elli vi potèo entrare, poi ch'ella era solida; cioè, così come il raggio entra nell'acqua sanza guastarla.

[5] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. IV, cap. 5, pag. 133.32: Quando noi con pentimento ci riduciamo a memoria le nostre rie operazioni, [[...]] dentro da noi fassi nell'animo una furia, una turbazione di pensieri, e 'l dolore gli aterra, l'ansietà gli guasta: torna la mente in miseria... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 14, vol. 4, pag. 209.4: E guastando le mandrie delle pecore, menàronsene grandissima moltitudine di pecore e di cammelli...

[7] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 38, vol. 5, pag. 128.15: Or potrai tu congiugnere le risplendenti stelle Plejade, ovvero potrai guastare lo giro dell' Orsa?

1.14 Fig. [Rif. a entità o istituzioni sociali, politiche e religiose:] turbare il benessere o l'ordine; portare alla decadenza; sovvertire, sconvolgere (anche pron.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 27.10: Ma poi che lli uomini, malamente seguendo la virtude sanza ragione d' officio, apresero copia di parlare, usaro et inforzaro tutto loro ingegno in malizia, per che convenne che lle cittadi sine guastassero e li uomini si comprendessero di quella ruggine.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.56, pag. 24: Vedete li periculi con breve comenzate, / che nasco l'omecidia e guastan le casate.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 3, pag. 116.11: che sed ei [[scil. i re e i principi]] credessero fallire nelle cose ch'ellino intraprendono, ellino non intraprenderebbono cosa ch'ellino dovessero intraprèndare. Donde il reame potrebbe fallire e guastarsi.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 1, vol. 4, pag. 8.5: Poi che 'l maestro Brunetto [[...]] ebbe detto quali cose disfanno la legge, e guastano la città; a lui parve quasi un'opera guasta, se egli non avesse determinato della terza parte, cioè della scienza politica...

[5] Doc. prat., 1305, pag. 458.19: Barlectino, Corsino fratelli [[...]] stanno i(n)n Aiuolo e guastano la villa p(er) li mali che fanno di die e di nocte.

[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 13, vol. 1, pag. 382.30: Allora parlò T. Quinzio, e disse: «A torto ci biasimate, però che noi siamo costretti per le leggi, che furono fatte dell'appellagione a guastare la signoria...

[7] Armannino, Fiorita (04), 1325 (tosc.), pag. 385.19: Catellina e suoi ma' seguaci erano huomini di tanto cuore che voleano guastare e rumpere el buono stato di Roma.

[8] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 16, 46-57, pag. 365, col. 1.3: e non gli era vegnudi ad essere cittadini ní villani de Certaldo, né qui' da Fichino, [[...]] li qua' èno omini de vitiosa vita e malvase, e cussí hanno corrotto e guasto lo bono e pacifico stato dove era in quel tempo'.

[9] Lett. sang., 1340, pag. 139.24: i nomati di sopra sono stati questo dì condannati e ànno avuto bando per lo modo che è negli ordini di Firençe a chi vuole guastare il buono stato...

[10] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 10, pag. 61.14: E il predetto Saulo guastava e perseguitava la Chiesa, entrando per le case, e prendendo gli Cristiani maschi e femmine, e mettendo in prigione...

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 102, vol. 2, pag. 649.9: quegli della casa da Carrara di Padova, cacciati i loro vicini e guasta loro parte guelfa per volere essere signori e tirannare, [[...]] s'accordaro con messere Cane...

[12] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 34, pag. 242.22: Niuna cittade è sì prospera che per discordia non si guasti.

[13] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 78, vol. 1, pag. 589.10: l'imperadori dalla Magna [[...]] generano tumulti e commozioni di popoli [[...]]. E per queste vive e vere ragioni le città e ' popoli che liberamente li ricevono conviene che mutino stato, o di venire a tirannia, o di guastare il loro usato reggimento, in confusione del pacifico e tranquillo stato di quella città, o di quello popolo che liberamente i· riceve.

[14] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 355.11: Secondariamente è esaltato ne la Chiesa de' malignanti, cioè guastando quella e convertendola a la fede...

2 [Con rif. alle proprietà fisiche di oggetti o materie:] pregiudicare la qualità mediante un processo di deterioramento, di degradazione (anche pron.).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 4 bis, pag. 199.10: e féciarli [[scil. gli antichi vasi]] de doi colori, com'è azzurro e rosso [[...]]. E questi colori erano sì perfetti che, stando sotto terra, la terra non li potea corrómpare né guastare.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 51, pag. 266.11: la ruggine guasta tutti i metalli e le cose tutte...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 3, pag. 10.27: lo ruçin guasta 'l ferro, la camola lo drapo de lanna, lo lovo la peghora...

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 367.25: E sappi che 'l cotone essendo bene guardato in magazzini terreni con buono sturlame di sotto lunghissimo tempo basta e dura che non si guasta.

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 368.30: E lo allume si è una mercatantia che mai non si guasta pure che si tenga in luogo che acqua nol tocchi...

[6] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 33, pag. 221.25: chi mette ne l'uno [[vaso]] cose odorifere o vino, e chi mette in alcuni fastidio e cose puzzolenti; che colpa di chi ha fatto i vasi, se sono guasti per altrui?

- [In contesto fig.].

[7] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 196.20: ciò è che dice Domenedio: raunate 'l vostro tesauro in cielo, nè non si può guastare nè per tignuola, nè per rugine.

2.1 [Rif. a un alimento o a una bevanda:] alterare, deteriorare la qualità o le proprietà; pregiudicare la commestibilità. Anche pron.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 407, pag. 540: à seno sano / quel hom qe met ensembre en fosa sal con grano: / la sal guasta 'l formento, de quest è hom certano.

[2] Doc. fior., 1286-90, [1289-90], pag. 279.19: s'avenisse che ll'olio si versasse o guastassesi, si dee essere a rischio del convento, ed egli debbia e possa avere decti danari del convento.

[3] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 15.4, pag. 51: Quando egli apre la bocca de la tomba / per dir parole, messer Casentino, / sì nel gozzo la boce gli rimbomba / che diserta le donne e guasta 'l vino.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 1, vol. 4, pag. 13.13: l'anima d'ogni uomo è buona naturalmente; ma ella muta la sua natura per malvagità del corpo, nel quale ella stà rinchiusa, così come 'l vino si guasta per la ria botte.

[5] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 9, pag. 87.18: Iason e Hercules [[...]] comandaro acqua dolce ad avere, e a rinfreschare quella che 'l mare avea guasta.

[6] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 59, pag. 114.31: Ordiniamo, che alcuno carratore nè alcuna altra persona debbia nè possa fraude nè in vino nè in oglio nè in mele, mectendove acqua o altra cosa per la quali le decte cose guastare o fraudare si possano...

[7] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 9.36: Se questo vino ch'è ne la bote si guastasse, anche se ne vorebe chavare e metervi d'un altro.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 1, vol. 3, pag. 10.6: Questo diluvio fece alla città e contado di Firenze infinito danno di persone [[...]] e d'arnesi, e di masserizie, e del vino, che nne menòe le botti piene, assai ne guastòe...

[9] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 31, pag. 40.17: Se lo sale se guasta el no se po' più a conçare e non vale più d'alguna cossa se no da gitarlo via e da folarlo soto li pie.

[10] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 160 rubr., pag. 387.18: Uno mulo traendo calci in Mercato vecchio, fa fuggire tutta la piazza, e guasta la carne ed e' panni di cui era carico...

[11] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 192, pag. 483.14: E tornando il marito per desinare [[...]] il primo boccone fu sì insalato che glilo convenne sputare, e sputato e cominciato a dare alla donna fu tutt' uno, dicendo: - O tu se' impazzata o tu inebbrii, ché tu getti il sale e guasti il cotto per forma...

2.2 [Con rif. a un alimento o a una bevanda:] pregiudicare la qualità per mezzo di sostanze infette o nocive; inquinare, contaminare.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 16, pag. 113.4: sì come p(er) l'usança del lebroso [l'uomo talvolta diventa lebroso] et [[...]] [per] poco di mal forme(n)to tutta la massa si ne guasta, così p(er) cotidiana co(n)versatione (e) amistade deli rei huomini si fa l'uomo crudele...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, pag. 235.12: Poi disse a la gente: "bevete sicuramente, ma non offendete li serpenti, chè el sangue non guasti la fontana."

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 156.3: La dea [[scil. Circe]] amaliò questo fiume, e guastollo con maravigliosi veleni: qui sparse le premute pietre co nocenti erbe...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 53.3: Et ancora da kissi loki ascusi la multitudini di killi auchelli, baptendu li ali, ixia cum li loru pedi umflati et cum la suza bucca guastavanu et suzavanu li vidandi.

[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 67, vol. 1, pag. 156.5: e intrando dentro, a parte destra, truovi una grande acqua e bella; ma i Saracini l' ànno guasta, chè ci conciano le cuoia.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 1, vol. 3, pag. 8.25: tutta l'acqua ch'era ne la città ricorse con grande foga a l'Arno [[...]] lasciando la città e tutte le vie e case e botteghe terrene e volte sotterra [[...]] piene d'acqua di puzzolente mota [[...]]; e quasi tutti i pozzi di Firenze guastò...

[7] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 90, pag. 266.22: Le fontane erano chiare, e i ruscelli correano, non per condotti, né per altro luogo fatto per forza, ove l'acqua si guasta, e vitupera, e fassi loto.

[8] f Esopo Ricc. 1338, XIV (tosc.), II, Del Lupo e dello Agnello, pag. 6.14: Et quando il Lupo vide l'Agnello, per trovare cagione incontro a lui, disse: Perchè mi fa' tu ingiuria nel mio bere? Se' tu venuto per intorbidaremi l'acqua e a guastare questo fiume? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.3 Ridurre in uno stato di decomposizione. Pron. Marcire, decomporsi.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 126, pag. 155: Illó negota 's perde, negota g'invedrisce, / Negota se stramudha ni 's guasta ni marcisce: / No g'è recrescimento, nexun illó perisce...

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 438, pag. 463.3: [[il corpo d'Acchilles]] non poté avere sepoltura, perciò ch'era tutto tagliato e spezzato e, se l'avessero così messo dentro a la sepoltura, si sarebbe infracidato e guasto.

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 2, pag. 90.5: al tempo dello imperadore Gostanzio uno simigliante uomo vivo in Alessandria fu menato, e poi lo suo corpo, essendo già morto, fu insalato perché il caldo non lo guastasse...

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 23, pag. 105.12: Gli orecchi [[scil. di Cristo]] ebbero pena, udendosi bestemmiare [[...]]. Il naso per lo puzzo del luogo, perocchè quivi erano le ossa ed il fiatore di coloro che vi si guastavano.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 75.1: [[lo spirito]] se demora in vasel infecto del morbo del serpente e nasse in le peccae et è pù fragel cha un vasel de vreo e guasta-sse pù tosto cha fruito che sia e vermina e marcisse e perde la bontae...

[6] Petrarca, T.Ae. (Vat.Lat. 3196), 1374, 91, pag. 275: Tanti volti che morte e 'l tempo à guasti / Torneranno al suo più fiorito stato...

2.4 Pron. [Rif. a un alimento o a una bevanda:] andare a male, avariarsi.

[1] Lio Mazor(ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 23, pag. 60.13: Doma(n)dà que eli rasonà enter sí de far de quel pes, o de venderlo o de partirlo, o autre couse, respos ch'el dito Pero dis: "Se vastarave lo pes a farlo a bona pevrada fina a sabada?"

[2] Stat. catan., c. 1344, cap. 7, pag. 36.20: Cum ço sia cosa ki multi cosi si pozanu guastari per negligencia di lu chillararu...

[3] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 456.4: Questo grano si vendé perché era riscaldato ed era per guastarsi tutto e infracidare perch' era molto fiatoso e caldo.

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 360.25: E sappiate che pepe tondo dura 40 anni sanza guastarsi, pure ched e' sia bene guardato e bene tenuto, e none in luogo bagnato nè troppo umido.

[5] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 61.10: E [[il vino]] dée esere tramutato: e non s'arimetta nella botte dove si è guasto; perciò che tosto ritornerebbe al primo istato...

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 16.63, pag. 48: Cotale posso dir ch'era io allora / qual è il pomo maturo in su la rama, / che poi si guasta, se più vi dimora.

[7] a Stat. viterb., 1384, cap. 31, pag. 190.18: Si vero sia facta investitura di carni, che rectori siano tenuti di fare vendare la decta carne, a ciò che la decta carne non si guasti...

[8] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 712, pag. 270.30: Questo anno furono grandissime piove tale, che lo piovere fu tale e sì fatto di novembre e di dicembre, che non si seminò molto, che non si guastasse...

- [In contesto fig.].

[9] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 34, pag. 256.37: Lo vino puro è lo dilecto spirituale, feccie sono queste cose del mondo [[...]] unde sono come feccia però che infracidano et vegnono meno. Ma le cose spirituali che ànno li penitenti non si guastano ma sono perpetue...

2.5 Alterare l'autenticità di qsa, falsificare.

[1] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), Pistola a Leandro, pag. 6.25: alcuna cosa nascosa si dee più adentro cercare, quasi come se [[le parole scritte]] chiaramente dicessono: o lettori, dapoi che voi vedete che l'una di noi litteralmente intesa guasta l'altra, cercate quello che dentro da noi senza contrarietà si potrà trovare. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 140, pag. 116.6: E molto ti guarda, quanto puoi il più, sopra tutte l'altre cose, se niuna ria e malvagia persona ti ragionasse o mostrasse o 'nsegnasse di guastare alcuna moneta o vero di farne di nuova...

2.6 [Rif. al tempo metereologico:] alterare rispetto a una condizione ideale, peggiorare (anche pron.).

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 85.10: E s'ello ploverà, ella è de pocho durar quella ploba. E se ala vollta de la Luna lo te(n)po se vasta in peço de çiò ch'el iera o ch'el non deverave esser, çioè per raxion del segno o' qu' ella se renova, la chollpa nonn è propia de la Luna, mo sia per caxion d'allguna stella...

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 87.33: quando la Luna è in segno de fogo ello se fasse lo te(n)po per raxion challdo e secho e bonaça se stella novella non lo vastase o per vento o per nevolle o per bloba...

3 [Con rif. alla purezza o integrità morali di un individuo o di valori etici:] corrompere, traviare, contaminare (anche pron.).

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1102, pag. 64: L'anema vol star monda e casta, / Mai 'l corpo veramen la guasta, / Qé molto par q'el abia cura / D'avolterïo e de suçura.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 568, pag. 22: contra so segnor ki in rampornia s'adasta, / Per mal' invidia ven, ke mult homini guasta.

[3] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 13, pag. 261.37: Encor poem entendre que cascun de noi de garder so coratge e sei meesme per lealtà, per bone ovre, que el no sea vastà per le volp e per li luf, zo son le heretie cogitaciun e li hereti pensement e le male coveitisie, qui vasten l'arma, qui est vigna de De e temple.

[4] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 40, pag. 1349: come leone a llui si volse ardita, / disse: «Io perdrò la vita / prima ch'io guasti la persona mia».

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 43, pag. 224.8: questi due omori corrotti, uno dentro e uno di fuori, quel dentro sì 'l chiamano i savi e i santi corructio veritatis, quel di fuori si è la corruzione de la carne, le concupiscenzie, ch'avenne per lo peccato naturale, cioè per lo peccato orriginale che guastò la natura.

[6] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 24, cap. 3, par. 2, pag. 383.27: La fame è di verginità amica, e di disordinata vanità nimica; ma il satollamento castitade guasta e vanità nutrica.

[7] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 20, pag. 150.17: Et quando in de l'universo è alcuna cosa corropta, [[...]] la pena la sana, però che, se la colpa non si punisse, tutto lo mondo si guasterebbe. Unde, se la giustitia di Dio non fusse, ogni cosa si corromperebbe.

[8] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 87.34: le folli compagnie guastano sovente i fanciulli, e insegnano loro i malvagi giuochi, e le parole di malvagitadi...

[9] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 126.9, vol. 2, pag. 232: vediamo alchun che no li basta / che peccando sé guasta; / mettesi a far li suoi falli palese / per dar exemplo dannoso al paese.

[10] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 28, vol. 1, pag. 165.13: I Padri determinarono che incontinente dovessero eleggere e fare scrivere la gente dell' arme, il più aspramente che si potesse; però che il popolo per lo stare ozioso si corrompe e guasta.

[11] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 342.1, pag. 214: Fra tutti gli mali che guasti il mondo èe quando l'omo regna en tal flagitio, / che, se per poco senno o reo iuditio / façça verun fallo che porti pondo, / egli despaçe, e mostrasse iracondo...

[12] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 677.2: vedete bene quanto Iddio ha bene ordinato il mondo, e di tante e sì diverse cose, e tutte le fa convenire in una forma e in una unità e in una bellezza dello universo, la qual bellezza non la può guastare veruna iniquità...

[13] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 15, pag. 80.17: Ora vuole dire Dante, che egli sia extracto del sangue romano; e la superbia e resia di quegli che usciro di Fiesole corruppe e guastò e buoni romani...

[14] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 3, pag. 23.10: conciossiacosachè ogni nostro merito dependa dalla nostra diritta intenzione, e pura, viene questo vizio [[scil. la vanagloria]] a guastare, e corrompere essa retta intenzione.

[15] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 155, pag. 19: E sia ciascun al suo fine ordinato: / E s'alcun fosse folle over ingrato / Nol tardi far lontano / Perchè ne guasta mille un non ben sano.

[16] Simone Fidati, Regola, a. 1348 (tosc.), pt. II, pag. 232.2: E non ne stare ad udire cose vane, nè mormorazione, nè ragionamenti di parte, nè di novelle mondane, nè cose le quali potessero guastare la purità della mente...

[17] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 39, pag. 84.13: la buona fortuna guasta gli uomini coraggiosi, la qual fortuna egli usano, non solamente in nuocere altrui, ma in danno di loro medesimi.

[18] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 218.1: Nuoce anche la superbia all' uomo, che l' affetto suo disordina e guasta; e quel che si doverrebbe levare in Dio, levandosi in superbia, cade, ed è sottomesso alla misera servitù del vizio.

[19] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 34, pag. 236.8: E Secondo rispuose: «Madre, e' non è convenevole ch'io guasti il vasello ond'io usci'».

[20] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 15, pag. 274.19: Qui ancora prosegue lo suo dir ser Bruneto e dice, chiamando li dicti omini de Fiesoli bestie, che essi fazan strame, idest feno, de lor medesmi, idest a dir che guastanse intra sé...

[21] Ingiurie lucch., 1330-84, 267 [1373], pag. 74.4: Io no(n) vor(r)ei p(er) lla tua falsitade guastare la mia bontade.

[22] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 10, vol. 2, pag. 192.22: Si lu maniar di unu pumu contra lu cumandamentu di Deu guastau tuctu lu mundu, peccari contra Deu esti plui mali ki tuctu lu mundu non esti beni...

[23] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 32, pag. 508.16: Questa è la seconda perseghuizione ch'ebbe santa chiesa dagli eretici, che ffurono assai e sono che ànno forte abassata la chiesa e ghuasti assai cristiani co lloro resie.

[24] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 125, pag. 261.4: l' uomo guasta l' altro con molti e sottili ingegni ed inganni.

[25] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 178, pag. 263.5: li folli compagnii guastanu sovenci li fanchulli et insignanu li malvasi ioki et solaççi, et li paroli malvasi et ribaudiski, et li folli toccamenti et disonesti per li quali illi cadanu in peccatu di luxuria, lu quali est contra natura...

[26] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 23, pag. 54.18: Deh, messer Niccolò, voi sete un cavaliero d' assai, se non che l' avarizia vi guasta...

[27] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 15, pag. 65.11: Meglio è che Dio ti batta che 'l mondo ti guasti.

[28] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 4, pag. 222.9: E sapiati che i à nome peccà mortali perché per çascauno de quisti VIJ sì è morta l'anima [[...]]; e cussì per çascauno de quisti sete tu guasti ogne cosa...

- [Prov.].

[29] a Proverbi e modi prov., XIII/XIV (sen.), pag. 123.18: Per mal' usança si guasta l'uomo.

4 Distruggere, annientare; devastare, ridurre in rovina (anche pron.).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 218.27: E per .vi. dii fo sì grande grandine generale la maiure parte de la terra guastao.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 3, pag. 78.30: adonqua questo Mars [[...]] sarà signore de le batallie, e avrà officio d'occìdare e de spàrgiare lo sangue; [[...]] e per rascione significarà lo foco per ardere e per guastare li malfatori e tutti li loro beni e lo loro cose.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 14, pag. 234.20: Poscia con quelli d' Illiria agra guerra fue fatta, nella quale disfatte imprima molte cittadi e castella, e guasti e morti molti popoli, il rimanente a Fulvio e Postumio consoli s' arreddero.

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 10, pag. 35.3: contrastança [[...]] genera inimistate, e la inimistate genera batagle, le quale disoglano lege et abassa et guasta la terra.

[5] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VI, cap. 11, pag. 104r.3: Et Geremia dice: io ò morto et guasto il popolo mio, et pertanto non sono ritornati dale vie loro. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[6] a Lucidario pis., XIII ex., L. 3, quaest. 50, pag. 115.17: D. A che hora serà facto lo giudicio, maestro? M. Di meçanocte, a quella hora che l'angelo guastoe Egipto...

[7] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 97.23: E li atri som chi meten i(n) rescozo lo vim e la biava e li lemi, p(er) aspetar caristia, e sempre la dixira(m), sea lo lo gram in erba e lo vim in fyore, no seando anchora nao, o sse te(n)pesta lo guasta, si è dapno de quello chi imprumua.

[8] Doc. prat., 1305, pag. 458.25: no(n) possiamo iscanpare neuna cosa, talliando ciriegi e querce, tolliendo canne (e) pali e gollessi di pergole [[...]], guastando l' ortora d' ogne bene.

[9] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 6, pag. 73.6: Or chi sarebbe quelli che tenesse li corbi overo li nibbi nel giardino? Non sarebbe bene, però ch'elli guasterebbeno le cose del giardino.

[10] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 9, pag. 75.39: se vi fusse tenebra che on operebbe, anti si guasterebbe ogna cosa, ché se lo sole et le stelle cessasseno così sarebbe tenebra, e allora tutte le creature infermerebbeno et morrebbeno.

[11] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 271, vol. 2, pag. 348.4: Conciò sia cosa che le mandorle verdi sieno inferme a mangiare anzi che sieno granate; et ancora, allora tanto si guastano, che non se ne trovano quando sono sane et utili et buone; statuto et ordinato è che neuna persona possa o vero debia esse mandorle verdi, anzi che sieno granate, vendere ne la città...

[12] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 161, pag. 126.1: D. Quando descendé -'lo a l'inferno? M. In la meza nogie denanze lo dì de la resurectione, in quella hora ke l'angelo guastà Egipto.

[13] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.4, pag. 641: Fo[r]zese chiunca pò tosto amortar l'autrui gerra, / prevegando che de zo / se pò guastar la soa terra...

[14] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 9, pag. 22.30: Kysta vigna ky era remasa allu episcupu, unu jornu per grandi tempestati de grandinj fu in tal maynera rimaczata et guastata, ky non che remaseru si no alquanti rappi de racina.

[15] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 84 rubr., pag. 39.2: De la pena chi ardesse casa o cappanna o altra cosa altrui guastassi, e come se mendi dal Comune.

[16] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 6, vol. 1, pag. 250.23: l'ira degli Dii guastava la città di Roma per pestilenza e per mortalità.

[17] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 43, pag. 48.37: Disse Merlino: «Metti in iscritto che ne' paesi di Toscana cresceranno II fuochi che guasteranno gran parte di quegli paesi...

[18] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 94.13: E coperta d'oscure nebbie [[scil. l'Invidia]], per qualunchi campi fioriti ella entra, sì gli guasta, e fa ardere l'erbe, e le sommitadi de' fiori; e col suo fiato brutta i popoli e le cittadi e le case...

[19] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 207.12: e loro [[scil. dei cittadini]] parlare fo che al tutto voleano che se guastassero egl ditte capitogle de la pace, ed encontenente fecero bandire e sonare a l' arengo, [[...]] e con grande remore se vrasciaro enllo ditto arengo tutte egl ditte capitogle...

[20] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 131.4: Conciofossecosa che la nostra cittade e li campi di fuori si guastassero per una ismisurata pestilenza, Valesio uomo ricco, di vita contadino [[...]] pregò li dii della sua casa...

[21] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 37.23: cun chò sia cosa que unu porcu salvaiu multu grandi guastassi li campi et li lavuri di lu monti Olimpu cun spissa destruciuni di li lavuraturi [[...]] lu fillyu [[scil. Atym]] impetrau da lu patri qui issu fussi mandatu ad aucidiri quillu porku...

[22] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 415.19: E sì [[come]] [[...]] li schiumosi fiumi danno grande fracasso, forte bussando poi che vengono dalli alti monti, è veloce corso, e corrono nei campi, ciascuno guastando il suo camino: non altrimenti Enea e Turno ruinosamente corrono per la battaglia...

[23] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 15, pag. 226.18: E veggiamo, che chi vuol guastare uno arbore, non si affatica ad ogni fronde, ma taglia la radice, e ha fatto tutto.

[24] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 82.9: Et quella terra santa e beneechia e quel regname chusì grande e nobel e richo e possente De' lo dissipò e guastò in tuto, e quî descognessenti e duri e renegai Çue' gli desraixò e dissipò e le citae fè butar per terra...

[25] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 10, pag. 116.10: io avea nel primo impeto della mia ira gittate via le pietre le quali de' giorni stati erano memorevoli testimonie, e aveva arse le lettere da lui ricevute, e molte altre cose guastate.

[26] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 20, pag. 321.2: Appresso questo misero fuoco nelle case, e quello che dal fuoco guastare non si potè dirovinarono...

[27] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 20, pag. 135.2: intrandoge li diti Longibardi de note, quando li frai dormiam, secundo che predise Beneto, ogni cossa guastàm, ma nixum monago e nixum atro omo personamenti poén tocar.

[28] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 231-40, pag. 77.26: più sarebbe allora caro a ciascuna tutto il mondo, il cielo, Iddio e ciò ch' è di sopra e di sotto universalmente in un' ora potere confondere, guastare e tornare a nulla, che ad animo riposato potere cento bagascioni al suo piacere adoperare.

[29] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 13, pag. 634.4: cum ciò sia cosa ch'ell' incontri [[...]] i processi se perdono, fino squarçati o altramente fino guasti, sì chi non se possenno avere, nì fire trovati, nì fire lecti [[...]] statuimo et ordenemmo che quante volte la sentencia criminale fi trovata [[...]] non possa cotale sentencia fire anullata...

[30] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 80, vol. 1, pag. 703.5: In questo tempo abbondarono nell'isola di Cipri tanti grilli, che riempierono tutti i campi alti da terra un quarto di braccio, e consumarono ciò che verde trovarono sopra la terra, e guastarono i lavori per modo che frutto no· se ne poté avere in quest'anno.

[31] a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 72, pag. 167.21: Anco statuimo et ordiniamo che triacha nè mitridato et exda magna et aula allexandrina fare o far fare si possa per niuna persona [[...]]. Et chi contrafacesse sia punito [[...]] et oltra ciò perdano et guastinsi le dicte cose.

[32] Stat. ver., 1380, pag. 404.27: Item che çascaun capota(n)io debia [[...]] faro che bandeçè no brigo i(n) le dite ville e che né mosco(n)i né altre cative p(er)sone no guasto le dite ville e chastige sì quigi che mal fa...

[33] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 23, pag. 216.22: «Chi volessi rettificare Roma convénnera che tutta la guastassi, puoi la edificassi de nuovo».

[34] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 46, S. Gregorio, vol. 1, pag. 377.13: Ma imperò che la sopradetta pestilenzia ancora guastava Roma al modo usato, si ordinò ad un tempo Pasquareccio la processione con le letane, per l'attorneamento de la cittade.

[35] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Dt 28, vol. 2, pag. 344.14: Tu pianterai la vigna e lavorara'la, e non avrai dell' uva, e vino non raccoglierai; imperciò che sarà guastata da' vermini.

- [Prov.].

[36] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 180, pag. 302: Guerra che troppo basta / avere e persona guasta.

4.1 [Milit.] Sottoporre a devastazione e saccheggio (una città, un territorio o, per meton., una popolazione).

[1] Ricordo d'imprese pisane, p. 1246 (tosc.mer.?), pag. 168.1: Pisani andaro cu(m) galee c(ent)u e V e vac(checte) C a Portovener[e] [e] stettervi p(er) die XV e guastaro tucto...

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 127.18: li romani fuoro sopre la citade de Venevento e guastarola e destruxerola, sì ke ogie se pare l' enseniamenta de li romani.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 216.11: morto Agatocle, facendo grande oste per mare i Cartaginesi, e guastandosi Cicilia da Pirro re degli Epiri [[...]] in battaglia di terra e di mare ispesso vinti, al da sezzo si convertiro alle battaglie di Roma.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 61, vol. 4, pag. 228.10: al mondo non è sì crudel cosa, come è a vincere una città per forza, e guastarla.

[5] Cronica fior., XIII ex., pag. 124.1: i Fiorentini andarono, popolo e chavalieri, col carroccio, sopra la città di Pistoia, e le borgora infino alle mura, intorno intorno, tutto guasstaro...

[6] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 163.36: il re Priamo fece tutti li suoi baroni ragunare, e ricordò loro l'onta e 'l danno e ll'oltraggio che gli Greci aveano lor fatto, e ccome aveano il paese guasto, la cittade arsa, gli uomini morti, e lle loro belli parenti rapite.

[7] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 198.35: Genserigo re dali Vandali, de Spagna in Affrica vignando, quasi tuta a ferro e fiamma e robandola crudelissima mente la guastà .

[8] Cronichetta lucchese (1164-1260), XIII/XIV, pag. 248.14: et andammo a Barga et guastammo lo paese, colli trabucchi, et lassamovi lo piombo...

[9] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 54, pag. 296.16: E quando leçe no à logo, le terre robanxe e gastanse, sì che tornano in niente.

[10] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 343, vol. 1, pag. 249.17: Et la podestà [[...]] faccia comandare a le comunanze [[...]] che se lo comune di Colle o vero li uomini del detto comune venissero a guastare le terre et possessioni poste ne li luoghi predetti, che con armata mano debiano trare a la difensione de le dette possessioni...

[11] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.199, pag. 735: Ma ben ve digo en veritae: / tropo me parem esser osi / guastando li loghi pjosi, / como stali de sposae.

[12] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 17, pag. 59.12: de noctj vinneru li Longubardj, repusanduse li monachi, et priseru omni cosa chi fussj da prindirj, et intandu guastaru et dammaiaru chillu monasteriu...

[13] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 392, pag. 416.13: e' conviene che noi disertiamo e cacciamo di loro terra e di lor paese nostri nemici, e la città ardiamo e guastiamo e dirobbiamo.

[14] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 2, pag. 22.2: Due nobili conestabili menaro grande preda, Potito da Faleria, Camillo da Capena, e non lasciaro cosa in terra, che guastare a ferro e a fuoco si potesse, che tutta non guastassero.

[15] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 15.1657, pag. 229: O Siena, posta sotto il bel sereno, / Convien che pianga per l'opposte case / Guastandosi lo tuo dolce terreno.

[16] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 1, pag. 7.7: «E questo [[scil. l'atto di scomunica]] ve faço io perché vui aviti consumada e guasta la cità de Bologna».

[17] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 150.11: Anco in quisto millessimo gl' Artine pressero la citade de Cortona e arserlla e guastalla.

[18] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, pag. 28.19: Entrando i Longobardi nella provincia di Valeria e andando guastando ogni cosa, li monaci che erano nel monasterio di santo Equizio per paura fuggirono al sepolcro suo.

[19] Doc. lucch., 1343, pag. 41.12: Quando Luccha si guastoe, lo mistieri delli Lucchesi si partìo in due parti. Quelli che fanno sendadi si puoseno in questa vostra cittade, e quelli che fanno seta tinta e altri drappi tinti si puoseno in Vinegia.

[20] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 3, cap. 1, vol. 1, pag. 98.7: E poi che Totile l'ebbe [[scil. la città di Firenze]] così consumata di genti e dell'avere, comandò che fosse distrutta e arsa e guasta, e non vi rimanesse pietra sopra pietra...

[21] Doc. fior., 1311-50, 71 [1349], pag. 669.5: vogliamo che [[...]] franchamente cavalchiate voi, nostro Capitano, co' la nostra gente, ad ardere, guastare, gittare a terra et mectere a ruba ciò che si può nelle villate...

[22] Gesta Florentin. (ed. Hartwig), XIV pm. (fior.), pag. 293.7: li Fiorentini andaro ad oste a Castello di Piano [[...]] e poi inde levandosi andaro in Mugello sopra li Ubaldini li quali s' erano da lloro rebellati e guastarli.

[23] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 8, pag. 508.3: Quando l'omo se parte de quella contrada, el se trova una cità che àe nome Balach, che fo antigo tenpo molto grande e nobelle cità, ma li Tartari e altre genti sì la àno molto guasta.

[24] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 12.21: L. Pomponio Veientano [[...]] guastante temerariamente i campi de' Lucani per condotta d' Annone l' anno passato avevan preso i Cartaginesi.

[25] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 18, pag. 131.19: E parlandoge lo vesco de l' entrâ de lo re Totila in Roma e de la destrucium de Roma, dise: «Roma sera vastâ e destruta per questo re Totilla, sì che mai non se ge abitarà».

[26] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 17, pag. 80.6: Li Africani sarrachini [[...]] vinniru in Sichilia et in Calabria, guastandu et pridandu tutti li lochi chi eranu, inpressu mari, abitati.

[27] Cronaca di Venezia, 1350-61 (venez.), Intr., pag. 241.10: «Vui savè signori che per Attila re de Hungaria la nostra çitade de Aquilegia ello destruxe e guastà infina alle fondamente...

[28] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 84 v.335, pag. 17: «Questa terra che prendemo, credo che durarao; / Et guastare non dévesse, cha plu permanerao...

[29] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 87, vol. 2, pag. 115.7: Ma i capitani della compagna [[...]] valicarono i· Rodano ed entrarono in Proenza [[...]] e cominciarono a ccorrere il paese, e a guastarlo, e a uccidere e a predare in ogni parte...

[30] Doc. amiat., 1367 (3), pag. 101.4: contentare(m)moci che nel detto chassaro [[...]] non(n) ci ma(n)date troppo spesso capitani simigli a Bartalo del maestro Maffuccio, p(er)ò che da lui non è rimasto che no(n)n- abbi guasto questa vostra t(er)ra...

[31] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 17, par. 1, vol. 2, pag. 36.14: 'sirrai assigiata et sirrai guastata', per Titu et Vespasianu: et rendi la caxuni: perkì ka firistivu la maxilla di Cristu cum la virga di lu fururi di la vostra impia signuria.

[32] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 223.35: Silla li mandò dicendo: «Se vuole ristorare lo danno de le provincie che à guaste e ritornare al suo proprio regno, sì farò pace co llui».

[33] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 215.4: Et comensaro li anni Domini VIIII.c.LVIIII. Nel cui tempo li Sarracini guastaro tucta la Puglia et ancora Calabria e tucta quasi Italia.

- Assol.

[34] Lett. sen., 1260, pag. 270.2: Sappi, Iachomo, che noi avemo guasto tutto Cholle (e) Montalcino intorno intorno, (e) a Monte Pulciano andamo p(er) guastare.

4.2 [Rif. a strutture edificate:] abbattere, demolire, ridurre in rovine.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 16, pag. 304.22: Quellino ch'assediano le castella [[...]] debbono fare intorno al castello, o fra l'oste e 'l castello [[...]] sì per ciò che quelli del castello non possano assalire quelli dell'oste, od alcuno loro posto, per guastar lor alcuno loro dificio od ingegno o per tener lor alcuno danno...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 31, pag. 480.22: Diocleziano in oriente, e Massimiano Erculeo in occidente, guastare le chiese, e affliggere, e uccidere i cristiani, nel decimo luogo dipo' Nerone comandaro...

[3] Lett. lucch., 1301, pag. 109.16: Piacesse a Deo quello ch'avemo a ricevere da Gieri altri dr. de siamo paghati i(n)percioe ch'elli esste a cho(n)fine [[...]] (e) Dio sae qua(n)do mai to(r)nino a Luc(cha), (e) tute loro chase furo arse (e) guasste...

[4] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 191.36: Dyoclitian in Oriente e Maximian in Occidente fe' guastare le chiesie e alcidere li Cristiani...

[5] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 12, pag. 111.4: indei fatti dell'anima sua, che puote studiare indell'altre anime, più disfae e più guasta che non edifica, però che nell'anima sua edifica due pietre...

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 76, vol. 2, pag. 264.3: Et a neuno sia licito ne la città di Siena et ne' borghi o vero infra le castellacce guastare, o vero guastare fare alcuna sua casa, casamento o vero palazo per cagione di vendere li mattoni o vero le tegole o vero el legname d'essa casa, casamento o vero palazo...

[7] Armannino, Fiorita (07), p. 1325 (ven.), pag. 121.9: molti miracoli San Polo li mostrà per la volentà de Dio, onde molta çente se convertì e tuti li altri altari fé [va]star e questo solo romaxe fermo...

[8] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 153.7: E 'l comuno de Peroscia cavalcava per lo destretto de Fabriano e fecece uno grande guasto d' arbore, e guastòce e scarcòne mollte castella del contado de Fabriano.

[9] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 291.9: Ma voi, eletti, venite, qualunque s'apparecchia di guastare le mura coi ferri, e assalisce meco il pauroso campo?

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 166.2: cascaunna personna [[...]] chi dirà biastema incontra lo vraxo De' de Sydrac, Misac e Abdenago sia morto [[...]] e fia disperso in tuto lo so' nome e le lor caxe sian guastae fin inde 'l fondamento e mae no se relevan...

[11] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 56, par. 13, vol. 1, pag. 442.5: Egl quagle mulina [[scil. non più in funzione]] così comparate e pagate per ciascuna persona se possano guastare per sua autorità e sença pena...

[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 174, vol. 2, pag. 366.17: i Fiorentini feciono rifare il castello di Casaglia sopra l'alpe, il quale avea fatto guastare il conte a Battifolle a Sinibaldo Donati...

[13] Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm., pag. 225.5: Lo imperadore Federigo co Rinaldo Cancilieri a die 28 maggio intròro in Roma per forza et guastòro li portichi di Sancto Piero et levòr delle porte.

[14] Stat. pis., 1322-51, cap. 107, pag. 552.17: Et iuro, che se lamento facto mi fi', che li ponti d'Ugione et di Stagno siano guasti, procurerò colli Antiani, che li dicti ponti si acconcino per loro che si denno acconciare.

[15] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1228, pag. 71: «O tu, Ihesù, ke dicesti / k'el templo de Deo guastaresti, / salvate, se tu [lo] puoi, / et con teco salva noi.

[16] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 46, pag. 673.22: A ciò che lle città e lle castelle o i luoghi no se guastino e se desformeni per ruine [[...]] volemo, stauimo e mandemmo che in alcuna città, castello o alcuno altro luogo delle dicte provincie e di luoghi, alcuna casa no possa fire guasta, ruinata nì spianata per alcuna cagione sença licencia del Rectore della provincia...

[17] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 21, pag. 100.15: Lu Conti audendu la presumptioni di kistu et la sua follia, chì havia fattu turri grandi intra la terra [[...]] cumandau chi killa turri si guastassi et fachissi casa bassa...

[18] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 68.12: E al tenpo del conte Ghuido d'Arminia, potestà di Siena, s'andò a chanpo a Torri di Marema; e [[...]] el chomuno di Siena vi mandò molti ingegnieri, e fecero molti battifogli e molti altri ingegni da combattare, e in quel modo conbattendo tutte le case dentro si ghuastavano e molta giente di que' dentro moriva.

[19] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 86, pag. 18: Represero [[scil. coloro che rifondarono la città dell'Aquila]] la terra con fussi et con sticcati. / Sconciaro le castella, la roba ne adrecaro; / Le grande fortelliczi tuttequante guastaro...

[20] Stat. venez., 1366, cap. 67, pag. 34.2: E se algun vorà quello far levare [[scil. lo ponte de Riolto]], torrà a colui bon pegno [[...]], sì che se quello fidesse vastado faça quello reconçar ale spensarie de quello lo qual avesse fatto quello levar.

[21] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 19, pag. 317.2: papa Nicolao de' Orsini [[...]] fé el compimento del palazo de San Pietro e il grande giardino del quale Urbano papa V.o, ne l'anni mccclxx, fece fare vigna e fecelo guastare.

[22] Doc. ver., 1381 (5), pag. 425.11: It(em) diso che al tempo che fo facta la chiavega da Bagnollo che la casa d(e)la d(i)cta chiavega [[...]] [[il massaro custode]] p(er) soa neglige(n)tia sì rompè uno di fe(r)ri [[...]] e [[...]] sì à po(r)tà via le asse d(e)la casa e sì l'à ave(r)ta (e) guasta...

[23] a Stat. viterb., 1384, cap. 45, pag. 193.23: Anque ordinamo che nullo de compagnia nostra possa né deva fare né far fare nulla clausura fore del muro della sua ponticha verso nelle forche [[....]]. Et nientemeno tale edificio si guasti a petitione dello adimandante...

[24] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 287, pag. 107.24: Il Popolo si mosse all'arme, fece sonare la campana all'usato modo, e trassero fuori il gonfalone della giustizia, e andò a casa i Cavalcanti, la guastò, e furono cacciati di Firenze.

[25] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 35.28: Quanno se vidde in tanta aitezza, fece fare palazza esmesurate in Verona. E per fare le fonnamenta guastao una chiesia...

- [Rif. al favo dell'alveare].

[26] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 109.12: Ma quando egli [[scil. il re delle api]] è morto e perduto, elle perdono la fede e 'l giudicamento in tal modo, ch'elle perdono il loro mele, e guastano loro abitazione.

4.2.1 Sost. Distruzione, demolizione.

[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 51, pag. 199.16: Non dico che la sposa di Cristo non sia perseguitata, ma credo che rimanrà en fiore come die rimanere. Egli è bisogno che, a raconciare, al tutto si guasti infino alle fondamenta. È questo che è il guastare ch' io voglio che voi intendiate, e none in altro modo.

4.3 Crollare, andare in rovina.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 26, pag. 205.16: Et però Dio ci potrà molto imputare ad peccato queste cose: che la casa et lo vestimento corporale et lo tecto della casa tua incontenente che tu lo vedessi guastare sì 'l faresti acconciare, et lo tecto dell'anima tua, la quale è sua casa, non ài curato di racconciare...

4.4 Privare qsa della consistenza che le è propria disperdendone o distruggendone le parti.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 3, pag. 117.2: da che li monti deano èssare, s'elli hano da l'uno lato la coruzione che li corrompia e guasti, è mestieri per forza de rascione ch'elli abbiano da l'altro lato la generazione che l'ingeneri e facia...

4.4.1 [Rif. a sostanze aeree o soggette a liquefazione:] dissolvere, sciogliere.

[1] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De fiat voluntas tua, vol. 1, pag. 141.13: cossì como lo sol leva le tenebre da la noyte e guasta li nuveray, cossì guasta questo sp(irit)u ogni tenebra de lo cor e lli mostra li soy peccay...

[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 19, pag. 284.30: lo fredo non puote così passare in loro dentro il verno et guastare lo loro calore quando si nascondono sotterra.

[3] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 16, vol. 6, pag. 145.8: La neve e il ghiaccio sì sosteneano la forza del fuoco, e non si guastavano...

4.5 [Rif. a cibi e bevande:] consumare.

[1] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 83, pag. 127.4: Quelli che mangiano più che non deono, fanno gran male al corpo e all'anima, e fanno peccato, e guastano la vivanda di che un altro uomo potrebe vivere.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 44, Cattedra S. Pietro, vol. 1, pag. 358.7: e le demonia consumavano la notte quelle vivande; ma ellino pensavano ch'elle fossero guaste da l'anime che andavano errando dintorno a li avelli, le quali chiamavano ombre.

4.6 [Rif. alla traccia visibile di una rappresentazione scritta:] cassare, eliminare.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 148, pag. 225.5: Sapiate che ciascuno umo de la villa e de' borghi à scritto in su l'uscio lo nome suo e di sua moglie e de' figliuoli e fanti e schiavi, e quanti cavalli tiene. E s'alcuno ne mure, fa guastare lo suo nome, e s'alcuno ne nasce, sì 'l vi fa scrivere...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 564.2: Archimede per troppo disiderio di cercare quello ch' elli desiderava di sapere nelle sue figure [[...]] disse: «Io ti priego che tu non mi guasti questo circulo».

4.7 Fig. [Rif. ad astratti, in partic. attinenti alla sfera emotiva o intellettuale:] privare della validità, dell'efficacia, della capacità di perdurare o di determinare un fatto (anche pron.).

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1612, pag. 232: Chi ha la lingua adorna, / poco senno gli basta, / se per follia no 'l guasta.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 8 parr. 4-6.7, pag. 27: Amor sente a Pietà donne chiamare, / mostrando amaro duol per li occhi fore, / perchè villana Morte in gentil core / ha miso il suo crudele adoperare, / guastando ciò che al mondo è da laudare / in gentil donna sovra de l'onore.

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 11, pag. 175.9: chi uccide l'uomo distruggie e ghuasta la similitudine e inmagine di Dio...

[4] Poes. an. urbin., XIII, 32.30, pag. 611: la cupedetate, / la superbia e le pompe / amore guasta e rrumpe - e ffa smarrire.

[5] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 23, pag. 74.2: «Lo rege ke sede in la sede de iudicio guasta omne male cum lo so guarda».

[6] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 21, pag. 153.4: Ordenò 'lora che lo re de' C cavalieri stesse al porto con certi cavalieri ed altra gente, perché, s' elli avenisse che la battallia vencesse de Tristano, per poter quella malvagia usanza guastare.

[7] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 56.22: Pensate con quante fatiche fue fondato lo 'nperio, e con quanta forza fu stabilita la cittade, e con quanta beningnitade degli dii sono cresciute e moltip(r)ichate le richeze, le quali una notte quasi ghuasterebe.

[8] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 10.2498, pag. 278: È l'uomo pravo simile al pavone, / Ché guasta la comune utilitate / Per lo voler che acceca la ragione.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 145, vol. 2, pag. 346.1: poi appresso sanza dimoro se n'andò in Alamagna, guastando a la Chiesa sì grande impresa e sì bello servigio incominciato, per sì fatto tradimento.

[10] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 9, pag. 315.7: Essendo la novella di Neifile finita, [[...]] il re, il quale non intendeva di guastare il privilegio di Dioneo, non essendovi altri a dire, incominciò...

[11] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 44.39, pag. 99: TU è' electa de TUTE LE ALTRE, / sì cum dixe le veraxe carte; / per tie è guasto lo ingano e l'arte / chi ne traçeva a mala parte.

[12] San Brendano tosc., XIV (ven.>tosc.), pag. 237.30: e in quella volta Iddio sì tti manderà indietro [in] quelle sue contrade, e dinanzi e di dietro a llui tu dirai e predicherai le tue parole arditamente e guasterai tutto lo suo detto...

[13] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 5, vol. 5, pag. 22.1: [[Dio]] guasta li pensieri delli rei, acciò che non possano compire le mani loro quello che aviano incominciato.

5 Privare della vita, sterminare.

[1] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 50, pag. 147.10: lo profeta dice: «O signor Deo, guasta la gente ke volno batagla»...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 36, vol. 1, pag. 101.9: E egli [[scil. Marco Tullio Cicerone]] per lo suo grande senno sì li vinse, e prese, e feceli tutti guastare e distruggere delle persone, per lo consiglio del buono Catone che li giudicò alla morte.

[3] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 37.6, pag. 498: Disse uno a chui lo re attende: / «Voi l' avete decto quello che basta, / s' ella incontanente non si arrende, / date la sentenza che sia guasta...

[4] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 8.186, pag. 734: Con grande ardimento andàvam / guastando per quela rivera / quanto d' enemixi g' era, / segondo che eli trovàvam.

[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 268.9: E la dea allora disse ad Ulixe: - Quali onde credi tue che sieno fedeli a te, che te ne vuoli ire? Vedi quanti nomi l'onde hanno qui guasti e disfatti?

[6] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 9, pag. 122.3: La quale [[scil. Medusa]] cosí nelle dette parti dimorando e guastando la gente che lei rimirava, alcun virtudioso delle parti d'oriente, nominato Persio, [[...]] tagliandole il capo finalmente l'uccise...

[7] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 26, 55-63, pag. 628, col. 1.9: [[Ulisse e Diomede]] ancóra gemmeno l'arte per lo Paladino che fo guasto...

[8] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 104.21: vi dire' io come le schiere di Lizio Sarpedone furono guaste col mio ferro? Io uccisi Ceramon con molto sangue, e Ifitide e Liastora e Crono e Aleandro...

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 15, proemio, pag. 281.6: Dio mandò il diluvio in terra, e guastò ogni anima vivente, eccetto Noè giusto, e quelli de l'arca.

[10] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 45, pag. 109.23: tempo verrà che [[...]] nascerà una verga (cioè Cristo) e percoterà li duci di Moab e guasterà tutti li figliuoli di Set; cioè tutta la umana natura guasterà al dì del giudicio.

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 45.4: Allora tutta la nuova paura si fa manifesta e chiara agli cuori impaurati de' Trojani; e dicono tutti ch'e draconi hanno così spesso e guasto Laocon essendo e meritando quella pena...

[12] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 39, vol. 2, pag. 27.24: Onde questi cotali si sogliono lamentare della pazienza di Dio [[...]]. Onde par, che si facciano signori, e giudici, e a Dio come a ribaldo comandino, che impicchi, e guasti gli uomini...

[13] Fr. di Giov., Ricord., 1342-48 (fior.), pag. 145.14: A chostui [[scil. Guglielmo d'Ascesi]] fue fatto questo istraçio di lui perch'elli avea istraçiati i Fiorentini a male modo di çoçe morti e crudeli [[...]] e guastava questo tristo gli uomeni a diletto come se fosono istati chani...

[14] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 92, vol. 2, pag. 183.6: e in su questo martorio [[scil. il rogo]] confortati da' loro parenti e amici che riconoscessono, e non si lasciassono così vilmente morire e guastare, niuno di loro il volle confessare; e con pianti e grida [[...]] tutti ardendo e consumando finirono loro vita.

[15] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 11.16, pag. 704: Vanne, sonetto, tosto e rieca 'l pasto, / prima ch'io sia da Morte al tutto guasto.

[16] Leone di Corciano, c. 1350 (perug.), pag. 146.26: E perchè quisto garsone morìo, el padre de quisto garsone andò e guastò quillo lione e tutta la testa e i pieie glie ruppe colglie malipiche.

[17] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 42.7: Killu sarrachinu Bettumen, ki rumasi vicariu in Sichilia per parti di lu Conti, cavalcandu per Sichilia [[...]] et prindendu terra et guastandu di li ribelli, vinni ad unu castellu chi havia nomu Anteliu...

[18] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 21, pag. 163.7: Bruto fe' guastare i figliuoli trovandogli colpevoli al trattato e congiura contra 'l popolo di Roma.

[19] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 213, pag. 45: Sette semane tenneli tucti con guardiani. / Pagura n'abbe Piczolo che quilli non guastasse...

[20] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 50, vol. 2, pag. 653.20: Molta gente da ppiè e da cavallo vi morì, tanto odio lor menti accupava, e molti cavalli vi furono guasti per li pedoni fiorentini che con le lance in mano fedirono di costa...

[21] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 18, par. 3, vol. 2, pag. 44.7: vuliviti [[scil. Cristo]] fari re di li iudei, et non lu si? [[...]] Dimani sirrai guastatu comu falsu, comu falsariu...

[22] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 51, Passione G. Cristo, vol. 2, pag. 445.21: [[il]] monte Calvario era luogo putente però che v'erano li corpi de li uomini morti puzzolenti e stati guasti da la giustizia.

[23] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 116, pag. 101.6: usa d'andare a vedere giustiziare gli uomini, non per diletto di vedergli guastare, ma perché ti sia assempro.

5.1 Pron. Morire.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 1, vol. 1, pag. 407.1: l'altro [[scil. figlio di Carlo d'Angiò]] ebbe nome Filippo, il quale per la moglie fu prenze della Morea, ma morì giovane, e sanza figliuoli, però che si guastò a tendere uno balestro.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 4, vol. 2, pag. 283.18: Molti uomini d'arme [[...]] non proveduti si morirono, e grande parte di loro cavalli si guastarono per difetto di strame, e per lo mangiare del grano, ch'altra biada non avieno che dare loro...

[3] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 839, pag. 360.34: perocchè tale tela è ordita, che s'ha a tessere, ed io sono contento morire per Parte guelfa, e s'io non avessi fatto che fatto ho, lo farei»; e andò a guastarsi con gli altri.

6 [Rif. alle ricchezze o ai beni patrimoniali:] disperdere senza criterio; sperperare, dilapidare (anche pron.).

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 5: Molti sono quelli che p(er) troppo cupidessa molte cose accactano sossame(n)te [[...]] et poi ch(e) l'àno aquistato [[...]] p(er) cupidessa largame(n)te lo spe(n)deno et [g]u[a]stano.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 19, pag. 58.25: sì come il fuoco nella fornace guasta tutte quelle cose che vi sono, così cotali guastatori di beni guastano ciò che elli ànno.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 49, vol. 3, pag. 409.5: Dee l'uomo donare bene, ma diligentemente, e con temperanza, però che più persone hanno guasto loro patrimonio per donare follemente.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 6, pag. 11.7: Noi vegiamo dispregiare loro [[scil. gli amanti]] la morte, non temono minaccie, guastare il loro avere e divenire poveri.

[5] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 20.24: [[il peccatore]] si conosce e considera quali beni elli ha perduto [[...]] come fece il figliuolo del prod'uomo che 'l suo retaggio guastòe, e spese in ribalderìe, ed in ghiottornie tanto che li convenne i porcelli pascere...

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.219, pag. 529: De li aotri mar e' raixe / e de ogni ben desiparixe [[scil. il vizio della gola]]; / a un disnar guasti pu ben / ca dexe omi, taror ven...

[7] Doc. venez., 1315 (05), pag. 141.9: item se quisti mei fiiolli non sse portasse ben et vastasse quello ch'eo li laxo, in descrizione delli mei comessarii o della plu parte possa torlli li beni delle man...

[8] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo pecato, vol. 1, pag. 109.29: La quarta brancha si è in quelli chi troppo nobermenti voram viver, chi guastam e devoram quello che cento poveri n'aveream asay.

[9] a Vang. venez., XIV pm., Luc., cap. 15, pag. 266.20: Ma apresso ço che questo to fiolo, che à vastado e devorado la soa sustancia con le pechadrixe, [...], et tu li as morto lo vidello engrasado -.

[10] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 8, pag. 113.11: [[gli scialacquatori]] o egli sono dilicati e non possonsi affaticarsi, o e' sono nobili vergognosi di domandare; e così interviene, da che hanno guasto il loro, si cominciano a tôrre l'altrui.

[11] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 188.37: Il soperchio guastatore guasta le ricchezze e la magna invidia morde e l'ardore d'avere arde li cuori.

- [In contesto fig., rif. ai doni di Dio o della buona sorte].

[12] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 253.3, pag. 164: «Se tu pensi che Deo ti à dato exentia e molti beni che non meritasti, / e come quisti doni tu gli guasti, / ingratto, sença alcuna reverentia...

[13] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 7, vol. 2, pag. 188.9: richiede Dio, e l' uomo, che lo servo gli sia fedele del suo, cioè del bene, lo quale ha a trafficare del suo: che non lo guasti, anzi glie lo multiplichi, ed accresca, e dispensilo fedelmente.

[14] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 74, pag. 181.34: Immagina, e fa' questa similitudine, che fortuna faccia alcuni giuochi, gittando, e spandendo tra gli uomini, onori, ricchezze, e grazie. Delle qua' cose alcune si guastano tra le mani di coloro, che l'arrappano; alcune son mal partite per disleale compagnia...

- Fig. [Rif. al tempo].

[15] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 34, vol. 3, pag. 345.5: Quando l'uomo dice, domane sarà questo fatto, domani sarà fatto una grande cosa, tu non doni altra cosa che un giorno: l'altro giorno viene, e allora avemo guasto quel dimane.

[16] f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (tosc.), Cap. 1, pag. 12.1: quando l' animo mio di molte miserie e pericoli riposò, [[..]] non fu mio intendimento il buon tempo del riposo, che io preso avea, di guastarlo o consumarlo per negligenza o per pigrizia... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[17] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 57, pag. 62.19: quisti genti ki tantu amanu a viglari di nocti, et guastanu lu tempu in ociositati, corcandusi tardi et levandusi tardi, peccanu in molti maineri.

6.1 [Dir.] Distruggere o confiscare beni patrimoniali per disposizione di un'autorità pubblica.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 513.28: Bene(n)te(n)di maestro p(er)ch'a(n)dò a guastare la chasa di Pratese di Palaçuolo p(er) j dì (e) terço p(er) choma(n)dame(n)to della podestà, s. iiij...

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 10, pag. 115.5: Cammillo combatté e sconfisse quelli di Vegies [[...]] ma perché l' avere, che ssì guadagnò, non partì bene, li Romani lo sbandirono e gli guastarono quanto i· rRoma avea.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 140.27: Neri Schelmi fue condannato per lo popolo di Firenze nell'avere e nella persona, e tutti li suoi beni in cittade ed in contado fuoro guassti.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 248, vol. 2, pag. 336.26: Et li beni ancora di colui, el quale la predetta pena non pagarà, si debiano guastare et distrugere et publicare al comune di Siena...

[5] Stat. chier., 1321, pag. 349.21: se col o coigl de soa parentela ne volessen fer la ditta pax e faita tenir, que o reçior o sea y rezior de la preditta compagnia e colla compagnia sea entegnù precixament waster encontenent i soy ben enterament e mynch an e tenir wasta perpetuarment, ço è chassa, vigne, choiv e pray...

[6] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 26.19: messer la Podestà quello cotale grande, lo quale facesse overo facesse fare cotale maleficio [[scil. un omicidio]] condanni nel capo, e [[...]] neentemeno debbia e sia tenuto di fare i loro beni e di ciascheduno di loro guastare e distruggere...

[7] Stat. pis., 1330 (2), cap. 12, pag. 462.19: li lor beni, poi che in del bando sarano incorsi, siano publicati al Comuno di Pisa; et siano guasti et distructi, così in della cità come in del contado, in tutto, sì che poi non si rifacciano...

[8] Doc. aret., 1337, 770, pag. 655.13: Anco se domanda [[...]] che per alcuno malifitio che se commettesse per alcuno de loro [[scil. messer Piero e i suoi consorti]] non possano essere guasti o desfacti li beni comuni ma solamente tolti li fructi de la parte del malfactore.

[9] Lett. sang., 1340, pag. 139.25: ma i nomati di sopra sono stati questo dì condannati e ànno avuto bando per lo modo che è negli ordini di Firençe a chi vuole guastare il buono stato, e già sono cominciati a guastare i beni de' detti.

[10] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 69, par. 2, vol. 1, pag. 266.5: E possano e deggano tucte ei devente alcuna cosa de le predicte cose [[...]] personalmente e realmente prendere e en palaço overo pregione retenere, enceppare, predare, pengnorare le case e gl'altre biene guastare, scarcare, taglare e desfare...

[11] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 120, par. 1, vol. 2, pag. 172.22: E ke tucte glie suoie biene siano piubecate al comuno de Peroscia; e piubecate, se guasteno e vendanse per lo comuno de Peroscia.

[12] Lett. volt., 1348-53, pag. 210.24: da poi trovamo che questo spedale nonn è religioso [[...]] nè nonn è perpetuo, sì che non se potesse domane guastare, et perciò non ne pare del convenevole a dargli indulgentia...

[13] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 19, pag. 176.2: [[i rappresentanti dell'autorità possano riscuotere]] per sequestratione e pegnoragione di cose mobili come per apprendimento di beni inmobili; et quelle cose e beni per propia auttoritade prendere, vendere, distraere, pegnorare, vendere e alienare, guastare, disfare...

[14] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 43, pag. 672.3: l'abitacione sua [[scil. di colui che turba l'ordine pubblico]] e tutti li altri suoi beni, a perpetua memoria de cusì facta cosa, fiano guaste fino intro lo fondo et de fino intro le radice dirupte et a la camera della Romana Ghiesia siano confischate.

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 74, vol. 2, pag. 393.14: Per questo fallo seguette che ' giovani a furore e tutte le loro famiglie furono disperse, e i loro beni guasti e incorporati alla camera del signore come di suoi traditori...

6.1.1 Subire la pena di confisca o distruzione dei propri beni.

[1] Stat. fior., 1310/13, cap. 8, pag. 21.11: Statuto, fermato e ordinato è che ciascheuno di questa arte comparire debbia personalmente [[...]] se non farà contro a tali statuti e ordinamenti, debbia essere guastato a la casa dove abita per comandamento de' rettori [e] consoli de la detta arte.

[u.r. 21.02.2023; doc. parzialm. aggiorn.]