MORBIDEZZA s.f.

0.1 morbedeçça, morbideça, morbideçça, morbideçe, morbideza, morbideze, morbidezza, morbidezze, morbïeza, morvedeçe.

0.2 Da morbido.

0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

0.7 1 Proprietà di ciò che è soffice, cedevole al tatto. 1.1 Proprietà di ciò che è fragile, delicato (anche con connotazione neg.: proprietà di ciò che non ha forza o resistenza). 1.2 [Come qualità della pelle, del corpo:] levigatezza, sofficità. 1.3 Qualità o dettaglio fisico proprio di chi ha un aspetto delicato, fine, aggraziato. 2 Condizione di agio, comodità. [In partic. come espressione del benessere economico e sociale:] lusso, sfarzo. 2.1 Inclinazione, desiderio o costume di godere di agi e comodità. [Con connotazione etica neg.:] vizio, dissolutezza. 3 Fig. Qualità propria di chi ha modi gentili e amabili. 4 Espressione di soddisfazione di sé, compiacimento (rif. a un animale nell'es.).

0.8 Speranza Cerullo 21.07.2016.

1 Proprietà di ciò che è soffice, cedevole al tatto.

[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 7, ch., pag. 226.9: E la neve non cade dura e soda, ma morbida, e la brina cade dura. E la cagione della morbidezza della neve si è che la parte de la caldezza del nuvolo resolve la sua durezza...

[2] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 190.27: l'occhio conoscie li colori, e 'l gusto li sapori, l'orecchie li suoni, lo naso li odori, il toccare le morbidezze.

[3] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 4, vol. 3, pag. 43.6: Quando il puledro è di due anni, si dee soavemente legare al collo con forte e grosso capestro fatto di lana, imperocchè la lana per sua morbidezza è più adatta a ciò che 'l lino o la canapa...

[4] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 161, S. Martino, vol. 3, pag. 1408.14: essendo venuto san Martino ad una chiesa del suo vescovado, abbiendoli i cherici apparecchiato uno buono letto da giacere, riposandovisi suso, venneli in cuore la none usata morbidezza, come quegli ch'era usato di giacere in su la terra ignuda, contento d'uno solo cilicio per suo letto.

1.1 Proprietà di ciò che è fragile, delicato (anche con connotazione neg.: proprietà di ciò che non ha forza o resistenza).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 23, pag. 115.4: se dimanda perké l'omo non anda incontenente k'ei nasce [[...]]. R(espondo) ke questo adivene per la morbedeçça (et) tenereçça de la materia, ke l'omo sopra tutti li a(n)i(m)ali àne più morbida (et) più nobile materia (et) carne secondo sé.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 41, vol. 2, pag. 69.11: sì fece andare gli suoi dinanzi, e sostenuti in pregione contra volere di messer Vieri de' Cerchi e degli altri savi della casa, che conosceano la complessione e morbidezza de' loro giovani...

[3] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1130.8: [[Isicratea]] sommamente Mitridate, re di Ponto, amando e lui veggendo in continue guerre, posta giù la femminile morbidezza e a' cavalli ausatasi e all'arme, tondutasi i capelli e sprezzata la sua bellezza, in abito d'uomo sempre il seguitò, da niuno affanno vinta...

1.2 [Come qualità della pelle, del corpo:] levigatezza, sofficità.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 5, pag. 222.6: e le guance per lo lagrimare divenute aspre si ritornarono nella pristina loro morbidezza...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (ii), par. 82, pag. 344.8: il disiderante [[...]] non si contenta né si finisce il suo disiderio d'aver copia di veder la cosa amata [[...]], se, tutti i vestimenti rimoti, con quella ignudo non si congiugne, acciò che possa ogni parte del corpo toccare, con ogni parte essere tocco e strignersi e della morbideza di quello miseramente consolarsi...

1.3 Qualità o dettaglio fisico proprio di chi ha un aspetto delicato, fine, aggraziato.

[1] Poes. an. urbin., XIII, 6.63, pag. 548: Le soi belle facteçe / ne lo mio core porto, / e le so morvedeçe / k'erano mio conforto.

[2] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 241-50, pag. 78.15: Né [[le donne]] si vergognano le membra, i capelli e 'l viso con cotanto studio fatti belli, [[...]] tanti vezzi, tante ciance, tanta morbidezza sottomettere, porgere e lasciar trattare alle mani paralitiche, alla bocca sdentata e bavosa e fetida...

[3] f Giustino volg., c. 1391-96 (fior.), L. I: istando [[scil. Sardanapalo]] in abito di femina, avanzava tutte le femine in morbidezza del corpo e in lascivia delli occhi e partiva le fusa tra quelle fanciulle. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 Condizione di agio, comodità. [In partic. come espressione del benessere economico e sociale:] lusso, sfarzo.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 24, pag. 158.19: «Quelli k'è usato a morbideçça ricusa di portare pa(n)çiera, (e) elmo d'acciaio nuoce a tenero capo.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 9.29: Di quegli delle ville si dee fortezza di gente pigliare, acciocchè l' oste sia verace, perchè meno temono la morte coloro, che meno conoscono le morbidezze della vita. || Cfr. Veg., Mil., I, 3: «qui minus deliciarum nouit in uita».

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 32, vol. 2, pag. 196.18: Li Capuani senza fallo furono vinti più per loro viltade e per la mollezza loro, e per le morbidezze e per la lussuria, ond'elli erano usati, che per la forza de' nemici.

[4] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 60, pag. 37.19: li Gioni (gl. i) erano stati li primi ch'aveano trovata la morbideza d'usare l'unguento e le corone ne' conviti...

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 193.17: Quanto a ricchezze in morbidezze, in potenzia e in cittadini, Iddio ha nobilitata la vostra cittade...

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 446.31: l'isola di Cipri è sì posta ed usa a tante morbidezze, che gli uomini sono d'ogni virilitade dinervati.

[7] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 158-182], pag. 5.13: Come per le troppe morbideçe i Romani ebboro discordia.

[8] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa a [III.6.1], pag. 82v.12: E qui comprendi «lussuria» ogni soperchia morbidezza, però che LUXUS, onde viene «lussuria», è a dire 'abondanza soperchia'. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 89, vol. 2, pag. 633.10: il conte d'Analdo e quello di Bari e quello di Namurro con loro gente, i quali erano co· lloro tende a l'estremità dell'oste, e non istavano nell' agio né morbidezze de' Franceschi, ma sanza dormire stavano armati a la tedesca...

[10] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 86, pag. 242.40: E siamo venuti a tanta morbidezza, che noi non vogliamo scalpitare, se non gemme.

[11] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1126.25: E, se bene si guarderà tra la moltitudine de' nostri passati, troppi più si troveranno essere stati coloro che dagli aspri e rozzi nutrimenti sono in gloriosa fama venuti, che quelli che nelle morbidezze sono stati allevati...

[12] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 59, vol. 2, pag. 370.18: Messer Cane, della gesta di quelli della Scala signori di Verona, per morbidezza di nuova fortuna era divenuto disoluto e crudele...

[13] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 10, pag. 432.18: E certo egli il poteva a quei tempi leggiermente far credere, per ciò che ancora non erano le morbidezze d'Egitto, se non in piccola quantità, trapassate in Toscana, come poi in grandissima copia con disfacimento di tutta Italia son trapassate...

[14] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ec 2, vol. 6, pag. 11.11: [8] E composi oro e argento, e tutte cose di re e di provincie; fei radunare cantatori e cantatrici, ed ebbi ogni diletto e morbidezze delli uomini, e feci vaselli assai per dare bere.

2.1 Inclinazione, desiderio o costume di godere di agi e comodità. [Con connotazione etica neg.:] vizio, dissolutezza.

[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 21, pag. 143.6: Et se ttu verrai a vecchieçça, affatica l'animo tuo più ke no(n) serai usato, pigreçça (e) morbideçça (e) luxuria (e) l'altre cose usate da fanciullo fuggiendo...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 66, pag. 57: «Oi companion, - dis l'anima, - [[...]] / Refrena 'l membre toe ke 's guarden da rëeza, / Sí k'el no fazan fallo per söa morbïeza, / Sta' ben con meg insema, sta' meg in grand careza, / Azò k'entramb meríscamo sempiternal richeza.

[3] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 45, pag. 30.8: Per lo cui exemplo (gl. m), seguitando Catulo la morbideza ca[m]pagnina, prima coperse il consentimento de' raguardatori d'ombracoli (gl. n) di veli. || Cfr. Val. Max, II, 4, 6: «imitatus luxuriam».

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 535.10: «Chi ama il figliuolo suo, continuo il flagella, acciòe che ultimamente s'allegri; però che se lle parole fossero morbide, quale è la caritade dell' animo, egli piglierebbe soperchie morbidezze».

[5] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 459.9: Chi non sae che l' autoritade di Q. Catulo, quand' elli in perfetta etade fu, tenne l' alto grado nel grandissimo luogo de' chiarissimi uomini? Del quale se si ricerca la prima etade, ritroveransi molte distemperanze e molte morbidezze...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 1, vol. 2, pag. 457.11: Questo peccato quanto sia grave [[...]] porne alcuno essempro in nostri ricordi forse non fia da biasimare, se non da coloro che per morbidezza d'animo sono amatori delle brievi leggende, o da coloro che per tema di spesa, veggendo la moltitudine de' fogli, non osano fare scrivere.

3 Fig. Qualità propria di chi ha modi gentili e amabili.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 9, cap. 8, par. 33, pag. 189.6: La memoria richiede morbidezza e non rincrescimento: se tu le vuogli piacere, non la caricare, ch' ella vuole benignamente essere trattata...

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 68, Pentecoste, vol. 2, pag. 641.2: [[lo Spirito Santo]] è leno ad ammorbidare; onde a dimostrare la sua morbidezza chiamato [è] per nome d'ugnimento... || Cfr. Legenda aurea, LXVIII, 88: «lenis est ad demulcendum. Vnde ad eius lenitatem insinuandam uocatur nomine unctionis».

4 Espressione di soddisfazione di sé, compiacimento (rif. a un animale nell'es.).

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 46.6, pag. 832: lo paone finemente entenne / quando lo lodi de la gran beleça: / che fa la rota kolle belle penne, / colli oki guarda cun gran morbideça; / s'a remirare li piedi se renne, / tucta la gioia li torna en tristeça.