LAMENTAZIONE s.f.

0.1 lamentacione, lamentacioni, lamentaciuni, lamentagione, lamentason, lamentatïone, lamentatione, lamentationi, lamentaxione, lamentaxon, lamentazione, lamentazioni, lementason, lementazion, lomentason; a: lamentassione.

0.2 Lat. lamentatio, lamentationem (DELI 2 s.v. lamento).

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2 [2].

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Stat. sen., 1343 (2); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Lett. palerm. (?), 1370.

0.5 Locuz. e fras. fare lamentazione 2.

0.7 1 Voce o grido che esprime dolore. Estens. Discorso che esprime sofferenza. 1.1 [Come titolo del componimento attribuito al profeta Geremia, spec. al plur.]. 2 Rimostranza nei riguardi di una situazione spiacevole. 2.1 [Dir.] Denuncia presentata contro qno davanti a un'autorità pubblica.

0.8 Marco Maggiore 21.07.2016.

1 Voce o grido che esprime dolore. Estens. Discorso che esprime sofferenza.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 70.4: fo mestieri [[...]] ch'elli [[scil. Saturno]] abia a significare li lavoratori de la terra [[...]]; e per questa casione avarà a significare fatica, tribulazione, angustia, lamentazione, e la gente senza rascione e menscipia e bestiale a cascione de l'uso de le bestie...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 38.1, pag. 618: La lamentatïone / dell'aflicte persone / gite davante a dDeo.

[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 4, pag. 80v.12: Et però è da considerare la pietosa cordiale lamentatione che facea la Donna e Iosep quando ismarrirono nel tempio el nostro salvatore.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 198.22: Li lamentaciuni di li quali ricippiru li timurusi aurichi di la citati, ma li lur corpi strazzati con ferru ricippi lu Tiviri...

[5] Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.), pag. 144.30: 'Elegya' è uno modo di parlare con lamentatione di propria miseria o altrui, come fece Boetio nel libro 'De consolatione'.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 172.18: Ma mentre che questo era, Venus mossa e sollicita per l'amore d'Enea, parla a Nettuno, e con dolore muove dal petto cotali lamentazioni, dicendo...

1.1 [Come titolo del componimento attribuito al profeta Geremia, spec. al plur.].

[1] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 63.22: Volle [[lo Spirito Santo]] nelle lamentazioni di Ieremia l' eccidio futuro di Ierusalem dichiarare.

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 7, pag. 181.26: E pare che D. toche quel che dice Ieremia profeta ne le soi Lamentationi comenzando.

[3] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 12, 127-141, pag. 377.32: Questo Ugo fece molte opere ne la santa Teologia, cioè lo libro de' sacramenti in due volumi, dyadascalion libri 5, libri 15 sopra le lamentazioni di Ieremia, libro 1.

[4] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 35, pag. 216.24: Li fiori ode in de la Lamentassione piangente: "Pianse in nella notte l'anima sua, e le suoe lagrime nelle masselle suoe...

1.1.1 Componimento o canto lamentevole di un profeta.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VIII, cap. 8, pag. 133v.11: Onde la lamentatione d'Eçechiel profeta overo d'Isaia manifestamente n'amaestra, che alcuni principi caddero di questo numero di costoro... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 Rimostranza nei riguardi di una situazione spiacevole.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 267.28: O republica, parimente fosti misera per la morte d' Africano, e felice per così cortese e benigna lamentazione di Metello Macedonico.

- Locuz. verb. Fare lamentazione: esporre una rimostranza.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 9, pag. 3: De lu pur per invidia i fan lamentason, / Dra söa segnoria ked i lo von depon: / Zascun de lu 's lomenta e mostra soa cason.

[3] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 98, pag. 159, col. 1: Molte false lementason / se fa davanti vui, baron, / incontr'a Rainaldo lo to vasalo, / che sovra tuti li altri val.

[4] Lett. palerm. (?), 1370, pag. 131.20: Pater reverende, usque ad illum die ki nos recessimus a Roma, gratia Deu di vuy né di lu vostru monasteriu nissuna fu fatta lamentationi etc.

2.1 [Dir.] Denuncia presentata contro qno davanti a un'autorità pubblica.

[1] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 167.28: a ciascheuno sia licito di diciarsi gravato enanzi che risponda al richiamo, da qualunque richiamo, querela overo lamentazione di lui posta overo fatta dinanzi a' consoli [[...]], la quale lamentatione overo richiamo non pertenga a' consoli...