GRAVĀMINE s.m.

0.1 gravamine.

0.2 Lat. tardo gravamen, gravaminis (cfr. DEI s.v. gravame).

0.3 Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.): 2.

0.4 In testi tosc.: F Bianco da Siena, XIV ex. (tosc.).

In testi sic.: Lett. palerm., 1371 (2).

0.6 N Nota l'impiego del lat. gravamen in Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. VI, cap. 10, pag. 703.27: Ģa la parte, a la cui instancia o peticione fosse facto el processo o facto el gravamen o data sentencia dal quale o dalla quale se sia appellatoģ. Benché nello stesso testo ricorra gravāmine (v. 2), non č improbabile che qui la voce latina si sovrapponga piuttosto al lessema gravamento, che ricorre pochi righi prima (703.23: Ģe da qualunque gravamento o comandamento o da sentencia in criminale questione facta in la prima citacioneģ).

Doc. esaustiva.

0.7 1 Condizione che determina disagio o fastidio. 2 [Dir.] Imposizione fiscale; aggravio pecuniario.

0.8 Marco Maggiore 12.09.2016.

1 Condizione che determina disagio o fastidio.

[1] F Bianco da Siena, XIV ex. (tosc.): Sė com'ho detto ognun lassų leggiero / sarā senz'aver nullo gravamine: / lassų sarā sempre ciascun sincero / senza poter giā mai temer disamine. || Bini, Laudi spirituali, p. 150.

2 [Dir.] Imposizione fiscale; aggravio pecuniario.

[1] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 582.15: Per la presente constitutione ordenema tutte le ghiesie et ecclesiastice persone [[...]] fire deffesi e remanere libere de qualunque angaria e perangaria e da ciaschune indebite exactione e gravamine, per li quali el debito del suo reposo per alcuno modo possa fire impedito...

[2] Lett. palerm., 1371 (2), pag. 149.3: Plazavi, si concordia aviti a fari, di mandarimindi la copia di la cautela inanti ki la fazati, ka eu la voglu vidiri, nė pir aventura si fachissi cum nostro gravamine ultra quam deceat.