VIOLENTO agg./s.m.

0.1 violent', violenta, vïolenta, violente, violenti, vïolenti, violentissimo, violento, violentu; f: violentissimi.

0.2 Lat. violentus (DELI 2 s.v. violento).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 3.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Dante, Convivio, 1304-7; Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Stat. assis., 1329; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. di violenta sospezione 5.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 [Rif. a un evento, un'azione, un comportamento, un sentimento:] che avviene in modo impetuoso e molto intenso, che mostra o tende a mostrare brutalità o aggressività; che sottopone forzatamente qsa o qno a un'azione aggressiva o invasiva. 1.1 [Detto di un alimento, una bevanda o un preparato:] dotato di notevole intensità e potere aggressivo (con rif. al gusto o ai suoi effetti sull'organismo di chi lo assume o ne subisce il contatto). 2 [Detto di una persona (o di un insieme di persone):] che ha o tende ad avere un comportamento brutale e aggressivo (spec. nei confronti delle altre persone). 2.1 Sost. Chi ricorre con facilità o con frequenza a metodi brutali e aggressivi. 2.2 Sost. [Secondo un uso evangelico, con connotazione pos.:] chi esercita con forza un det. comportamento. 3 [Detto di un fenomeno naturale:] che ha o manifesta grande forza, impeto o intensità; che provoca o può provocare effetti brutali o distruttivi. 4 [Con valore passivo:] che è conseguenza di un atto, un comportamento o un evento brutale o aggressivo; che deriva da costrizione o coercizione. 4.1 [Detto della morte (in opp. a naturale)]. 5 [Dir.] [Per riproposizione della formula lat. de violenta suspicione, con rif. alla fondatezza o all'estrema verosimiglianza o probabilità del sospetto:] di violenta sospezione.

0.8 Elisa Guadagnini 18.11.2015.

1 [Rif. a un evento, un'azione, un comportamento, un sentimento:] che avviene in modo impetuoso e molto intenso, che mostra o tende a mostrare brutalità o aggressività; che sottopone forzatamente qsa o qno a un'azione aggressiva o invasiva.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 25-27, pag. 143, col. 1.23: circa la qual pena si è da notare [[...]] che 'l so movemento se vede inonesto, violento e senza ordenne...

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 1-9, pag. 685, col. 2.13: siando l'A. in tale speculazione [ed] ello atese ad altro, che tal moto fosse violento: e però dixe 'per força'.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, proemio, pag. 122.30: introduce uno sonno, ed apresso uno sogno. Nella terza, che comincia quivi - E sì lo 'ncendio ec., discrive il violento rompimento di quello sogno.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 3, vol. 2, pag. 205.2: Quilla, [zò la ira], scurri plù vilocimenti, ma quistu, [zò lu odiu], esti plù pertinaci in lu desideriu di nochiri, ià sia zò que l'un et l'altru affectu è plinu di turberiu et di melancolia, et esti violentu non senza turmentu di quillu qui lu avi.

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 62, vol. 1, pag. 563.20: Li ambasciadori [[...]] rimproveravano la sua abbominevole tirannia, e 'l propio aquisto fatto per violente rapina, e per manifesta ruberia...

[6] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 18.62, pag. 389:Questi con piedi, con mani e con morsi, / con violenti assalti offender sanno / più fieramente che se fosson orsi.

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 331.8, pag. 410: Or, lasso, alzo la mano, et l'arme rendo / a l'empia et violenta mia fortuna, / che privo m'à di sì dolce speranza.

- [Rif. meton. alla mano, per descrivere un'azione, un gesto o un comportamento].

[8] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 457.16: O gente cieca e non saputa di crudele morte, perchè non con violenta mano levate via Elena dal non giusto marito e lei vi studiate di renderla al giusto marito [[...]]?

[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 252.8: Poi che l'Autore hae trattato di coloro, che se medesimo uccisero, qui intende d'essemplificare di quelli, che usarono le violenti mani nelle loro facultadi, e poi in loro persone...

[10] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 369.2: 'l suo padre trionfante era tratto del carro dalla violente mano del tribuno...

[11] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 26, pag. 65.5: Lo quinto comandamento: non farai omicidio [[...]]; non violenta mano stenderai contra il giusto...

1.1 [Detto di un alimento, una bevanda o un preparato:] dotato di notevole intensità e potere aggressivo (con rif. al gusto o ai suoi effetti sull'organismo di chi lo assume o ne subisce il contatto).

[1] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 154, pag. 567: se lo to corpo regere voli in temperamento, / carne mangia laudabele e pane de frumento, / vino bive odorifero, che non sia violento...

[2] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 4, cap. 14], pag. 293.25: P(er)ché queste parte sono carnacciose et no(n) sono piene di vene, arterie et nervi, sicuramente vi possiamo tagliare, incendere, et ponere unguenti violenti.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 167, pag. 303.14: Et nota ch(e) la pulve d(e)lli asfodilli, d(ic)to d(e) sup(ra), è più violente ch(e) tutti l'altri d(ic)ti...

2 [Detto di una persona (o di un insieme di persone):] che ha o tende ad avere un comportamento brutale e aggressivo (spec. nei confronti delle altre persone).

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 278.7: e se quella sarà più crudele e violente di Medussa, ella si farà piana e umile al suo amante.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 216.28: Eciandeu quillu exercitu fu malvasamenti violentu, lu quali aucisi Gayu Carbuni...

[3] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [IV.32], vol. 5, pag. 284.18: E quale cosa sarebbe meno convenevole, che saria quella, che noi, i quali per la libertà di Grecia contra Filippo facevamo guerra, avessimo con uno tiranno amicizia instituita? e con tiranno il quale è crudelissimo e violentissimo ne' suoi medesimi? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 9, pag. 97.31: Envrio dunca d' um frevor de caritae, vençuo d' una pietae, andà a l' arca e pietosamenti violento sì la averse e trasene li dinai e diviseli como li parse a li poveri. || La connotazione pos. dell'azione descritta deriva dall'insieme del contesto.

[5] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 512.5: ponam ch'ella sia più violenta de la crudel Medusa, ella firà fatta umele e enguale al so amador.

2.1 Sost. Chi ricorre con facilità o con frequenza a metodi brutali e aggressivi.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 1, pag. 17.2: I suoi vestimenti erano di sottilissimi fili [[...]] Ma questa vesta aveano le mani d' alcuni violenti squarciata, e le particelle tolte da quella, le quali ciascuno avea potuto.

[2] Gl f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XVIII, cap. 6, pag. 707.38: Questa è la parte dell'uomo malvagio, e la eredità delli violenti, cioè sforzatori, la quale essi ricevono dallo Onnipotente.

2.2.1 Sost. [Denominazione di un insieme di peccatori nell'Inferno dantesco].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.28, vol. 1, pag. 178: Di vïolenti il primo cerchio è tutto...

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 22-30, pag. 315, col. 1.8: 'l primo girone si è di violenti, zoè di sforzaduri: ma perché a tre persone diverse può esser fatta tale inzuria, si è diviso in tri circuletti: lo piú basso si è a Deo, lo seguente si è a sì medesmo, quel de sovra si è al proximo ...

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 12, proemio, pag. 212.15: in questo capitolo [[...]] intende l'Autore trattare de' violenti, i quali fecero per forza ingiuria nelle cose del prossimo, e nella sua persona.

[4] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 11, 22-30, pag. 303.10: De' violenti; cioè di coloro che commettono peccato per forza...

2.2 Sost. [Secondo un uso evangelico, con connotazione pos.:] chi esercita con forza un det. comportamento. || Cfr. Mt 11.12: «...regnum caelorum vim patitur, et violenti rapiunt illud», passo di interpretazione controversa.

[1] Gl Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 59.27: Onde disse Cristo: Il regno del Cielo si ha per forza, e li violenti lo rapiscono. Violenti sono detti quelli, i quali vincono ed estirpano ogni mal desiderio del loro cuore, e con continuo e santo desiderio sagliono verso il Cielo.

[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 18, pag. 271.10: l' Appostolo dice che 'l regno del cielo sostiene violenzia, e nel Vangelio si legge il regno del cielo essere de' violenti.

3 [Detto di un fenomeno naturale:] che ha o manifesta grande forza, impeto o intensità; che provoca o può provocare effetti brutali o distruttivi.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 3, cap. 2a, pag. 70.3: El baleno se genera per percussione de nuvoli insieme per operatione de venti (contrar)ii, de la quale violenta percussione esscie fuoco.

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 301.2: ma il timone, il quale io governava, per forza di vento mi straboccò; [[...]] ma il violente vento mi condusse in Italia...

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 5.24, pag. 159: Niun si maraviglia perchè i venti, / Che 'l mar tempestan, percuotano il lito / Con forza impetuosa e violenti...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 110.10: ma lu violenti ventu mi minau in Italia: et era ià sicuru...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 193.27: Tre tempestose notti per gli alti mari mi portò vento violente d'acqua... || Cfr. Virg., Aen., VI, 356: «Notus [[...]] violentus».

[6] f Deca terza (B), L. I-II, XIV m. (tosc.), L. I, cap. 56, vol. 1, pag. 143.3: d' intorno v' è il Po, maggiore fiume e più violento che il Rodano... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XXII, cap. 11, vol. 9, pag. 178.8: Ora per qual peso ed ordine delli elementi si fa, che i fossati correntissimi e violentissimi, innanzi che corrano per terra sotto all'aere, stanno appesi nelle nuvole sopra l'aere?

[8] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 39, pag. 404.15: [1] Ogni vino spesso si volge apresso del tram[on]tare delle pelliade [[...]] e generalmente apresso a ogni [venti] annali [et] nel caldo e nel gieglo e nelle larghe piove overo per violento vento overo tremuoto...

- [Con rif. al movimento di un animale].

[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 36, pag. 163.3: Lo cavallo, poi ch(e) averane convenevele, se (n)no cavalch(e) spessam(en)te, et a co(m)madam(en)to et sença viole(n)to curso, p(er) la cittade...

4 [Con valore passivo:] che è conseguenza di un atto, un comportamento o un evento brutale o aggressivo; che deriva da costrizione o coercizione.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 73, vol. 1, pag. 412.18: d'ogni famiglia mandarono a fFirenze più di CCL loro terrazzani di maggiore stato e autorità, i quali s'apresentarono dinanzi a' signori priori dicendo come la diliberazione del loro Comune era vera, e non violenta né mossa per alcuno ordine di setta, ma di comune movimento e volontà di tutto il popolo...

4.1 [Detto della morte (in opp. a naturale)].

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 23, pag. 409.1: [E] alcuna morte [è] violenta, o vero per accidentale infertade affrettata; ma solamente quella che naturale è chiamata dal vulgo, e che è, [è] quel termine del quale si dice per lo Salmista: «Ponesti termine, lo quale passare non si può».

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.31, vol. 1, pag. 492: «O duca mio, la vïolenta morte / che non li è vendicata ancor», diss' io, / «per alcun che de l'onta sia consorte, / fece lui disdegnoso...

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 5, 121-138, pag. 170, col. 1.24: forsi se non foser stati soli non serebbe adevenuto quel principio che poi li condusse a violente morte.

[4] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 17, ch., pag. 195.16: Marte [[...]] hae a significare morte e spetialmente morte violenta e isforzata...

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 6, vol. 1, pag. 179.21: cu la sua constanti dextra trassi lu spiritu missitatu con plantu da dintra di li intestini et da lu cori, arindendu testimoniu per cussì violenta morti quantu amuri in per sua mulieri era inclusu intra lu sou pectu.

[6] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. IV, cap. 32, pag. 664.20: Se alcuno [[...]] ad alcuno buttarà in occhio et improperarà la morte violenta d'alcuno di suoi adscendenti e descendenti o collaterale fino in terço grado, in XXV fiorini d'oro sia punito...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 11, vol. 1, pag. 27.16: E multipricando le 'ngiurie per diversi modi, [[...]] usò parole di minacce, per le quali, coll'altra materia che qui abbiamo detta, apressandosi il tempo della sua coronazione, s'avacciò la crudele e violente sua morte.

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 152.23: Sunu ancora alcuni li quali sì dichinu ki si Cristu non fussi statu mortu di morti violenta, siria statu mortu di morti naturali et di viglicia.

5 [Dir.] [Per riproposizione della formula lat. de violenta suspicione, con rif. alla fondatezza o all'estrema verosimiglianza o probabilità del sospetto:] di violenta sospezione.

[1] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 168.36: Ordenamo e dicemo che qualunqua della fraterneta nostra per istigatione del diavolo mortalmente peccarà, cioè de peccato carnale, e de questo appagano dui testemonii, digne de fede, de viso, overo del facto, overo de violenta suspectione en lo loco e 'l tempo, etiamdio per suspecta e frequente usança, overo per odito da coluy che è accusato, conciosiacosaché la precedente enfamia sia reputata sufficiente prova, da lì enante della nostra fraterneta al postucto sia extolto.

[u.r. 27.05.2018]