DONDUNQUE cong.

0.1 dondunqu', dondunque.

0.2 Da donde con il suff. ‑unque.

0.3 Finfo, Vostro amoroso dire, XIII sm. (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Finfo, Vostro amoroso dire, XIII sm. (fior.); Metaura volg., XIV m. (fior.).

0.6 N Doc: cit. tutti i testi.

0.7 1 In qualunque luogo in cui, per qualunque parte.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 10.05.2012.

1 In qualunque luogo un cui, per qualunque parte.

[1] Finfo, Vostro amoroso dire, XIII sm. (fior.), 24, pag. 81: Chi 'n sua leg[g]e mantene, / e 'l cor va 've 'nd'à dótto / [che] pianta bona vengna, / per la man, odo, vène / poi al Fator dov'ène: / d'i suo, mangn'omo in Corte: / ma' gioe non son lui c'òr te'! / ch'adotte i son sovente, / dondunqu'e' trà: sove·n-te!

[2] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 12, pag. 179.13: onde con ciò sia cosa che 'l sole girandosi illumini le stelle, dondunque è passato il lume del sole, aparirebbe la galaxia, e questo veggiamo che non è vero.

[3] Stat. fior., 1357, cap. 42, pag. 359.16: se in prima tale venditore o venditrice soffic[ient]emente sodasse alla detta arte per buoni e sofficienti malevadori dondunque fossono di lire C di piccioli ogni anno del mese di gennaio...

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 17, pag. 122.3: Il quale avendo impetrato, incontanente nella prima sera e quindi tutta la notte comandò Asdrubale all' esercito, al quale era gravissimo, che dondunque potesse uscisse. || Cfr. Liv. XXVI,3,17: «quacunque posset evadere e saltu iussit».