IMPRONTARE (1) v.

0.1 imprenta, imprentarsi, imprentata, imprentato, imprenti, imprento, imprentò, imprentòe, impronta, improntai, improntano, improntata, improntate, improntato, impronti, improntò, inprenta, inprentano, inprentino, inprontando, inprunta, 'mprenti, 'mpronta, 'mpronto.

0.2 Da imprentare. || Cfr. 0.6 N.

0.3 Poes. an. urbin., XIII: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

Si uniscono i tipi improntare e imprentare, dal fr. ant. empreindre (cfr. DELI 2 s.v. improntare 1).

0.7 1 Pron. Premere sopra qsa in modo da riprodurvi una sagoma; imprimere. 1.1 Fig. (anche pron.).

0.8 Cosimo Burgassi 15.07.2015.

1 Pron. Premere sopra qsa in modo da riprodurvi una sagoma; imprimere.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 127-138, pag. 68.12: come s'impronta l'imagine sculta nel suggello, nella cera...

[2] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 2, pag. 240.13: e a modo come s'egli avesse messe le mani e il viso in una cera liquida, così nel detto sasso s'improntò la forma del viso e delle mani...

1.1 Fig. (anche pron.).

[1] Poes. an. urbin., XIII, 12.44, pag. 565: Dunqua dé Creatore / dare aiuto e cconsillo / all'aneme ke 'mpronta, / per mantenere amore naturale...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.109, vol. 3, pag. 112: la divina bontà che 'l mondo imprenta, / di proceder per tutte le sue vie, / a rilevarvi suso, fu contenta.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 4.8, pag. 196: L' immagin delle cose sensitive / Credevano imprentarsi nella mente / Da i corpi di fuor...

[4] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 218.15: onde e la figura del diavolo s' imprenta nell' anima...

[5] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 12.21, pag. 217: Corso, che ab antiquo fu lor duca, / del nome suo quell'isola impronta.

[6] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 98.9, pag. 117: E sì nel cor s' impronta esto pensero...

[7] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 7, 2.5, pag. 85: tu Margarita dal falso demonio / liberasti, perch'era di cuor fino, / tu dunque impronta me di cotal conio / e tra'mi de le pene ov'io ruino...

[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 2, par. 59, comp. 35a.9, pag. 108: amor per certo / l'alma mia tanto impronta, / che may da luy non puote esser digionta.

1.1.1 Avere impresso (nel cuore), portare dentro (un'icona, un'immagine). || Att. solo in Tommaso di Giunta.

[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 7.23, pag. 29: et mai d'aver tal carco / per questa giovin non vo' che ti penti, / ben che dilecto com' fatica imprenti.

[2] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), canz . 13.30, pag. 47: et più nel core imprento / che non dimostra mie parlare aperto / per farmi degno di gioioso merto. || «mi dispongo» (Pagnotta).

[3] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), canz. 17.15, pag. 60: far può lieve e grave / la mie speranza d'animo contento, / sì di suo bel piacer nel core imprento.