IMPRONTO (2) agg./s.m.

0.1 empronta, impronta, impronte, impronti, impronto, inpronto, 'mpront'.

0.2 V. improntare 2.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.1 [6].

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.); f Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.); Cronica di Lucca, c. 1357 (lucch.).

0.5 Locuz. e fras. fare all'impronto 2.1.3.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Che si possiede o che si può avere facilmente; disponibile, alla portata. 1.1 [Con valore temporale:] incombente, vicino. 1.2 Di immediata comprensione, evidente. 2 Disposto a qsa con prontezza. 2.1 [Con connotazione neg.:] che opprime con la sua presenza, che non dà tregua. [Detto di una persona o un animale:] molesto, insistente.

0.8 Cosimo Burgassi 15.07.2015.

1 Che si possiede o che si può avere facilmente; disponibile, alla portata.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. III, cap. 15, pag. 55r.16: Et certamente egli possedea lo 'ntendimento, che la natura gli avea dato una volta, et avea altresì impronto il conoscimento de' divini comandamenti... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cass., Conl., III, 15: «notitiam quoque mandatorum dei [[...]] utique habebat in promptu».

[2] Esopo tosc., p. 1388, cap. 55, pag. 228.19: E per lo lupo ciascuno poverelo che non cura di pane a burattello, a cui impronta libertà piacie e di quella essendo ricco vive in pacie.

1.1 [Con valore temporale:] incombente, vicino.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 311.31: L'altra femmina sentendo la morte per fame a lei venire impronta, la morte dello innociente vuole per si salvare... || «rapida» (Gigliucci); «insistente» (Lorenzi, Avventuroso, p. 261).

1.2 Di immediata comprensione, evidente.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 114.4: Io posso assai per l'aiere riguardare, / caro Balasso mio, ch'io non ti trovo; / però, se Cristo a bastemiar mi movo, / cason empronta gli è che -l mi fa fare. || «insistentemente molesto» (Manetti).

2 Disposto a qsa con prontezza.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 1, pag. 231.27: E sì come è soffitiente al pigro nigligentia, et al prompto in affecto mostrare incomençamento certe de le vixende, cusì bastarà nostro dire a quili li qua' seran impronti, voluntarosi et intenti de imprendere arengare.

[2] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), 6.41, pag. 35: E vo' che certamente pensi e stimi / ch'è per le genti valorose e conte / e al ver tutte impronte...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 307.16: o che 'l diavolo impronto alle cose vane e false s' inframette, acciò che gli uomini s' ausino a credergli e dargli fede...

2.1 [Con connotazione neg.:] che opprime con la sua presenza, che non dà tregua. [Detto di una persona o un animale:] molesto, insistente.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 60.2, pag. 280: Poi so ch'io fallo per troppo volere / sì come impronto che trag[g]e al tegnente / e talor va e prende per cherere, / così del mio conincio similmente...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 308.14: per ingiuria che gli è stata fatta, d' onde desidera vendetta: ond' è impronto verso il prossimo, male per ogni modo.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 12.58, pag. 37: Crudele, impronto, al mal tratto e villano, / avaro sì, che sempre il pugno serra, / costui dipingo e con la falce in mano.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 4, pag. 525.18: E in così fatta guisa la valente donna si tolse da dosso la noia dello impronto proposto, e la Ciutazza guadagnò la camiscia.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 2, Sant'Andrea apostolo, vol. 1, pag. 43.25: Quegli con molto bussare e con grandi boci diventando impronto, il vescovo domandò la donzella se le piacesse che quello pellegrino venisse dentro.

- Sost..

[6] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 31.2: quando più indegnamente la presumptione e l' ardire de' folli impronti manimettea e guastava la cosa onestissima e dirittissima con troppo gravoso danno del comune...

[7] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. IX, cap. 34, pag. 164v.2: il quale [[scil. Dio]] non solamente non dispreçça né rifiuta l'impronti, ma etiamdio l'invita, et li loda... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Cass., Conl., IX, 34: «inportunos non modo non despicit nec refutat».

[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 51, pag. 119.4: Questo mondo è delli impronti, e 'l vizio della gola fa gli uomeni molto impronti...

2.1.1 Che non rinuncia e non si lascia fermare; caparbio.

[1] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 414, pag. 773.22: quella negava ciò e fuggiva, onde elli impetuoso e impronto nella lussuria sparse il seme in una nuvoletta ch' era in mezzo tra lui e Pallas.

2.1.2 Che si comporta in modo irragionevole.

[1] f Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. VIII, cap. [vv. 577-595], pag. 309.12: Rimani, impronta moglie, e tu, figliuolo, e priegovi che di lungi dal lito ragguardiate i miei casi. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.; cfr. Lucano, Phars., VIII, 579: «remane, temeraria coniunx».

2.1.3 Sost. Richiesta pressante, sollecitazione.

[1] Cronica di Lucca, c. 1357 (lucch.), pag. 192.5: E questo anno per inpronto de' Chibelini di Toschana vene lo cardinale da Prato, lecatto di papa in Toschana, per pacificare...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 46-54, pag. 571.13: In questi tre ternari l'autor nostro finge come quel peccatore domandato da Virgilio, per suo impronto si manifesta chi elli è...

2.1.3.1 Fras. Fare dell'impronto: chiedere con insistenza. || Att. solo in Sacchetti, Trecentonovelle.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 34, pag. 80.2: salendo le scale, si mise andare cercando l' altrui case, e fare dell' impronto per asciugarsi, se fuoco vi trovasse.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 51, pag. 119.3: Or va' tu, e non fare dell' impronto.