RUSPARE v.

0.1 ruspa, ruspando, ruspare.

0.2 Lat. ruspare (DELI 2 s.v. ruspare).

0.3 F Geremia da Montagnone, XIII/XIV (ven.): 1; Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.).

In testi sett.: F Geremia da Montagnone, XIII/XIV (ven.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 [Con rif. a un animale:] raspare con le zampe alla ricerca di cibo; razzolare. 2 Agitarsi alla ricerca di un oggetto in mezzo ad altri, facendo disordine tra questi ultimi; rovistare. 2.1 Darsi da fare per riuscire in uno scopo; arrabattarsi. 2.2 [Prov.] Agire in un dato modo; comportarsi.

0.8 Luca Morlino 24.07.2014.

1 [Con rif. a un animale:] raspare con le zampe alla ricerca di cibo; razzolare.

[1] F Geremia da Montagnone, XIII/XIV (ven.), 14, pag. 95: Tanto ruspa caval che mal zase.

[2] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 64, pag. 46.20: Ché homo sa bene che lla gallina, quando vede un monte di grano, subito vi va su, e ruspa e gicta il grano drieto, et poi torna a beccallo molto desiderosamente.

[3] Esopo ven., XIV, cap. 2, pag. 6.29: Primamente l'auctore cominciando lo suo tractato dixe che uno gallo un dì cavando e ruspando in un fango acciò ch'elo trovase alcuna esca da mangiare, ello trovà una piera preciosa...

2 Agitarsi alla ricerca di un oggetto in mezzo ad altri, facendo disordine tra questi ultimi; rovistare.

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 262, vol. 2, pag. 231.13: et incomincia' a ruspare tanto, che alle mani per ventura mi venne uno cepperello, e in scambio della coscia sotto la testa gliel missi; e tirai a me il ginocchio, e fui ritto.

2.1 Darsi da fare per riuscire in uno scopo; arrabattarsi.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 289.12, pag. 188: Dunque onne cossa di sé veda e lispa: / meglo tragualçi e meno ti agruspa / che la fortuna se al gusto te agrispa; e qual per força contra quella ruspa, / plu crudel la trova che n˙un aspo, / né di dolçe in perpetuo sol un graspo.

2.2 [Prov.] Agire in un dato modo; comportarsi.

[1] F Poes. an. sett., 1385, 20.7: Chè misser Bernabò è como lo gallo, / Chè 'l gallo canta bene e ruspa malle... || Medin-Frati, p. 165.

[2] f Poes. an. O dio di verità , XIV sm. (tosc.), 4.8: del gallo àn somiglianza naturale, / che spesso canta bene e ruspa male. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.