GNARESTA s.f.

0.1 f: gmaresta, gnaresta.

0.2 Etimo non accertato. || Non convince DEI s.v. gnaresta (da vigna agresta). Cfr. 0.6 N.

0.3 F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.): 1.

0.4 Non att. nel corpus.

0.6 N La definizione dell'etimo č ostacolata dalla notevole divergenza formale tra la trad. ms. dell'originale lat., quella del testo volg. e le rispettive ed. In mancanza di una base etimologica sicura che giustifichi una det. lezione, si mantiene prudenzialmente come forma dell'entrata quella tradizionale dei lessici.

0.7 1 [Bot.] Varietą di uva nera, dal granello lungo e dal gusto aspro, da cui si ricava comunque un buon vino.

0.8 Luca Morlino 27.02.2015.

1 [Bot.] Varietą di uva nera, dal granello lungo e dal gusto aspro, da cui si ricava comunque un buon vino.

[1] Gl F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 4, cap. 4: ed č un'altra spezie, la quale č detta gmaresta, e non č molto nera ed ha il granello lungo, e perde anzi la maturitą tutte le foglie, e in sapore č agra e acetosa, mezzanamente fruttifera, e fa i grappoli rari e vino ottimo e ben servabile. || Sorio, Tratt. Agr., vol. II, p. 11, che in apparato e a p. 84 riporta le lez. «glaglaresca» e «guiliaresca» di alcuni mss. dell'originale lat. Ma cfr. Cresc., Liber rur., IV, De diversitate generum vitis: «gimaresca».

[2] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.), L. 4, cap. 17: e in quelle [[vigne]] piantar si convengono quelle generazioni, che non sieno dilettabili, ma aspre a mangiare, come sono gnaresta e marono, le quali non sono agevolmente toccate da alcuno, e nientedimeno nobile e serbevole vino fanno. || Sorio, Tratt. Agr., vol. II, p. 42. Diversamente, l'ed. inclusa nel corpus aggiuntivo legge «givaresca». Cfr. Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 17, pag. 385.2. Cfr. Cresc., Liber rur., IV, De nocumentis que vitibus accidunt (et) cura ipsarum: «gimaresca».