GOTATA s.f.

0.1 galtade, galtae, gaotae, gaudata, gautada, gautata, ghotata, godata, goltada, goltade, gotada, gotata, gotate, gottate, goutada; f: goltad.

0.2 Da gota 1.

0.3 Stat. sen., 1280-97: 1.

0.4 In testi tosc.: Stat. sen., 1280-97; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Ingiurie lucch., 1330-84 [1371].

In testi sett.: Scritti spirituali ven., XIII; Giudizio universale, XIV in. (ver.); Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.); Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); f Poes. an. O dolzo Yesu , XIV (bergam.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Colpo dato a mano aperta sulla guancia con intenzione ostile e con una certa violenza; schiaffo. 1.1 Colpo leggero dato a mano aperta sulla guancia del cavaliere novello durante la sua investitura.

0.8 Luca Morlino 05.02.2015.

1 Colpo dato a mano aperta sulla guancia con intenzione ostile e con una certa violenza; schiaffo.

[1] Stat. sen., 1280-97, par. 18, pag. 8.2: Item, che chiunque del detto Comune dessero intra loro pugno o vero gotata, sia punito per ciascuna volta in X soldi di denari, se non fussero minori di XVJ anni.

[2] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 151.5: Eli me menà a chà d' Ana et a chà de Cayfas, e ligàme le mane et enbindàme li ogli, e sì me setà sovra una tola de marmore e batème tuta la note e davame goltade.

[3] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 26, pag. 48.13: [[Cristo]] volse essere povero e digiuno e etiandio volse sufferire che elli fusseno date le collate e le gottate...

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 35, pag. 261.6: Unde veggiamo se alcuno ti desse per giuoco una gotata tu non l'aresti per male quasi, ma se ella ti fusse data per odio allora ben l'aresti tu molto per male, et questo addiverrebbe per l'odio che vi sarebbe.

[5] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 237, pag. 63: Guardai, segnor, ço ke porta' per vui; / trenta dinari eo fui vendù d' arçento / a una forto perversissima çento, / li qual de molto gran galtae me dava / et en la faça et en lo vis me spuava...

[6] Lio Mazor, Appendice 1312 (venez.), pag. 47.24: et viti che Nicolò de' una gautada a Pelegrin.

[7] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 1, pag. 18.9: "E' te darò una tal gautada, che la tera ten darà una autra!".

[8] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 17.10: Andando una fiada uno çentile homo de Bologna denanci a lui, siando e favelando questo citadino cum lo vicario, ello, sì como mato e soperbo, de'-lli una grande gotada, çoè lo vicario al citadino.

[9] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 1, pag. 190.23: e dicendo ch' elli lo seguirebbe, facendo il simigliante quando fosse in etade da ciò, Cassio alzò la mano e dielli una grande gotata.

[10] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 288.6: hec alapa, alape, la gotata.

[11] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 655, pag. 148: Non tanto chi lo vede, ma è una pena ad odire / De uno re giovencello in tale modo morire; / Non tanto de capistro che potesse perire, / Ma sola una gotata illo non debe havire!

[12] Ingiurie lucch., 1330-84, 240 [1371], pag. 68.13: Tu ài smentito mio padre p(er) la gola: io ti darei volenteri una grande godata.

[13] f Poes. an. O dolzo Yesu , XIV (bergam.), 82: Altri ye tol la cana de man, / lo cò ye fer no miga plan; / alcun coy pung, coy mà' serad, / da tug doy part ye dava goltad. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[14] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 145.7: Quanno la luculenta diceria fu fornita, levaose uno de Colonna, lo quale avea nome Antreuozzo de Normanno, allora cammorlengo, e deoli una sonante gotata.

1.1 Colpo leggero dato a mano aperta sulla guancia del cavaliere novello durante la sua investitura.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 13, pag. 416.6: e ancora ci è un altra cosa, che io non vi darò nè mica; cioè la gotata, che l'uomo dona al novello cavaliere». «Perchè, disse il Soldano, e che significa quella gotata?» «Signiore, disse il Prenze, significa la rimembranza di colui che l'ha fatto cavaliere».

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 17, pag. 67.7: e di ciò giura e fanne sagramento, sì come faceva ogni novello cavaliere. E appresso, lo re gli cinse la spada, e diègli la gotata, pregando Iddio che gli donasse ardire e prodezza e cortesia, acciò ch'egli vivesse con ragione, con cortesia e con giustizia, che difendesse il dritto dal torto.

[3] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 94.19: Et la mattina di prima lo fece cavalieri, et Leonello li calça li sproni, l'uno, et l'altro li calçò Bordo; apresso li cinse Lancialotto la spada et donolli [la] [g]otata, et disse che Dio lo facesse produomo et ardito, ché delle bel[leçç]e del mondo elli avea assai...