0.1 golare, golata, gollar, gollare, gollasse, gollata, gollato, gollava.
0.2 Lat. parl. *gullare. || Cfr. ingollare.
0.3 Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.8 Luca Morlino 16.04.2015.
[1] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 494, pag. 88: Ov'ài <tu> cotanti buon<i> ma[n]giari / Che ttu solevi isspesso fare? / Li belli boccon<i> ce quella gola / Gollava hanti che fusse l'ora?
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, pag. 88.10: per qual natura la cosa calda, la qual non si puote sofferire in bocca, (et) puoi k'è golata se soferiscie...
[3] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 43.11, pag. 161: Così m'avess'ella fatt'affogone, / o mi si fosse ne la gola posta, / ch'i' non avesse gollato 'l boccone!
[4] Immanuel Romano, XIII/XIV (tosc.), 5.46, pag. 324: Quivi si ritrova - mangiatori a prova, / che par cosa nova - a vederli golare.
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 13, 12.4, pag. 166: e quando n'ebbe tre boccon mangiati, / sì gli parber sì ostichi a gustare / (ché più per lui non ne furo assaggiati), / né più allotta ne poté gollare...
2 Fig. Subire senza reagire; patire.
[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 51.2: El poder basso col voler altiero / m'à fatto roder osse e gollar spine, / tal ch'io son oggi d'ogni ben confine, / di pena carco e di piuma leggiero.