LEGGERÌA s.f.

0.1 leggerie; f: leggería, leggeríe.

0.2 Fr. ant. legerie.

0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 2.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Mancanza di serietà. 1.1 Azione disonorevole, contraria alle leggi morali. 2 Atto cortese e gentile. [In partic.:] motto arguto e divertente.

0.8 Luca Morlino 12.05.2015.

1 Mancanza di serietà.

[1] f Somma de' vizi e delle virtù, XIV: Ma divieta el ditto santo Jacobo la volontade e la leggería del giurare. || TB s.v. leggeria.

1.1 Azione disonorevole, contraria alle leggi morali.

[1] f Somma de' vizi e delle virtù, XIV: Fállo in prima pensar male; appresso, desiderare villanie o ribalderie o leggeríe, e suo tempo perdere. || TB s.v. leggeria.

2 Atto cortese e gentile. [In partic.:] motto arguto e divertente.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 10, pag. 14.11: Molti omicidi avea comessi, e molti mali già fatti, e sapea versificare e fare rime, e rimuovere gente, e sodurre e parlare come donna e come puttana e come pulcella: tutta leggerie sapeva fare. || Cfr. Sall., Con. Cat., 25.5: «multae facetiae multusque lepos inerat».