LENEMENTE avv.

0.1 lenamente; f: lenemente.

0.2 Da lene 1.

0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.).

N Att. nel corpus solo fior.

0.6 N Att. solo in volgarizzamenti dal lat.

Doc. esaustiva.

0.7 1 Con moderazione; in modo pacato.

0.8 Luca Morlino 28.04.2015.

1 Con moderazione; in modo pacato.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 257.12: Molte amarono quello che si cansa e odiarono lo importuno; tu, soprastando più lenamente, togli il tedio e increscimento di te. || Cfr. Ars am., I, 718: «Leniusinstando taedia tolle tui».

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 2, pag. 162.13: Lenamente fecero questo li padri conscritti, se noi vogliamo guatare la cruda violenza del senato cartaginese in procurare li fatti della guerra... || Cfr. Val. Max., II, 7, ext. 1: «Leniter hoc patres conscripti…».

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 10, cap. 15, pag. 470.28: Questa cosa dove a Scipione fu nunziata, acciò che il feroce giovane infermo dell' animo non consigliasse in sè alcuna cosa più grave, incontanente chiamatolo, ora il consola e ora lenamente il gastiga... || Cfr. Liv., XXX, 15, 10: «leniter castigat».

[4] f Pistole di S. Girolamo volg., XIV (tosc.): Ma io toccherò tutti lenemente e leggiermente con ogni timote, acciò che pacificamente io adempia l'uno e l'altro. || TB s.v. lenemente.

- [Con rif. a un fenomeno naturale:] con intensità moderata.

[5] f Deca quarta, a. 1346 (fior.), [V.21], vol. 5, pag. 365.9: Ed ancora o per le piove, o per tremuoto il quale più lenamente venisse ch'altro ancora sentito, smosso cadde un grandissimo sasso di su il Campidoglio nel vico Iugario... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Liv., XXXV, 21, 6: «Saxum ingens sive imbribus seu motu terrae leniore quam ut alioqui sentiretur labefactatum in vicum Iugarium…».