TUONARE v.

0.1 tona, tonando, tonano, tonante, tonar, tonare, tonari, tonasse, tonato, tonava, tone, tonerà , tonò, tonoe, tonòe, tuona, tuonano, tuonerà , tuoni.

0.2 Lat. tonare (DELI 2 s.v. tuonare).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

N L'att. di Jacopo della Lana è una cit. dantesca.

0.7 1 Prodursi il rumore del tuono. 1.1 [Con rif. al cielo o a una divinità:] provocare tuoni. 1.2 Estens. Produrre un fragore. 2 Fig. Parlare a voce alta e in modo enfatico. [In partic.:] esortare, incitare. 3 Fig. Manifestarsi in modo improvviso e violento. 4 Fig. Mettere in agitazione; sconvolgere.

0.8 Luca Morlino 18.05.2015.

1 Prodursi il rumore del tuono.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 33.31: e vedemo balenare e odimo tonare, e questi vapori e questi nuvoli engrossare...

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 39, pag. 70.3: Posto fine la Fede Cristiana a le parole de la sua diceria, si levò un grido sì grande come se tonasse fortemente, e bastò grandissima pezza.

[3] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), App., pag. 392.6: Lo duolo è sì grande là entro, che l'uomo non averebbe udito tonare.

[4] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 58.18: Messere, disse la gazza, di poi che fu mezza notte e' non à fatto altro che piovere e tonare

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 318.1, pag. 202: Plove tutta la notte, tuona e venta…

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 96, pag. 376.16: Ed era sì grande lo romore del fremir degli cavagli, e 'l suon degli ferri e le grande strida degli cavalieri, che veramente se fosse tonato, e' non si sarebbe udito...

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 13, pag. 146.19: E qualunque volta tuona, il cocomero si spaventa, e volgesi.

[8] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.), VI.92: Che farà quel de cui sol è costume / tonare e fulminar, signor del cielo / e deglie dii, secondo se presume? || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- Sost.

[9] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 9, pag. 82.6: Folgori cadevano sovente senza neuno turbare di tempo, e spesso senza neuno tonare.

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 14.138, vol. 2, pag. 243: Come da lei l'udir nostro ebbe triegua, / ed ecco l'altra con sì gran fracasso, / che somigliò tonar che tosto segua: / «Io sono Aglauro che divenni sasso»...

1.1 [Con rif. al cielo o a una divinità:] provocare tuoni.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 167.12: Li cieli tuonano e l'aire con ispessi risprendimenti balenano...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 31.73, vol. 3, pag. 517: Da quella regïon che più sù tona / occhio mortale alcun tanto non dista, / qualunque in mare più giù s'abbandona, / quanto lì da Beatrice la mia vista...

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2231, pag. 108: La çoia e 'l remor fo si grando, / Ch'el no seria oldido Dio tonando, / Che faxea tuti rie e bon / Per la vegnuta del baron.

[4] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 36, pag. 111.28: Lo grido comincia per la contrada e lo romore, sì grande ch'altri non avrebbe udito Dio tonare.

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 31, 70-78, pag. 698, col. 1.5: Qui vol mostrare la dilatança della roxa nelle extreme foie, e dixe piú che non è della regione che piú su tona, ch'è la suprema 'regione' dello aere, alla superfitie della terra...

[6] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira, pag. 84.5: La gente pensa ch' io sia bene maritata, perch' io sono moglie del magnifico Ercole, ed abbia per suocero l' alto Giove il quale tuona cogli spaventevoli cavalli.

[7] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 68.7: Ma l'onnipotente padre [[...]] andoe ad alti nella somma rocca, onde suole mandare le nebbie all' ampie terre, onde muove i tuoni, onde gitta le crollate saette: ma non trovò nebbie ch'egli potesse mandare alle terre, nè piove che potesse mandare dal cielo: ma egli tonoe; e lanciò lo dardo crollato con la mano diritta dall'orecchie nel menatore del carro...

[8] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 106.12: Et eccu, a lu primu livari di lu suli, la terra fu auduta gridari et tonari sucta li pedi et li loki di li boski foru visti movirisi...

- Sost.

[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, 94-120, pag. 390.19: e perché questo Giove fece maggiore benefici a' poeti che Saturno, però dissono molto più di lui che di Saturno, attribuendo a Giove la deità e il saettare e lo tonare e tutte l'altre cose ch'appaiono a chi legge i poeti.

1.2 Estens. Produrre un fragore.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 226.15: Intanto il vento col sole noi istanchi abandona; e non sapiendo la via, andiamo nelle parti de' Ciclopi, alle quali presso tuona Mongibello con ispaventevoli rovine, e lieva monti di fiamme, e le stelle pare che tocchi.

[2] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 1 Par 16, vol. 4, pag. 90.1: Tuoni il mare, e tutto quello che v'è dentro; allegrinsi i campi, e tutte le cose che vi sono. || Cfr. 1 Par 16.32: «tonet mare et plenitudo eius».

2 Fig. Parlare a voce alta e in modo enfatico (per incitare o esortare).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 373.22: Ma non è da rempire la corte di parole, le quali grandi volano a te securo, mentre che l'alte mura ritengono i nemici, e non ondeggiano le fosse del sangue. E perciò tona co le parole tue come suoli...

[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 23, pag. 290.8: E questo è quello che la S. Chiesa continuo ne tuona nelli orecchi, acciò che ci destiamo, se adormentati fossimo...

3 Fig. Manifestarsi in modo improvviso e violento.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 15, pag. 397.8: E in quello die fue fatta questa battaglia, che Pompeio padre si partio di Roma per fare contra Cesare battaglia: e quattro anni questa battaglia cittadina continuamente, sanza venire meno, in tutto il mondo tonò.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 50.3, pag. 198: La tribulanza ch'è profetizata, / da onne lato veiola tonare.

[3] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 26.7, pag. 61: Ma temo ch'ora se permuteranno / di tal natura, che molte persone / in dubio stanno che de là non tone / nova fortuna, che ci faccia danno.

4 Fig. Mettere in agitazione; sconvolgere.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 101.6, pag. 134: veggio a molto languir poca mercede, / et già l'ultimo dì nel cor mi tuona...