0.1 ladeche, ladecho, ladeco, ladecu, ladegy, ladexi, ladicha, ladichi, ladici, ladico, làdicu, ladisi, laica, laice, laiche, laichi, laicho, laici, laico, laidici, laigo, laixi, lajci, layci, layco, laycu, laysi, llaichi, llaicho, llaico.
0.2 Lat. laicus (DELI 2 s.v. laico); anche lat. ladicus, con epentesi.
0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Doc. fior., 1286-90, [1286]; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Lett. lucch., 1295 (2); Stat. sen., 1305; Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Lett. pist., 1320-22; Lett. volt., 1348-53.
In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Doc. ver., 1265-1267; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. venez., c. 1330; Stat. trent., c. 1340.
In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Stat. castell., XIV pm.; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.
0.6 N Cfr. Cossutta, Chierico e laico.
0.7 1 Che non appartiene alla gerarchia ecclesiastica. 1.1 Sost. Chi non appartiene alla gerarchia ecclesiastica. 1.2 Che non ha ricevuto gli ordini sacri (con rif. a chi appartiene a un ordine o una congregazione religiosa). 1.3 Proprio di un qualsiasi fedele cristiano non appartenente alla gerarchia ecclesiastica. 1.4 Non consacrato. 2 Che appartiene all'ambito delle istituzioni civili e secolari (con rif. a chi ricopre un ruolo o svolge un incarico all'interno di queste). 2.1 Sost. Chi ricopre un ruolo o svolge un incarico all'interno delle istituzioni civili e secolari. 2.2 Che attende alle attività e ai piaceri propri della vita mondana. 3 Che non appartiene alla religione cristiana; infedele, pagano. 4 Estens. Dotato di scarsa cultura; [in partic.:] che non conosce il latino. 4.1 Sost. Estens. Persona dotata di scarsa cultura, che in partic. non conosce il latino.
0.8 Luca Morlino 31.05.2013.
1 Che non appartiene alla gerarchia ecclesiastica.
[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 42, pag. 28: Quello ke non convèsete, guàrdate no lo fare: / Né mess' ad omo ladecu, né a pprevete saltare...
[2] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 504.28: Uno buono uomo laico fue ch'ebbe moglie.
[3] Stat. sen., 1305, cap. 36, pag. 51.6: Anco, che nisciuno frate del detto Spedale debbia ire nè usare o vero fare dimoranza in alcuno ridotto de uomini ladici nella città di Siena.
[4] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 36, pag. 160.27: Eu non vollu tachiri zo ki jntravinnj a duy mey vichini, standu eu làdicu jn la casa ki mi era rumasa da parti di meu patri...
[5] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 4, pag. 117.21: In prima si può confessare ogni persona, laica e secolare, uomo e femmina, che sia di qualunche stato e condizione, a' frati Predicatori e Minori...
1.1 Sost. Chi non appartiene alla gerarchia ecclesiastica.
[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 2 (5), pag. 233.23: (E) ai clerici tanto (con)vene plu i(n)tendere ad avere d(e) pietà quanto illi deno ai laici essere lume (e) via d(e) salute.
[2] Lett. lucch., 1295 (2), pag. 19.21: Ancho credemo che llo p(a)p(a) ci cho(n)cedrae buone let. (e) forti di potere p(ro)cedere (e) sopra chierici (e) laici che dare ci deno che no(n) paghassero, (e) ciò faré molto p(er) noi.
[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 213.11: e molti chierisi e monesi e layci per quello in la fede fo periguladi...
[4] Stat. sen., 1305, cap. 36 rubr., pag. 51.3: Che li frati del detto Spedale non debbiano stare nè pónarse a sedere nelli ridotti de li ladici senza legittima casione.
[5] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 12, pag. 97.18: Unde diceno li layci: 'Oh noi siamo in del mondo, convienci fare quelle cose che porta il mondo'.
[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 38.105, pag. 238: Sì grande è lo viazaigo, / che no g' è ni gherego ni laigo / a chi no debja deletar / vêr la lor regata far.
[7] Lett. pist., 1320-22, 17, pag. 66.4: e secondo che alla tua risposta riscriveremo, sìe del tuo partire, e del mandareti costà uno huomo, o cherico, o laico, farai.
[8] Stat. venez., c. 1330, cap. 40, pag. 45.32: sia tegnudi de scriver l'un d'essi a dogmada tutti li dì li quali li so scrivani sì clerisi co' laysi non serà vegnudi ali so officii ala campana sì com'elli è tegnudi per lo so capitolar...
[9] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 676.13: se tutti cherici, dove i laici? se tutti secolari, dove i religiosi? se tutti vergini, dove i congiugati?
[10] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 16, par. 6, vol. 1, pag. 76.8: né possa colgle predicte conversatione avere, né esse citadine, destrectuagle, chierce overo ladeche del comuno de Peroscia co lloro...
[11] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 34.21: Et chasquidunu kiricu oy laycu a lu mancu una fiata lu misi si confessi da lu abbati, e li previti tri fiati lu annu, ço esti Pasca, Natali e Pinticosta.
[12] Stat. viterb., c. 1345, pag. 159.19: Et niunu poça nè deia menare alcuna persona chirico oi layco nela capella dela fraternitade, oi in locu dela disciplina.
[13] Stat. castell., XIV pm., pag. 214.10: E 'mpertanto non volemo essi frati et sore essare visitate da ladico.
[14] Lett. volt., 1348-53, pag. 202.22: le prove dela possessione sieno chiare e lucide a volere dare ragione a' layci sopra le chiese...
[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 810, pag. 184: Li clirici godevano la demane et la sera, / Et arriccaro li Ordini et tucte monastera. / Li laici medemmo godìano volentero, / Ché avevano delle cose per omne loro mistero...
1.2 Che non ha ricevuto gli ordini sacri (con rif. a chi appartiene a un ordine o una congregazione religiosa).
[1] Stat. trent., c. 1340, cap. 41, pag. 36.22: It. sì statuemo e sì ordenemo che la nostra casa, no se deba clamar per hospetal, anço se deba clamar e dir casa de misericordia e de la disciplina de li batuy ladegy, e chi contra disesso, sì deba pagar una onça de cera.
[2] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 38, pag. 172.13: uno suo fratello, frate laico, il quale era rimaso nell'Ordine ed era uomo di buona vita e onesta, sì lo andò a visitare...
[3] Itinerarium volg., XIV sm. (tosc. occ.), cap. 13, pag. 147.13: e frate Dimetri de Tofiliis, giorgiano, ch'era frate laico sappiendo la lingua -, i quali andoro quine e lasciaro a casa frate Piero da Siena aciò che guardasse le cose.
- [Associato al nome proprio].
[4] Doc. fior., 1286-90, [1286], pag. 119.17: a la sepultura d'Odarigi a San Brancazio, recò frate Rugieri laico, s. x.
[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 264, vol. 2, pag. 239.8: io trovai uno frate nostro, che frate Matteo laico avea nome, ed era da Todi...
1.3 Proprio di un qualsiasi fedele cristiano non appartenente alla gerarchia ecclesiastica.
[1] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 43, pag. 269.7: Seando mi ancora monto çovem ancora in abito laico...
[1] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 1 Re 21, vol. 3, pag. 119.14: E respuose il sacerdote a David, e disse: io non ho pani laici alle mani, ma solamente pane santo... || Cfr. 1 Re 21.4: «laicos panes».
2 Che appartiene all'ambito delle istituzioni civili e secolari (con rif. a chi ricopre un ruolo o svolge un incarico all'interno di queste).
[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 69, pag. 506.2: Nè alcuno di loro sia fedele d' alcuno signore di Sardigna, u d' alcuno patrimonio, u di speciale persona laica della cità di Pisa, u del distrecto d' anticho.
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 111.2: Li principi laici, per ragunare pecunia, con diverse generazioni di taglie e di gravamenti affogano il suddito.
[3] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 509.7: et quando colli decti notari laici non andasseno, in presentia di due testimoni...
[4] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 44, par. 6, vol. 2, pag. 82.26: Anco volemo ke lo stromento de la concordia se possa produre en quegnunque tempo nante la sententia scripta enpertanto per notario laico de la cità overo del contado de Peroscia sença suscriptione d'altro notario.
2.1 Sost. Chi ricopre un ruolo o svolge un incarico all'interno delle istituzioni civili e secolari.
[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 305, vol. 1, pag. 225.6: Et li officiali, cioè, laici et notari posti sopra l'officio de' cavalli, non debiano alcuno denaro ricevere…
[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 232, vol. 1, pag. 191.31: Et neuno giudice o vero notaio, o vero alcuno laico, el quale sarà eletto ad alcuno officio del comune di Siena...
[3] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 510.3: Alli quali notari et altri laici li quali si manderanno, chome decto ene, ad fare le decte consignationi o reassignagioni et ricercagioni...
2.2 Che attende alle attività e ai piaceri propri della vita mondana.
[1] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Giovanni, pag. 36.14: Molti discepoli fece, e avea uno discepolo convertito di nuovo, ch'era un giovane molto laico.
3 Che non appartiene alla religione cristiana; infedele, pagano.
[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 166.1: Davanti lo sipulcro tanto quanto un archo saetasse in due volte v[e]rso levante si è lo tenpio del Nostro Singniore, lo quale la ladicha giente chiama templum d(omi)ni.
[2] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 166.24: Et lae di sopra sono le porte che l' uomo chiama Porte Oire secondo la ladicha giente.
4 Estens. Dotato di scarsa cultura; [in partic.:] che non conosce il latino.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 7, pag. 165.24: Dunque se 'l linguaggio delli uomini laici richiere tempo, maggiormente e' richiere il latino...
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 2, pag. 5.9: E per li due modi che sono posti prima di sopra - cioè o per usanza di molto dire, o per seguitare nel suo dire alcuno bello dicitore - apparano gl'uomini laici a parlare...
[3] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 10, pag. 90r.25: Et a me che sono layco, si disdice troppe autoritadi multiplicare: avengha che assai più n' harei allegate, se necessità m' havessi constrecto o laudabile convenientia m' havesse inducto.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 136, vol. 2, pag. 336.9: Questi fue grande letterato quasi in ogni scienza, tutto fosse laico…
[5] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 1, 1, pag. 34, col. 1.26: acciocchè per esperienza l'uomo quantunque sia semplice e laico, sia levato di necessità per divina misericordia alla pratica dell'amore, e non al conoscimento di questa sapienza.
4.1 Sost. Estens. Persona dotata di scarsa cultura, che in partic. non conosce il latino.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 40, pag. 184.14: E i dì de' termini che di tempestadi sono pieni, e che a coloro che navicano sono spezialmente da temere, non solamente la ragione del savere, ma l' usanza de' laici comunemente gl' intende.
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 2, pag. 5.12: Ma, acciò che di questa via possano i laici alcuna cosa sentire, mi penerò di darne in volgare alcuna dottrina…
[3] Gl Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 279.5: E altrimenti son tenuti i laici e le persone sanza lettera, a' quali basta di sapere in genere de' comandamenti della legge, degli articoli della fede, de' sagramenti della Chiesa, de' peccati, degli ordinamenti ecclesiastici, della dottrina del santo Vangelo, quanto è necessario a loro salute...
[4] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Preambolo, pag. 1.18: e perchè così il laico come il litterato di ciò possa prendere frutto in volgare latino scriveremo.