TONDO agg./s.m.

0.1 tonda, tonde, tondi, tondj, tondo, tonna, ttondo, tundi.

0.2 Da rotondo (DELI 2 s.v. tondo).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Doc. cort., 1315-27; Simintendi, a. 1333 (prat.); x Mino Diet., Chiose, XIV m. (aret.); Doc. aret., 1349-60; a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Poes. ann. bologn., 1339; Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Bosone da Gubbio, Duo lumi, p. 1321 (eugub.); Stat. perug., 1342; Doc. orviet., 1339-68, [1361]; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.5 Per pepe tondo > pepe.

Locuz. e fras. a tonda 1; a tondo 1, 2, 2.2; a tondo a tondo 1; al tondo 1; alla tonda 1; da tondo a tondo 1; in tondo 1.

0.6 A Doc. sen., 1277-82: Iachomo del Tondo; Doc. prat., 1296-1305: Do(n)na To(n)da.

0.7 1 Di forma circolare o sferica, lo stesso che rotondo. 1.1 [Con valore avv.:] in modo da descrivere un cerchio? 1.2 Che ha forma arrotondata o simile a quella di una sfera; non appuntito. 1.3 [Rif. alla luna piena:] nel periodo di massima luminosità. 2 Estens. [Con rif. alla perfezione attribuita alla figura del cerchio:] completo in tutte le sue parti, integro. 2.1 [Rif. a un numero o a una quantità:] privo di decimali, intero. 2.2 Portato a termine in modo ottimale, perfetto. 2.3 Fig. Sullo stesso piano (di altri), eguale o equidistante. 3 Che ha corporatura florida, pingue (detto anche di un animale). 3.1 Che ha scarsa intelligenza. 4 [Geom.] Sost. Parte di piano racchiuso da una circonferenza, lo stesso che cerchio. 4.1 Oggetto o porzione di spazio di forma circolare. 4.2 Perimetro circolare. 4.3 Sfera celeste percorsa da uno dei pianeti del sistema tolemaico o da una costellazione. 4.4 Corpo sferico (di un pianeta o di un astro). 4.5 Estens. Mondo fisico conoscibile coi sensi, terra. 4.6 Carattere o proprietà di ciò che è rotondo. 5 Signif. incerto: levigato, spolpato?

0.8 Marco Maggiore 28.09.2017.

1 Di forma circolare o sferica, lo stesso che rotondo.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 68.15: Altressì fue questione della forma del mondo, però ch' alcuni filosofi provavano che 'l mondo è tondo, altri dicono ch' è lungo, o otangolo, o quadrato.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 8, pag. 293.37: donde se l'uomo può, elli si die penare di fare ei fossi tondi, perciò che la figura tonda è più ampia e più può tenere ch'altra figura...

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 44, pag. 264.25: Quelli [[scil. nobili uomini]] di guerra portavan mantelli quadrati; e quelli di pace portavano mantelli tondi, cioè toniche.

[4] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 187.8: Ma elli funno chiovi rugginosi e tutti pieni di ruggine. E non erano tondi, che se fusseno stati tondi, sì lli arebbeno fatto meno male, ma elli erano quadrati...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 31.40, vol. 1, pag. 529: però che, come su la cerchia tonda / Montereggion di torri si corona, / così la proda che 'l pozzo circonda / torreggiavan [[...]] / li orribili giganti...

[6] Doc. cort., 1315-27, pag. 61.15: Dore del [ter]tiri de S(ant)o Marcho dea dare a Passara c li. per cviiij staia de grano a rasira tonda, e Amaduccio d'Armanno n'à charta a dì xiij de febraio.

[7] Doc. orviet., 1339-68, [1361], pag. 150.37: Domenicho di Tedora della villa di Igliano del pioverio di Mo(r)rano lassò al te(n)po della mo(r)talità alla frabicha di s(an)c(t)a Maria chase cho· I o(r)to dirieto, I palo(m)maia tonda...

[8] ? a Stat. lucch., 1376, L. IV, cap. 2, pag. 130.6: siano tenute quelle sete trahiere ordinatamente partendo li fili de testoi tondi da mezani a soctili et tante più parti farne quante a quella seta si richiede...

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 100.37: Cossì se maraviglyava de lo suo piecto lato e desciso equalemente, inde la quale lateze pareano levate le soy cize commo a duy pummi, li quali la maystra natura le avea 'nalzate a muodo de due tonde palle de una soza equaletate.

- [Rif. alla ruota della fortuna].

[10] Poes. ann. bologn., 1339, O dona de vertù..., 3, pag. 55: O dona de vertù, ch'il mondo reçe / con humillità, che con tuo desdegno, / perché m'à' posto nel tuo tondo legno / tanto luntano di soprana seçe?

- Fig. [In contrapposizione a quadro, con rif. a un confronto dialettico].

[11] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 90.11: chi dic': "È quadro" e chi dice: "Egli è tondo", / che color ch'àn le teste cervelline / gli fan veder el mar infin al fondo...

- [Rif. a un movimento o a un'azione:] locuz. avv. A / al / in tondo: in senso circolare; in modo da descrivere un cerchio.

[12] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.112, vol. 1, pag. 108: Noi aggirammo a tondo quella strada, / parlando più assai ch'i' non ridico; / venimmo al punto dove si digrada...

[13] a Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 14.13, pag. 141: Il cui muovere a tondo [[scil. delle spere superne]] / digrada dal secondo / ad cui più ad cui meno, / come porge lor seno...

[14] Lamberto di Francesco, XIV pm. (tosc.), App. II, 7.5, vol. 1, pag. 218: Quanto piú giro questa rota al tondo, / credendomi trovar con deritt'ale, / un grado al bene e due scendo al male...

[15] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. VI, cap. 14, pag. 225.16: La macina si volge in tondo e escene la farina. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[16] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 16, 19-27, pag. 429.31: questo dice per mostrare lo desiderio ch'aveano di vedere Dante, che girando in tondo, portavano lo volto a dietro, verso lui.

[17] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 22], pag. 279.3: Se infra -l torace o la substantia del petto sarà celato il ferro, forato l'osso del petto in tondo, humileme(n)te se ne cavi.

[18] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 49, comp. 7.10, pag. 75: catene e rete sottilmente inzigna / et çercha lo suo letto tutto in tondo, / e di sopra et in fondo, / pose le rete con l'arte sua digna.

- Locuz. avv. A tondo, a tonda, alla tonda: in lungo e in largo, da ogni parte. Estens. Senza una precisa direzione, in modo casuale.

[19] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 23.76, pag. 321: Così cercando quell'isola a tondo, / vidi e udio contar più cose e piue / leggiadre e belle a dir, che qui nascondo.

[20] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 26, terz. 66, vol. 2, pag. 29: Come passato sentì il suo ribello, / colla suo gente racquistò Gironda, / e que', che v'eran per lo Re di Francia / poveramente n' andaro alla tonda.

[21] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 10, 91-102, pag. 322.9: che; cioè la quale, in torno; cioè a la tonda, vagheggia; con desiderio ragguarda...

[22] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 307.9, pag. 370: Non pigliar parte; ciascun mena a tonda, / navicando con tutti a la seconda.

- Da / a tondo a tondo: in senso circolare; da ogni parte.

[23] N. Quirini (ed. Lazzarini), XIV pm. (venez.>trevis.), Amico meo, 11, pag. 101: el qual procede onni çorno a sentença, / che, si ben miri, en l'universo mondo / vedraila çir tutta da tondo a tondo.

[24] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 25 [Antonio da Ferrara].17, pag. 55: Unde procede che la vostra furia / con la gra[n] spada dell'ampla justitia / non pune la nequitia / che regna oggi nel mondo / e profondalo tucto a tondo a tondo?

[25] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 23, pag. 177.19: e fingie ch'egli vadino per lo fondo di questo luogho d'inferno a tondo a tondo dintorno con chappucci e chappe indosso...

1.1 [Con valore avv.:] in modo da descrivere un cerchio?

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 7, 61-69, pag. 158.17: m'accorsi che il monte era scemo; cioè avea concavità e valle, sicchè non girava tondo...

1.2 Che ha forma arrotondata o simile a quella di una sfera; non appuntito.

[1] Itinerario luoghi santi, XIII u.q. (fior.>lucch.), pag. 162.44: Et quine medesimo ae due altri pezzi di quello marmo medesimo tutti tondi di sotto e di sopra tutti punttuti, li quali si chiamano candelieri.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 178.1: e le gambe mescolate in uno, a poco a poco si piegano con tonda sottigliezza.

[3] Doc. sen., 1340, pag. 235.10: uno braccio longhi, overo longhi chome sono l'archora tonde del palazzo del Chomuno, se starano meglio...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 89.27: Alessandro, posta la mano sopra il petto dell'abate, trovò due poppelline tonde e sode e dilicate, non altramenti che se d'avorio fossono state...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 248.8: Anco era deventato gruosso sterminatamente. Aveva una ventresca tonna, triomfale a muodo de uno abbate asiano.

1.2.1 Caratterizzato da enfiagione.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 7, pag. 138.15: El c. che à friddura de capo, et el capo enfiatu, et l'occhi tundi, et che porta el capu q(ua)n[[do]] anda giò enfra le ga(m)mi...

1.2.2 [Rif. alla bocca:] completamente aperto.

[1] Storia Michele Minorita, p. 1389 (fior.), cap. 35, pag. 71.13: cadde in terra ginochione, colla faccia verso il cielo e la bocca tonda, morto.

1.2.3 [In denominazioni botaniche].

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 360.25: E sappiate che pepe tondo dura 40 anni sanza guastarsi, pure ched e' sia bene guardato e bene tenuto...

1.3 [Rif. alla luna piena:] nel periodo di massima luminosità.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 2, cap. 2a, pag. 56.2: Prima, perké la luna receve varietà, ke alcuna fiata è tonda, alcuna fiada è meçça, alcuna fiada viene a tanta soptilità ke a pena se vede...

[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 62, pag. 185.6: e [[la simia]] molto s'allegra della luna nuova, e della tonda si conturba maravigliosamente.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 20.127, vol. 1, pag. 343: e già iernotte fu la luna tonda: / ben ten de' ricordar, ché non ti nocque / alcuna volta per la selva fonda.

2 Estens. [Con rif. alla perfezione attribuita alla figura del cerchio:] completo in tutte le sue parti, integro.

[1] ? Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 323.2, pag. 205: Tu ày sì forte soferto ad onnora, / Amor, s'eo dormo, darmi penne [[scil. pene, dolori]] tonde, / che fin a l'osse, lasso, mi responde / la moscheta che me scote en paora...

[2] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 12.129, pag. 58: D'armar più giù quell'uom che bene stima / convien che pensi, d'aver buona falda / di maglia tonda e salda, / sì che difenda le parti che cela / da sozzurre mondane.

[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 41.51, pag. 221: col Padre e Spirto Santo è Quel giocondo, / ed Elli in Lui, sicché son tre in uno, / ed uno in Trinità indiviso e tondo.

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 6.206, pag. 41: Beati chi àn gli cori netti et tondi, / perché vedranno la divina lega.

- [Rif. a un discorso:] completo, conchiuso, esaustivo. || (Pollidori).

[5] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 17.14, pag. 186: Di gelosia d'amore feci un nodo / che dur'a scioglier t'è, se non intendi / lo meo sermone ornato, tondo e sodo.

- Locuz. avv. A tondo: con un movimento circolare; tutto intorno, senza lasciarsi sfuggire nulla.

[6] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 82.8, pag. 200: s'i' fosse 'mperator, sa' che farei? / a tutti mozzarei lo capo a tondo.

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 112.11, pag. 86: lo regno de çelo - Cristo li cela / e 'l bene gy tonda - tuto a tondo.

[8] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VIII [Phars., VIII, 663-691], pag. 157.3: no era anchora arte di talgliare lo capo a tondo con la spada.

[9] Piero Alighieri, 1364 (fior.), Non si può dir.2, pag. 47: Non si può dir che ttu non possi tucto, / non si può dir che ttu non veggi a ttondo, / Dio, ciò che si fa al mondo...

[10] Petrarca, T.Ae. (Vat.Lat. 3196), 1374, 22, pag. 273: E 'l sole e tutto 'l ciel disfar a tondo / Con le sue stelle, anchor la terra e 'l mare, / E rifarne un più bello e più giocondo.

2.1 [Rif. a un numero o a una quantità:] privo di decimali, intero.

[1] Doc. fior., 1281-87, pag. 22.8: (e) anke quara(n)ta soldi che lli lasciò p(er) co(n)piere sopra le dusgento nova(n)totto livre dette di sopra, ke ssieno tonde trecento livre...

[2] a Jacopo da Firenze, Tract. algorismi, 1307 (fior.), cap. IV, pag. 15.24: Et tanto varrae la libra, cioè denari 14 et 2/5 d'uno danaio. Et è fatta. Et in questo modo di quantunque lb. tonde fossono et no la potrai già mai fallire.

[3] Doc. aret., 1349-60, pag. 171.7: Comparome p(er) sè e p(er) me un' altra troia el detto Cinello; cosstò 7 li. tonde, resstò a dare a me 4 li. IJ s..

2.2 Portato a termine in modo ottimale, perfetto. || In unione con andare.

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 935, pag. 417.37: in comune allora non ne fu nulla, e parve che ciò si sconciasse, che non andò tondo il trattato...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 13, terz. 8, vol. 1, pag. 148: E poich' andata fu la cosa tonda, / il fratel di colui, ch'ebbe costei, / veggendo la fanciulla sì gioconda, / chiese la terza [[scil. figliuola]]...

- Locuz. avv. A tondo: in modo ottimale o desiderabile.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 435.6, pag. 261: Ma nuy vedemo qual è plu çoli[v]o, / cuy vengano tutti deletti a tondo, / che morte di botto lo mete a fondo, / di çascun bon terreno casso e privo.

[4] Pieraccio Tedaldi, XIV pm. (fior.), 35.4, pag. 751: ogni cosa ti va prospera e a tondo, / e vivi allegro e sano e se' giocondo...

[5] Stoppa de' Bostichi, Se la Fort., XIV pm. (fior.), 36, pag. 679: po' che Fortuna volse / e la vita gli tolse / quella che tutte cose mena a tondo.

2.3 Fig. Sullo stesso piano (di altri), eguale o equidistante.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 62, pag. 230.20: E 'l palagio e la sala e 'l cerchióvito era tutto ritondo; chè sedendo a tavola, l'uno vedeva l'altro per viso; e quando erano quivi dentro, erano tutti tondi...

3 Che ha corporatura florida, pingue (detto anche di un animale).

[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 171.22: Talamone fue grosso, tondo e grasso e fforte; molto fue riccho e rigolglioso.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 89, pag. 155.19: Lo corpo avea tondo e 'l capo chanuto; molto era fello di gran maniera e dormiva molto poco.

[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 61, pag. 142.28: Europa veggendo la bellezza di questo toro, ch'era bianco, come neve, ed avea le corne lucide, come una gemma, ed era grasso e tondo e tanto piacevole, che non mostrava veruna ferocità...

[4] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] madr. 1.6, pag. 127: Ma un fumm'è quel che per gloria tieni, / e fregi e drappi e tondi palafreni.

3.1 Che ha scarsa intelligenza.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 3, pag. 194.15: E essendosi accorta che costui usava molto con un religioso, il quale, quantunque fosse tondo e grosso uomo, nondimeno per ciò che di santissima vita era quasi da tutti avea di valentissimo frate fama...

4 [Geom.] Sost. Parte di piano racchiuso da una circonferenza, lo stesso che cerchio.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 66, pag. 328.6: L'una si è di sapere recare il quadro a tondo per regola: questo mai non si seppe...

[2] a Jacopo da Firenze, Tract. algorismi, 1307 (fior.), cap. VI, pag. 27.1: Dunque, sì come dice la nostra regola, dovemo partire la circonferenza del tondo, cioè 44 per 3 1/7.

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 4, cap. 5, par. 6, pag. 117.7: Malagevole è essere buono, perocché in ogni cosa è malagevole pigliare lo mezzo; siccome nel tondo non può trovare ogni uomo lo mezzo, se non quegli che n' ha la scienzia.

[4] a Paolo Gherardi, Liber habaci, XIV pm. (fior.), [13], pag. 130.6: Se nnoy volessimo quadrare il tondo a sexta se ci è detto e' gira chotanto d'intorno, dobiamo partire quella somma per tre et septimo...

4.1 Oggetto o porzione di spazio di forma circolare.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 121, pag. 192.17: di sopra è tonda [[scil. la torre]], e quel tondo è tutto pieno di campanelle endorate, che suonano tutte le volte che 'l vento vi percuote.

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 6.72, pag. 38: Né credo che sia cosa in tutto 'l mondo, / villa, paese, dimestico o strano, / che non paresse dentro da quel tondo.

[3] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 18, vol. 1, pag. 60.6: Sopra queste colonne si è il detto civorio lavorato, e di sopra coperto di piombo, allo tondo del civorio...

[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 32, col. 2.6: cioè quando avesse preso tutta la pupilla, cioè il nero tondo dello occhio...

4.2 Perimetro circolare.

[1] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), I, 53-54, pag. 178.5: Questa è la regola del diamitro: tolli de le 22 parti l'una del tutto, e la terza parte del rimanente sarà il diamitro. Pognamo che 'l tondo sia 44 braccia: trane de le 22 parti l'una rimangono 42, e 'l terzo di 42 è 14.

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 277.15: tu sai che questo luogo è tondo, e sai che tu se' pure venuto a mano sinistra scendendo verso il centro, sì che tu non hai ancora compiuto di girare tutto 'l tondo...

[3] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 47, par. 10, vol. 2, pag. 392.8: overo lo vino venda con alcuno vaso el quale aggia la sumità d'esso vaso entorno entorno essa sumitade overo apertura d'esso vaso [[...]] megço pieie, avuta la mesura al tondo al pieie del comuno de Peroscia.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 1-12, pag. 740.11: Che miglia ventidue la valle volge; finge l'autore che il tondo di questa bolgia fosse ventidue miglia, per mostrare ch'era presso al centro della terra...

4.3 Sfera celeste percorsa da uno dei pianeti del sistema tolemaico o da una costellazione.

[1] ? Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 42.6, pag. 550: Sarebbe forse che t' avesse sciolto / Amor da quella ch'è nel tondo sesto?

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 5, pag. 175.2: Platone [[...]] scrisse [[...]] che la terra col mare era bene lo mezzo di tutto, ma che 'l suo tondo tutto si girava a torno al suo centro seguendo lo primo movimento del cielo...

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 6.15, pag. 169: Nè l' Orsa vaga di piccol girare, / Che presso al polo più alto del mondo / Le stelle tutte vede coricare, / Mai non desira nell' oceáno fondo / Le sue fiamme sommerger, e contenta / Si volge in pace nel suo piccol tondo.

4.4 Corpo sferico (di un pianeta o di un astro).

[1] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 1, pag. 68.24: cose che sono sottoposte al tondo della luna, il quale tondo è il settimo che attornea i venti e spartisce le cose mortali dalle stelle eternali.

[2] x Mino Diet., Chiose, XIV m. (aret.), pag. 441: Però passato tutto quanto il tondo / del corpo della terra all'altra gente...

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 27, 76-90, pag. 654.10: imperò che da la Luna in su pogo fa ombra lo tondo de la terra, sì che sempre v'è dì.

[4] f Giovanni dalle Celle (?), Somnium Scipionis, a. 1396 (fior.), pag. 274.7: Imperò che lli uomini sono generati con questa legge e conditione, ch'elli difendano et abitino quel sodo tondo, il quale tu vedi in mezzo di questo tempio, il quale è decto Terra... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

4.5 Estens. Mondo fisico conoscibile coi sensi, terra.

[1] Novellino, p. 1315 (fior.), 28, pag. 195.5: Assai cercaro loro scienze: non trovaro neente. Allora dissero: «Matto è colui ch'è sì ardito che la mente metta difuori dal tondo».

[2] Bosone da Gubbio, Duo lumi, p. 1321 (eugub.), 8, pag. 321: omè dolente, che pianger devea / ogni omo che sta dentro a questo tondo.

4.6 Carattere o proprietà di ciò che è rotondo.

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 3, pag. 17.29: Tornando al tondo della terra, dice la scrittura de' filosofi che se fosse cosa possibile che alla terra si facesse nel mezzo un foro [[...]], e per lo foro over pozzo si gittasse una grieve macina, ch'ella [[...]] rimarrebbe ferma al luogo del mezzo...

5 Signif. incerto: levigato, spolpato?

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 29, pag. 236.5: Ma che avvenne? Sì come lo fuoco strugge la cera, così venne intorno la puntura, fugendo la carne, dilatando la piaga, infino a tanto che ne rimase carne o nerbi o merolli, e l'osse rimasero tutte tonde et innude. || Cfr. Faits des romains, p. 606: «Li os des genoz et des jambes et des cuisses remestrent nu et descovert». Il passo corrisponde a Lucano, Phars., IX, 768: «Fugit rupta cutis pallentiaque ossa retexit».