PROPIZIATORIO s.m./agg.

0.1 propiciatorio, propitiatorie,propitiatorij, propiziatorio.

0.2 Lat. tardo propitiatorium (DEI s.v. propizio) e lat. tardo propitiatorius per l'agg.

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.).

0.5 Per tavola propiziatoria > tavola.

0.7 1 [Relig.] Lastra rettangolare d'oro che copre l'Arca dell'Alleanza e viene cosparsa del sangue delle vittime sacrificali. Estens. L'arca stessa. 2 [Relig.] Agg.

0.8 Giuseppe Zarra 17.10.2017.

1 [Relig.] Lastra rettangolare d'oro che copre l'Arca dell'Alleanza e viene cosparsa del sangue delle vittime sacrificali. Estens. L'arca stessa.

[1] Gl Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 84, pag. 407.18: In mentis refulgentia, cioè ne le figure de la Legge Vecchia, in molte figure, e specialmente nel propiziatorio, cioè ne l'arca del Testamento, ne la quale era uno vaso d'oro grande, pieno de la manna ch'ebbero nel diserto.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 201.24: Ma quella, dove era lo Propiziatorio, e dove entrava solo il sacerdote sommo a parlare con Dio, era detta Sancta Sanctorum.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 168.27: Et certo gli altri Çue' habiando lo tenpio e hi sacrificij e l'archa del vegio testamento con le doe tavole de hi dexe comandamenti e hi cherubin e quel sancto propiciatorio, donde respondeva De' e faxeva le gracie a le pregere d'i sancti pontifichi e prevei sagrai e tute quelle altre cose con que se conpiva hi lor sacrificij sancti d'ogne dì...

[4] f Tratt. a Demofilo volg., XIV ex. (tosc.), Cap. 1, pag. 57.19: la lamentazione del profeta, nella quale si lamenta, che le mani de' barberi aveano contaminato «Sancta Sanctorum», e il fuoco de' nimici avea arso lo santo templo, e i Cherubini, e il propiziatorio, e l'arca del Testamento, e le tavole della legge, e l'urna, ovvero vasello d'oro che v'erano. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2 [Relig.] Agg.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 246.18: E poi facto questo Ponpeio entrao ne lo tenpio e fo menato in sancta sanctorum ke nullo homo ve solea intrare se non fossi summus sacerdos e quello facto maiuremente abero per male li iudei, ke la presa de lo tempio e ffove trovata infinita moltitudine de ariento e de auro et tabule propitiatorie et .ij. cherubin e molte altre ornamenta, sì como commandao Moyse ne la lege.