OMICIDIO s.m.

1 Uccisione di una o più persone.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 316, pag. 572: L'om qe l'autrui muier vol ni tol ni percaça, / pecato fai mortale, omecidio lo caça: / da qe l'omo n'à una, con quela se demore...

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 45, pag. 147.12: che la peccunia è tormento all'avaro, et al largo è honore, et humicidio al traditore.

[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 611, pag. 197: lavorero di terra, / astio, invidia e guerra, / omicidio a peccato / di ciò [[scil. dalla cacciata di Adamo ed Eva]] fue coninciato...

[4] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 46, pag. 262.1: [24] Ma i(n) veritade dal cuore ve(n)gnono li rei pensieri, sì come sono li omicidi (e) avolterii e furti (e) fornicationi (e) falsi testimonii (e) beste(m)mie...

[5] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 12: [6] qui(n)de p(er)ve(n)gnano micidi (et) avolterii e ongna male, et da nessuna altra sì come dala mala dilectassione.

[6] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 11, pag. 229.14: e fanno gli uomini furnecci e ruberíe e molti micidi per le convoitigie delle ricchezze acquistare...

[7] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 11, pag. 172.10: L'omicidio che à ragione di pecchato in cinque modi si truova distinto.

[8] Poes. an. urbin., XIII, 34.14, pag. 613: Conducemene invidia / e dde fare omicidia, / la sua mala iustitia / volendo sequetare.

[9] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 11, pag. 38.9: Né no cognosemo [homo] in questa terra ke questo homicidio, o maleficio, avesse commisso, ke non se potesse clamar per no tropo savio, se vostra reverenţa et vostra tema non fossa...

[10] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 7.56, pag. 24: Vedete li periculi con breve comenzate, / che nasco l'omecidia e guastan le casate.

[11] a Lucidario pis., XIII ex., L. 2, quaest. 5, pag. 74.12: D. Micidio et advolterio sono li maggiori peccati che siano? M. Bene sono de li vij peccati li maggiori...

[12] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 181.15: Citaretico habito o ver tragico lo usà [[scil. Neron]]; molti homicidii el comesse, li frar, la molgier, la mare, el maistro lo alcise...

[13] Lucidario lucch., XIII/XIV, L. 1, quaest. 98-101, pag. 46.19: Lo sesto [[peccato]] si fue micidio, quando elli ucise sé e tucti quelli che di lui deviano essere.

[14] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaest. 5, pag. 139.3: Ma quando homicidio fi per propia voluntad e per amor de svenganza propria, illora ell'è greve peccado.

[15] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 86.59, pag. 418: Per compir so re' voler / monti omecidii g' è faiti, / per segnorezar l'un i atri.

[16] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 28, pag. 35.10: Li Thebani, çente desfamada de homicidii e de luxuria e de dislieltade, par che atrovase l'arte del caçar...

[17] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 6, pag. 31.20: Alora ello se n'andò a l'arcevescovo de la citade e çetòsselli a gli pèi, domandòli misericordia de quello grandissimo peccado, confessando como ello avea comesso homicidio...

[18] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 93.21: Lo quinto [[scil. comandamento]] sì è: Non fare omiçidio.

[19] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 7, vol. 2, pag. 51.28: Luciu Gelliu, [[...]] con zò sia cosa que issu per inquesta facta avissu quasi comu truvati di sou filiu grandissimi peccati, ancura plù qui issu ià avia factu stupru et pensatu di fari homicidiu, non pertantu issu non scurssi però a la vindicta incontinenti...

[20] Gl Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 21.14, pag. 55: In prima quando alcuno uccide, o fiere / Per alcun modo un altro, omicidio / Si dice; e non si de' far di leggiere.

[21] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 1.66, pag. 41: Poi sí temente e pauroso sono, / ch' i' non ardisco a far di me micido; / piango, lamento e strido / e com' om tormentato cosí peno.

[22] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 5, pag. 112.8: Tal fiata pò essere che homicidio non è male, anci è bene, sì come fo quando David anciso Golia...

[23] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 144.11: Allora se destenne Cola e dice ca lli baroni de Roma so' derobatori de strade: essi consiento li omicidii, le robbarie, li adulterii, onne male...

[24] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 219.16: Lo quinto sì è no fare homicidio. E questo sì se intende cusì materialmente no ancidere nessuno; spiritualmente eciandeo se pò intendere, çoè no avere voluntae d'ancidere...

[25] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 120.7: Et da poi que 'l dicto Caim ebe facto questo homicidio, edificao ne le parti de oriente ne la provincia de Assiria...

- [Con rif. alla concezione che equipara la contraccezione all'uccisione di un essere umano].

[26] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 13, vol. 1, pag. 97.9: o impedire la concezione, la qual cosa è quasi omicidio...

- Fig.

[27] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 24, pag. 46.28: che magiore homicidio non può homo fare che uccidere la sua anima...

[28] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 175.34: E se tu dimandassi qual tu déi in prima fare quando tu se' certo che se' in peccato mortale, o pigliare lo Corpo di Cristo o non pigliarlo per questa cotale Pasqua, ché se tu lo pigli sì fai micidio di Cristo, se nol pigli sì pecchi mortalmente...

1.1 [Dir.] Reato consistente nell'uccidere una o più persone.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 515.30: Mato messo p(er)ch'a(n)doa a guastare lo secho(n)do die li beni di Guiglelmo da Monte Rebbioro p(er) lo micidio fatto di Nocchio chasieri di messere Rodolfino, d. xij.

[2] Doc. fior., 1279-80, pag. 508.29: paghai a uno balio, che 'l mandò il marchese a San Severino a messer Iachopo da Regi giudice, che procedesse sopra il micidio fatto di Kurraducco da Ghigiano.

[3] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 1, pag. 94.30: feno venire la fenmina dina(n)ti al giudici, (et) p(ro)vónole l'omicidio, et la fenmina fu (con)de(n)nata ad arde(re).

[4] Stat. tod., 1305 (?), pag. 283.26: e che non ademori là dove se conmettesse omecidio neono overo altro periculo el qua' foxe em periudicio della dicta città...

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 98.18: Se io hoe fatto uno micidio e sonne confesso e uscito per penitenzia, poi rifò un altro micidio maggiore, cioè ch'uccido un prete o un vescovo, ben è questo maggior che 'l primo, però che 'l micidio è maggiore secondo lo stato e la condizione di quelli ch'è morto.

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 249, vol. 2, pag. 337.18: la podestà sia tenuto et debia el detto homicidio invenire per fama; la quale fama si possa provare per X testimoni buoni et sufficienti...

[7] Doc. perug., 1335, pag. 27.7: Testimonia a cciò provare, cioè del omicidio [...].

[8] Doc. aret., 1337, 771, pag. 658.28: E che messere Piero e suoi consorti possano comparire per procuratore in ogne malifitio, salvo che in caso de tradimento e de homicidio.

[9] Stat. casert., XIV pm., pag. 65.4: si alcuno fratello fosse ppresone no(n) p(er) suo maleficio, como è p(er) arrobo o p(er) homicidio, ma fosse p(er) altra co[s]a, degianolo visitare.

[10] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 3, pag. 103.21: e prendendo lui e la sirocchia, non potendo negare il malificio commesso, tra per l'omicidio e per lo furto, furono amendue sentenziati al fuoco.

1.2 Uccisione di un grande numero di persone, strage.

[1] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 76.18: E in questo fu tanto la giente, che trasse co' l'arme, che si sarebe fatto in quel dì uno grande micidio, se non fusse la prudenzia di miser Pino potestà...

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 232.4: E Paris, non potendo plu sostinire tanto homicidio quanto quillo Ayas prencepe gìa facendo, tese de gran forza l'arco suo fortissimo che tenea a gittaole una sagetta intossecata...

2 [Prob. per errore di trad.:] fatto o avvenimento turpe, abominevole (come escl.)?

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 39.19: E se questo fosse, micidio, e un lavoratore di terra e quelli che va per lo pane vorebe amare una reina. || Cfr. De amore, I, 12 B: «Si hoc enim esset, quilibet horridus, hispidus, agriculturae deserviens [[...]] reginae sibi provocare posset amorem».