SOLLECITÙDINE s.f.

0.1 soleccetudine, soleccitudine, solecetudene, soleçetudene, solecitudene, solecitudine, solicitudem, solicituden, solicitudene, soliçitudene, solicitudine, soliçitudine, solicitudini, solicitutudine, solizitudem, sollecitudine, sollecitudini, solliccitudini, sollichitudini, sollicituden, sollicitudene, sollicitudin', sollicitudine, sollicitudini, sollicitudinj, ssollicitudine, sulicitudini, sullicitudini, sullicitudinj.

0.2 Lat. sollicitudo, sollicitudinem (DELI 2 s.v. sollecito 1).

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 2.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Lett. pist., 1320-22; Stat. sang., 1334; a Lucano volg., 1330/1340 (prat.); Lett. volt., 1348-53; x Doc. lucch., 1370; a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Lett. venez., 1309; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Lett. napol., 1356; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.

0.7 1 Condizione angosciosa di chi è agitato da preoccupazioni o timori. Estens. Preoccupazione (di qsa). 1.1 Occupazione dell'animo in qsa che si desidera. Estens. Brama. 1.2 Ciò che attira l'attenzione di qualcuno (in partic. come seduzione amorosa). 2 Disposizione d'animo che conduce ad agire con impegno e senza indugi (spec. nell'adempimento di un compito). 2.1 Particolare attenzione nel fare qsa. 2.2 Accorgimento che si ha cura di adottare per ottenere un effetto. 2.3 Cura o tutela che si esercita su cose o persone. Estens. Responsabilità (su qno o qsa). 2.4 Insistenza con cui si compie o si reitera un'azione. 3 Rapidità nell'agire.

0.8 Marco Maggiore 18.01.2018.

1 Condizione angosciosa di chi è agitato da preoccupazioni o timori. Estens. Preoccupazione (di qsa).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 191.4: Quelli è beatissimo e sicuro posseditore del suo, che sanza sollicitudine astetta il domane.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, prologo, pag. 125.15: E anche di questa grande abbondanza, unde mi lamento, mi nasce grandissima angoscia, e comprendemi una sollicitudine avviluppata.

[3] f Prima catilinaria volg. (red. A), a. 1294 (fior.): E se pur questo uno solo di cotanti ladroni si toglie via, forse parrà che alquanto piccolo tempo siamo rallevati di sollecitudine e di paura... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 47.6, pag. 834: Mondanamente vivere è gran pena, / ch'ell'è solecitudine infenita.

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 34, pag. 176.23: Ma i peccatori hanno quello c'hanno con tanta paura, con tanta sollicitudine, con tanti difetti e sanza pace, che a dire che godano i beni del mondo, questo è falso.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 141 bis.14, pag. 591: Tute le soe alegreçe, / moiher, fijor e gran richece, / sum de gran solicitudem / e de spesa amaritudem.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 34, pag. 410.8: Egli dimorava in paura non forse da' suoi sudditi fosse tradito. Egli era entrato in sollecitudine del governamento delle sue terre.

[8] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. II [Phars., II, 43-66], pag. 20.31: Ma gli miseri antichi sono tormentati dalla loro sollicitudine, e ànno in odio i miseri fati della loro grave vecchieça e lgli anni un'altra volta serbati a vedere le battallie cittadine.

[9] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Del coito, pag. 25.21: Ancora, aver gran sollicitudine ge(n)nera grandi infirmitadi, unde sì lo verso: Se tu vo' esser sença infirmitade e vo' esser san, toràste de cor le greve cure e fadige, e no te irar.

[10] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 36, pag. 255.16: Dello avvenimento di Asdrubale in Italia cresceva di dì in dì la sollecitudine.

[11] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 151, pag. 156.4: La vertù del baxillicò gariofilà è calda a la fin del segondo grado. [[...]] E remuove la tristicia e la sollicitudine.

1.1 Occupazione dell'animo in qsa che si desidera. Estens. Brama.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 29, pag. 53.11: Onore desiderare è una sollicitudine d'avere più onore che non si conviene...

[2] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 97, pag. 191.27: E ciò viene a dire che la troppo sollicitudine delli beni temporali impedisce l'uomo nelle cose virtuose.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 30, pag. 155.16: Alla prima età niuna sollecitudine d'oro fu, né niuna sacrata pietra fu arbitra a dividere i campi alli primi popoli.

[4] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 541-50, pag. 140.3: - La malvagia femmina che mia moglie fu è tutta ad altre sollecitudini data, come puoi avere udito, che a ricordarsi di me...

[5] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 149, pag. 348.9: cognoscendo, di cognoscimento naturale, che la sollicitudine delle mondane ricchezze gli valeva ad impedire di non lassarli giognere al termine loro della scienzia...

1.2 Ciò che attira l'attenzione di qualcuno (in partic. come seduzione amorosa).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 8, pag. 564.30: Allora conobbi lo 'nganno da Amore usato, il quale non avendomi potuto come gli altri pigliare, con sollecitudine d'altra forma mi prese, prima con diversi disii disponendo il cuore per farlo abile a quello...

2 Disposizione d'animo che conduce ad agire con impegno e senza indugi (spec. nell'adempimento di un compito).

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 53.11: E sì te prego qe la toa solicitudene e lo to lavorero dibia essere en questa caosa stodiosamentre, açò qe la rasone dibia ben pervedere la soa caosa.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 250.21: Marco Grasso k'era gito ad parthos e per lo tenpio de Ierosolima passando k'avea spolgiato [[...]], e con grande sollicitudine assidiao la maiure citade de Partia.

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 11, pag. 66.13: Cato disse: adopera lo studio, poniamo che tu sappi l'arte. E secondo che la solicitudine adiuta lo 'ngegno, così la mano adiuta l'uso.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 6: [3] Et Seneca dice: la solicitudine (et) lo pensieri soctiglia l'animo, (et) lo no(n) curare lo ronpe.

[5] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 19, pag. 22.4: «Non è questa diligenzia ma avarizia, perché diligenzia è una sollicitudine in sapere lo suo ben guardare; ma avarizia è uno ingiurioso desiderio dell'altrui».

[6] Stat. pis., 1302, cap. 54, pag. 975.15: Et li consuli de la dicta arte li quali per temporali fino, con tutta sollicitudine et cura siano tenuti le predicte cose investigare.

[7] Lett. venez., 1309, 1, pag. 344.2: Nu Doxe cum lo n(ost)ro (Con)seio cometemo a ti discreto homo Çan de Varin che, cu(m) q(u)a(n)ta sollicitudene tu pos, tu vadi a Cavo d'Istria e là toras lo discreto omo Nicolò Triviasan e de là intra(m)bi ensembre andé [[...]] en chi a Modhon.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 78, vol. 1, pag. 96.19: Anco, sieno tenuti li detti camarlèngo et IIIJ elegere alcuni, e' quali abiano cura et sollicitudine a rifare et purgare et racconciare le fonti et guazatoi et abbeveratoi.

[9] Lett. pist., 1320-22, 1, pag. 33.12: Della quale cosa io forte mi dolea, et sopra tucti di te, credendo che la tua pronta solicitudine fosse in questo facto manchata.

[10] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 534.3: Con tanta soleccetudine costoro [[scil. Curuli]] facieno loro officio che tucto l'universo mondo non avia terra sì necta nè sì proveduta quanto ad ogni cosa.

[11] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, proemio, pag. 259.18: Poi condiscende a biasimare particularmente quelle sollecitudini, le quali solamente intendono alli guadagni delle cose temporali, e disviano dalla propria via...

[12] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 63, par. 12, vol. 1, pag. 251.13: el buono huomo ofitiale [[...]] con uno notario aggiano cotale ofitio, cioè che aggiano cura e solecetudene che el comuno de Peroscia, né alcuno credetore non sia fraudato dei pregione enmesse e che se enmecteronno êlla dicta carcere.

[13] Stat. catan., c. 1344, cap. 8, pag. 37.27: non presumma lu sacristanu di tuccari alcuna cosa di lu altaru, ki inprimamenti non si lavi li manu; e cum devota sollicitudini aparikari kistu sanctu serviciu a cui divi diri la missa...

[14] Lett. volt., 1348-53, pag. 180.13: Ricordiamvi, se non avete mandato in Sardigna come qua deliberaste, che farete bene a mandarvi con sollecitudine, però che, come ragionammo questo paese s'apparecchia a grandi novità...

[15] Lett. napol., 1356, 2, pag. 126.3: ecco che vi risc(r)ivimo che ne apparichia(m)mo co om(n)i sollicitudine de festinamente venire. Et in zo no(n) (com)mictirimo nigligencia nisciuna...

[16] x Doc. lucch., 1370, pag. 40: humelmente vi si prega, che sopra zò per le soprascritte vere et efficaci rasoni e per pace e riposo de questa citade e benivola unitade de soi citadini, cautamente e cum solicitudine provedere ve degnate...

[17] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 262.29: E sse eo ayo lo Palladio, messere Thelamonio, comme tu dice, eo l'ayo ben per parte de tutti li Grieci, lo quale non èy stato acquistato per la sollicitudene toa se non per la mia.

[18] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 213.22: De la solicitudene circa la glexia da fir oservà; e da fir congregao lo consortio e de le recomendacione ch'è da fir fate.

- [In partic. in quanto virtù indirizzata al retto agire].

[19] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 46, pag. 263.2: [32] E farai portiere del petto tuo la sollicitudine (e) l'amore di Dio.

[20] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 94.10: killu Eutychiu sì habundava multu in grande zelu de Deu et in grandi firvure, in tantu ki illu fatigava multu comu poctissi pir pridicacioni e boni sollichitudini minare le anime a Deu...

[21] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.33: Dove è la custodia de' sensi? Dove è l'amore del prossimo? Dove è la sollecitudine spirituale?

[22] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 18, 97-105, pag. 429.25: imperò che, ritraendosi da l'accidia et inducendosi a la solicitudine, si purga lo peccato dell'accidia...

2.1 Particolare attenzione nel fare qsa.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Proemio, vol. 1, pag. 10.10: Oy qual homu qui saviu sia puria sperari di scriviri oy cu mayur sullicitudini oy con plù excellenti eloquencia la ystoria di li Rumani et di li furisteri la qual è stata scritta con suvranu et felici stilu?

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 33, pag. 172.5: fece occultamente e con molta sollecitudine apparecchiare un bel paone, il quale egli di sugo d' una velenosa erba tutto bagnò...

2.2 Accorgimento che si ha cura di adottare per ottenere un effetto.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 30, pag. 121.24: Le mele ritonde, le quali si chiamano orbiculate, cioè accerchiellate, tutto l'anno senza altra sollicitudine si mantegnono.

[2] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 82, vol. 3, pag. 134.9: A questi una sollecitudine si conviene imperò, che le femmine che ne' campi dormon, per tutto dalle volpi si guardino, ed imperò nelle picciole Isole meglio si nutricano.

2.3 Cura o tutela che si esercita su cose o persone. Estens. Responsabilità (su qno o qsa).

[1] Stat. fior., 1297, pag. 671.8: Ed a cciò che l'oficio de' capitani, del notaio et de' camarlinghi, li quali sostengono lo pondo de la sollicitudine per tutta la compagnia, sia onorato d'alcuno avantagio, sì ordiniamo e fermiamo...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 47, pag. 134.2: Cum çò sia cosa k'a voi, sancto patre, generalmente pertena d'avere cure e solicitudine de tuti vostri fideli devoti, plù specialmente ve dé provocar natura enverso de nui...

[3] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 177.43: Ma sia tenuto el sacrestano, el quale alla guardia dei vestiminte, de l'altare e de le vasa serà deputato, de issi avere solecetudene mondamente e fedelmente.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ipermestra, pag. 136.14: Adunque, Lino, fratello mio, il quale possiedi degnamente li doni della vita ch'io ti diedi, s'egli t'è rimasa alcuna sollicitudine della pietosa serocchia, or tu mi dilibera...

[5] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 11, pag. 124.22: Ma Iddio, il quale ha sollecitudine del suo popolo, servòe Antonio per ammaestramento ed esemplo de' monaci.

[6] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 12, 127-141, pag. 378.30: e chiamalo metropolitano, che tanto viene a dire quanto arcivescovo di città che à sotto di sè provincie alquante, et elli l'àe a governare [[...]], et a lui s'appartiene la solicitudine delle province...

[7] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 64.12: Lu abbate deve habere omne sollicitudine (et) omne cura i(m)meru li frate delinquente, inp(er)czò che "lu medico no(n) è necessario ally sany s(et) a quilli li quali sono i(n)firmi (et) malati".

2.3.1 Obbligo?

[1] Stat. sang., 1334, 30, pag. 126.19: Ancho ordiniamo che 'l consolo possa tenere ragione fra quelli de l'arte e ' lavorenti de la detta arte di qualunque [cosa] o quantità fusse di cosa o vero cose per facto d'arte, con ciò sia cosa che 'l consolo abbia seco due compangni quali a llui piace sença altra sollicitudine di scrittura, e esso consolo possa per sé solo sença e compangni congnoscere infino in somma di quaranta <di> soldi.

2.4 Insistenza con cui si compie o si reitera un'azione.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 1, pag. 16.17: e da molti ancora con istantissima sollecitudine in matrimonio fui addomandata.

3 Rapidità nell'agire.

[1] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 4, 112-135, pag. 72, col. 2.9: E cussí compie so Capitolo, mostrando la sollicitudene ch'avea Virg., dicendoli: 'vedi ch'è tocco', il sole è a noi in mezzo die, e a la riva del Morocco si è la notte ...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 64.11: Qui è da notare sollicitudine, che bisogna a chi vuole espedire suo camino.

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), Proemio, pag. 23.13: priego voi che alla vostra tornata mettiate sollicitudine, tale che la vita mia, la quale ad un sottilissimo filo pendente è da speranza con fatica tenuta in forse, possa, vedendovi io, lieta nella prima certezza di sé ritornare...

[4] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 6, pag. 31.6: O figliuolo dolcissimo in Cristo Gesù, corriamo con sollecitudine a questa mensa!

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 20, 139-151, pag. 489.5: A che risponde che, per non impedir la solicitudine dell'andare, non ne dimandava...