SCAGLIA (1) s.f.

0.1 iscagle, iscaglie, ischaglia, ischaglie, ischalglie, scagie, scaglia, scaglie, scalglie, scallia, scallie, schagle, schaglie, schalia, schallie, sschallie; a: scagli; x: schagla.

0.2 Got. skalja 'tegola' (DELI 2 s.v. scaglia). || L'es. in 4 potrebbe risentire del fr. ant. escaille (v. anche scaglia 2).

0.3 Doc. prat., 1275: 3.

0.4 In testi tosc.: Doc. prat., 1275; Doc. fior., 1286-90, [1287]; Doc. fior., 1277-96; Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Nota scagie in Doc. tosc., a. 1362-65, forse per accidente paleografico (omissione di l).

Locuz. e fras. scaglia di ferro 3.3; scaglia di rame 3.3.

0.6 A Doc. prat., 1296-1305: Scallia di Tavola; Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1308]: Scalia Tife.

0.7 1 Piastra cornea di cui è rivestito il corpo dei pesci. 1.1 Squama del corpo dei rettili. 2 Sostanza viscosa che si rapprende sul bordo delle palpebre (anche fig.). 3 Scheggia o frammento sottile di pietra; materiale pietroso sminuzzato. 3.1 Lamina (di un metallo). 3.2 Piastra (di cuoio o di metallo) usata per fabbricare la sella equestre. 3.3 Materiale di scarto della lavorazione di un metallo. Scaglia di ferro, di rame. 4 Signif. incerto: guscio (di un mitile)?

0.8 Marco Maggiore 05.12.2017.

1 Piastra cornea di cui è rivestito il corpo dei pesci.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 41, pag. 213.5: I pesci mondi erano tutti quegli c'hanno scaglie, come mùgine et cetera; gli immondi quegli che non hanno scaglie, come 'l polpo, la calamaia e molti altri.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 7, pag. 175.27: La prima diversità, per le schaglie, sì è in due maniere, che sono pesci ch'àno assai ischaglie e grosse, e sono di quelli che no n'ànno niuna o elli l'àno sottili.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.83, vol. 1, pag. 498: e sì traevan giù l'unghie la scabbia, / come coltel di scardova le scaglie / o d'altro pesce che più larghe l'abbia.

[4] Gl Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 503.2: Per più propria comperazione pone l'Autore le scaglie, o vuole schiame d'uno pesce detto scardova, il quale più di nullo altro l'ha ampie.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 67-84, pag. 748.23: così l'unghie faceano cadere le croste della lebbra, come lo coltello, col quale si tolgono via le scaglie da' pesci, le fa cadere da quel pescie, che si chiama scardova che à molto grandi scaglie e squame...

[6] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 113.11: Hec squama, me id est la scallia del pesscie.

- Fig. [Rif. alla pelle umana, per la concomitante similitudine dantesca di Inf. 29.83].

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 29, 85-90, pag. 748.31: O tu, che con le dita ti dismaglie; dice Virgilio all'un de' due detti di sopra; cioè ti levi la scaglia, come si leva dal coretto maglia da maglia... || Cfr. 2 [3].

1.1 Squama del corpo dei rettili.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 749.33: quegli il vuole uccidere e l'altro si difende, siccome il serpente preso dall'aguglia, essendoli tolte le scaglie, teme e colla bocca sufola.

[2] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 325, pag. 745.6: e veleno caduto de la luna la notte e vispistrello e interiora di lupi e scaglie d'uno serpente chiamato echinna, fegato di cervio e 'l capo de la cornacchia...

[3] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 19, pag. 284.10: Et lo suo corpo [[scil. del serpente]] ène molto umido per la via dove va disegnando per lo suo umidore perciò che lo serpente usa lo suo corpo in luogo di gambe et le sue iscagle usa in luogo d'unghie.

1.1.1 Signif. incerto: sezione cornea della zampa di un rapace?

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 33, pag. 294.8: Cotale sparviere dia essere buono per ragione, et specialmente se àne le gambe come rognose, [[...]] l'artillio dritto là dove la scallia si parte, che ciò ène segno di grande bontiade.

2 Sostanza viscosa che si rapprende sul bordo delle palpebre (anche fig.). || Gli es. dipendono da At 9, 18 (conversione di Saulo): «Et confestim ceciderunt ab oculis eius tamquam squamae».

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 28, Conv. S. Paolo, vol. 1, pag. 262.1: Ricevi la 'nfermitate de la mia umanitade e caccia da te le scaglie de la superbia".

[2] Bibbia (09), XIV-XV (tosc.), At 9, vol. 9, pag. 647.17: [18] E incontanente cadettero dagli occhi di Saulo quelle scaglie, e vidde...

3 Scheggia o frammento sottile di pietra; materiale pietroso sminuzzato. || Spesso in abbinamento con pietra.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 541.28: Diedi a Guiglelmuço regatura di v ce(n)tinaia di mattoni (e) p(er) regatura di schagle (e) d'altre pietre s. v (e) d. vij.

[2] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 131.31: It. a due huomini ke ragunaro le scaglie del chiostro, d. xij.

[3] Doc. fior., 1277-96, pag. 430.22: Ànne dato Basschiera s. XXXVIJ e d. IIJ lo die di messer San Piero apostolo per pietre e ischalglie e rena che ne rechò lo f., e cinque die che nn' atò, e due e terzo lo f..

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 25.30: Così fa il cuore umile, che [[...]] a tutti i beni, che gli altri hanno riguarda ed ama [[...]], onde di pietre e di scallie sa elli succiare l'olio e 'l mele...

[5] F Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Sorio-Racheli), 1321-30 (pis.>fior.): quando tu vai per via e truovi in un luogo pietre e scaglie, e poi vedi in un altro lato dell'oro, puoi tu così riputare vile l'uno come l'altro? || Sorio-Racheli, Cavalca. Vite, p. 193.

[6] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 116, pag. 155.24: ma tutti li beni ki li altri hanu riguarda et ama et precia et lauda [[...]], undi di petri et di scagli sa illu succiari lu oglu et lu meli...

3.1 Lamina (di un metallo).

[1] Doc. tosc., a. 1362-65, pag. 250.7: I ostiario con scagie dorate, di mar. I, onc. II 1/1, per fior. VI il mar. fior. VII, sol. XXI.

3.2 Piastra (di cuoio o di metallo) usata per fabbricare la sella equestre. || Cfr. Enc. It. s.v. sella: «Nel Medioevo, i due arcioni, molto alti, erano coperti di lamine di metallo, decorati come l'armatura del cavaliere».

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 35, vol. 2, pag. 56.13: con sottili briglie sanza freno, e povera sella d'una bardella e piccole scaglie incamutate.

[2] x Doc. fior., XIV sm. (2), pag. 44: Frusti da strali, frusto da sella d'asino, di mulo, o scaglie da fare le dette selle, la soma lb. 1, s. 10.

[3] x Doc. fior., XIV sm. (2), pag. 114: Legname da fare selle da asino o mulo, frusti o scaglie, la soma 3, lb. 1, s. 10.

3.3 Materiale di scarto della lavorazione di un metallo. Scaglia di ferro, di rame.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 20, pag. 121.25: di questo lattovaro [[...]] lo quale si fae di mirabolani neri e mirabolani chebuli i quali sieno dimorati in lacte, e di pepe lungho e mirabolani bellerici, ischaglia di ferro, zucchero con mèle...

[2] x Doc. fior., 1317, pag. 376: Schagladi ferro per soma s. ij. [[...]] Schagle di rame per soma s. vj.

[3] x Doc. fior., XIV sm. (2), pag. 47: Scaglia di rame, la soma s. 12.

[4] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), cap. 1, pag. 2: e poi lib. 10 di scaglia di rame, la più vermiglia che puoi avere e più netta, e poi la mesta insieme con ferro...

[5] x Arte del vetro, XIV ex. (fior.), cap. 11, pag. 9: togli vetro verde, e fallo ben cuocere e poi vi metti su lib. 10 di scagliadi ferro in polvere sottile e mesta ispesso e fallo affinare...

4 Signif. incerto: guscio (di un mitile)? || Cfr. scaglia 2.

[1] f Esopo Ricc. 1088, XIV (tosc.), XIII, Dell'Aguglia che volava lungo il mare, pag. 38.18: L'Aquila fu disiderosa di mangiare lo Pescie Scaglio; preselo e volò con esso molto alto, e lasciollo cadere giuso, e lo Pescie s'aperse per mezzo. La Cornacchia v'era presso e preselosi per sé, e pizzicollosi: e quando l'Aquila fu giuso trovò la scaglia vota... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.