0.1 iscogli, iscoglia, iscoglio, schogli, schoglio, scogi, scogli, scoglia, scoglie, scoglio, scogly, scojo, scolgio, scolglo, scolli, scollio, scolly, scolyu, scoyi, scuogli; a: escolli; f: scoio.
0.2 Gen. scogiu, a sua volta dal lat. scopulus (DELI 2 s.v. scoglio).
0.3 f Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.): 3; Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.): 3.1.
0.4 In testi tosc.: f Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.); Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); x Gramm. lat.-it., XIV ex. (ver.).
In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.); Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Anche s.f. (iscoglia, scoglia).
Locuz. e fras. ferire a scoglia 2.1.1; ferire a scoglio 2.1.1; gettare a scoglio 2.2.1; mettere a scoglio 2.2.2.
0.7 1 Mole rocciosa (anche in contesti fig. e con valore metaf.). [In partic.:] roccia scoscesa, rupe. 1.1 Femm. 1.2 Pietra acuminata (fig.). 1.3 Estens. Luogo roccioso e inospitale. 2 Roccia che si trova in mare o sulla costa (anche in contesti fig. o con valore metaf., con rif. alle rocce in quanto pericolo per la navigazione). 2.1 Femm. 2.2 [In partic.:] roccia di grandi dimensioni affiorante dal mare; isoletta rocciosa. 3 Fig. Ostacolo che intralcia o impedisce l'azione. 3.1 Femm. 4 Signif. non accertato.
0.8 Marco Maggiore 27.11.2017.
1 Mole rocciosa (anche in contesti fig. e con valore metaf.). [In partic.:] roccia scoscesa, rupe.
[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 16, pag. 99.24: Chi averia pensato [[...]] che lo corpo de chillo garçone non fussi statu tuctu speczatu, cadendu de tanta alticza, e specialemente ki killu dirrupu era factu a modu de scolli de petre piczute?
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.17, vol. 1, pag. 438: e proseguendo la solinga via, / tra le schegge e tra ' rocchi de lo scoglio / lo piè sanza la man non si spedia.
[3] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 31.12: Anchise mustrane li soy descendenty ad facza ad facza "per che certo te rendy de quello che yo te dico" et pilgiandolo per many lo mena su in uno scolgio.
[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 16, pag. 163.28: Del cadimento del qual fanciullo essendo conturbati quelli che allora salivano il monte [[...]], considerando ch' era caduto giù per quel monte pieno di scogli ed ito fin giù nella valle...
[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 114.7: E depoi monta fatiga, abiando cercao per le valle e per li scogli e per le spelunce, çunse a la spelunca in la qua Beneto stava ascoso.
[6] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae I.107, pag. 248: Lucio Dentato, e Marco Sergio, e Sceva, / Que' tre folgori e tre scogli di guerra... || Cfr. Pacca-Paolino, p. 382: «macigni (nel difendersi) in guerra».
[7] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 333, pag. 369.10: Ancora el se truova un'altra spetia de sempreviva, la quale creço che la sea la esula. E fa le foye simelle a quelle de la purciyola. E nasce in li scoyi de li munti.
[8] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.), pag. 154.36: Et [[Anibal]] durò molta angoscia per ferro e per fuoco e per pietre durissime che cavalcò e era in alcuno luogo ripe e scogli grandissimi.
[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 79.3, pag. 240: ond'io piú presso / mi feci alquanto, dietro alcune scoglie / tacitamente per veder fu' messo...
[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 7, vol. 2, pag. 71.6: S'io soffero queste cose, allora confesserò io d'essere nata di tigre, allora confesserò di portare nel quore ferro e scogli.
1.3 Estens. Luogo roccioso e inospitale.
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 157.9: O qualunque leoni abitate in questo scoglio, squarciate il mio corpo, e consomate le scelerate budelle con crudele morso.
[2] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), tenz. 1, 1.6, pag. 765: Le lor vertù sen van con lente passe, / forte piangendo per lo scoglio duro, / per trovar loco, che lo' sia securo, / dove riposen loro spirte lasse. || Marti, p. 765: «nelle località appenniniche tra Arezzo e Perugia»; cfr. anche Mancini, Poeti perugini, vol. I, p. 57: «aspri luoghi montuosi» (con diversa proposta di collocazione geografica).
[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 48, terz. 47, vol. 3, pag. 38: perocchè avendo armato Campidoglio, / il Conte di Savoi' ne fu cacciato / da' Guelfi, che poi tenner quello scoglio, / ed acquistar San Pier dall'altro lato, / Castel Sant' Angelo, ed altre tenute...
2 Roccia che si trova in mare o sulla costa (anche in contesti fig. o con valore metaf., con rif. alle rocce in quanto pericolo per la navigazione).
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 10, pag. 225.23: E tornando poscia quindi in Italia, allato al promontorio di Palinuro [[...]], percotendo agli scogli cento cinquanta navi d' incarico, e tutta la preda crudelemente accattata, malavventuratamente la perdiero.
[2] a Compasso da navegare (ed. Debanne), 1296 (it.sett./mediano), pag. 50.12: Sopre questa ponta en mare mecço mill(aro) à ij escolli che pare sopre acqua.
[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 9.20, pag. 39: ch'io sono ben come quei che si vide / ne l'agua infino a' denti, / e mor di sete temendo no afranga: / ma no rimanga / io ne lo scoglio afranto.
[4] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 11.8, pag. 525: Siccomo desperati / menamo nostra vita, / e la nave imperita / curre verso lo scolglo.
[5] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 3, pag. 28.36: Et voi vedete che lo nudo s'ingegna d'iscampare in su lo scoglio, quando è in fortuna di mare.
[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 63.7, pag. 354: En l'encontrae de Cò-de-faar / vi star un omo per pescar, / sum un scojo a la marina, / cun una cana e con trazina.
[7] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Medea, pag. 114.7: Or fosse piaciuto agli Dii che gli scogli chiamati Simplegadi ci avessero insieme fracassati...
[8] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 32, vol. 1, pag. 300.35: Se si levano contra te li venti delle tentazioni, se incorri negli scogli delle tribolazioni, mira alla stella, cioè invoca, e chiama Maria.
[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 33.6: avra le borre profonde da schaviçar-ghe 'l colo con tute le gainbe e façça-gli terruççar con gli scogi del mar, e [[...]] contra gli sassi gli façça ronper e scaviçà' hi legni e afondà' le naive...
[10] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 42r, pag. 118.29: Capidines capidinium, in plurali, idest saxa in mari, que dicuntur scogli.
[11] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 10.1, pag. 430: Poi rotti sète a scoglio presso a riva, / guelfi, per vostro sciocco navigare, / non sbigottite di setta cattiva...
[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 32, pag. 273.1: pyù de C nave, con tutta la gente ch'era dintro, perero et annegaro infra quelle rocche e scolly deceputi e gabati per tale modo.
[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 32.68, pag. 85: Legno quasi digiunto / è nostro core in mar d'ogne tempesta, / ove pur fugge porto e chere scoglia, / e di correr ver morte ora non resta.
[2] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.287, pag. 54: Vedea Venus seguitare el figlio / di Mirra iscellerata; per le scoglie / portar le rete per dargli di piglio. || Se non vale gen. 'rocce'.
2.1.1 Ferire a scoglio / a scoglia: naufragare contro gli scogli (in contesti fig.).
[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 48.7, pag. 98: Chéd i' sì vo a fedir a tale iscoglio, / S'Amor non ci provede, ch'i' son casso.
[2] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 14.13, pag. 169: e guardati di non ferire a scoglio: / co· lla tua nave in salvo porto arriva.
[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 9.394, vol. 3, pag. 158: Ma lassar non ti voglio / che mal non fieri a scoglio, / se spesso navigando / a Dio fai raccomando...
[4] Cavalca, Rime (ed. Bottari), a. 1342 (pis.), Poiché sei fatto frate.194, pag. 445: Questo tal vento fa ferire a scoglia; / Com'prelazione peggiorare soglia, / Or ben si vede.
2.2 [In partic.:] roccia di grandi dimensioni affiorante dal mare; isoletta rocciosa.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 80, pag. 172.23: E guardando nel mare, vide la spada risplendere, ed allora incomincia a gridare e disse: «Per nostra Dama groriosa, io veggio T. in sun uno pitetto iscoglio».
[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Ilarione, cap. 10, pag. 183.29: E cercando tutta l'isola Esichio, per alcun segreto luogo, trovòe dodici miglia infra mare uno monte, quasi uno scoglio occulto ed aspro, in sul quale appena brancicone si poteva salire...
[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 12, pag. 220.13: che meglio varrebbe a nostra salute che questa ubertosa isola fosse iscoglio aridissimo!
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 111.14: tu con quatru cavaleri cumpagnuni purtatu in una barka ad unu scolyu vicinu di una ysula...
[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 65, pag. 242.16: si èe uno gigante, lo quale possiede una rôcca sun uno scoglio di mare, la quale rôcca si èe appellata Fermoracco della Piemontana...
[6] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 525-34], pag. 42v.11: e partandose de là et vignando per mar Theseo, mise lo so amor in Phedra e pensòse de lassar Adriana en qualche scoio e de tuor Phedra per soa muier. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
2.2.1 Fras. Gettare a scoglio: abbandonare, rinnegare (fig.). || (Sangiovanni).
[1] Tomaso da Faenza (ed. Zaccagnini 1935), XIII sm. (tosc./faent.), 4.22, pag. 99: Omo ben sai che fosti in mia balia, / donàti signoria / tanta, ch'eo stesso vergogna ne coglio, / po' m'ài gittato a scoglio. || Cfr. Sangiovanni, Tomaso da Faenza, p. 121: «'abbandonato, rinnegato', in metafora marittima».
2.2.2 Fras. Mettere a scoglio: abbandonare (in contesto fig.).
[1] f Chiaro Davanzati (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), 11, pag. 163: Amor m'à preso, - meso - pur a scoglio [[ed.: scolglio]]: / vostro cor [s]face, - e face - me gaudente! || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 7, pag. 292.1: E questa maniera di combattere fu trovata in una iscoglia di mare, là 've le madri non davano mangiare ai loro figliuoli, s'ellino in prima non ferissero il segno che l'era posto...
3 Fig. Ostacolo che intralcia o impedisce l'azione.
[1] f Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), canz. dubb. II.44, pag. 301: Ch'avene spessamente / che 'l bon servire a grato / che non è meritato; / alotta che 'l servente aspett'a bbene, / tempo riven - che merita ogne scoglio. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Menichetti, Bonagiunta, p. 305: «giunge il momento che compensa [[...]] ogni intoppo».
[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 16.4, pag. 478: lo saggio, dico, pensa prima via / di gir, che vada, che non trovi scoglia.
[2] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 2.30, pag. 20: Così vien dal piacere un' altra scoglia. / Però che 'nmaginando i pensier tutti, / Crea con disidero una speranza / D' aver quel che d' amar si son condutti.
[1] Gl x Gramm. lat.-it., XIV ex. (ver.), pag. 507: huius contis, la scoglio. || Varrebbe 'roccia, scoglio' solo intendendo contis come errore per cautis (gen. di cautes) o cotis (gen. di cotes). Fa inoltre problema l'interpretazione morfologica: se è un femm. (scoglia), sarebbe anomalo l'esito ‑a > ‑o (cfr. Bertoletti, Testi veronesi, pp. 123-37). Non si può escludere un errore di segmentazione (cfr. nello stesso elenco di sintagmi latini «huius opis, la uitorio», da leggere l'aiutorio).