SPERMA s.m./s.f.

0.1 isperma, ispermo, sperma, spermia, spermo, sprema; f: sperme.

0.2 Lat. tardo sperma (DELI 2 s.v. sperma).

0.3 Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.): 1.

0.4 In testi tosc.: Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>; Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Nota spermo.

Nota il plur. sperme in f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.).

Nota il suffisso ‑ia (atono) nella forma spermia di Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.).

0.6 N È prob. lat. la forma spermate in a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 170, pag. 58.21: «Recipe suci ciclamen, seminis atriplex, spermate, genestelle, ana on. iii».

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Liquido seminale maschile. 1.1 S.f. 2 Estens. Liquido seminale femminile, corrispondente secondo la fisiologia medievale al sangue mestruale. 2.1 S.f. 3 Liquido seminale di un animale (anche rif. alla femmina).

0.8 Marco Maggiore 06.10.2017.

1 Liquido seminale maschile.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 2.808, pag. 177: Lo spirito del padre, che nel sperma / Sempre operando, le membra figura, / Le molli parti per potenzia ferma.

[2] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 25, 31-60, pag. 522, col. 1.36: Cussí dixe Stazio ch'è 'l feto della madrise al primo principio che lo sperma coagola e vivifica lo menstruo sí che cussí è facto animale.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 470.3: alla concavitade della matrice [[...]] si getta lo spermo, lo quale dalla matrice riceuto ed attratto, sì come il ferro dalla calamitra, si conserva...

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 2, proemio, pag. 31.6: Poeti puosero, che Proserpina [[...]] fosse eziendio la Luna [[...]]; e che, però ch'ella si consentì a Pluto per le VIJ granella del pomo, ch'ella divenne così maculata per lo spermo di Pluto.

[5] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Del coito, pag. 23.18: Ancor se fa [[scil. coito]] per conservar sanitade, imp(er)ciò che caça via le superfluitade del corpo, unde dise Aristotile in li libri deli animali che lo sperma è sup(er)fluitade dela quale no beso(n)gnemo.

[6] Gl f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. XV, cap. 11, pag. 677.22: emperciò che al presente non siamo quello che nnoi fummo [[...]], e imperò che prima fummo putridi sperme, cioè il seme dell'uomo, e poi la natura ci ha creati nel ventre... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 231, pag. 266.24: E uno uomo luxurioso che spesso giace con femina carnalmente, si perde la forza delle reni e de' nervi e de' menbri; e quello ispermo che egli fae è sì frale e sì vano, che non à niuna sustanza di generare.

[8] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 139, pag. 145.31: La vertù segonda è che le strençe el ventre e remuove el fluxo del sperma, el quale adeven a l'omo, quando el veia, etia(n)dio quando el dorme.

[9] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 25, 31-60, pag. 600.34: cioè lo sperma virile e lo sangue femineo diventato digesto e bianco in questo modo, che 'l sangue femineo aiungesi a lo sperma virile e fassi una mistura...

1.1 S.f.

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV t.d. (fior.), ch. 9, pag. 816.7: Tetis del mare e Amore f. di Venus dea d' amore e nata de la spermia di Saturno.

[2] a Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 184.12: E ite lo seme della latuga dise[cc]a la sperma e tole la volo[n]tà d'usare co[n] femina la sosura.

[3] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 88, col. 2.13: Et l'orina simigliante al latte o alla sperma si fia poca, manifestamente significa che ll'apolplexia debbia venire.

[4] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 37, pag. 49.8: Item la simenta di la lactuca excita la sprema, leva lu desideriu di lu coydu et pollucionii.

2 Estens. Liquido seminale femminile, corrispondente secondo la fisiologia medievale al sangue mestruale. || Nell'es. rif. in modo ambivalente al seme maschile e a quello femminile.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 2.864, pag. 180: Ciò si converte dal contrario senso, / Quand'è lo nato dai parenti spinto / E il doppio sperma fu dal cielo offenso.

2.1 S.f.

[1] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 25, pag. 454.22: e andato alla matricie ove si comincia a gienerare, truova la sperma della femina, la quale chiamono i medici mestruo, e ivi la sperma dell'uomo è circhundata intorno intorno da questa della femina chiamata mestruo.

3 Liquido seminale di un animale (anche rif. alla femmina). || Negli es. con rif. al cavallo.

[1] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 2, vol. 3, pag. 41.23: il cavallo dee esser generato da stallone, [[...]] il quale sia [[...]] poco o niente cavalcato, e con pochissima fatica ritenuto: imperocchè quanto più desidera la cavalla, tanto più perfettamente gitterà il suo sperma.

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 50, pag. 173.5: Ca li cavalli i(n)firmi voi vitiusi se genera cavalli de quella i(n)fermetate et vitia legate; ma concisciacosa ch(e) lo sp(er)ma de lo p(at)re et della ma(m)ma sia corropto, necessario ène ch(e) [[...]] sia corrupto quello ch(e) se genera de isso...