0.1 insolla, insollino.
0.2 Da sollo.
0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.
0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Rendere meno intenso; attenuare. 1.1 Fig. Rendere vano. 2 Divenire meno intenso; affievolirsi.
0.8 Luca Morlino 01.09.2015.
1 Rendere meno intenso; attenuare.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 19, pag. 307.30: La terza si è, che 'l castello sia acconcio sì, ch'elli non tema dificio; e questo si può fare sì per strati fatti di fortissime trave ed ine su posta terra e viti e letame e somigliante cose, che insollino più il colpo della pietra.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.18, vol. 2, pag. 72: ché sempre l'omo in cui pensier rampolla / sovra pensier, da sé dilunga il segno, / perché la foga l'un de l'altro insolla».
[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 5, 10-21, pag. 105.13: l'uno pensiero sopra veniente, insolla; cioè rende vano, la foga dell'altro...
2 Divenire meno intenso; affievolirsi.
[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 5, 10-21, pag. 105.15: lo sollicito esercizio del primo quello che v'è adiunto da lunghessa, come insolla la foga del balestro, quando è più di lungi la posta che non suole.