0.1 lacerti, lacerto.
0.2 Lat. lacertus (DELI 2 s.v. lacerto).
0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
N L'att. in Jacopo della Lana è una cit. dantesca.
0.5 Aurigemma, Mascalcia, p. 352 ipotizza che nell'es. 1 [10] il sost. possa essere femm., ma appare più prob. che la lezione «la lace(r)ti» sia dovuta a un errore paleografico (dittografia di la oppure scambio tra li e la).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Anat.] Tessuto muscolare, in partic. del braccio superiore. Estens. Parte superiore del braccio. 2 Fig. Nucleo più forte di qsa.
0.8 Luca Morlino 01.09.2015.
1 [Anat.] Tessuto muscolare, in partic. del braccio superiore. Estens. Parte superiore del braccio.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.72, vol. 1, pag. 370: Libicocco [[...]] preseli 'l braccio col runciglio, / sì che, stracciando, ne portò un lacerto.
[2] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 64-75, pag. 540, col. 1.2: Ne portò un lacerto ... la polpa che è nel braccio tra la spalla e 'l gomito.
[3] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XV De Prato, 260: Un'acqua è, che l'omini dicen bagno de Prato [[...]] Li lacerti mullifica, et capo et splene cura, / occhi lippusi sànalli, l'ulcera face pura... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 5, ott. 32.2, pag. 393: guida li passi miei, come facesti più volte in mar di Leandro i lacerti... || Cfr. la chiosa «[i lacerti]: i bracci» in Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 5, 32.2, pag. 393.17.
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 35, pag. 450.16: La v(er)tù de la megola, segondo che scrive Gallieno, è resolutiva e molificativa de le dureçe e de le putrefaciom dei nervi e dei lacerti e de li humori del corpo.
[6] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 64-75, pag. 575.16: né portò un lacerto; cioè un braccio. [[...]] ne portò un lacerto: lacerto è propriamente congiunzione di più capi di nervi insieme, et è in alcune parti del braccio; ma comunemente s'intende per la parte di sopra del braccio...
[7] a Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 20], pag. 278.14: Et se sarà cancro nel capo del braccio, dove no(n) sia da temere di lesione di nervi o de' lacerti...
- [Con rif. agli occhi:] muscolo.
[8] F Cura degli occhi di Pietro Ispano volg., XIV (tosc.): E nota, che ciascuno occhio àe viii lacerti che 'l muovono; e, quando si magagnano o incagioniscono, resultano diverse infertadi e accidenti a l'occhio, secondo il lacerto passionato ec. || Zambrini, Pietro Ispano, p. 9.
- [Con rif. alle gambe di animali].
[9] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 10, vol. 3, pag. 54.5: il predetto cavallo, sentendo spesso lo incendio, andrà più aperto che non sarà usato. Ed in simil modo si faccia nelle gambe dinanzi, facendo le predette cotture dentro ne' lacerti.
[10] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 100, pag. 216.2: se le ga(m)be d(e)nanti àne torte, façaselgi le cocturi, çoè i(n) la lace(r)ti...
2 Fig. Nucleo più forte di qsa.
[1] f Valerio Massimo (red. V2), c. 1346 (tosc.), L. III, cap. 2, pag. 66r.16: perseguiamo ora l'atto medesimo della virtù, la cui gravissima forza e efficacissimi lacerti stanno nella fortitudine. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Val. Max., III, 2, praef.: «cuius ponderosissima vis et efficacissimi lacerti in fortitudine consistunt».