NUBE s.f.

0.1 nubbe, nube, nubi, nuve, nuvi.

0.2 Lat. nubes (DELI 2 s.v. nube).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.); Dom. Scolari, c. 1360 (perug.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. in nube 4.2; sotto le nubi 1.1.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Massa di vapore acqueo sospesa negli strati più alti del cielo che, in particolari condizioni atmosferiche, si rovescia sulla terra sotto forma di pioggia. 1.1 Estens. Spazio libero posto sopra la terra; cielo. 1.2 Fig. o in contesto fig. Intensa manifestazione di un sentimento neg. 2 Estens. Massa di vapore fumoso, polvere o altri detriti che offusca l'aria; caligine. 2.1 Estens. Traccia di polvere e detriti che un gruppo di persone a cavallo lascia dietro di sé. 3 Fig. Quantità rilevante, moltitudine. 4 Fig. Offuscamento della vista. 4.1 Fig. Ostacolo alla conoscenza. 4.2 Locuz. agg. In nube: non determinato; incerto. 5 Fig. Vana apparenza.

0.8 Luca Morlino 23.09.2015.

1 Massa di vapore acqueo sospesa negli strati più alti del cielo che, in particolari condizioni atmosferiche, si rovescia sulla terra sotto forma di pioggia.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 158.19: «O como grande tempestate vao quella nube su per quella montania!» E mutando li pavilioni començao a ffugire.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 37, vol. 1, pag. 323.1: E quando la nuvola è ben cresciuta e nera ed umida, e che non puote più soffrire l'abbondanza dell'acqua che v'è evaporta, è mestiere che debbia cadere sopra la terra, e questa è piova. [[...]] E questo suole avvenire quando la nube è piena.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 30, pag. 191.6: essendo l' aere molto sereno, sopra l' altare della predetta chiesa apparve una nube da cielo e tutto lo coperse...

[4] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 510.1: Spesse volte tu soffrirai lo vento piovio desolto dala nube del cielo, spesse fiade tu çaserai fredo in la nuda terra.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 11, pag. 121.11: lo iuorno claro per lo nigrore delle nuve era convertuto in obscuritate grandessema per che parea nocte.

- [Come termine di paragone].

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.99, vol. 3, pag. 385: Qualunque melodia più dolce suona / qua giù e più a sé l'anima tira, / parrebbe nube che squarciata tona, / comparata al sonar di quella lira / onde si coronava il bel zaffiro...

1.1 Estens. Spazio libero posto sopra la terra; cielo.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 385.26: Come il veloce sparviere maladetto dagli uccelli, dall'alto sasso consegue co le penne di leggiero l'alta columba nella nube... || Cfr. Aen. XI, 722: «consequitur pennis sublimem in nube columbam...».

[2] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 194.12: et per VI dì naturali durao el foco continuamente, per che diceva volere vedere se la fiamma del foco alli nubi sallea...

- [Con rif. alla sede della divinità].

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 34.161, pag. 235: Niun dal planto alora fia divixo, / perché in la terra plangerà ogni sorte, / vedendo lor vegnir del paradixo / de l'uomo il Nato sì possente et forte / innele nube con virtute molta...

- Sotto le nubi: nel mondo (?).

[4] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 46.18, pag. 689: Nol vegg[end]o [di] sotto [da le] nubi, / del suo aspetto si copre ognun basso, / sì come 'l duro sasso / si copre d' erba e talora di spini.

1.2 [Fig. o in contesto fig.:] intensa manifestazione di un sentimento neg.

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 8.4, pag. 14: O sole eterno di vera iusticia, / che scaldi el mondo et adorni et alumi / col raggio tuo, che dissolve ogni fumi / e nubbe tenebrosa di malicia...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 5, vol. 2, pag. 48.8: ma quista nuvi di tristicia scachau Leptiphini lu mathematicu oy, secundu alcuni dicenu, la providencia di Erasistratu medicu. || Cfr. Val. Max. V, 7, ext. 1: «hanc tristitiae nubem...».

2 Estens. Massa di vapore fumoso, polvere o altri detriti che offusca l'aria; caligine.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.11, vol. 2, pag. 280: Sì, pareggiando i miei co' passi fidi / del mio maestro, usci' fuor di tal nube / ai raggi morti già ne' bassi lidi.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 352.22: così Enea, oppresso d'ogni parte di lancie, mentre che tiene la nube della battaglia, tutti li sostene e riprende Lauso... || Cfr. Aen. VIII, 809: «Aeneas nubem belli, dum detonet omnis, / sustinet...».

2.1 Estens. Traccia di polvere e detriti che un gruppo di persone a cavallo lascia dietro di sé.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 277.25: Le madri stanno paventose nelle mura, e colli occhi seguono la nube pulverea de' cavalieri, e le schiere risplendenti per l'armi. || Cfr. Aen. VIII, 593: «stant pavidae in muris matres oculisque sequuntur / pulveream nubem et fulgentis aere catervas».

3 Fig. Quantità rilevante, moltitudine.

[1] Gl F Cavalca, Frutti della lingua, a. 1342 (pis.): Noi adunque avendo tanta nube di testimonj (ciò vuol dire, tanta moltitudine di esempj)... || Bottari, Frutti della lingua, p. 110.

[2] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 188, pag. 15: Poi quei ch'eran pennute de sei ale / le sedie loro cierchondar d'una nube / che più non vide l'atto prencepale.

4 Fig. Offuscamento della vista.

[1] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXIX De Cripta Columbaria, 511: palumbara chà dicise, oi cha noce a li lumbi; / cussí li rini stendele, ad ço che no' scían gumbi, / et de capo vertigine tolle, che non çe incumbi; / delle urine suppilia li meäti, / nube de occhi toglle a li urbati. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

4.1 Fig. Ostacolo alla conoscenza.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 33.31, vol. 3, pag. 545: tutti miei prieghi / ti porgo, e priego che non sieno scarsi, / perché tu ogne nube li disleghi / di sua mortalità co' prieghi tuoi, / sì che 'l sommo piacer li si dispieghi.

[2] Dom. da Monticchiello, Lett., a. 1367 (sen.), 13, pag. 52.16: tutte le scenze naturali, etiche, politiche, metafisiche, economiche, comediche, tragiede, croniche, liberali, meccaniche [[...]] sono una nube tenebrosa dell' anima...

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 33, 22-39, pag. 860.21: ogni nube; cioè ogni ignoranzia...

4.2 Locuz. agg. In nube: non determinato; incerto.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 47, vol. 3, pag. 103.8: non fosse perfettamente dichiarato, ma lasciato ancora in nube il detto oppinione, sì 'l volle dichiarare.

5 Fig. Vana apparenza.

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 24, 112-129, pag. 583.30: Giunone è ditta dia dei regni e de le ricchesse, ella li apparecchiò la nube; cioè li beni temporali che sono nube che appaiano quil che non sono, e di quelli generò li Centauri, cioè cento cavalieri...