PRIMAVERA s.f.

0.1 primavela, primavera, primaviera, prima vera.

0.2 Lat. parl. *primavera per il lat. primo vere (DELI 2 s.v. primavera).

0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: f Poes. an. Aulenti primavera, a. 1284 (sic.); Senisio, Declarus, 1348 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. antica primavera 1; di primavera 3; nuova primavera 1; piccola primavera 1; primavera dell'età 1.2.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Stagione dell'anno compresa tra l'equinozio che chiude l'inverno e il solstizio d'estate, caratterizzata dal clima mite e dalla fioritura della vegetazione. 1.1 Estens. Vegetazione che fiorisce durante tale stagione. 1.2 Estens. Primavera dell'età : periodo della vita umana che precede la giovinezza. 2 Estens. Momento favorevole; condizione felice. 2.1 [Relig.] Estens. Condizione di piena felicità delle anime beate. 3 Locuz. agg. Di primavera: tipico della stagione.

0.8 Luca Morlino 28.10.2015.

1 Stagione dell'anno compresa tra l'equinozio che chiude l'inverno e il solstizio d'estate, caratterizzata dal clima mite e dalla fioritura della vegetazione.

[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 9.7, pag. 115: infra la primavera, - che ven presente / frescamente - così frondita, / ciascuno invita - d'aver gioia intera.

[2] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 1.59, pag. 68: e vivete - in allegranza / e compiete - la speranza / di color, che n'han fidanza, / per l'altèra - primavera; / ché 'l tempo è gaudente, / e la spera - e la cèra / chiara de la gente.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 53, pag. 5: E' do cumiá a l'inverno e men la primavera...

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 23, pag. 45.6: E quando lo sole serà e·llo primo ponto d'ariete, ine se 'ncomenzarà lo tempo de la primavera...

[5] f Poes. an. Aulenti primavera, a. 1284 (sic.), framm. 1.1: Aulenti primavera / ki rinova la priata. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[6] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 138.9: non che l' aria fosse più o meno temperata che soglia, com' è usato in quelle cotali pistolenzie, cioè o che 'l verno va secco, o la primavera calda, o la state omorosa, o le ricolte dell' autunno non sono potute maturare...

[7] a Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 3, pag. 105.24: Le p(ro)pietà dele tortule sono cutali: ch'ella vola alto et canta piangendo, dino(n)sia la p(ri)mavela, (et) vi[v]e castam(en)te et stae sola...

[8] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 39.21: Capitol de la primavera.

[9] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 67, pag. 565: Per certo l'airo mutase de vierno in primavera, / in estate similiter muta la sua manera, / in autunno removese de la sua via primera...

[10] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 97.30: Ma dela prima dovete sapere che chi vuole il corpo purghare e ànne mestieri sì ssi dee purgare nela primavera e nell'autono secondo i comandamenti d'Iprocas, perciò che ciò sono le due partite dell'ano più tenperate.

[11] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 8, pag. 86.27: e quando la dolce stagione de la primavera venisse...

[12] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 93.33: Primavera comença de meço março e dura de chi a meço çugno.

[13] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 91, pag. 181.18: Trastullandose una volta Proserpina figlia di Cerere con sue compagne pulcelle nel tempo della primavera per uno prato a piè di Mongibello in Cicilia ed andando cogliendo fiori...

[14] Gl Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 462.18: l' anno è diviso in quatro tempora. Il principio è detto primavera, la quale comincia quando il sole entra in ariete che da meço março estendesi infino che 'l sole entra in cancro, che è da meço giugno.

[15] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 16, pag. 77.9: fan la nochie e 'l dì e cambian lo tempo: la 'stae e l'inverno, primavera e antono.

[16] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 311v, pag. 104.9: Ver eris... quod vulgo dicitur primavera, quia viret herbis et floribus precedente yeme, et incipit a medio februaru usque ad medium maii.

[17] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.47, pag. 147: Move da la tua bocca, quando ridi, / una fiorita e gaggia primavera / e con dolce maniera, / che fa ne l'andar tuo ciascun contenti.

[18] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 17, pag. 109.15: Mo dicie lo conto che, quando venne la primavera, erano fornite de tutte cose...

[19] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 315.18: hoc ver, ris, la primavera.

[20] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 465, pag. 108: Ca ad Napoli era gito in quella primavera...

[21] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [10.1], pag. 15.30: E convense fare questa cera biancha al tempo de la primavera, p(er)ché al tempo de la està, per lo gram caldo che sè, la se desleguerave.

[22] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 16, pag. 145.21: Unde lu te(m)po de la primavera, co(n)ciosiacosa che illo sia temperato et copiosu de pascue, maximam(en)te all'uno et all'altro se convene.

- [Con rif. alla sua durata permanente nel corso dell'antica età dell'oro o in opposizione a questa:] antica, nuova, piccola primavera.

[23] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 28.143, vol. 2, pag. 493: Quelli ch'anticamente poetaro / l'età de l'oro e suo stato felice, / forse in Parnaso esto loco sognaro. / Qui fu innocente l'umana radice; / qui primavera sempre e ogne frutto; / nettare è questo di che ciascun dice».

[24] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 9.8: Giove ristrinse i tempi dell'antica primavera, e partio l'anno in quattro spazi, cioè in verno, e nella state, e ne l'eguale autunno, e nella piccola primavera.

[25] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 52.19: La nuova primavera istava cinta con fiorente corona: la state istava ignuda, e portava corone di spighe: e stava lo brutto autunno colle calcate uve...

[26] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 273.24: Jove ristrinse il tempo dell'antica primavera, e partìe l'anno in IIIJ temporali...

- [Come termine di paragone].

[27] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 27.137, pag. 102: domenica ogni cosa rinovella / sì come primavera, / cotal vertute è 'n ella.

[28] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 47, pag. 276.28: Chi ha pianto per la Passione, canti per la Ressurezione a sua gloria e a nostro stato. Queste tre cose di sopra si possono asomigliare a la primavera, e la primavera ancora a la Passione di Cristo.

- [Come appellativo di una donna, con interpretazione paretimologica].

[29] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 24 parr. 1-6, pag. 107.6: E lo nome di questa donna era Giovanna, salvo che per la sua bieltade, secondo che altri crede, imposto l'era nome Primavera; e così era chiamata. [[...]] Quella prima è nominata Primavera solo per questa venuta d'oggi; chè io mossi lo imponitore del nome a chiamarla così Primavera, cioè prima verrà lo die che Beatrice si mosterrà dopo la imaginazione del suo fedele.

- [Prov.] Una rondine non fa primavera.

[30] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 9, pag. 39.12: come dice il mio maestro Aristotile nel primo dell'Etica, «una rondine non fa primavera».

1.1 Estens. Vegetazione che fiorisce durante tale stagione.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 3.1, pag. 466: De la primavera / ciascuna rivera - s'adorna...

[2] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 1.2, pag. 491: Fresca rosa novella, / piacente primavera, / per prata e per rivera / gaiamente cantando, / vostro fin presio mando - a la verdura.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.63, vol. 3, pag. 500: e vidi lume in forma di rivera / fulvido di fulgore, intra due rive / dipinte di mirabil primavera.

- [In partic.:] fiori raccolti in tale stagione.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 28.51, vol. 2, pag. 482: Tu mi fai rimembrar dove e qual era / Proserpina nel tempo che perdette / la madre lei, ed ella primavera».

[5] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 28, 43-60, pag. 591, col. 2.32: Sí che la madre de Proserpina la perdé, ed ella, çoè Proserpina çoè perdé la primavera, çoè li fiuri ch'ella cogliva, com'è ditto.

1.2 Estens. Primavera dell'età : periodo della vita umana che precede la giovinezza.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 223.18: Ancora quelli fu portatore a' popoli di Trazia, di mandare l'amore a' teneri fanciulli, e pigliare li primai fiori, brieve primavera della etade ch'è prima che la giovenitudine...

2 Estens. Momento favorevole; condizione felice.

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 9.14, pag. 11: costei, ch'è tra le donne un sole, / in me movendo de' begli occhi i rai / crïa d'amor penseri, atti et parole; / ma come ch'ella gli governi o volga, / primavera per me pur non è mai.

2.1 [Relig.] Estens. Condizione di piena felicità delle anime beate.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 28.116, vol. 3, pag. 471: L'altro ternaro, che così germoglia / in questa primavera sempiterna / che notturno Arïete non dispoglia, / perpetüalemente 'Osanna' sberna / con tre melode, che suonano in tree / ordini di letizia onde s'interna.

3 Locuz. agg. Di primavera: tipico della stagione.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 28, 43-60, pag. 591, col. 2.20: vide in uno prado una donna la quale coglía fiuri de primavera...

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Isifile, pag. 55.7: O incostante Giansone, più leggiere che 'l vento di primavera, perchè sono vane le tue parole nella promessa fede?

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 62.11: Or se' tu ornato della varietà de' fior di primavera?