GOTA (1) s.f.

0.1 galte, gholte, ghota, ghote, golt, golte, gota, gote, gotte.

0.2 Gallico *gauta (DELI 2 s.v. gota).

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Stat. pis., a. 1327; Simintendi, a. 1333 (prat.); f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.).

0.5 Locuz. e fras. bagnare le gote 1.4; bagnare le gote di lacrime 1.4; battersi le gote 1.6; dare a qno in una gota 1.1; dare a qno nella gota 1.1; dare per gota a qno 1.1; gonfiare le gote di superbia 1.9; graffiarsi le gote 1.6; in gota 1.10; in gote 1.10; parare l'altra gota 1.3; mangiare con piena gota 1.8; percuotere le gote di qno 1.1; percuotere qno nella gota 1.1; ricevere nella gota 1.2; tenere la mano alla gota 1; tenere la mano sulla gota 1.

0.6 N Il signif. estens. di 'fauci', 'gola' registrato da TB e GDLI s.v. gota dipende da un errore di tradiz. di un es. la cui ed. inclusa nel corpus legge invero «le gole sue diventarono roche...». Cfr. Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 81, Nativ. Giovanni Battista, vol. 2, pag. 705.10. Cfr. anche Legenda aurea, LXXXI, 169: «fauces eius rauce facte sunt...».

0.7 1 Ciascuna delle parti laterali carnose della faccia, compresa tra lo zigomo e il mento; guancia. 1.1 Locuz. verb. Dare a qno in una gota, dare a qno nella gota, dare per gota a qno, percuotere le gote di qno, percuotere qno nella gota: colpire qno su una o su entrambe le guance (anche fig.). 1.2 Locuz. verb. Ricevere nella gota: essere colpito sulla guancia. 1.3 Fras. Parare l'altra gota: sopportare un'offesa senza reagire. 1.4 Fras. Bagnare le gote (di lacrime): piangere, far scorrere le lacrime. 1.5 Battere/battersi, graffiarsi le gote (come manifestazione di dolore). 1.6 Locuz. avv. Con piena gota: con ingordigia. 1.7 Fras. Gonfiare le gote di superbia. 1.8 Locuz. avv. In gota, in gote: con aria grave e solenne. 2 Estens. Lo stesso che faccia. 2.1 Estens. Lo stesso che bocca. 2.2 Estens. Direzione. 3 [Astr.] Parte di una costellazione zoomorfa.

0.8 Luca Morlino 05.02.2015.

1 Ciascuna delle parti laterali carnose della faccia, compresa tra lo zigomo e il mento; guancia.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 112, pag. 136: La faza strabellissima del fio de la regina, / Sí dolz e sí benegna, sí precïosa e fina, / Ge fiva mo sozadha dra spudha e dra pessina, / E 'l sangue per le golte ge zeva con rüina.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 115.5, pag. 232: Dì, Falsembiante: in che maniera puote / Seguire Idio chi à tutto venduto, / Ed àllo tutto a' pover' dispenduto, / E le sue borse son rimase vote, / Ed è forte e possente e à grosse gote?

[3] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 507.6: E videle apiccati serpenti a le go[t]e magri e afamati, che le pendevano a la bocca e manicavalle tutto el volto...

[4] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 31.38: Capitol de le maxelle e de le golte.

[5] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 188, pag. 292.14: Li cristiani di questa provincia si ànno tre segnali nel volto: l'uno si è da la fronte infino a mezzo il naso, e uno da catuna gota.

[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 181.3: e ànno colore rosso e osquro, e -l viso ritondo, e -l pomello della ghota grosso; e sono di molte parole.

[7] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 16, pag. 95.32: Et se [[alcuna persona]] involasse da soldi XL infini in soldi C de la decta moneta, debbia essere et sea scopato per li luochi usati de la decta Villa, et poi marchato del marcho del Signore Re di Ragona in amboro li gote.

[8] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 124-132, pag. 765, col. 1.13: et infin doppo alcuna bataglia sí taiò la testa e tosella in mano e furiosamente la rosegava, squarzava le tempie, lo viso e le gote.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 128.9: Posto in terra, ragguarda gli occhi come due stelle, e' diti degni dello dio Bacco, e' capelli degni di Febo, e le gote sanza barba, e la gola bianca a modo di vivorio...

[10] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 9.2: Et quell' omo lo quale arà le suoi tempie infiate, e le gote ritonde e di carne piene, fie iracundioso contra sè e contra altrui.

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1254, pag. 81: / chon la mia bocha io andava tochando / li ochi, la bocha e quela faza tenta, / e 'l sangue de le golte via forbando.

[12] a Legg. s. Maria Egiz., 1384 (pav.), 265, pag. 9: de tri color aveva le golte / bianche vermeglie e un pocho smorte...

[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 146.14: Nella aitra isola staievano quattro femine colle mano alle gote e alli inuocchi con atto de moita tristezze...

[14] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, XIV sm. (perug.), V.151: e la vergogna, ch'arosciar le gote / li fe' quando se vidde esser coperta / de rete sutilissime ed ignote... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

- [Con rif. all'ampio copricapo che copre anche tale parte della faccia].

[15] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 5, pag. 466.24: e avendo già col prete di là entro composto ciò che far voleva, messasi prestamente una delle robe del prete con un cappuccio grande a gote, come noi veggiamo che i preti portano, avendosel tirato un poco innanzi, si mise a sedere in coro.

[16] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 40.25: imperciò che portavano cotte de nuobili panni, strette alla catalana, forrate de frigolane endisine de sopra, cappe alamanne forrate de vari, cappucci alle gote con fresi de aoro intorno alle spalle...

[17] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 105 rubr., pag. 235.22: Essendo amunito messer Valore, che muti foggia, mettesi il cappuccio a gote, che mai più non l' avea portato.

- Tenere la mano alla, sulla gota (come segno di preoccupazione o indecisione).

[18] Paolo Lanfranchi (ed. Zacc.-Pard.), XIII ui.di. (tosc.), 8.5, pag. 31: E 'l terzo se tien le mani a la gota, / ed è vilanamente trabucato, / e 'l quarto sta di sotto riversato, / e d'ogni estremitá li dá sua dota.

[19] Sonn. ann. Vat.Lat. 3793, XIII/XIV (tosc.), 32.1, pag. 99: Eo sono assiso e man so' gota tegno, / e penso forte e non so divisare, / e co·lo core assai sesto e disegno / di quistion che 'mposivole mi pare...

[20] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 21, par. 3, pag. 380.25: Disse un dì la madre per correggierla: «Il tenere la mano alla gota, e 'l dormire colla gota in su gli aspri drappi, e llo stendere della fronte col frenello, rallenta, innaspra, invecchia e fa vizza la pelle».

1.1 Locuz. verb. Dare a qno in una gota, dare a qno nella gota, dare per gota a qno,percuotere le gote di qno, percuotere qno nella gota: colpire (qno) su una o su entrambe le guance (anche fig.).

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 71, pag. 113.11: «Chi ti dà nell'una gota, para l'altra; e chi ti vuol tòrre la gonnella, dagli con essa la guarnacca».

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 245.9: O quello anche in Evangelio: «Chi dà te in dell' una ghota, aprestali l'autra»?

[3] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 69, pag. 31.19: «Io ti trascinirò al fosso», o «io ti percotirò ne la bocca», o «io ti darò ne la gota»...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 32.89, vol. 1, pag. 554: «Or tu chi se' che vai per l'Antenora, / percotendo», rispuose, «altrui le gote, / sì che, se fossi vivo, troppo fora?».

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 23, pag. 103.2: e tutti come lupi e cani affamati lo 'ntorniavano; e perchè rispose ch' egli avea predicato pubblicamente, fu percosso nella gota.

[6] A. Pucci, Due rime, p. 1343 (fior.), 1.74, pag. 54: El popol forentin mi diè per gota, / Ond'io rimasi, lasso! ne la mota / Ispodestato.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 58, terz. 39, vol. 3, pag. 148: Castruccio poi con quella gente arrota / Fucecchio, Santa Croce, e Castel Franco / guastò d' intorno, e poi diede per gota / a Sanminiato, e a Monte Topoli anco, / e poi si riportò subitamente / a Lucca, per posarsi, ch'era stanco.

1.2 Locuz. verb. Ricevere nella gota: essere colpito sulla guancia.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 8, pag. 15.2: sechondo l'offensione del primo basteria se ricievesse innella gota come à dato...

1.3 Fras. Parare l'altra gota (sopportare un'offesa senza reagire).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 18, vol. 1, pag. 54.7: Nella vecchia legge comandò egli cavare occhio per occhio; ma nel Vangelio comandò di parare l'altra gota quando l'una fosse ferita.

1.4 Fras. Bagnare le gote (di lacrime): piangere, far scorrere le lacrime.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 325.24: Neuna fede c'è a le tavole, le quali per disiderio non sono adomandate! e spesso ho io veduto bagnare di lagrime le gote.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 13.84, vol. 2, pag. 218: da l'altra parte m'eran le divote / ombre, che per l'orribile costura / premevan sì, che bagnavan le gote.

[3] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 243.6, pag. 284: Mensola, le parole non intende, / ch' Africo le dicea, ma quanto puote, / con quella forza ch' ell' ha si difende, / e fortemente in qua e 'n lá si scuote / dalle braccia di colui che l' offende, / bagnandosi di lagrime le gote...

[4] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 25.9, pag. 83: E se mie lagrimar lucenti e bianchi / distillan dove 'l certo par che spiri, / manifestando li occulti disiri, / le più fïate s'egli ha pensier manchi, / sonne contento che mie gotebagni / il disioso fiume che trascorre / quanto più penso a' mie debiti lagni.

1.5 Battere/battersi, graffiarsi le gote (come manifestazione di dolore).

[1] Poes. an. fior., a. 1347, Ogni creata chosa, 14, pag. 170: Del troppo ben chi duolsi, e per arrota / chi fiata, e tal pur mormora e dentecchia; / altri sta tristo, e tal sua batte gota, / e da cchui vien, pur lui rimproverando...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 29, pag. 105.25: e dopo picciolo spazio drizzatasi, piangendo amaramente s' incominciò a battere il chiaro viso con le sanguinose mani e a graffiarsi le tenere gote.

[3] Ricciardo d. Albizzi (ed. Carducci), XIV m. (fior.), Che fate, donne, 11, pag. 143: Batte sue gote adorne di beltate / con le sue man, piangendo...

[4] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 21.18: Allora Dyonisia siando deschaveiada, et vestida de vestimenti de grameçça, battandosi le gholte et sgraffiandosi per mostrare fermamente lo dolore...

1.6 Locuz. avv. Con piena gota: con ingordigia.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 43, terz. 62, vol. 2, pag. 216: Egli era a mensa, e contemplando, ch'ella / era stata più tempo sua divota, / ed era molto appariscente, e bella, / di que' fichi mangiò con piena gota...

1.7 Fras. Gonfiare le gote di superbia.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 3, pag. 10.7: E quanti ne sono, che, essendo lodati come questo re, non avessono gonfiato le gote di superbia?

1.8 Locuz. avv. In gota, in gote: con aria grave e solenne.

[1] Meo dei Tolomei, Caribo, XIII/XIV (sen.>umbro-march.>ven.), 131, pag. 82: pur parlando / con altri sta 'n gota, / e spessamente si fa una rota, / e zamaï de paone, / un sì fatto pazzarone, / e tènse savio 'l garzone.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 87, pag. 200.13: E Dino in gote, e non mangia, e parea il Volto santo.

2 Estens. Lo stesso che faccia.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 209.14: E questi sì posò la gota sua in sul petto de la madre e abracciandola sì come sua madre, per buono amore, dolcemente si dormìo tra le poppe de la madre infino a la mattina.

[2] A. Pucci, Al nome sia, 1337 (fior.), 52, pag. 852: ed e' leggendo la scritta ebbe 'nteso / che Padov' era a parte guelfa e preso / messer Alberto; onde di duolo acceso / ne la gota / si diè dicendo: - Lasso, de la rota / disceso son, po' ch' io la veggio vota / di quel giardin, che piú pena mi nota / ne la mente!

2.1 Estens. Lo stesso che bocca.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.40, vol. 2, pag. 535: Ma quando scoppia de la propria gota / l'accusa del peccato, in nostra corte / rivolge sé contra 'l taglio la rota.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 12, pag. 22.6: Ed arrecandosi la gota di lui alla sua gota, Cupidine la infiammò d'uno infiammato amore verso d' Enea...

[3] f Mino d'Arezzo, Chiose, XIV m. (aret.), Cap. V.96: con vestimente povere e divote, / non disonesto, iracondo, pomposo, / non frodolente con viziate gote, / discreto, casto, sobrio, studïoso... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 31, 31-42, pag. 759.43: Ma quando scoppia da la propria gota; cioè quando esce la colpa de la propria bocca del peccatore per la confessione...

2.2 Estens. Direzione.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.97, vol. 1, pag. 253: Lo mio maestro allora in su la gota / destra si volse in dietro e riguardommi...

[2] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), Disperse 1.3, pag. 101: così pensando in sulla destra gota / cresce l'oculta piaga del mio casso.

3 [Astr.] Parte di una costellazione zoomorfa.

[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 70.10: Delle XVIIJ [[stelle]] che sono nella serpe, la prima è nel capo della ghota del quadrangulo che si fae nel capo. La seconda è quella che toccha il naso.

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 188.29: La IIIJ [[stella]] è la meridionale di questa, ed è nella gota. La V è quella che segue questa, ed è nella masciella.