LESO agg.

0.1 lesa, lese, leso, lesu.

0.2 Lat. laesus (DELI 2 s.v. leso).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1 [2].

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

N L'att. in Francesco da Buti è una cit. dantesca.

0.5 Per lesa maestà > maestà .

0.7 1 Che ha subito una lesione. 2 Fig. Infranto, violato (con rif. a una regola, un patto). 2.1 [Dir.] Fig. [Con rif. alla sovranità:] che ha subito un atto offensivo sanzionato come crimine.

0.8 Luca Morlino 24.04.2015.

1 Che ha subito una lesione.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 105, pag. 222.14: quillo nervu leso, com(en)çante da lu capo di lo guaricto stede(n)tese io socto app(re)sso a li pedi i(n) la p(ar)te d(e) ret(r)o d(e) la ga(m)ba...

- [In senso fisico e al contempo morale, secondo la regola del contrapasso che determina le pene nell'Inferno dantesco].

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.47, vol. 1, pag. 212: «S' elli avesse potuto creder prima», / rispuose 'l savio mio, anima lesa, / ciò c'ha veduto pur con la mia rima, / non averebbe in te la man distesa...

[3] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 13, 46-54, pag. 355.28: anima lesa; cioè, o anima, che se' stata offesa...

2 Fig. Infranto, violato (con rif. a una regola, un patto).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 2, vol. 1, pag. 75.26: Eciandeu multu profitaru a la disciplina di li cavaleri quilli li quali, rutti li ligami di strittu parentiscu, non dubitaru di pilyari vinditta di la disciplina lesa cu iniuria et virgugna di li lur casati oy lignagi.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 414.10: Ma allora si move ad ira Enea; e per cotale modo ingannato, disse a Jove molte parole, protestando che 'l patto era leso...

2.1 [Dir.] Fig. [Con rif. alla sovranità:] che ha subito un atto offensivo sanzionato come crimine.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 5, vol. 2, pag. 157.27: ià da quillu tempu quandu issu si avia sfurzatu manifestamenti di oppuniri Nornanu subiectu a la publica questiuni di lu blasmu di la maiestati lesa.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 69, vol. 2, pag. 601.5: incontanente trovato in quello peccato dell'eretica pravità o de la lesa maestà, fosse e dovesse essere morto...