GUIZZARE v.

0.1 ghuizzare, guissa, guissare, guiza, guizano, guizar, guizavan, guizza, guizzan, guizzando, guizzanti, guizzate, guizzar, guizzare, guizzava, guizzavan, guizzavano; f: guizzano, guizzi.

0.2 Etimo non accertato.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 [Con rif. ai pesci ed estens. ad altri animali, a persone e a parti del loro corpo:] muoversi con scatti veloci e repentini; torcersi, balzare. 1.1 Sost. 1.2 Fig. [Con rif. ai Pesci dell'omonima costellazione e all'orizzonte paragonato a una superficie d'acqua:] incominciare ad apparire; sorgere. 2 Vibrare con forza. 2.1 [Con rif. alle corde di uno strumento musicale:] vibrare. 2.2 [Con rif. alle vene:] pulsare freneticamente. 2.3 [Con rif. a un liquido:] sgorgare con impeto; zampillare. 2.4 Fig. Manifestarsi in modo irregolare; andare e venire. 3 Fig. Emettere luminosità; brillare, risplendere.

0.8 Luca Morlino 10.02.2015.

1 [Con rif. ai pesci ed estens. ad altri animali, a persone e a parti del loro corpo:] muoversi con scatti veloci e repentini; torcersi, balzare.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1816, pag. 239: non guizzar com' anguilla, / ma va' sicuramente / per vïa tra la gente.

[2] F Giordano da Pisa, Prediche, 1304-1305 (pis.>fior.): ma se tu guizzi, e ti squoti, sì ti strangola. Chi sono coloro, che guizzano? Sono quelli, che non se ne curano, e che non ubbidiscono, e che dicono, che non è di ragione. || Manni, p. 3.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 17.25, vol. 1, pag. 280: Nel vano tutta sua coda [[scil. di Gerione]] guizzava, / torcendo in sù la venenosa forca / ch'a guisa di scorpion la punta armava.

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.26, vol. 1, pag. 316: Le piante erano a tutti accese intrambe; / per che sì forte guizzavan le giunte, / che spezzate averien ritorte e strambe.

[5] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 3, cap. 5.2214, pag. 263: Or qui m'ascolta, se vuoi ch'io ti dica. / Il pesce fuor dell'acqua poco guizza: / In picciol tempo la morte lo palpa...

[6] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 12.7, pag. 25: ardendo tucti per quel marmo rocto / de l[e] [g]ambe et de' piedi ogne giontura, / guizzando sempre per la forte arsura / di qual ciascuno è così tucto cotto...

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 6, pag. 663.10: Questi pesci su per la mensa guizzavano, di che il re aveva maraviglioso piacere...

[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, pag. 494.5: Chi è colui che più si cruccia che li altri suoi compagni, guizzando li piedi e le gambe, e più rossa fiamma li succhia li piedi?

[9] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 219, pag. 570.29: E' par che mi cresca el corpo, e parmi sentir guizzare il fanciullo; sentilo tu ancora tu?

- [Con rif. a un'immagine riflessa in uno specchio].

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.26, vol. 2, pag. 427: e se pensassi come, al vostro guizzo, / guizza dentro a lo specchio vostra image, / ciò che par duro ti parrebbe vizzo.

- Fig.

[11] Poes. an. ven., XIV s.-t.d., D. 11a.2, pag. 235: Zianin, i' credo che ['n] madona Elixe, / de cui novelamente Amor te guiza, / lo suo Fator cossì belezza misse...

1.1 Sost.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 10-30, pag. 497.33: El guizzare de' piedi significa litteralmente la pena de l'incendio e lo rodimento della coscienza...

1.2 Fig. [Con rif. ai Pesci dell'omonima costellazione e all'orizzonte paragonato a una superficie d'acqua:] incominciare ad apparire; sorgere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.113, vol. 1, pag. 189: Ma seguimi oramai che 'l gir mi piace; / ché i Pesci guizzan su per l'orizzonta...

[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 11, pag. 128.5: Essendosi disaminate le dette cose, e vogliendo nel settimo grado discendere, l'ora del tempo qui per cotal modo si significa, dicendosi ch'e' Pesci guizzavano su per l'orizzonta...

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 6.4012, pag. 361: Ed il Pesce, che è l'ultimo dei sette, / Forma li piedi ogni ora guizzando.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 11, 112-115, pag. 328, col. 2.3: L'A. dixe ch'i pissi guizavan su per l'orizunta...

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 11, pag. 55.19: sappi che quando el sole è nel segno el quale si chiama Aries, el segnale el quale si chiama Piscis guizzava nell' orizzonta, cioè, che appare l' alba...

[6] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XI, par. 80, pag. 557.5: e così vuol qui l'autore dimostrare per li Pesci, li quali dice che guizano, cioè surgono su per l'orizonte orientale, dimostrar la prossima elevazione del sole, e così essere in sul farsi dì.

2 Vibrare con forza.

[1] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), pag. 163: Allora Pilemene guizzando la sua lancia, con grandissimo colpo percosse Ulisse...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 9, pag. 570.19: Mandati altresì da' rigidissimi duchi, cavalieri ad uccidere Marco Antonio, stupiditi per le parole d' Antonio, le spade già guizzanti, non sanguinose renderono a li foderi.

[3] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 4, pag. 65.21: il padre santo [[...]] vide Iesu Cristo su nell' aria, in quella forma che verrà a giudicare il mondo, con tre lance in mano; le quali guizzando e dirizzando verso la terra, facea sembiante di volere, lanciando, ferire la gente che abitava in terra...

2.1 [Con rif. alle corde di uno strumento musicale:] vibrare.

[1] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 20, 139-148, pag. 577.11: Fa seguitar lo guizzo de la corda; cioè fa accordare lo suono della corda ch'elli tocca, e come la tocca così guizza...

2.2 [Con rif. alle vene:] pulsare freneticamente.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 21, pag. 193.7: Allora li nervi cominciaro a rinverdire, le vene a guizzare, lo polmone a battare, e levossi su tostamente in istante e vigorosamente; ma sì era spaventato che non parlava.

2.3 [Con rif. a un liquido:] sgorgare con impeto; zampillare.

[1] F Febus, XIV sm. (tosc.), 5.35: come fontana per natura surge / che guizza suso, così quel cristiano / e piedi mena adosso al buon destieri... || Limentani, Dal Roman de Palamedés, p. 265.

2.4 Fig. Manifestarsi in modo irregolare; andare e venire.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 17.42, vol. 2, pag. 284: Come si frange il sonno ove di butto / nova luce percuote il viso chiuso, / che fratto guizza pria che muoia tutto...

3 Fig. Emettere luminosità; brillare, risplendere.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 3.906, pag. 182: Non ti fidar delle raggiunte ciglie, / Né delle folte, se guizza la luce: / Chiunque le porti, guarda non ti piglie.

[u.r. 13.02.2021]