GUATATURA s.f.

0.1 guatatura.

0.2 Da guatare.

0.3 F Fiore di rett., 1292 (fior.): 1; Boccaccio, Decameron, c. 1370: 1.

0.4 In testi tosc.: F Fiore di rett., 1292 (fior.); Boccaccio, Decameron, c. 1370; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Atto del guardare; occhiata. 1.1 Modo di guardare; espressione del volto.

0.8 Luca Morlino 14.01.2015.

1 Atto del guardare; occhiata.

[1] F Fiore di rett., 1292 (fior.): Con dimenare tosto le braccia e muovere il volto e fare aspra guatatura. || GDLI s.v. guatatura. L'ed. inclusa nel corpus legge: «con dimenar tosto le braccia, e muover lo volto, e fare aspra guardatura...». Cfr. Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 72, pag. 82.21.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 9, pag. 386.37: Ella sapeva che Federigo lungamente l'aveva amata, né mai da lei una sola guatatura aveva avuta, per che ella diceva...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 97, pag. 75.3: un muover d'occhi, un atto vezoso, un riso, una guatatura soave, una paroletta accesa, una lusinga...

1.1 Modo di guardare; espressione del volto.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 4, 121-129, pag. 134.6: Dice perché Cesare ebbe la guatatura rilucente e spaventevole ad altrui, et erano li occhi suoi di quel colore ch'è lo grifone...