0.1 lama, lame, lamma, llame.
0.2 Fr. lame (DELI 2 s.v. lama 1).
0.3 Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Palamedés pis., c. 1300; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); f Fatti de' Romani, 1313 (fior.).
In testi sett.: Doc. venez., 1315 (11).
0.7 1 Piastra metallica; lamina. 1.1 [Armi] Lamina dell'armatura. 2 Lastra che chiude il sepolcro. 2.1 Sinedd. Sepolcro, tomba. 3 [Armi] Parte metallica, appuntita e tagliente di un'arma. 3.1 [Armi] [Per sinedd.] Arma da taglio; spada. 3.2 Fig. [Nella lirica amorosa, con rif. all'Amore personificato:] strumento di dolore; fonte di sofferenza.
0.8 Luca Morlino 27.11.2014.
[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 17.4, pag. 774: La fera k[e] à[ne] nome [lo] mosteto / àne uno corno imeço de la fronte, / lo quale è forte, de splendor repleto, / kon ke passa le lame e le gionte...
[2] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 224.8, pag. 92: E come fecevi porte di rame, / come d'anfichitòn fece le lame / ché né fuoco né acqua no le smagano.
[3] ? Doc. venez., 1315 (11), pag. 139.10: Item alltre lame da prova bone o gss.
[4] Bibbia (01), XIV-XV (tosc.), Es 28, vol. 1, pag. 395.1: E farai una lama d' oro purissimo, nel quale scriverai di lavorìo di scolpiture: lo santo al Signore.
1.1 [Armi] Lamina dell'armatura.
[1] Tristano Veneto, XIV, cap. 177, pag. 164.37: et abateva gran peçi deli elmi in tera né li chamagi non era sì duri qu'elli non li desmayasse e romper le choreçie a forço e li usbergi, li qual li tigniva a forço, li desrompeva e le lame chacieva spesso in terra.
[2] Tristano Veneto, XIV, cap. 422, pag. 386.16: la plaça o' qu'eli se conbateva era tuta converta deli peci deli scudi et dele lame dele choraçe.
2 Lastra che chiude il sepolcro.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 62, pag. 295.18: E così cavando, trovaro uno sipolcro ove Capis, el quale fondò Capova, giaceva. El quale di sopra aveva una lama di metallo, ne la quale erano scritte lettere greche...
[2] f Fatti de' Romani, 1313 (fior.), Riccardiano 2418-107, pag. 95, col. 2.4: tanto ch'elli trovarono uno sipolcro ove Capis, che Capova aveva fondata, giaceva di sotto a una lama di metallo ov'elli aveva iscritto di lettere greche... || DiVo; non att. da altre ed. nel corpus.
[3] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 11, pag. 55.1: Ciò ch'io v'ò contato era scritto sopra le lame de le tombe, e cusì divisatamente sopra ciascuna era la sua ragione...
[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 11, pag. 55.12: Nostro padre lo buon Febus si giace là entro dentro al suo letto e noi giaciamo qua di fuore dentro a queste lame.
3 [Armi] Parte metallica, appuntita e tagliente di un'arma.
[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 38, pag. 242.12: Tutto lo tempo suo fue pena sì [come] del Figliuolo suo et maximamente in del tempo della croce: però che quella lamma et quelli chiovi la passono et fue afflicta di sommo dolore et pene.
3.1 [Armi] [Per sinedd.] Arma da taglio; spada.
[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 81, pag. 143.15: Fermamente pesa questa lama assai più ch'io non credea: elli nonn est oraindiritto un solo homo in tutto lo mondo che per forsa di suo corpo potesse rimutare la lama di suo luogo...
3.2 Fig. [Nella lirica amorosa, con rif. all'Amore personificato:] strumento di dolore; fonte di sofferenza.
[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 2.2, pag. 12: Tu se' colui per cui vertude more, / s'i' veggio ben tuo vagabunda lama, / et questo vo' che sie tuo dricta fama: / sì perde chi tti segue suo valore. || Cfr. De amore, p. 368: «Quem enim vere gladius pertingit amoris...».