RIBALDERÌA s.f.

0.1 ribalderia, ribalderie, ribalderìe, rubadarie, rubaderie; a: ribaldarii; f: rubalderia.

0.2 Da ribaldo.

0.3 Fiore, XIII u.q. (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Fiore, XIII u.q. (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi sic.: a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. dire ribalderia 1.2; dispendere in ribalderia 1.1; spendere in ribalderie 1.1.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Azione disonorevole, contraria alle leggi morali o divine. 1.1 Locuz. verb. Dispendere in ribalderia, spendere in ribalderie: dissipare il denaro conducendo una vita dissoluta. 1.2 Locuz. verb. Dire ribalderia: pronunciare parole contrarie alla legge morale o divina. 2 Inclinazione a compiere il male; scelleratezza. 3 [Tess.] Residuo impuro del tessuto.

0.8 Luca Morlino 19.11.2014.

1 Azione disonorevole, contraria alle leggi morali o divine.

[1] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la limoxina, vol. 1, pag. 194.4: E far sempre a ly bom, a to poyr, e no a ly marvassi nì a ly rubaldi nì a le rubaderie nì a le jotonie.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 22, 46-54, pag. 571.21: Questo suo padre, come dice lo testo, fu uno ribaldo e per le sue ribalderie fu morto...

1.1 Locuz. verb. Dispendere in ribalderia, spendere in ribalderie: dissipare il denaro conducendo una vita dissoluta.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 193.8, pag. 388: Ma i' sì 'l dava tutto a quel dolente, / C[h]'a ben far non fu anche intendente, / Ma tutto dispendea in ribalderia.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 20.24: in quale povertà elli è caduto per suo peccato, come fece il figliuolo del prod'uomo che 'l suo retaggio guastòe, e spese in ribalderìe, ed in ghiottornie tanto che li convenne i porcelli pascere, siccome il nostro Signore disse nel vangelio.

[3] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la discreetion, vol. 1, pag. 124.30: Ma voy veý bem como elli lo fam p(er) contrario, che elli lo spendem in buffe e in lecarie, in bubancie e i(n) rubadarie e in autri vicij marvaxi.

[4] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 111, pag. 147.12: Comu fichi lu figlu di lu prudu homu ki guastau lu suo hereditagiu et spisi in ribaldarii et in getonii tantu ki li convini pasciri li porci, sì comu dissi lu nostru Signuri in lu Evangeliu...

1.2 Locuz. verb. Dire ribalderia: pronunciare parole contrarie alla legge morale o divina.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 48.14, pag. 98: Allor fos[s]'egli stato i· Normandia, / Nel su' paese ove fu strangolato, / Ché sì gli pia[c]que dir ribalderia!».

2 Inclinazione a compiere il male; scelleratezza.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 87.35: le folli compagnie guastano sovente i fanciulli, e insegnano loro i malvagi giuochi, e le parole di malvagitadi, e di ribalderie, e i folli toccamenti e disonesti, per li quali elli caggiono in peccati di lussuria...

[2] f Poes. an. tosc.-emil., XIV sm., 12.52: Sozo, ladro, sanguinente, / Vàne ad stare a gargarita, / Sappi che non m'è secreta / La tua gran ribaldaría. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[3] f De officiis volg., XIV/XV (tosc.), L. III, cap. 20, pag. 292.16: Or è alcuno male maggiore che la bruttezza? la quale se nel corpo brutto ci offende, or quanto debbe parere quella ribalderia e difformità dell'animo, fatto brutto? || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cic., De officiis, III, 105: «quanta illa depravatio et foeditas turpificati animi debet videri?».

3 [Tess.] Residuo impuro del tessuto.

[1] F Trattato dell'arte della seta, XIV (tosc.): Adunque piglia la saponata ben matura e bene purgata, e colata per istaccio, acciò ch'e fuscegli o altra rubalderia non si aviluppi tra la seta... || Gargiolli, Arte della seta, p. 38.