PATRIZIO agg./s.m.

0.1 patriçço, patrice, patrici, patricia, patricie, patricii, patricij, patricio, patriciu, patriço, patritia, patritiu, patrizi, patrizia, patrizii, patrizio, patrizj; a: patriçii.

0.2 Lat. patricius (Nocentini s.v. patrizio).

0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 3.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Cronica fior., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); a Lucano volg., 1330/1340 (prat.).

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); f Frontino volg., a. 1381 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.5 Nota patrice.

Locuz. e fras. patrizio dei romani 3; patrizio di Roma 3.

0.7 1 [Nell'antica Roma:] che appartiene alle famiglie della classe dominante (patres), che compone il senato. 1.1 Sost. 2 [Con ideale correlazione tra estrazione sociale e valore intrinseco della persona:] nobile. 2.1 Sost. 3 Sost. [In età tardo-antica e medievale:] alto dignitario in genere con compiti di governo, in partic. a Roma.

0.8 Diego Dotto 18.12.2017.

1 [Nell'antica Roma:] che appartiene alle famiglie della classe dominante (patres), che compone il senato.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 430.14: Di venti uomeni patrizii, che per lo suo consiglio eletti s' avia, di questi appena due in vita ne lasciò...

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 422.19: però che per colui piacque fermare per legge, che niuno di gente patrizia abitasse nella rôcca o sul Campidoglio...

[3] Gl f Chiose a Valerio Massimo (D - L. VI-IX), c. 1346 (tosc.), chiosa f [VI.1.2], pag. 149r.15: (Virginio uomo patrizio) Ciò è nobile per generatione, magiore nel popolo, overo che a la republica provedea. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Sost.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 17, pag. 242.15: perchè vi morio il consolo Emilio Paulo, e venti tra consoli e patrizi vi fuoro morti...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 2, pag. 3.3: In Roma avea molti altri offici, sì come tribuni, questori, vescovi, pretori, patricii, censori, ciliarce, centurioni e decurioni.

[3] Gl Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 1, cap. 1, pag. 7.2: Uno nobile homo fo, nativo de Roma, che abbe nomo Venancio, de lo lignaio de chilli che se diceano patricij - et erano li patricij chilli li quali aviano cura de lo bene comune, como li patri avino cura de lo bene comune de loro filluli -.

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 39, vol. 1, pag. 182.21: Quindi guastò i poderi de' Romani, e mandò suoi messi con quelli che guastavano per guardare ch'egli non toccassero i poderi de' patrizii e de' gentiluomini di Roma... || Cfr. Liv., II, 39, 2: «patriciorum agros».

[5] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 32, 115-126, pag. 724, col. 2.1: Patrici. Tant'è a dire quanto principali offitiarii.

[6] f Chiose a Valerio Massimo (A - FN1), a. 1336 (fior.), chiosa h [II.2.4], pag. 9v.19: patricii, li quali come padri provedeano la republica... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[7] Gl Gloss. degli uffici romani (red. Vienna), a. 1337 (fior.), pag. 34.1: Patrizii erano li discendenti de' padri conscritti cioè de' senatori. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[8] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. VII [Phars., VII, 586-598], pag. 134.4: Qui periscie ogni honore della patria, lo corpo de' patriçii giace in grande monte, mescolato col popolaço.

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 28.24, pag. 81: I Gracchi scelerati e infelici, / superbi, ingrati come Luciferro, / fenno lor setta a morte de' patrici...

[10] f Frontino volg., a. 1381 (bologn.), L. I, [cap. 8], pag. 16r.13: Coriolano, vogliendo con guerra vindicare la vergogna dela soa dampnatione, non permise che se guastasero li campi de' patricii, essendo arsi et guasti quelli del populame... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

- Fig.

[11] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 32.116, vol. 3, pag. 537: Ma vieni omai con li occhi sì com' io / andrò parlando, e nota i gran patrici / di questo imperio giustissimo e pio.

[12] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 714.9: E nota i gran patrici ec. Al modo antico romano favella; patrizii, cioè nobili senatori, o delle schiatte de' nobili senatori.

[13] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 32, 115-126, pag. 846.9: nota; cioè tu, Dante, i gran patrici; cioè li grandi padri...

2 [Con ideale correlazione tra estrazione sociale e valore intrinseco della persona:] nobile.

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 42, vol. 1, pag. 419.22: E però talora si tornava verso lui, e domandavalo, dove fosse il suo grande ardimento e lo cuore patricio, e l'animo fiero e duro, il quale si solea tanto fidare nella sua innocenza.

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 1, pag. 404.19: Virginio, uomo di generazione popolaresco, ma d' animo uomo patrizio...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 1, vol. 2, pag. 58.12: Virginiu homu di lignayu di populu, ma disperatu et di cori patriciu.

[4] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae, 183, pag. 235: Passammo al tempio poi di Pudicitia / Ch' accende in cor gentile honeste voglie, / Non di gente plebeia, ma di patritia.

2.1 Sost.

[1] Landulfo di Lamberto, 1389-99 (napol.>sett.), 118, pag. 214: Stridon gli alti palasci, stridon le mura, / stridon le pietre d'i belli hedifice / chiamando: - O grande patrice, / come n'avete al tuct'abandonato!

3 Sost. [In età tardo-antica e medievale:] alto dignitario in genere con compiti di governo, in partic. a Roma.

[1] ? Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 14, pag. 17: Hore mo vo dico d'Efimiano, / de lu sanctu patriciu romano, / come foe perfectu christianu / e de tutta Roma foe soldanu...

[2] Cronica fior., XIII ex., pag. 142.7: Questi, essendo huomo religioso e di santa vita, elli fue ingannato sottilmente da papa Bonifazio per questa maniera etc. : che llo decto Papa, per suo trattato e per molta moneta che spese al patrizio, rinchiudevasi la notte nella camera del Papa...

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 203.11: Belisario patricio meravelgiosa mente triumphà de Persia, el qual de Iustinian mandado fo de Zudea a Affrica...

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 7, pag. 234.11: Questa nobilissima donna e giovane fu figliola di Simmaco console e patrizio...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 109.25: e da quello tempo innanzi gli Romani si cominciaro a reggere per patrici, e durò grande tempo.

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 1, pag. 76.3: In le parte de Sanio in la vila d' un segnor chi se iamava Venantio, chi era stao patricio, fo un çoven figlo de lo gastado de lo dito Venantio lo qua avea nome Onorao...

[7] Gl f Chiose a Accursu di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 237, vol. 2, pag. 58.1: Patricij eranu quilli, li nomi di li quali eranu scricti a li curuni de li imperaduri. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Prob. chiosa attualizzante.

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 25, pag. 114.8: illi deliberaru di mandari unu valenti homu, chi havia nomu Philippu, figlu de Giorgi patriciu, lu quali era homu multu sagachi, in Saragusa, per vidiri et sapiri chi si fachia in Saragusa.

[9] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 25, par. 9, pag. 413.24: Il papa Leone nella sineda raghunata a rRoma nella chiesa di san Salvadore all'essenpro di santo Adriano, vescovo della seggia appostolicha, che a messer Carlo, travittorioso re di Francia e di longhobars, dingnità de patricie *, e ordinanza del seggio appostolichale, e ll'investitura ottriò.

- Patrizio dei romani.

[10] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 213.31: Quel medesmo Constantin quinto, chon so fyo Lyon e con Pipin re de Franza e patricio deli Romani e con so filgioli e Carlo Magno, imperà anni XVI...

[11] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 3, cap. 6 rubr., vol. 1, pag. 106.16: Come i Gotti al tutto furono cacciati d'Italia per Belusiano patrice de' Romani.

- Patrizio di Roma.

[12] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 331.18: E degano sapere li magestri ka Prisciano gramatico so questo Iuliano non scrisse lo Prisciano, ma lo scrisse so un altro ke fo patriciode Roma...

[13] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), Prologo, pag. 7.19: In questo tempo, Boezio uomo consolare in Italia risplendea, il quale in defensione della cattolica Fede molti libri fece, sì come il libro di Trinitade, il quale a Simaco patricio di Roma, suocero suo, scrisse.

[14] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 146.6: Coronòse Federigo inperadore. MCCXXIJ Giordano patriççode Roma.