0.1 endura, endurado, enduralo, endurao, endurarealise, endurata, endurato, endure, indorado, indorando, indura, indurà , induradha, indurado, indurai, indurando, indurandogli, indurandu, indurano, indurao, indurar, indurare, indurari, induraro, indurarono, indurarse, indurasi, indurasse, indurassero, indurasti, indurata, indurate, indurati, indurato, indurava, induravano, induravi, indurè,indurerae, indurerai, indurerò, induri, induriamo, induriate, indurivi, induro, indurò, induroe, induròe, indurorono, jndurar, 'ndura, 'ndurare, ndurata, 'ndurato, 'ndurava, 'nduri.
0.2 Lat. indurare (DEI s.v. indurare).
0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 3.
0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Lucidario ver., XIV.
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Iacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.
0.7 1 Rendere rigido e duro. 2 Acquisire consistenza e durezza. 2.1 Acquisire la natura di un certo materiale duro (pietra, legno ecc.). 2.2 [Detto di una sostanza:] perdere la componente liquida. 2.3 [Detto delle mani:] diventare calloso. 2.4 [Detto di una ferita:] incancrenire o cicatrizzarsi? 3 Fig. Diventare ostinato, insensibile, irremovibile. 3.1 Fig. [In contesto relig., detto perlopiù del cuore del peccatore:] diventare insensibile (al bene). 3.2 Fig. Diventare refrattario (all'apprendimento). 4 Fig. [Detto di una battaglia:] farsi più feroce. 5 Rafforzare, rinvigorire. 6 Persistere in una det. azione; sopportare, resistere.
0.8 Valentina Nieri 25.07.2015.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 7, pag. 126.23: E per la virtude del cielo remane sempre forato e spongioso, perché l'acqua li possa córrare entro per esso [[monte]], e enduralo e fallo petroso.
[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 8: Et certo, sì come lo sole in uno medesmo stato adopera diversame(n)te in dele cose, che la cera ra(n)molla, (et) la terra indura (et) seccha, (et) disolve li omori...
[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 37, vol. 1, pag. 324.7: Ma d'istate, quando il sole ritorna, e approssimasi all'aria fredda, se egli truova alcuno vapore gelato, egl' il serra e indura, e fanne gragnuola molto grossa, e cacciala per lo suo calore infino entro la terra...
2 Acquisire consistenza e durezza.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 65.8: poi quando sono cavate di queste conchille, elle indurano, e queste sono quelle che l'uomo chiama perle...
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 71.1: Quindi escono lagrime; le quali stillate per lo sole indurano, e diventano elettre con nuove rame...
[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 102, pag. 217.25: et se lu tumor(e) i(n)dura, duro como sup(ra)osso, faççase le coctur(e) (con)venevelem(en)te.
- Pron.
[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 1, pag. 175.19: sì che non potendoli lo sole, portandolise l'acqua, endurarealise e farialese ghiacio...
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 155, pag. 160.32: El balsamo puro, quando el deventa vechio, el se indura, e corumpese la soa ve(r)tù.
2.1 Acquisire la natura di un certo materiale duro (pietra, legno ecc.).
[1] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 33, 49-66, pag. 775, col. 1.3: me conversi in pietra, zoè, indurai.
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 207.8: Allora lo capo indurò a lui che volea volgere la sua faccia, e l'omore degli occhi indurò nel sasso.
[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 10, vol. 4, pag. 20.2: le braccia ne' grandi rami, le dita in piccoli: la pelle indurò in corteccia.
- Pron.
[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 30.8, pag. 456: e d' acqua globi per freddo agroppati / gittati sono, e neve tuttavia / che 'n ghiaccio a mano a man s' indura e cria...
[5] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa, 179, pag. 297: Vidi 'l pianto d' Egeria; invece d'osse / Scilla indurarse in petra aspra ed alpestra...
[6] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 38, vol. 5, pag. 128.12: Nella similitudine di pietra s'indurano l'acque, e la superficie dello abisso è constretta.
[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1239, pag. 80: vedete che dal planto / lo volto m'è indurato chomo schorza.
2.2 [Detto di una sostanza:] perdere la componente liquida.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 11, pag. 157.17: sì si toglie l'acqua del mare, e menasi per vaselli, e dicesi che per virtù del sole indura, e fassene sale.
2.3 [Detto delle mani:] diventare calloso.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 44, pag. 92.34: Cleantes innaffiava i giardini, e 'n questo mestiero gl'indurarono le mani.
2.4 [Detto di una ferita:] incancrenire o cicatrizzarsi?
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 27.30, pag. 102: la mia potenza veio perita, / perch'è 'nfragedita - la piaga endurata; / or briga tagliare - e puoi medecare...
3 Fig. Diventare ostinato, insensibile, irremovibile.
[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 22, pag. 148.26: Piega lo suo collo nela sua giovaneçça, et tondi li suoi lati i(n)fino k'èe fanciullo, acciò ke no(n) i(n)duri, (e) poscia no(n) ti creda, (e) siati dolore s'anima».
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 14, pag. 264.9: E non indurare pure sopra il tuo non vero parere: rallegrati che tanto manca il senno quanto il conforto ne' savi...
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 235.12: Indurato lo animo de sì perverzo eretico patarino, don Gilio, lo legato antico, se partìo e gìone in Provenza.
- Pron.
[4] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 24.1, pag. 206: Chi sun re' voler s'endura / no sor unca ben finir; / ni quelui bem compir, / chi bon consejo bescura.
[5] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 5.4, pag. 667: Amor dentro per te tutto m'allide, / e tu fuggendo più ver' me t'endure.
3.1 Fig. [In contesto relig., detto perlopiù del cuore del peccatore:] diventare insensibile (al bene).
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 40, vol. 3, pag. 372.7: Qual uomo vedi tu che si tegna ad uno solo peccato, poi che sua faccia indura, e non cura vergogna?
[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 164.1: Lo cuore di sua natura è molle, ma lo peccatore lo fae indurare.
[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 8, pag. 36.10: Faraone, benchè vedesse la verga di Moise, che avea devorate tutte le verghe de' magi, non volse credere, anzi indurò lo core suo.
[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 2, cap. 5, pag. 28.3: L'altro inconveniente si è, che quanto l' uomo più pecca, più si torce e più indura, e però poi più malagevolmente si piega e dirizza...
[5] Lucidario ver., XIV, L. 3, quaest. 18.1, pag. 194.17: Nostro Segnoro fece ensiro dela dura petra aqua viva, çò se intendo che 'l pecaoro ch'è indurao a faro ogna malo, s'el se converto ale staxone e plange lo so peccao cum tuto dolore de coro, sì li perdona...
- Rendere insensibile (al bene).
[6] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 29, pag. 152.21: A questo ancora dovevi tu conoscere ch'egli era il demonio, imperò che t'indurò il cuore a ogni bene...
3.2 Fig. Diventare refrattario (all'apprendimento).
[1] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 47.11, pag. 557: non fòri ha' posto in tuo un argomento; / induri quanto più disci; e pon' cura, / ché 'ntes' ho che compon' d' insegnamento / volume...
4 Fig. [Detto di una battaglia:] farsi più feroce.
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 50, vol. 2, pag. 653.5: Indurando la battaglia, messer Piero fé a dugento cavalieri fedire i nimici per costa, i quali non avendo risistenza, ne vennono alle 'nsegne de' Pisani, e lle presono e abbatterono...
[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 157.14: e facto fo che mantenente iongendo Pollidama co la gente sua da l'altra parte contra li Greci, la bactalla veneva pyù indorando.
[3] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 1 Mc 10, vol. 8, pag. 484.16: Allora la battaglia induroe infino che il sole tramontò; e in quel dì fu morto Demetrio, e sconfitta la gente sua, e lo re Alessandro ebbe vittoria.|| Cfr. Mc, L. 1, cap. 10, 50: «Et invaluit praelium nimis».
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 18, pag. 183.33: e' non conviene ch'ellino s'affatichino tanto, che la loro carne ne 'nduri, acciò che 'l loro intendimento ne sia impedito...
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 120.34: alcuni, qui tuttu tempu di sua vita vayanu nudi, alcuni fiati indurandu li lur corpi a la gran fridura di lu munti Caucasu...
[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 288, pag. 313.1: E chi el beve, ello sì indura e ingrossa la canna del polmom, acresse la soa carne e clarifica la voxe.
6 Persistere in una det. azione; sopportare, resistere.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 44.43: Ma per molto fare, e per molto sofferire, e indurare, e ciò è la quarta virtù che 'l Santo Spirito dona all'uomo per diradicare del tutto il quarto vizio, cioè il peccato d'accidia, e di pigrizia.
[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 395.6: l'uomo s'ausi a ben fare e a rifrenare le sue passioni, acciò che questo tallo che detto è, per buona consuetudine induri e rifermisi nella sua rettitudine...
[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3070, pag. 130: Quando lo baron veramente / Non la pote plu indurar, / Ni plu non lla volsse provar.
[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 51, pag. 110.22: E ancora perseverando noi, e indurando, sì abbiamo più a fare, ch'e' non aveano.
[5] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 75, pag. 970.3: Tutti questi esempli t'ha posti, perché cognoschi che indurare in su cieco amore è morte.
[6] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De eodem, vol. 1, pag. 178.2: Q(ue)sta vertue Y(e)h(s)u Chr(ist)e beneyto sì l'apella p(er)severança, p(er) la qual lo s(er)vo de Deo indura fim a la fim, che ello vem a l'ata via de p(er)fectiom.
[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 63, vol. 2, pag. 212.2: non avieno potuto rimuovere il Comune di Firenze dal suo fermo proponimento del non tornare di fare porto a Pisa, ma più tosto coll' aizzamento li avieno fatti indurare...