INDURATO agg./s.m.

0.1 endurado, indorado, indurà , induradha, indurado, indurao, indurata, indurate, indurati, indurato, indurè, 'ndurata, 'ndurato.

0.2 V. indurare.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.1.

0.4 In testi tosc.: f Bono Giamboni, Vegezio volg., a. 1292 (fior.); a Lucidario pis., XIII ex.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Doc. imol., 1350-67; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Che ha acquistato consistenza, durezza, rigidità. 1.1 Che ha acquistato la natura di uno specifico materiale duro (pietra, ghiaccio, ecc.). 1.2 Ispessito e calloso (detto delle mani). 1.3 Cauterizzato o incancrenito (detto di una ferita). 2 Fig. Che persiste in un modo di essere o di pensare, che dimostra insensibilità. 2.1 Fig. Che persiste in una condizione di colpa, peccato. 3 Temprato dall'esercizio o dall'esperienza, resistente, fortificato.

0.8 Valentina Nieri 25.07.2015.

1 Che ha acquistato consistenza, durezza, rigidità.

[1] a Lucidario pis., XIII ex., L. 2, quaest. 84, pag. 89.24: ma li homini che àno tenpo sì àno le vene indurate et li sensi del corpo vienno mancando...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 121, pag. 405.43: L' erba eziandio ha altra costituzione, quand'ella è tenera, e verde, altra quand'ella è cresciuta, e spigata, e altra quand' ella è matura, e la spiga indurata da mietere.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 102.19: Finché in de la verde bucchia cresce lo nuovo ramo, qualunqua vento lo grollasse, sì si rompe; ma poi ch'è indurata per ispatio, contasta ai venti, e l'arbore fermo arà forse adottive...

[4] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 13, pag. 278.16: Et quando la còcciola ène alquanto indurata per lo raggio del sole che vi percuote suso, elle si chiudono per la volontade di Dio...

[5] Doc. imol., 1350-67, Debitori 22.5.1356, pag. 354.22: S. 16 s., 1 d.. Item per o. 3 de çucharo b. e 3 o. de manuschristi indorado a dì IIJ de çugno s. 10 d. 6...

[6] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 96, pag. 102.19: El corallo ch'è indurà a muo' de pria no è bon.

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 108, pag. 228.4: cha poi ch(e) lu sup(ro)ssu è p(er)fectam(en)te i(n)durato voi i(n)grossato apena voi mai se cura...

1.1 Che ha acquistato la natura di uno specifico materiale duro (pietra, ghiaccio, ecc.).

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 33, 73-81, pag. 730, col. 1.2: Fatto di pietra. Chiar apare per quel ch'è dicto, indurado per l'acqua d'Elsa.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 96.13: Lo sasso già tenea il collo: la faccia era indurata; e sedea segnale sanza sangue.

[3] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 177.22: Ebbe detto: e distendendosi come lungo serpente, sentio crescere le squame alla indurata cotenna...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 117.18: nieve sparta cuopre le sue omera, e la faccia sua è bagnata di molta acqua, e la barba sua è indurata di molto ghiaccio.

1.2 Ispessito e calloso (detto delle mani).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 5, vol. 2, pag. 129.26: standu issu paratu di la toga candida avissi pilyata la manu di unu lavuraturi indurata et incalluta per opera di furitanu...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 5, pag. 510.13: E prendendo a modo di candidato la mano d' uno, indurata per opera villesca...

1.3 Cauterizzato o incancrenito (detto di una ferita).

[1] Palladio volg., c. 1330/40 (tosc.), L. VI, cap. 7, pag. 196.7: E non n' esce sangue, e non duol cotanto, e più tosto risalda, e la margine indurata per lo fuoco difende i nervi tagliati.

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 32, pag. 37.8: E la vertù terça è che la conglutina le aposteme e cura le ulceraciom fraudolente e le apostemacion indurè, le quale no so pò resolvere.

2 Fig. Che persiste in un modo di essere o di pensare, che dimostra insensibilità.

[1] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 23.41, pag. 515: Non credo in voi natura di fereze, / né core amarïato, / ancora paia in voi dispietanza; / ma zo richere Amor per diletanza, / mostrandosi 'ndurato / ed intra sene avendo gran dolceze.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.126, pag. 603: Sì te vòi ben menar per mente / se tu e' stao negligente, / oci[o]so e indurao / poco o niente lavorao...

[3] ? Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4258, pag. 161: E questo puos tu ben saver, / Che io te ò metú per toa mateça / De altura in gran baseça. / Tu es molto forte indurado, / Mo io te farò sclopo serado...

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 7, vol. 2, pag. 298.22: questo indurato silenzio, gli occhi gittati a terra, le orecchie sorde a tutto conforto...

[5] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 14.1, pag. 31: Indurato m'è Amore, e tu 'l credi, / c'onni mi' disïo mi fa retrorso, / no vole mi' omaço né ma fedi, / ronpime 'l core, tale mi fa sforso...

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 223.12: Puoi che lo legato conubbe l'animo dello profietto indurato, vidde la perverza mente ostinata, crociata non li bannìo sopra...

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 26, pag. 220.29: E per nulla maynera Achilles co lo core indurato se volce movere a pregaria...

2.1 Fig. Che persiste in una condizione di colpa, peccato.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 507, pag. 20: L'invidia ke in vu regna ten la ment induradha / Ni vol veder iustisia: tut va a la travacadha.

[2] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Omo, de te me lamento, 48, pag. 83: El mio Pate sì m'ha mandato / ch'io a la Sua corte t'armeni; / e como stai sì indurato / c'a tanto amor non t'enclini?

[3] Poes. an. urbin., XIII, 26.3, pag. 599: O peccatur' del mondo, no staite plu indurati, / facete penetença de li vostri peccati / nanti ke veng'a l'ora ke sirite clamati...

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 57, vol. 3, pag. 178.6: non è possibile che quelli che sono indurati nella malizia, ch'elli si possano correggere per parole.

[5] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 164.2: Unde dice: «Induratum est cor pharaonis», indurato è lo cuore di pharaone. Che non si trova cosa così dura come lo cuore del peccatore, però che con nulla cosa di questo mondo si puote rompere...

[6] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 33, pag. 154.22: O duri, ed indurati, ed ostinati nei peccati, li quali non ammolla tanta benignità, non accende tanta fiamma...

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 7, cap. 94, vol. 2, pag. 120.13: Avendo, come detto è, il cardinale fatta partire la compagna di Romagna, e trovato il capitano di Forlì ostinato e indurato di no· volere venire a l'ubidienza di santa Chiesa...

2.1.1 Sost.

[1] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 4, pag. 56.28: O peccatori, o indurati, o tracotati, o addormentati, isvegliatevi, risentitevi, aprite gli occhi, ravvedetevi!

3 Temprato dall'esercizio o dall'esperienza, resistente, fortificato.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 9.3: è d' animo semplice, e di vile cibo contento, e ad ogni fatica sostenere ha indurate le membra, il quale fare fosse, e portare ferro, ed incarico dalla villa ha per uso.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 27, pag. 35.12: E' non fu ne la battallia, ma sì ordenò le schiere, e mise nel primo fronte li cavalieri antichi indurati ne le battallie...

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 56, pag. 122.6: E tanto sono indurato, ch'i' odo sanza noja il romore de' marinari.

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 197.21: e colla indurata perseveranza de l' animo la vittoria de le mani de' nemici tolse...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 6, cap. 35, vol. 1, pag. 262.25: A la fine il detto buono re Filippo per la grazia di Dio ebbe vittoria, e però che si ritenne in una schiera con Vc cavalieri vecchi e indurati in battaglie e tornianti...