RANNO (1) s.m.

0.1 ranna, ranni, ranno, rano, rrano.

0.2 Longob. rannjâ o got. *rannô (DELI 2 s.v. ranno).

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Zucchero, Santà , 1310 (fior.).

In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.5 Anche s.f. (ranna).

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto DiVo.

0.7 1 Miscuglio di acqua, cenere e altre sostanze, lo stesso che lisciva. 2 Signif. non accertato.

0.8 Valentina Nieri 25.08.2015.

1 Miscuglio di acqua, cenere e altre sostanze, lo stesso che lisciva.

[1] Gl Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 198.20: Ma vedi che 'l ranno si è acqua ch'è passata per cenere e è fatta ranno?

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, [cap. 1], pag. 124.22: Ancora per fare belli chapelli, fate rano cholato in cienere di sermenti, e lasciatela dimorare un giorno...

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 335.20: e lo ceneracciolo vuol essere di due cose, cioè di cenere e di rena, e la cenere vuol essere cenere di colatoio di ranno o vero cenere di bucato, l'una e l'altra è buona.

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 18, pag. 152.7: La cenere col ranno spesse volte posta al piè dell'arbore d'intorno rende lieta, e fruttuosa l'arbore.

[5] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 32.21: Fa lesciva, cioè ranno, de la merda del cholonbo e lavane lo chapo...

[6] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 122.2: Hoc lotium, tij et hoc loscivum id est la ranna.

2 Signif. non accertato.

[1] Doc. fond., XIV u.v., pag. 27.37: Item terra una posta a Teruta allatu a Vella Saracinam dictum Antoni Bubu focannum per li canonaci pasati con terra ranu per staio. || Prob. corruzione testuale: Pesiri, A proposito, p. 47 propone di emendare in granu.

[u.r. 28.10.2022]