0.1 enfiamâ, enfiamado, enfiamay, enfiamba, enfiambandose, enfiambato, enfiambese, enfiamma, enfiammai, enfiammame, enfiammare, enfiammato, enfiammo, enflama, enflamà , enflamai, enflamano, enflamato, enflami, enflamma, enflammà , enflammò, infiama, infiamà , infiamada, infiamadi, infiamado, infiamae, infiamai, infiaman, infiamando, infiamandomi, infiamano, infiamao, infiamar, infiamare, infiamarono, infiamarsi, infiamase, infiamasi, infiamata, infiamate, infiamati, infiamato, infiamava, infiambasti, infiambato, infiame, infiamè, infiamerebbe, infiamese, infiami, infiamma, infiammado, infiammai, infiammale, infiamman, infiammando, infiammandoci, infiammandola, infiammandole, infiammandosi, infiammano, infiammante, infiammanti, infiammao, infiammar, infiammarci, infiammare, in fiammare, infiammarla, infiammarme, infiammaro, infiammarono, infiammarsi, infiammasi, infiammasse, infiammassero, infiammata, infiammatase, infiammate, infiammati, infiammatj, infiammato, infiammava, infiammavano, infiammerà , infiammerassi, infiammerò, infiammi, infiammin, infiammino, infiammò, infiammoe, infiammòe, infiammolla, infiammorono, infiamo, infiamò, infiamonolo, infianma, infianmato, inflama, inflamà , inflamada, inflamado, inflamai, inflamare, inflamari, inflamata, inflamati, inflamato, inflamatu, inflamausi, inflamava, inflamma, inflammada, inflammano, inflammar, inflammare, inflammasi, inflammata, inflammati, inflammato, inflammatu, inflammau, inframato, inframme, 'mfiammati, 'nfiamata, 'nfiamatä, 'nfiamma, 'nfiammai, 'nfiamman, 'nfiammao, 'nfiammar, 'nfiammare, 'nfiammasi, 'nfiammasse, 'nfiammata, 'nfiammate, 'nfiammati, 'nfiammato, 'nfiammava, 'nfiammerebbe, 'nfiammi, 'nfiammò, 'nflamato, 'nflamma, 'nflammando; a: inflammi.
0.2 Lat. inflammare (DELI 2 s.v. infiammare).
0.3 Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1.1 [5].
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lett. sen., XIII u.v; Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Memoriali bologn., 1279-1300 (1287); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Poes. an. savon., XIV.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. infiammare contra 3.2.2.
0.7 1 [Rif. al fuoco:] alimentare e far divampare (anche fig.). 1.1 [Rif. agli effetti del fuoco:] ardere e far ardere; consumare con la combustione. 1.2 Pron. Prender fuoco. 1.3 Torturare con il fuoco. 2 [Rif. all'azione del sole e delle sfere celesti:] rendere estremamente caldo, riscaldare fino a provocare arsura. 2.1 [Rif. ai processi fisici e fisiologici che coinvolgono il calore e la sua trasmissione:] raggiungere e far raggiungere temperature altissime (anche pron.). 2.2 [Med.] Provocare un incremento patologico della temperatura del corpo o di alcune sue parti. 2.3 Pron. [Rif. al volto e agli occhi:] manifestare rossore. 3 Fig. Ispirare ardore e incoraggiare; accendere e animare (con rif. a passioni, virtù, sentimenti, ideali). Anche pron. 3.1 Conquistare e far innamorare. 3.2 Sollecitare l'ira o l'audacia che genera lo scontro o la battaglia. 3.3 Esaltare e indirizzare a qsa. 3.4 Accrescere d'intensità, potenziare.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 07.01.2015.
1 [Rif. al fuoco:] alimentare e far divampare (anche fig.).
[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 12, pag. 137.33: ca la fimina si è accasunj di inflamari lu focu di la cuncupiscencia carnali a li hominj -.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 5.3858, pag. 353: L'acqua sottile il fuoco tosto infiamma, / E il caldo nel sottil poco dimora...
1.1 [Rif. agli effetti del fuoco:] ardere e far ardere; consumare con la combustione.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 41, vol. 1, pag. 114.7: E lo tempio di Solomone ne fu allora arso, e infiammato, che non durò più che quattro cento trentatre anni.
[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, cap. 4, pag. 30.10: Se infiammare i sacri templi aver voluto, se sacerdoti con dispietato coltello strangolare, se a' buoni uomini aver morte ordinata fossimo incolpati...
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 292.17: Ella sognòe, che vedea nascere di sè uno cane portante una fiaccola di fuoco in bocca, la quale infiammava tutto il mondo...
[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 19, ch., pag. 202.10: ed esce dell'aiere freddo e nuvoloso com'esce il fuoco d'una canna, cioè d'uno bucciolo nel quale fosse messa la stoppa e fosse infiammata, e fossene sospinta e cacciata con alcuna cosa...
- [In paragoni e usi metaf.].
[5] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 7.10, pag. 111: Or dunque no è maraviglia / se fiamma d'amor m'apiglia / guardando lo vostro viso, / ché l'amor mi 'nfiamma in foco.
[6] Memoriali bologn., 1279-1300, (1287) 19.7, pag. 37: tolto m'hai lo core, / et hame preso e de foco inflamato / che no me posso partir nesonore.
[7] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 10, pag. 171.9: come dicie Salamone: «Conloquium mulieris quasi ingnis exardescit», 'El parlare delle fenmine così come il fuocho infianma'...
[8] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 46.6, pag. 113: E di tornar mi sforza lo volere, / sì m'ha 'nfiammato Amor del suo calore; / e poi, quando mi parto, lo dolore / alor ritorna, e partesi il piacere.
[9] Dante, Rime, a. 1321, 46.75, pag. 171: Ancor ne li occhi, ond'escon le faville / che m'infiammano il cor, ch'io porto anciso, / guarderei presso e fiso, / per vendicar lo fuggir che mi face...
[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 27.24: Tu sii contento d'infiammare non soe quali con la tua fiaccola, e non t' impacciare nelle mie lode.
[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 32.10: e nessun è chi l'amorta né chi 'l voglia negar, ma çaschun la prende e atiçça e pù e pù l'infiama...
[12] Poes. an. sic., 1354 (?), 140, pag. 28: fora è di tuttu iocu, - di tal chaya firutu; / inflamausi comu focu, - videndumi isbadutu.
[13] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 18, pag. 117.14: O fuoco santo, come dolcemente ardi, segretamente luci, disideratamente infiammi!
[1] Dante, Rime, a. 1321, 44.33, pag. 159: Ma ben ritorneranno i fiumi a' colli / prima che questo legno molle e verde / s'infiammi, come suol far bella donna, / di me...
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 107, Ritrovamento s. Stefano, vol. 2, pag. 896.20: "Forte colonna [di Dio] fue santo Stefano quando tra le mani piene di pietre tenuto come da forti tanaglie, stando bene fondato ne la fede era infiammato, era preso e percosso, menato, costretto, accresciuto, battuto e non soperchiato". || Cfr. Legenda aurea, 108,95: «igniebatur et pendebatur, feriebatur et producebatur...».
[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 4.16, pag. 496: Ài perduto o smarrito / patre, fillo oi marito, / frate carnale oi mamma, / ke 'l cor t' arde et enflamma?
2 [Rif. all'azione del sole e delle sfere celesti:] rendere estremamente caldo, riscaldare fino a provocare arsura.
[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 169.8: E Aristotel dis: Lo thron no è neguna altra colsa se no amorzament del fog ila nuvolia, ch'el vapor sech siant levà su e siant inflamà dal calor de l'aier, quand el entra in me' la nuvolia aquosa...
[2] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), II, 29-33, pag. 185.6: e dice che la cagione che i corpi celestiali riscaldano i corpi di sotto si è il loro movimento, ché noi vegiamo manifestamente che il movimento puote assottigliare e infiamare, come si puote vedere nelle cose che corrono velocemente.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 18.80, vol. 2, pag. 305: e correa contra 'l ciel per quelle strade / che 'l sole infiamma allor che quel da Roma / tra ' Sardi e ' Corsi il vede quando cade.
[4] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 3, pag. 368.11: Oh quante volte io posto nell' eremo, in quella terribile solitudine, la quale infiammata, e quasi arsa dagli ardori del Sole, la quale eziandio a' monaci è orrido abitacolo, mi pareva per operazione del nimico essere fra le delizie di Roma.
[5] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 19, ch., pag. 204.20: imperciò che non è cosa inconvenevole e impossevole che in una medesima cosa sia il fuoco e 'l caldo accidentale che lo infiamma, e il freddo esentiale che 'l contiene.
2.1 [Rif. ai processi fisici e fisiologici che coinvolgono il calore e la sua trasmissione:] raggiungere e far raggiungere temperature altissime (anche pron.).
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 13, pag. 141.5: ché s'ella se purga e copre d'acqua, possase purgare e coprire de foco en tale modo che en quella contradia se rescaldi l'acqua, e enfiambese l'aere e arda asieme colla terra.
[2] F Libro della cura delle febbri, XIV pi.di. (fior.): che quando li pori del corpo sono costretti e rinchius, la fumositade del corpo non puote avere via per venire di fuori del corpo, rimane dentro e infiamma tutto il caldo naturale, e accende... || Manuzzi, Cura febbri, p. 3.
[3] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), De l'aere, pag. 17.11: el besongna allora che 'l movim(en)to e la fadiga sì manchi, conçosiaché p(er) lo gran calore del sole lo calor naturale co li spirti cordiali s'enflama e co(n)sùmase la radicale humiditade.
[4] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 37.15: imperciò che per li tempi del gran calore, il calore naturale cogli spiriti del cuore s' infiamma et consuma l'umiditade radicale.
[5] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 198.29: La terza cagione si è per la convenienza ch'hae il vapore secco terreste co la fiamma del fuoco, la quale convenienza non hae l'umido aqueo, e imperciò il calore, il quale infiamma, più si conserva nel vapore terreste che non fa ne l'aqueo.
[6] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 298, pag. 325.15: E quello pensamento si muove gli quattro omori del corpo, e infiammano al menbro, ove la volontà della natura è; e si l'enfiano per diritta natura, ché il menbro si è fatto alla maniera della vescica.
[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 176.9: Ora vole Aristotile che non solamente li effetti delle cose mutino l'airo, ma anco se muta l'airo per lo volere, li penzamenti dello omo; ché, quanno uno vole occidere un aitro, li spiriti se lli infiammano aduosso.
- [In contesto fig.].
[8] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 70.12, pag. 131: ma sentendo il calor che dentro infiamma, / tornaro a riguardarla, isneli e presti, / cum li sospir[i] che suol [trar] chi ama.
2.1.1 Provocare, nel contatto, una sensazione di bruciore.
[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. [35.6], pag. 48.26: La feça del vin veio è questa che se aministra. E convense bruxare como se bruxa la spuma del mare, dapò che l'è seccà forteme(n)tre. [[...]] Alguni se inçegna a brusarla e sepellisela sotto a le bronce e lasala, infina che la se infiama. [[...]] E quando la se mete a la lengua, la infla(m)ma forteme(n)tre pe(r) la soa forte adhustion.
2.1.2 [Rif. a metalli e minerali:] diventare rovente.
[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 2, pag. 180.23: e enfiambandose, e facendo fuoco e fugendo, va facendo rumore entro per lo vapore acqueo, come lo ferro enfiambato che va facendo rumore entro per l'acqua...
[2] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 316.8: Grisolito risplende come oro et infiamma come fuoco.
2.2 [Med.] Provocare un incremento patologico della temperatura del corpo o di alcune sue parti.
[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 94.4: prendendo quella erba, prende e devora quello verme lo quale molto l'infiamma lo fegato...
[2] F Libro della cura delle febbri, XIV pi.di. (fior.): Ma il caldo naturale è allora infiammato e acceso; e così infiamma e arde tutto il corpo, e questa è la ingenerazione della febbre. || Manuzzi, Cura febbri, p. 3.
[3] Libro de conservar sanitate, XIV s.q. (venez.), Deli veleni, pag. 29.5: L'altro velen sì è ch'ello scalda (e) infla(m)ma, e conósesi imp(er)ciò che 'l stomego incomença a rescaldarse...
[4] F Felice da Massa Marittima, Fanciullezza di Gesù, a. 1386 (sen.): Perfidi basilischi e gran serpenti / son nel deserto dell'umana foce, / con draghi, bisce pessime e mordenti, / lori tòsco puzzolente infiamma e coce... || Varanini, Cantari, 293.
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 169, pag. 173.4: Inperçò lo incita e infiama le apostematiom infiamà e ressolve le apostematiom dure che no è tropo infiamè, çoè che ha pucha humiditè, e curale.
[6] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 6, cap. 86, vol. 2, pag. 308.13: e incende il sangue e infiamma, se sene mangia disordinatamente.
2.3 Pron. [Rif. al volto e agli occhi:] manifestare rossore.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 30, cap. 1, par. 9, pag. 443.17: il corpo triema, la lingua s' impaccia, la faccia s' infiamma, inaspriscono gli occhi...
[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 248.12: Sùbito se mutava nella faccia, sùbito suoi uocchi se lli infiammavano.
3 Fig. Ispirare ardore e incoraggiare; accendere e animare (con rif. a passioni, virtù, sentimenti, ideali). Anche pron.
[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 6.14, pag. 110: e già mai non si crede / c'Amor conosca il male c'altrui inflama.
[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1845, pag. 240: E guarda in tutte parti / ch'Amor già per su' arti / non t'infiammi lo core...
[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 13, pag. 101.8: «No(n)n è libero cui i(n)fia(m)ma l'animo sup(er)bo».
[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 6: La sup(er)bia fa li ho(min)i s(er)vi (et) tolle loro la libertà dela me(n)te; unde disse lo savio: non è libero quelli lo quale infiama l'animo sup(er)bio.
[5] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 52.8, pag. 205: Li mei pover discipuli per lo monno mannai, / de lo Spirito Santo lor coraio enfiammai: / la fede mia santissima per lor sì semenai...
[6] Paganino da Serzana, XIII (tosc.), 50, pag. 117: Dunqua vostro valore / e mercede mi vaglia, / ca foco mi travaglia - che no spigna, / e vostra caunoscenza / ver' mi d'amor s'inframme...
[7] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 757, pag. 282: [L]a biada Katerina de tale mesaçero / de l'angele de Cristo sì n'ave confortero, / e fo in[fl]ammada en força et en valore....
[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.593, pag. 148: De li corpi fé comando, / chi contra fesse condanando / fossem dâi manjar a cam / per spaventar li crestiam. / Morti questi, l'emperaor, / poi inf[i]amao de so foror, / chi no cessava de mâ far...
[9] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 59, pag. 85.18: Ancora per vin elli s'enflama en ira e dise ad oltri villanie e ven a brige et a question.
[10] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), p. 346: e infiammoe ferventemente dell'amore d'Ermione...
[11] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 250, pag. 378, col. 1: Andò pronta et ardita, / no inpagorenno mica; / da Dio era infiammata / et bene confortata.
[12] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.7: Invidia continuo ci infiamma, dolendoci del bene del prossimo, spirituale o temporale, godendo nel lor male.
[13] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. IV, pag. 67.8: Do, ki iuvanu li vechi oy li viduali vistimenti quandu la persuna esti inflamata d'amuri? Certu nenti, ka la morbita flamma mania li midulli dintru l'ossa.
[14] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 68.1: Eciandeu lu animu di Marcu Castriciu fu inflammatu di libertati.
[15] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 7, pag. 30.26: e specialmente in quelle utilitadi che Cristo fece a noi quando ci venne ad illuminare ed infiammare e ricomperarci d' ogni servitù di peccato...
[16] Lett. bologn., XIV pm., pag. 53.4: Façote asavere che l'una de quelle cosse che fa plu infiamare l'anema de l' amore de Dio si è la lecione.
[17] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 20, pag. 92.15: Et lu Conti, quantu pluy li vidia attenti a loru difensioni, tantu pluy si inflamava di ira et di turbationi, comu li potissi humiglari et distrudiri.
[18] a Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 39, pag. 62.14: Oldido questo Neron tuto se inflamà de ira e comandà che tuti li cavalieri de Cristo fosse bruxadi e che a misier sen Polo fosse taiada la testa.
[19] Poes. an. savon., XIV, 1.36, pag. 15: Or, amor pien de doceza / chi fai lo mondo desprexiare, / quela anima se pò alegrare / chi è enfiamâ de lo To amore.
[20] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 81, Nativ. Giovanni Battista, vol. 2, pag. 703.16: Queste VI cose dee avere il fervore, come dice san Bernardo: "Il fervore tuo infiammi la caritade, informi la veritade, governi la scienzia e fermi la costanzia".
- [Rif. ai vizi ed alle forti tentazioni].
[21] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 83.17: Queste cose q'è dite de sovra, e lo furore qe me enflamà e la rabia dela luxuria qe me arse, semeiantrementre conforta mi a seguer et a far questi fati.
[22] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 13, pag. 224.20: Onde disse un savio: nonn è libero cului ch'è infiamato del superbioso animo.
[23] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 57, pag. 291.7: Chi questo non crede è eretico. Apresso esce di fuori ne la carne, e questo è massimamente in due vizii, cioè concupiscenzia e ira, che immantanente infiammano la carne.
[24] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 22, pag. 298.15: E lo maligno spirito ne prese di pió orribili di sé, e andosine al lecto del servo di (Cristo), e infiamonolo e tentono tanto fortemente la carne di lui in del'amore dele donzelle e in dela loro beltade che molto fu (com)bactuto e tentato.
3.1 Conquistare e far innamorare.
[1] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 7.19, pag. 111: E quel bascio mi 'nfiammao, / ché dal corpo mi levao / lo core e dedilo a vui.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 194.12: Ancora m' infiamma la tua bellissima andatura colli tuoi belli piedi...
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 1, pag. 124.30: così tu, abbracciandoli e baciandoli, metti in loro il tuo segreto fuoco, e infiamma sì l'un dell'altro, che mai il tuo nome de' loro cuori per alcuno accidente non se ne spenga.
[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 87.1: Ma Oreste esendo infiammato per grande amore de la sua moglie, tolta a lui, istimolato dalle furie dell' operazioni sue scellerate, uccise Pirro incauto agli altari del Padre.
[5] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 11, pag. 79.20: L'amore tuo m' infiamma e mi distrugge e fa l'anima languire.
3.2 Sollecitare l'ira o l'audacia che genera lo scontro o la battaglia.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.68, vol. 1, pag. 215: e li 'nfiammati infiammar sì Augusto, / che ' lieti onor tornaro in tristi lutti.
[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 6, cap. 19, vol. 2, pag. 111.11: Grande parte del senato diceva, che sarebbe loro bisogno Servilio Aala, il quale non attizzasse e infiammasse il comune nemico, comandando ch'egli fosse messo in prigione...
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 26, pag. 98.32: Le parole di Lelio, parlante cose pietose, infiammarono i non freddi petti de' romani giovani: essi sospinsero avanti la sostenuta battaglia, uccidendo non picciola quantità della canina gente.
[4] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 3, pag. 19.12: Dopo questo l'imperadore, irado e infiamado del so vicario, tignando male in core, subitamente a forore cum tuta la soa gente muntò a cavalo e tuti armadi a fero, metando çascuno, piçoli e grandi...
[5] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 21, pag. 132.14: e eccecò li giudei, affocò li pagani, infiamma li cristiani, punisce gli ostinati, abbassa li potenti che in sul le sedie erano essaltati.
3.2.1 Accendersi d'ira, adirarsi.
[1] F Romuleo volg., XIV ex. (tosc.), cap. XXV: Filippo vedendo lo suo figliolo più spesso essere con li legati, che con lui, cominciò ad infiammare... || Gualteri, Romuleo, vol. II, p. 167.
3.2.2 Locuz. verb. Infiammare contra (a) qno o qsa: rendere avverso.
[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 19, pag. 326.21: Mario indarno abbiendo attentato di muovere contra Silla i gentili di Roma, e 'l popolo contra lui infiammare, e' cavalieri armare contra lui...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 13.67, vol. 1, pag. 215: La meretrice che mai da l'ospizio / di Cesare non torse li occhi putti, / morte comune e de le corti vizio, / infiammò contra me li animi tutti...
[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 59, vol. 1, pag. 107.18: e andossene ad Ardea per ismuovere ed infiammare l'oste contra il re...
[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 126, pag. 512.24: e sanza destarli si partì della camera, infiammatocontra loro, e in tutto deliberando nell' acceso animo di tal fallo farli punire.
[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 28, pag. 421.4: però che nel dicto loco esso infiamò Cesare con le sua parole contra a Roma, sì como io te dirò apresso in questo capitulo...
3.3 Esaltare e indirizzare a qsa.
[1] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 225, pag. 25: Fu sua spiritual figliuola / quella olorita vïola, / infiammata a divin scola, / et per gratia conventata.
[2] Lett. sen., XIII u.v., pag. 49.14: Adlora lo spirito signoreggia, quando el diletto del mondo è infastigg[ito], e 'l pensiero de l'animo è puro, e 'l desiderio a Ddio è infiammato.
[3] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 26, pag. 109.25: Lu studiu de kistu patre sanctu fo non avire niente in kistu mundu, si non de sollichitare et inflamare allu amure de vita eterna le pirsuni li quali andavanu ad illu...
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 4.39, pag. 15: e tosto ch'ebbeno de mi la clave, / cum benigno rimarcho / mi conplançea en atto sì pietoso, / ch'al tormento mi enflammò plu çoioso.
[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 9, pag. 124.10: tegnandose a man, inseme balavam e çugavam e, per questo modo, infiamese le mente lor a luxuria.
[6] a Stat. bologn., XIV sm., cap. 14, pag. 214.2: ch'ello provochi onne persona de bene a meio et inflammi çascuna al divino amore.
[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 177, Consacraz. chiesa, vol. 3, pag. 1602.10: "Rivestiamo l'armi de la luce". Riscaldano infiammando a carità, onde dice Giobbe, capitolo XXXVIII: "Non sono caldi i suoi vestiti?"
3.3.1 [Seguito da un'infinitiva introdotta da una prep.:] spronare e motivare a compiere una specifica azione. Pron. Essere totalmente dedito ad una azione o ad una missione.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De peccatore cum Virgine, 6, pag. 48: K'è gram dri soi peccai e a ben far s'inflama, / Sí prega la regina e dis: «Oi dolce dama, / Denanz da De, peccando, sont stao in rëa fama.
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 4, pag. 358.9: Mitridate, acceso d' ira, di male fare s' infiammò.
[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.11, pag. 134: La speranza enfiammame d'aver salvazione...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.70, vol. 3, pag. 500: «L'alto disio che mo t'infiamma e urge, / d'aver notizia di ciò che tu vei...
[5] Cione Bagl. (ed. D'Ancona-Comp.), XIII/XIV (tosc.), 1.9, pag. 204: In gioia lo mi tengno ed in comforto. / Perchè 'n amar m'infiama lo volere...
[6] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 46, vol. 1, pag. 195.24: tanto furono i Romani infiammati e ardenti di combattere, sì per lo disonore che i nemici aveano loro detto, e sì per lo indugio ch'aveano fatto i consoli.
[7] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 8.4, pag. 311: intrò Sattàn nell'anima suo cruda: / a tradir suo signor lo 'nfiamma e tira...
[8] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 170, pag. 242.16: Ma illa est tutta inflamata dentru a pensari di Deu et ad amarilu et non desidera si non Deu haviri et per Deu tutti li altri cosi adimentica...
[9] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 310.7: et con grande desiderio s' incomenzao a travaglyare de volere vedere lo suo patre, e fortemente se infiammao de volere andare a lluy...
3.4 Accrescere d'intensità, potenziare.
[1] a Ceffi, De amicitia volg. 1325/35 (fior.), cap. 13, pag. 67.19: Et quantunque l'amistade si conservi e cresca per ricevere e per dare benefici e per aveduto studio e dimestica usanza (le quali cose, essendo agiunte al primo movimento dell'animo, infiammano meraviglosa benivoglenza), non è però vero che l'amistade nasca per cagione di menipossanza...
[2] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 1.6, pag. 71: Quella il notrica in amorosa fiamma / Con un dolce martir pien di disire; / Questa lo strugge oltre misura e 'nfiamma, / Tanto ch'a doppio è forza che sospire.
[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 81, Nativ. Giovanni Battista, vol. 2, pag. 703.16: Queste VI cose dee avere il fervore, come dice san Bernardo: "Il fervore tuo infiammi la caritade, informi la veritade, governi la scienzia e fermi la costanzia".
3.4.1 Fig. Raggiungere l'apice dell'intensità (anche pron.).
[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 168.22: Ma s'ei troppo malamente fosse straniato ver noi, allora ne conviene rifuggire a «insinuatio», in però che volere così isbrigatamente pace e benivoglienza dalle persone adirate non solamente non si truova, ma cresce et infiamasi l'odio.
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 5, pag. 33.10: In tanto s' accese e infiammò la indignazione di Dio delle cose ree, che vi si facieno...
[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 26, cap. 2, par. 3, pag. 415.14: Ambruogio in libro de Nabute. L'avarizia per lo guadagno s'infiamma, non si ristrigne, e ha quasi gradi, de' quali quanti più ne sale, più ne disidera di salire.
[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 53, pag. 75.4: chè quanto la cosa ven plu vedadha tanto la concupiscencia e lo desiderio s'enflama plu en lo contrario.
[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 47, pag. 84.15: A queste parole di Drance fue infiammata l'ira di Turno...