FORTURA s.f.

0.1 fortura.

0.2 Da forte 1.

0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che impeto. 1.1 Intensità di una condizione. 1.2 Fig. [Rif. al vino:] forza inebriante. 2 Tormento, evento che provoca tormento. 3 Natura inaccessibile (di un luogo).

0.8 Mariafrancesca Giuliani 29.09.2015.

1 Lo stesso che impeto.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.324, pag. 166: «Mesere, volontier ne porto 'l segno / che eo so reformato a tua figura: / vedennome signato, lo malegno / non m'apponterà con sua fortura».

- [Rif. alle condizioni burrascose del mare].

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 33.8, pag. 537: Se lo mostro, conservo [la] natura, / ch'è natura [di foco]: / che 'l mal non trovi loco - che l'asconda, / de' parer, come l'onda per fortura; / vor[r]el poter celare / mal che si può piatare - non s'asconda.

1.1 Intensità di una condizione.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 6.2, pag. 78: Plange la chesia, plange e dolora, sente fortura - de pessimo stato.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.81, pag. 249: Quanto fosse quel foco - no lo potem sapire; / lo corpo suo tal ioco - nol potte contenire: / en cinque parte aprire - lo fece la fortura, / per far demostratura - che en lui era albergato.

1.2 Fig. [Rif. al vino:] forza inebriante.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 75.62, pag. 317: «Frate, el tuo stato è 'n sapor de gusto, / ma io c' ho bevuto, portar non pò el musto; / non aio cerchio che sia tanto tusto, / che la fortura non faccia allentare».

2 Tormento, evento che provoca tormento.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 55.33, pag. 188: Così com' si poria l'oc[c]hio levare / che divisasse più ch'una figura, / così saria fortura / da me partir lo vostro fino amare, / ché senza voi già vita non avria, / ché la mia gioia è 'n vostra segnoria.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 15.18, pag. 53: Sì facisti al partire: - rompeste onne iontura: / recata hai tal fortura, - che onne osso m'ha spezato».

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.44, pag. 352: Aiome veduto e ben pensato / che l'om perfetto a l'arbor se figura, / che, quanto più profonno è radicato, / tanto è più forte ad onne ria fortura; / de vil corteccia veiolo ammantato, / conservace l' umore e la natura...

3 Natura inaccessibile (di un luogo).

[1] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 27, pag. 252.17: Responnevano li meno liali Romani e dicevano: «Tanta è la fortura delli monti de Pellestrina, che quelle entrate de sopra e quelle iessite non se lli puoco vetare.

[u.r. 03.02.2020]