GRAVE agg./s.m./avv.

0.1 ggrave, grav', grava, grave, gravi, gravisimo, gravismo, gravissima, gravissime, gravissimi, gravissimo, gravissimu, gravixem, gravj, gravo.

0.2 Lat. gravis (DELI 2 s.v. grave).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1280-97; Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; Doc. prat., 1305; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Lett. volt., 1348-53; a Stat. lucch., 1376.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. bologn., 1286-96; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); N. Quirini (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (ven.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. tod., 1305 (?); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. viterb., c. 1345; Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII; Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Nota la grava infertà in Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 47, pag. 151.9, gravo in Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 55.22 (dove però ‑o può essere grafia per [‑ə]).

Locuz. e fras. avere a grave 3; essere grave 3; mettere a grave 3; parere grave 3; porre a grave 3; recarsi a grave 3.

0.7 1 [Con rif. a un corpo:] che ha un peso; soggetto alla forza di gravità (o, in termini medievali, che tende verso il basso). 1.1 Che ha un peso notevole; che si regge o si trasporta con fatica (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 1.2 Sost. Corpo soggetto alla forza di gravità. 1.3 Avv. Con notevole spinta; con tutto il proprio peso (anche in contesti fig.). 1.4 [Con rif. all'aria o all'acqua:] denso e spesso per la concentrazione di alcune sostanze. 1.5 Eccessivamente appesantito o sovraccarico (anche con specificazione dell'oggetto). 2 Appesantito nella postura e lento nei movimenti (in partic. a causa di vecchiaia, malattia o affaticamento). 2.1 [Con rif. a un movimento:] che richiede molto tempo, lento. 2.2 Reso torpido dal sonno o dall'eccessiva assunzione di cibo o bevande. 2.3 Sost. Individuo appesantito, imbolsito. 2.4 [Con rif. agli occhi:] incline a chiudersi, affaticato (per la stanchezza o la sofferenza). 2.5 [Con rif. al sonno:] profondo, con totale abbandono delle membra. 3 Che riesce spiacevole o molesto; che causa dolore o disagio; difficile da sopportare. 3.1 Sgradevole ai sensi. 3.2 [Con rif. a un discorso:] tedioso agli uditori o ai lettori. 3.3 Carico di angoscia o dolore. 4 Che causa o richiede fatica, sforzo fisico o mentale eccessivo. Estens. Arduo, difficile (da fare). 4.1 Avv. Difficilmente, con scarsa probabilità. 4.2 Complesso, oneroso in termini concettuali. 5 Che comporta un notevole onere finanziario. 6 Aspro, che denota o è improntato a durezza e severità. 6.1 Vibrato con violenza (detto di un colpo); condotto con accanimento e ferocia (detto di una battaglia, un contrasto). 6.2 [Con rif. a un individuo:] animato da sentimenti ostili o dalla volontà di nuocere a qno; pericoloso, molesto. 7 Rilevante per negatività; che può avere effetti negativi, pericoloso, preoccupante. 7.1 Deprecabile sul piano morale o religioso; tale da suscitare una severa condanna. 7.2 [Rif. in partic. a una malattia:] che rappresenta un serio danno per l'integrità fisica o un pericolo per la vita (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 8 [Con rif. a una persona:] oppresso da sofferenze e disagi. 8.1 Afflitto, sofferente o amareggiato a causa di un'esperienza negativa. 9 Serio e austero nel contegno e nel comportamento. Estens. Che gode di buona reputazione sociale. 9.1 Solenne, adeguato a una circostanza importante. 9.2 Estens. Importante, rilevante; decisivo. 10 [Con rif. a un suono:] cupo, sordo, di bassa frequenza. 10.1 [Rif. a un suono:] cupo.

0.8 Marco Maggiore 12.12.2016.

1 [Con rif. a un corpo:] che ha un peso; soggetto alla forza di gravità (o, in termini medievali, che tende verso il basso).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 3, cap. 2, pag. 103.25: e perché la spera de l'acqua era più grave e meno sutile de quella de l'aere, ponemmola de sotto da quella de l'aere; e perché la spera de la terra era più grave e più grossa de quella de l'acqua, ponemmola de sotto de l'acqua.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 11 parr. 1-3, pag. 41.5: lo mio corpo, lo quale era tutto allora sotto lo suo reggimento [[scil. di Amore]], molte volte si movea come cosa grave inanimata.

[3] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 18, pag. 108.4: imperciò che ogne cosa grave naturalmente disidera il centro, e 'l centro è il punto nel mezzo del fermamento...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 30.72, pag. 423: la testuggin, ch'a terra grave palpa, / a Saturno, e la scimia, senza fallo, / veduto avresti onorar per Minerva...

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 154.12: un corpu gravi (exemplu, una petra) si poti moviri in iuso per qualitati naturali propria, per la sua gravitati et per lu so pisu et ancor per virtuti extranea...

1.1 Che ha un peso notevole; che si regge o si trasporta con fatica (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Contempl. morte, 1265 (crem.>sen.), 560, pag. 90: Ma poi che ll'av<e>rà inpresa / Al collo <l>i mett<e> sì grave pesa, / Se nno la dice e nno la fa / E non la 'ntende e non la dà.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 15, pag. 110.12: Grave è lo sasso e grave è la rena, ma ll'ira del matto è più grave dell'uno e dell'altro.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 219, pag. 36: Perzò la zent humana tug zevan im profondo, / Dond Crist per quel peccao portò gravismo pondo, / Ço fo la mort durissima per liberar lo mondo».

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 5, cap. 14, pag. 306.5: la natura delle dette cuoia è che come spugna piglino l'acqua, e però diventaro molto gravi per l'acqua, e con essi [[scil. scudi di cuoio]] reggere non si potiano...

[5] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 444.13: sì che gli universi Greci la nostra potenzia spaventi e le gravi loro richezze nel braccio della nostra vertù di venire sieno constretti.

[6] Torini, Brieve meditazione, 1374/94 (fior.), pag. 340.27: Fue posto in collo a Cristo una croce pesante e grave...

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 29, pag. 157.17: In dellu t(em)po troppo callo no(n) gli i(n)pona sella troppo grave, voi pandello, né cosa ch(e) possa m(u)lto scallare lu cavallo...

1.1.1 [Con rif. a una moneta:] che supera il peso ordinario in virtù della composizione della sua lega metallica.

[1] Doc. fior., 1311-50, 79 [1350], pag. 672.21: Per Giovanni Lippi, nostro cittadino, mandiamo costà a voi cinquecento ducati gravi, a ciò che il soldo d'uno mese si dèa per voi a quelli cento balestrieri...

[2] Doc. fior., 1348-50, pag. 226.24: Ànne dato messer Luigi, adì II di giennaio MCCCL, fior. cento uno d'oro che nne valsono fior. cento d'oro, gravi, che nnoi avemo questo dì contanti da uno sanese...

1.2 Sost. Corpo soggetto alla forza di gravità.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 3.179, pag. 136: Il centro pete del grave natura: / Però queste altre tegnon basso sito.

1.2.1 Sost. Ciò che è pesante.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 303.7: Amore, di sua propia natura, onni grave alleva e onni amaro adolsa.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 31, vol. 1, pag. 298.12: Che in ciò che 'l grave si congiunge col lieve, il caldo col freddo, il secco coll'umido...

1.3 Avv. Con notevole spinta; con tutto il proprio peso (anche in contesti fig.).

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), son. 4.8, pag. 81: e questo saccio ch'avien per natura: / più grave cade chi più è montato.

[2] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 13.2, pag. 818: Amico mio barbier, quando tu meni / al viso altrui cosí grave il rasoio, / faresti me' filar al filatoio / che rader per segare altrui le veni...

[3] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 1, pag. 216.23: Siccome il piombo cade più grave che la penna, [[...]] così più gravemente cade colui il quale abbondòe ne' beni temporali, che colui che nulla possedea.

- Fig.

[4] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 6, pag. 112.11: et ancora li amo tutti così come ellino fussero tutti miei figliuoli o miei fratelli, et percioe me ne pesa molto grave della loro partensa...

1.4 [Con rif. all'aria o all'acqua:] denso e spesso per la concentrazione di alcune sostanze.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. II, pt. 3, cap. 3d, pag. 76.7: questo è per la speseza dell'aire che, dove è 'l vento, overo che ssia vento vaporoso, umoroso, overo che ssia seccho, è mestieri che ssia aiere spesso e grave...

[2] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 4, pag. 8.12: Ma coloro che vogliono provare, quale acqua è più grave, o più lieve, tolgano panni lini lievi, debili, e vecchi, e dividangli egualmente, ed immollinli di diverse acque...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 431.11: D. induce qui una comparatione de li spedali de Valdechiana, dove è uno grave e contaminato aere nel luio e il septembre per lo fiume de la Chiana...

1.5 Eccessivamente appesantito o sovraccarico (anche con specificazione dell'oggetto).

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Adriana, pag. 98.25: e guata il mio vestire grave, siccome dal ventipiovolo bagnato.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 9, vol. 2, pag. 209.9: quella già, sostegnendo, avea portato lo grave ventre col maturo peso...

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 31, pag. 248.7: li Romani disordinatamente sparti per li campi e gravi di preda, sì come quegli che niuna tal cosa temevano, assaliti cacciò alle navi.

[4] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 2, pag. 7.3: chi inferma in questo dì tosto guerisce e chi nasce sarà grave di carne e di corta vita.

[5] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 9, cap. 104, vol. 3, pag. 166.11: Del mese di Settembre si tolgano gli alveari vecchi e gravi, li quali nella passata State non composono sciami...

1.5.1 [Con rif. a una donna:] lo stesso che gravida.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 16.36, vol. 3, pag. 261: Da quel dì che fu detto 'Ave' / al parto in che mia madre, ch'è or santa, / s'allevïò di me ond'era grave...

1.5.2 [Detto del vino:] robusto.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 14, pag. 260.2: Dicon che 'l vino dolce è più grave: il vin bianco, e un pochetto salso è consono, e convenevole alla vessica...

1.5.3 [Con rif. a indumenti:] pesante da indossare.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 13, pag. 81.9: non ti spogliai come costui fece, dicendo che la risplendente roba fosse di state grave e di verno fredda, rivestendoti di comuni drappi, utili all' uno tempo e all' altro.

1.5.4 [Con rif. alle precipitazioni atmosferiche:] fitto e abbondante.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 49, vol. 2, pag. 576.11: per le gravi piogge il detto fiume era molto grosso...

2 Appesantito nella postura e lento nei movimenti (in partic. a causa di vecchiaia, malattia o affaticamento).

[1] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 54.19: venne a lloro uno vecchio grave di persona, li cui capelli erano di colore di nieve...

[2] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 94, pag. 566: La vera è calda et humida, temperata e suave, / et apta e convenebele, ad cui necesso 'nd'ave, / de medicina prendere, che lo so corpo lave / de li humuri superflui, unde se sente grave...

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 295.2: Allora el grave delli anni e del savere maturo Alete disse: O Dei della patria...

[4] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1122.16: e il vedersi già vicino alla vecchiezza, corpulento e grave e intorniato di moltitudine di figliuoli e di moglie...

2.1 [Con rif. a un movimento:] che richiede molto tempo, lento.

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 82, pag. 93.16: Lo boe lo quale è nero et ae piccole corne [[...]] è domato maturo parente de lavoro, ed è di picciolo andamento e di grave.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 31, cap. 1, par. 5, pag. 469.22: Movimento grave s'appartiene ad uomo di grande virtù, che non è frettoloso, perocché in poche cose studia.

[3] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 50.7: e, poi che alla matura età fu pervenuto, andò alquanto curvetto, e era il suo andare grave e mansueto...

2.1.1 Avv. Con passo pesante, lentamente.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 3.83, vol. 3, pag. 63: da quel che va sì grave / che par che porti un trave, / o che va sì leggiero / che non par huom da vero...

[2] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 450.6: e se non aparò a toccare le corde, polla che sappia bene sonare ogni stormento; se vae grave, fa' come tutta piacevole andasse...

2.2 Reso torpido dal sonno o dall'eccessiva assunzione di cibo o bevande.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ipermestra, pag. 134.32: Tu allora ti svegliasti, e grave del sonno, vogliendomi abbracciare, stendesti le tue braccia...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 138.5: Quegli, grave per lo vino e per lo sonno, parea che dubitasse, e che appena potesse seguitare.

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 24, pag. 54.25: gran parte di quelli che mangiato avevano, nelle torri erano, o addormentati dal vino, o già mezzi gravi bevevano; de' quali pochi per ciò oppressi uccisono ne' loro letti.

2.2.1 Estens. Pigro e indolente nell'agire.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 15, pag. 179.9: se i garzoni s'accostumano ad alcuno travaglio convenevole e temperato, ellino n'avranno il corpo più avvenevole e più leggiero, che, non accostumandosi sarebbero gravi e pigri.

2.3 Sost. Individuo appesantito, imbolsito.

[1] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 9.9, pag. 39: Ched egli avanza e passa ogn'altro grave / che fosse o sia o possa essere al mondo...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 69, vol. 3, pag. 463.16: Li tristi odiano li lieti, e li lieti li tristi, gli aitanti li gravi, e li gravi gli aitanti, e li bevitori odiano quelli che non vogliono bere.

2.4 [Con rif. agli occhi:] incline a chiudersi, affaticato (per la stanchezza o la sofferenza).

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 135.21: Ella sforzandosi di levare li occhi gravi, ancora viene meno; stride la ferita fissa sotto il petto.

2.5 [Con rif. al sonno:] profondo, con totale abbandono delle membra.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 10, pag. 216.5: color che dicono le parole che non le 'ntendono, sono come coloro, che isveglia quelli che dorme da un grave sonno.

[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 17, pag. 101.29: lo mortu acconmenczau a flatare et aperire li ochi, et assectause comu fussi revillatu de unu sopno gravi...

[3] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ipermestra, pag. 134.3: li soavi vini, che tu avevi presi, erano cagione del tuo grave sonno.

3 Che riesce spiacevole o molesto; che causa dolore o disagio; difficile da sopportare.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 31.6, pag. 338: chi fu sofrent'e no perdeo memoria / per grave pene c'a lui [[scil. Iobo]] fosser date, / li fu data corona ne la groria / davanti la divina maiestate.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 212.17: E Metelus respuse: «Laida e grave cosa fora ke lo rege retornassi in servo».

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 23.12: Et tutto che, dalla prima, a questi che viveano bestialmente paresser gravi amonimenti di vivere a ragione et ad ordine, acciò ch' elli erano liberi e franchi naturalmente...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 20: Et però disse Seneca: grave torme(n)to è essere debitore di chi no(n) ti piace...

[5] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 7 parr. 3-6.3, pag. 23: attendete e guardate / s'elli è dolore alcun, quanto 'l mio, grave...

[6] Poes. an. bologn., 1286-96, 1, pag. 13: La mia grave pesança, / che infra lo core sì forte m'abonda, / como nave c'afonda / me fa sovente in tormento perire.

[7] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 27, pag. 15.4: Diacastoreo è detto dal castoro ke vi si mette. Vale contra gravissimo male del capo, epilenticis, virtiginosis et monopasicis.

[8] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 12, pag. 16.11: d'alquanti maladetti usurai del nostro paese, li quali noi miseri e bisognosi spesse volte ci mettono in obscure e gravi pregioni.

[9] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 14, cap. 1, par. 8, pag. 261.9: La vita de' buoni sempre è grave agli uomini di perversi costumi.

[10] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), D. 34.4, pag. 393: Quando la voglia segnoreggia tanto, / che la ragion non ha poter né loco, / ispesse volte ride l'om di pianto / e de grave doglienza mostra gioco...

[11] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 352, pag. 420: Nel suo lamento la madre dicea: / O figliuolo, arrivato in grave porto! / o figliuol mio, ch' io tucto te tenea, / e ora mi se' tolto...

[12] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 7-12, pag. 177, col. 1.5: Dixe che l'è fredda e grave: fredda si è da notare contraria de natura, grave zoè fastidioxa e mallanconica da portare.

[13] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 261.27: Sì che ligiando le guere molte che li nostri primi hano habude et non sença grande cagion tolte et dano gravissimo, più volte, in haver et in persone...

[14] a Stat. lucch., 1376, L. I, cap. 44, pag. 72.29: lo officio nella dicta corte exercitare non si potrè, et ciò sarè con gravissimi danni de tenuti della dicta corte...

- [Con rif. alle condizioni atmosferiche].

[15] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 87.11: E non tardare per grave tempo, né l'assetata Canicula, né la via fatta bianca per la nieve.

- Essere / parere grave: dispiacere, rincrescere.

[16] Jacopo Mostacci (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 3.22, pag. 151: Però se da lei parto e in altra inanto / no le par grave né sape d'oltragio, / tant'è di vano affare...

[17] Stat. sen., 1280-97, par. 143, pag. 42.4: Item, statuimo che se alcuno comando fusse fatto al camarlengo, e 'l comando li paresse grave, che debbia avere el suo consellio con radota di sei massari...

[18] Poes. an. urbin., XIII, 17.7, pag. 576: Amor dolçe e ssüave, / homo ke in core T'ave, / nulla cosa l'è grave / de To servitio fare.

[19] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.47, pag. 17: «Madre, non mi sarà grave: / ciò che vuo[l]i m' è soave...

[20] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 60.4, pag. 324: Po' ch'ebbe dato 'l fallace saluto, / li diede 'l bagio, che li fugrave.

[21] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 55.22: eo ve consiglio che lo fazate e non ve sia gravo a partirivo da questa terra cortesemente, nanze che ve pozate incurrere plu grosso dampno...

- Avere / porre / recarsi a grave (qno, qsa): considerare spiacevole, molesto o offensivo.

[22] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 3.42, pag. 51: com'omo [è] c'à richezze / ed usa scarsitade - di ciò c'ave; / se non è bene apreso, / nodruto ed insegnato, / da ogn'omo 'nd'è ripreso, / orruto e dispregiato - e posto a grave.

[23] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 20, vol. 2, pag. 310.30: la quale [[scil. compagna]] coralmente punse il nostro Comune, e molto l'ebbe a grave.

[24] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 10, SS. Innocenti, vol. 1, pag. 131.11: La qualcosa sappiendo il padre Erode, più ebbe a grave l'allegrezza del suo figliuolo che la sua propia morte...

[25] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 48, S. Benedetto, vol. 1, pag. 407.5: Ma l'antico nemico recandosi questo fatto a grave, sì appariva molto nero corporalmente a' suoi occhi, e incrudeliva contro di lui...

- Mettere a grave (qno): ridurre in pericolo o difficoltà.

[26] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 2.20, pag. 454: ed eo, che son di tale amor sorpriso, / tegnom'a grave miso / e non so che natura dé compire...

3.1 Sgradevole ai sensi.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 320.11: e quella il cui fiato de la bocca sie grave, non favelli mai a digiuno e sempre alquanto stea di cesso dal viso de l'uomo...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 222.18: la quale massima delle selve suona per lo sacro fonte, e umbrosa manda grave odore.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 21, pag. 159.13: Ne' luoghi umettosi, e paludosi i fichi diventano di sapore ottuso, e grave...

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 287, pag. 308.30: E fa le fiore reónde, concave a muodo de una canpana, le qualle ha un grave odore, e la radixe grossa cum el déo grosso, de grieve odore e piena de late.

[5] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 47, pag. 427.4: Il vino, in verità, grave e orribile odore abiente è pessimo, inperò che per orribilità del suo odore e gravità al celebro nuoce e la mente perquote...

3.2 [Con rif. a un discorso:] tedioso agli uditori o ai lettori.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 8.18: chiunque scrive d'alcuna materia dee prima purgare ciò che pare a llui che sia grave; e così fece Tulio, che purgò tre cose gravose.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 12, vol. 4, pag. 51.18: E sappiate, che' proverbi ed esempi che si accordano alla materia sono molto buoni: ma non siano troppo spessi, perchè allora sarebbero elli gravi e sospetti.

3.3 Carico di angoscia o dolore.

[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 233, pag. 257, col. 1: Lo decimo giorno serà grave, / ché socto lo cielo nullo non ave / che sì sia fiero e disperato / che allor non sia isgomentato, / che non tremi di paura...

[2] Poes. an. cort./tosc.occ., XIII/XIV, 4, pag. 408: Un piangere amoroso lamentando / vi vòi contiare, commo porria dire, / che fe' Maria a la croce stando, / dentorno giendo cum grave languire...

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 27, 34-48, pag. 566, col. 2.26: alora començò lo grave lamento, e sodutto da ira e da dolore tolse una soa spada et apoçosi suso col petto e passosse da l'uno lato a l'altro.

[4] N. Quirini (ed. Brugnolo), XIV pi.di. (ven.), 10.2, pag. 277: Aldo per l'aire turbido cridando / voce sovente con grave sospiri, / scaçati fora dai dolor desiri...

[5] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 9.10, pag. 219: per grazia m'ha fatto montare / en stato degnitoso, / ed ha dato reposo / al meo grave languire...

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 122.16: Giove, forse avvinazzato, lascioe le gravi cure, e prese trastullevoli giuochi con la oziosa Iunone...

[7] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 2, par. 15, pag. 72.1: Cui io ancora seguendo addimandai: - Or con che aspetto si partì? Con grave? - A cui ella rispose: - Niuno mai più dolente ne vidi.

[8] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 714, pag. 46: Volzi qui li ochi e vedi le mie pene, / apri le orechie et aldi el grave planto / de quela che tanto dolor sostiene.

[9] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball.68.6, pag. 184: O giovineza, in cui piacer si stende, / nessun grave pensier in te s'annidia: / tutt'hai il diletto e vecchieza la 'nvidia...

4 Che causa o richiede fatica, sforzo fisico o mentale eccessivo. Estens. Arduo, difficile (da fare).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 141.7: Neuna cosa è più grave nè più malagevole che tener l'amistade insino a lo stremo die de la vita.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 5, pag. 120.22: lo quale [[scil. Nilo]] vene da lo mezzodie de longhissime parti, e è grave cosa de trovare lo suo nascimento; lo quale entra e fa fine e·llo mare Mediterraneo.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 27, pag. 74.1: E dovemo sapere che virtù ène in fare cosa buona e grave...

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 4, cap. 3, par. 5, pag. 111.8: Odanti gli uomini piccole cose comandare, e vegganti gravi cose fare.

[5] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 1, pag. 12.9: Non è alcuna cosa in questo modo che la ignorantia allo ignorante non faccia grave, et così questa ignorantia fa parer grave lo perdonare et l'amare li nimici.

[6] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 63.5: disseno: «Abate, come potiamo qui vivere sensa acqua?» Ai quai disse: «Or è piò grave a Dio a darvi acqua che vita?

[7] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 12, pag. 45.29: Con tante parole t'ingegni di dofendere il tuo errore, che troppo mi sarebe grave rispondere a tutte, ma sì tti risponderò al aliquante.

[8] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 117, pag. 183.9: Egli ànno loro linguaggio, molto grave da intendere.

[9] Zucchero, Fisonomia, 1310 (fior.), pag. 11.14: colui ch'àe il naso, il quale avrae gli anari di grave e di duro aprimento, sì dee essere tostano a cruccio e a ira...

[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 45, pag. 355.3: e dice che, intra tanta moltitudine, v'ha due che son giusti. Quali questi due si sieno sarebbe grave lo 'ndovinare...

- [Con rif. a un percorso o a un itinerario:] malagevole, irto di difficoltà.

[11] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 48.8: Ché, comeché grave sia el chamino chaminando ad vertù, tenere el pò chi vole e a beatitudine pervenire.

[12] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo discreto descorrare, vol. 1, pag. 215.7: e p(er)zò li savij peregrim sì se voream aco(n)pagnar, p(er) modo che elli vagam seguri a lor poeyr co(n)dur lo pelegrim, p(er) modo che la via no li para grave.

4.1 Avv. Difficilmente, con scarsa probabilità.

[1] Guittone, Manuale (ed. Avalle), a. 1294 (tosc.), 17 [V 422].12, pag. 180: ed ànno più asgio a fare ciaschuno afare, / siché grave li può gioia fallire...

4.2 Complesso, oneroso in termini concettuali.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 46, vol. 4, pag. 153.6: se tu divisassi in questa maniera [[...]]; certo cotale divisamento è grave, perchè v'ha entro troppe cose...

[2] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), prosa, par. 14, pag. 49.13: Risponde la Giovine, dicendo come in grave dubbio si mecte...

5 Che comporta un notevole onere finanziario.

[1] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta 4, pag. 320.15: Cumciosiacosachè l'Università dell'Arte de la Lana de la città di Siena sia di molti e gravi debiti e spese gravata, et non si possono e' detti debiti et dispese réndare...

[2] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 247.14: Non se' ttu colui che ingiustamente ci venisti a tòrre il nostro e a consumarci di grave spese, ecc.?

[3] Lett. volt., 1348-53, pag. 201.30: e considerata la grave e continua spesa che quella mura richeggiono di strecta necessità in raconciare e rifare come sapete dentro e di fuore...

6 Aspro, che denota o è improntato a durezza e severità.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 3.4, pag. 9: L'anema dice al corpo: «Facciamo penetenza, / che possamo fugire quella grave sentenza / e guadagnim la gloria ch'è de tanta piacenza...

[2] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 1, pag. 5.5: E stando questi molto pentuto, prese conforto da Dio, e intrò in gravissima penitenza per merzè avere.

[3] Stat. pis., 1304, cap. 88, pag. 737.31: arte di lana in nessuno modo fare possano nè debbiano, sotto grave pena, ad volontà delli consuli.

[4] Stat. viterb., c. 1345, pag. 167.44: E chi lo facesse sia punito in gravissima pena sicome parrà al confessore col governatore assieme.

[5] Gesta Florentin. (ed. Hartwig), XIV pm. (fior.), pag. 290.17: lo popolo di Firenze per costringnere li grandi della città e del contado, contra loro fecero uno confaloniere con certi ordinamenti gravi, li quali si chiamavano confalonieri della giustizia...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 9, pag. 623.26: e qual da questo si parte, estimo che degnissima sia non solamente di riprension grave ma d'aspro gastigamento.

[7] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 79.6: Che si fosse troato alcuno, sia subtomisso ad grave discipline.

- [Con rif. a parole o discorsi].

[8] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 179.16: Se Teverone mi risponde e dice che 'l suo padre avrebbe data a te Africa, [[...]] son certo che tu, a cui molto si converrebbe, con gravi parole riprenderesti suo consiglio.

[9] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 49, vol. 3, pag. 412.9: E per onta che noi avessimo con nostri nimici, doviamo noi soffrire di udire di gravi parole, chè è diritta cosa di tenere temperanza, e cessare ira...

[10] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.103, vol. 1, pag. 324: E se non fosse ch'ancor lo mi vieta / la reverenza de le somme chiavi / che tu tenesti ne la vita lieta, / io userei parole ancor più gravi...

6.1 Vibrato con violenza (detto di un colpo); condotto con accanimento e ferocia (detto di una battaglia, un contrasto).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 16, pag. 23.14: E spesse volte contra i combattitori guerniti d'elmi, e di panziere e di corazze le ritonde pietre colla fonda, o con mazzafrusto gittate più che le saette sono gravi...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 95, vol. 2, pag. 300.15: E stando all'assedio, forti e gravi battaglie continuamente davano a la città, traboccandola con più difici...

[3] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 6, cap. 26, pag. 138.33: ma la battaglia era più grave dalla parte del mare, perciò che i tormenti e le macchine d'ogni generazione erano nelle navi, e di quindi combattevano i Romani.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 20, pag. 191.13: donaole uno sì grave cuolpo che l'abatteo a terra insembla co lo cavallo.

6.2 [Con rif. a un individuo:] animato da sentimenti ostili o dalla volontà di nuocere a qno; pericoloso, molesto.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 302.30: Et era invidioso, tristo, luxurioso. Et a li homini parea grave de natura et constrengeali per tradimento.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 285.4: Et gravissimi nemici sono color, che, per infignimento d'amistà, tradono gli altri...

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 168.6: Uomo levissimo, piacendiere a li nemici, grave e soperchiante a li amici, a neuno fedele, consigliere malvagio e legiere...

[4] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 38, pag. 37.2: questi è impio al suo padre, e grave a' parenti, e disubbidente a' suoi maggiori, e fastidioso a' suoi pari...

[5] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 22.1, pag. 65: Al mio parer Teruccio non è grave, / ma scarso il tegno ismisuratamente...

[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 28.40, pag. 283: Ch'el mi conven da voi, donna, partire / e gir fra zente sì luntana e grave, / dove Amor mai non s'have...

7 Rilevante per negatività; che può avere effetti negativi, pericoloso, preoccupante.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), disc. 2.42, pag. 70: vo penando / e pensando / e chiamando - pietanza: / come nave, / che, soave, / che sta in grave - tempestanza.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 23.16: larga e libera licenzia di mal fare ritornava in lor grave destruzione et in periglio de l' umana generazione...

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 20, pag. 134.19: quelli che si credono avere amici allora si sentono avere errato qua(n)do alcuno grave caso l[i] chostri(n)gie di provarli».

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 39, vol. 3, pag. 125.15: la continenza è abito per lo quale l'uomo sostiene gravi tentazioni, e molte molestie; ma tuttavia non si consente a ciò...

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 55, pag. 282.9: il male è grande difetto, e parrebbe grande difetto di Dio, e in Dio non può essere difetto. Parve loro grave questione; ecco che sentenziaro così, e dissero che 'l bene advenìa per natura, il male advenire per accidente...

[6] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 11, pag. 248.27: Perçò sumiantemente dé çascauno in le so' grave vexende avere temperança e senno...

[7] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 11, pag. 123.26: E udendo Antonio in quelli tempi la grave persecuzione, che faceva Massimiano imperadore contro alli cristiani...

[8] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 116, par. 1, vol. 2, pag. 476.15: Conciosiacosaché grave cosa sia la fede fallare...

[9] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 10, pag. 114: e lgl'affecti del fuoco tanto gravi / non temendo né ferri né la morte / né la ferocità dei turchi e pravi...

[10] a Jacopo Alighieri, Dottrinale, a. 1349 (fior.), cap. 43.1, pag. 253: Quando ne' casi gravi / si ritruovano i savi, / conforto e sofferenza / in lor fa contenenza...

[11] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 7, cap. 24, pag. 235.18: Degli Aretini era ogni dì la fama più grave, e sollecitudine ne cresceva a' Padri...

- [Con rif. a corpi celesti che influiscono in modo neg. sulle vicende umane].

[12] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 40, vol. 3, pag. 392.12: Lasceremo de' fatti d'oltremare e d'altre novità d'intorno, faccendo digressione, raccontando d'una grande congiunzione di certi gravi pianeti, che fu in questi tempi, che sono di grande significazione al secolo.

7.1 Deprecabile sul piano morale o religioso; tale da suscitare una severa condanna.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 12, pag. 14.18: non si tempera mai di niuna malizia chi si sente paurosa di così grave peccato, ché 'l calore della lussuria la fa ardita.

[2] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 54, pag. 288.17: Et chi contra faccesse, sia punito e condemnato al Comune de la decta Arte in XX soldi per ciascheduna volta, e più, a volontà de' signori, secondo che fusse grave el facto...

[3] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 10, pag. 170.6: Adultero [[...]] è più grave che lla semplicie fornichatione perché qui è frangimento di fede spirituale e coniungale.

[4] Doc. prat., 1305, pag. 453.25: Ordonqua fate che -l vero si ritrovi e che si puliscano così gravi (e) esconci malefici, a cciò che lla terra di Prato abbia buono stato...

[5] Stat. tod., 1305 (?), pag. 282.37: Et ad questo ponemo la pena che per ciaschuna fiata del sopradicto peccato se pagi V s(oldi) et più e meno secundo co' al pregiore paresse grave el peccato...

[6] Stat. assis., 1329, cap. 7, pag. 170.6: quello medesmo iuditio de tucti i peccati gravi e publice, quanto alla iteratione e punitione, sia avuto per certo e entendase el peccato grave, overo grave acto...

[7] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1720, pag. 395, col. 2: Or Deu per lu sou amore / ci dea forsa et vigore / che sempre conoscamo / illu, da cui agiamo / allo mundu bono statu, / senza grave peccatu.

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 6, pag. 670.6: E tanto fu grave il peccato, e così è ora, quanto la cosa comandata è più agevole a servare.

[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 24, vol. 2, pag. 163.24: Ma certi uomini grandi e popolari avedendosi dello errore del Comune, con grave e sagace malizia, a ffine reo di venire tirannelli, s'avisarono insieme...

[10] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 26, pag. 572: Unde l'infernal angue, / Ch'indusse al fatto grave el primier homo, / Mostrando un altro pomo / À condenato el christianisimo tuto...

- [In formule di confessione].

[11] Formula di confessione sic., XIII, pag. 301.12: e d'onni modu chi mi ncch'agiu datu akkasioni diku mia kulpa, mia gravi kulpa.

[12] Luigi Marsili, Formula Conf., 1387 (fior.), pag. 557.22: Di tutto dico mia grave colpa.

- [Prov.].

[13] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 175, pag. 302: Grave peccato / fa l' omo dannato.

7.2 [Rif. in partic. a una malattia:] che rappresenta un serio danno per l'integrità fisica o un pericolo per la vita (anche in contesti fig. e con valore metaf.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 47, pag. 151.9: Et perciò in andando ai pericoli è da osservare l'usanza di medici, che color ch'ànno lieve infertà lievemente le curano, et la grava infertà son costrette di dare pericolose medicine.

[2] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 39, pag. 98.9: Altressì come lo male del cuore è più grave che quello del corpo, altressì vale meglio lo buono uso del cuore, che quello del corpo.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 12, vol. 2, pag. 496.10: se non per grave infermità d'alcuno d'essi signori Nove o vero di gravissima infermità o vero morte del filliuolo...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.52, vol. 1, pag. 513: La grave idropesì, che sì dispaia / le membra con l'omor che mal converte, / che 'l viso non risponde a la ventraia, / faceva lui tener le labbra aperte...

[5] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, rubricario, vol. 1, pag. 349.8: Della grave pestilenzia che fu a Roma, nella quale moriro due consoli e più altri prencipi della città.

[6] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 317.5: ella [[scil. fame e charo]] si sentì tanto chruda e grava che i poveri ricorrevano a diverse radici d' erbe e frutti d'arbori e carni da quinci adietro schifate...

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 20, pag. 75.34: Non che sua forza nè 'l suo bello colore ancora tornato gli fosse, però che troppa grave e lunga era stata la sua malattia.

[8] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 77, pag. 334.26: La femina lo cui parto sarae grave, [[...]] se delo latte d'alcuna cagna, con poco mele et cènnamo eguale parte, a llei sarae dato a bere, lo suo parto sarae alleviato incontanente.

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 5, pag. 16.5: Guillelmu, primugenitu frati di Normandi chi si chamau Brachiaferrea, chi era valentissimu, appi una gravi infirmitati et fu mortu.

[10] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 47.21: a ciò che in quella chotale racholta non crescese in grave e in pesima, onde il cielabro e i sensi prendésono pericholosi chonturbamenta...

8 [Con rif. a una persona:] oppresso da sofferenze e disagi.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 177.6: La pietoza e lamentevile vocie del perigliozo vostro e grave infermo per tutta terra corre lamentando la malisia sua grande...

[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 4, cap. 11, pag. 242.9: E lo vigesimo quinto dì le entrò la febre; e lo trigesimo essendo molto grave, la Vergine Maria le apparve...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 45, vol. 1, pag. 338.7: con ciò fosse cosa che elli avesse novelle come il suo nipote Curradino era grave infermo, e da non potere mai reggere reame...

[4] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 51, pag. 210.20: frate Jacopo da Fallerone, uomo di grande santità, era infermo grave nel luogo di Mogliano della custodia di Fermo...

8.1 Afflitto, sofferente o amareggiato a causa di un'esperienza negativa.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 27.64, pag. 67: ché del mal tutto, unde grave là venni, / come prima contenni, / né tutto infermo son, né liber bene.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 16, cap. 5, par. 9, pag. 289.9: Chi 'l beneficio diede, nol dee predicare né vantare, né in alcuno modo esserne grave.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 5.1063, pag. 192: Il giudicare con gli empi scritti / Che fanno lagrimar gli occhi innocenti / E gli orfanelli in povertate afflitti, / Muover dal cielo fan la giusta piaga, / Giustificando queste grave genti...

[4] Doc. fior., 1311-50, 2 [1328], pag. 625.1: e, presummendosi, per li Consiglieri, che questa ambasciata egli volesse per conferire di soldi di sopradetti cavalieri, parvene molto grave, avendo rispetto alla nostra impotenzia.

[5] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 24, pag. 25.17: Ella gli disse il bisogno che lo marito avea di lui e come egli stava grave; e llo prete la guardò e pregolla che gli porgessi un poco d'acqua.

[6] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Niccolò, pag. 110.22: e quasi le gente erano in tanto grave di fame, ch'erano per perire in tutto quello paese.

[7] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Cupidinis IIa.131, pag. 293: Poi che dagli occhi miei l'ombra si tolse, / Rimasi grave, e sospirando andai, / Chè 'l mio cor dal suo dir non si disciolse...

- Fig. [Rif. a una città].

[8] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 296.22: O iddio Apollo, lo quale sempre avesti misericordia delle fatiche della grave Troja, e che drizzasti le saette e la mano di Paris nel corpo d'Achille...

8.1.1 Corrucciato, risentito.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 19, vol. 2, pag. 157.30: a questa volta no· lli volle udire, mostrando animo grave contro al Comune di Vinegia per le grandi ingiurie ricevute da quello...

9 Serio e austero nel contegno e nel comportamento. Estens. Che gode di buona reputazione sociale.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 22, pag. 345.19: La reverenzia è virtù che dà convenevole onore ad le gravi persone, o ad coloro che son grandi per alcuna dignità.

[2] Lett. sen., XIII u.v., pag. 49.44: a Ddio solamente avendo gl' ochi, ne' costumi semo gravi, ne' portamenti honesti, in conversatione mansueti, nell' animo humigli...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 5, vol. 1, pag. 177.4: jiamay non si potti adduciri que issu facissi chò in presencia di Quintu Scevola, gravissimu et sapientissimu homu, lu quali era sou soceru.

[4] Gl Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 1, pag. 13.1: Quintilliano dice, che giurare, se non colà ove fa mestiere, poco si confà a uomo grave, cioè nobile e famoso...

9.1 Solenne, adeguato a una circostanza importante.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre), 1268 (tosc.), L. 1, intr., pag. 139.18: Ma imperciò che le parole che contengono in questo verso son gravi e generali, e la generalità rende oscurità, le dette parole [[...]] ho proponimento di mostrare...

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 71, pag. 80.3: Che se 'l parlare sarà in favellar dignitoso, il quale s'appella grave in volgare, sì proferrà il dicitore la sua parola con piene guance e con boce consolata e piana...

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 102.20: per le predette cose del voto amonisce, che lli fedeli sieno a fare i voti gravi e maturi, e non si votino per ogni ciancia.

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 13, vol. 1, pag. 30.13: Questo duca di Durazzo [[...]], come molto astuto, avea [[...]] procacciato dispensazione dal papa, collo quale ruppe quattro gravi misterii...

9.1.1 Avv. Solennemente, seriamente.

[1] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 23.3, pag. 568: la bella roba onesta, che portave, / tanto te prego, quanto io posso grave, / che la reveste ancor per grazia mia...

9.2 Estens. Importante, rilevante; decisivo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 3, pag. 274.7: Queste due oppinioni - avegna che l'una, come detto è, del tutto sia da non curare - due gravissime ragioni pare che abbiano in aiuto...

[2] Stat. cort., a. 1345, cap. 20, pag. 140.19: E niuno de ciò debbia essare scusato, se non fosse gravissima casgione...

10 [Con rif. a una nota musicale:] cupo, sordo, di bassa frequenza.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 64.5, pag. 261: Sopre el «fa» acuto - me pare en paruto / che 'l canto se pona; / e nel «fa» grave - descende suave, / che 'l Verbo resona.

[2] Sette arti liberali di Seneca volg., a. 1325? (fior.), pag. XXVII.18: Ora passo al musico. Tu m'insegni, come le gravi, e l'agute boci s'accordano insieme, come si fa la concordia de' nerbi...

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 20, 16-30, pag. 448, col. 1.12: lo sono prende forma e destintione de' suni di tono e semitono aguto o grave, al collo de quello strumento che cum dide se sona, come cedera, o ver chitarra...

10.1 [Rif. a un suono:] cupo.

[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.25: Monoceron è crudel bestia, simel al caval il corp e del co simel al cerf, e dey pè a l'elephant e de la coha al porc, et ha gravixem ruziment, et ha un corn gref e negr in meza la front...

[2] a Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. I [Phars., I, 183-212], pag. 6.26: e con grande aprimento di gola getta fuori grave mormorio...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 10, pag. 94.10: Bocca aperta come sempre ansasse, è di natura debile e non sano. Boce grave e fioca, uomo fragile e debile.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 4, pag. 144.15: Or continua e dice che questo sompno li fu roto ne la testa per un grave tono, e fa comparatione con persona che è svegliata per forza.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. III (i), par. 16, pag. 143.10: «Accento» è il proferere, il quale facciamo alto o piano, acuto o grave o circunflesso...