MERORE s.m.

0.1 merore, merori, merrore.

0.2 Lat. maeror (DEI s.v. merore).

0.3 f Alberto della Piagentina, 1322/32: 1; Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.): 1 [2].

0.4 In testi tosc.: Ristoro Canigiani, 1363 (fior.); f Rime an. Cron. Sercambi, XIV sm. (lucch.).

In testi sett.: Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.).

0.5 Nota merrore in Poes. an. tosc. or., XIV, forse per confusione con errore.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Afflizione dell'animo, profonda mestizia.

0.8 Marco Maggiore 12.12.2016.

1 Afflizione dell'animo, profonda mestizia.

[1] f Alberto della Piagentina, 1322/32: In prima piange lo suo studio essere mutato da iucundità di letizie in merore... || TB s.v. merore.

[2] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 6.15, pag. 84: Sempre di la coscienzia esser umili / Dovreboro gli servi del Segnore; / Sì che l'util merore / Superbia over lascivia non ricoglia. || Cfr. Isidoro, Sententiae, XX, 19.3b: «per utilem maerorem cor ad lasciviam non dissolvat».

[3] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 32.72, pag. 80: Sette virtù son piene di dolzori, / E sopra l'altre, temperanza, belle; / Le quai caccian da noi tutti i merori.

[4] f Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s. e t.q. (tosc.-pad.), 61.6, pag. 252: Ma tu sai bene che 'l proverbio dise / ch'el se conosce al tempo del merore / qual è amico de perfetto amore, / come demostra el frutto la radise. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[5] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 34.176, pag. 71: E sì resuscità cum gram valore, / sté a montare quaranta çorne, / po' çé in celo cum grande honore, / veçente gi soi piem de merore.

[6] Poes. an. tosc. or., XIV, [82].93, pag. 86: o dolç'amor, perché m'ài - sì gabata / ch'i' m'aspectava di cogliar lo fructo / or torno 'n grave lucto - et in merrore.

[7] F S. Greg. Magno volg., XIV (tosc.): Bene adunque giustamente il regno di Dio è agguagliato alla state: perocchè allora li nuvoli del nostro merore ed afflizione trapassano, e li dì della vita per chiarità dello eterno Sole cominciano a risplendere. || Barchi, Omelie di s. Greg., vol. I, p. 20.

[8] f Rime an. Cron. Sercambi, XIV sm. (lucch.), Questo lengno..., 33, vol. 2, pag. 341: Colla crocie in collo andava, / e Maria lo seguitava / con gram pianto e merore. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[9] f Consolazione a Marcia, XIV/XV (fior.), pag. 7v.12: vada ogni nostri dì in pianti, consumisi la nocte sança dormire nel dolore, mettansi le mani nel lacerato pecto et faccisi impeto nella propria faccia et il merore, il quale debba giovare, si ravolgha in ogni spetie di crudeltà. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.