MODESTO agg./s.m.

0.1 modesta, modeste, modesti, modestissima, modestissimo, modesto, modestu, mudesta; f: modestissimi.

0.2 Lat. modestus (DELI 2 s.v. modesto).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.4.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.).

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); f Laude tod., XIV sm.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.

N L'att. in Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.) è cit. dantesca.

0.7 1 Che evita gli eccessi e si attiene a un comportamento sobrio e rispettoso. 1.1 Disciplinato negli atteggiamenti esteriori. 1.2 Non ostentato, manifestato esteriormente con pudore. 1.3 Privo di aggressività, mansueto, pacifico. 1.4 Sost. Chi è corretto e moderato nell'indole e nel comportamento. 2 Che non presume di sé e tiene un contegno discreto e riservato, rifuggendo la vanità. 2.1 Proprio di chi è umile, pudico o moderato negli atteggiamenti. 3 Di entità insufficiente (rispetto a un termine di paragone presentato come eccessivamente grande).

0.8 Marco Maggiore 21.12.2016.

1 Che evita gli eccessi e si attiene a un comportamento sobrio e rispettoso.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 30, pag. 54.6: Golosità, Ebrietà, Prodigalità, Non astenersi, Non temperarsi, Vanamente parlare, Non esser pudico, Non esser modesto, Non esser onesto.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 8, pag. 199.9: E però si conviene all'uomo, a dimostrare la sua anima nell'alegrezza moderata, moderatamente ridere, [[...]]; sì che [la] donna che allora si dimostra, come detto è, paia modesta e non dissoluta.

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 4, cap. 5, vol. 1, pag. 371.2: Astenestevi voi di combattere per inforzare il nostro diritto? o rimase la battaglia, però che la parte ch'ebbe più potere fu più modesta e più temperata?

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 73, pag. 648.22: - Oimè, fratello, or come mi parli tu? Sono io femina cui in alcuno atto la gola leda? Certo per singulare grazia da Dio questo conosco, che tra l'altre io sono una delle più modeste.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 232.4: dee [[scil. il suddito]], come dice s. Paolo, ubbidir alli suoi prelati, non solamente alli buoni, e alli modesti, ma eziandio alli perversi, in quanto non comandano cosa contra Dio.

[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 76.15: E chusì chi ama Cristo serà continente e modesto, serà longanimo per aspichiar longo tempo lo seccorso de De', serà mansueto legal e fidel vraxo...

[7] Stat. catan., c. 1344, cap. 5, pag. 33.9: ma ecciamdeu li homini di lu mundu laudanu ki homu sia honestu e modestu, imperzò ordinamu ki nullu presumma tuccari l'unu a l'altru manualimenti, nin corporalimenti...

[8] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 51.12: Nel cibo e nel poto fu modestissimo, sì in prenderlo all'ore ordinate e sì in non trapassare il segno della necessità...

[9] f Laude tod., XIV sm., 57.32, pag. 304: Parlar corretto con guardare honesto / son segni certi de l'huomo modesto. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Disciplinato negli atteggiamenti esteriori.

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), Explicit, pag. 95.21: Catone [[...]], molto nello aspetto adorno e benignio e più che altro a quel tempo loquente e nell'andatura modesto e molto ne' vestimenti e nella sua qualità da esser riputato savio...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 46, pag. 607.6: ma quelli che dalla destra della bella donna sedea, le parea che fosse antico, e negli atti suoi modesto molto, similemente come la donna incoronato di corona significante incomparabile dignità...

[3] f Chiose a Valerio Massimo (D - L. I-V), c. 1346 (tosc.), chiosa q [II.1.9], pag. 34r.2: Trae argomento da quella reverenza che portarono agl'antichi ne lo entrare a tavola e nel levarsi da mensa e nel tornare a casa, che elli furono li gioveni modestissimi in parlare in presenza de' vecchi: || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.2 Non ostentato, manifestato esteriormente con pudore.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 189.36: Ma nu esti n[u]lla cussì mudesta felicitati qui possa skiffari li reprehensiuni di li malvasi homini.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 93.1: Giocate, ma lo peccato s'appiatti con furto modesto, non dimandandone alcuna gloria; né li dar dono che la tua donna possa sapere.

1.3 Privo di aggressività, mansueto, pacifico.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 43.18, pag. 236: E come allora pace non volesti, / ancora a Roma servir ti faranno: / così acquistan color che non sanno / ne' lor tempi felici esser modesti.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.82, pag. 180: «Se li Visconti gli faranno honore / per le lor terre, non ti niego questo, / ma se questo tuo galico signore / vorà passar in Toscana modesto / molti lo recevranno per amico, / ché per sua força no ·l temeno un fico».

1.4 Sost. Chi è corretto e moderato nell'indole e nel comportamento.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 47: servi, subdicti siate in ongna paura, no(n), p(er) amor di ciò, ai buoni (et) ali m[o]desti, se etia(n)dio ali discordevili.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 548.12: come l'empio contra 'l pietoso, come foribondo contra 'l benigno, come sfrenato contra 'l modesto, come scomunicato contra 'l santo, fu ardito di fare assalimento...

2 Che non presume di sé e tiene un contegno discreto e riservato, rifuggendo la vanità.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 29.58, vol. 3, pag. 482: Quelli che vedi qui furon modesti / a riconoscer sé da la bontate / che li avea fatti a tanto intender presti...

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 29, 55-69, pag. 648, col. 2.6: Quelli che vedi, çoè gli angeli 'che tu vidi' in queste circulationi fon modesti, çoè umili e [non] superbi...

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 4, pag. 55.19: Vive la moglie tua d'ingegno modesta, e d'onestade di pudicizia splendiente...

2.1 Proprio di chi è umile, pudico o moderato negli atteggiamenti.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 14.35, vol. 3, pag. 227: E io udi' ne la luce più dia / del minor cerchio una voce modesta, / forse qual fu da l'angelo a Maria, / risponder...

[2] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 7, 2.1, pag. 779: Tanto mi piacque el tuo parlar modesto, / che seguitando le rime tuoi gìme.

[3] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 2, pag. 22.21: sopra tutte le altre cose rende amabile la femmina, il vergognoso e modesto isguardo; la quale vergogna avegnadioché sia lodata nell'uomo, tuttavolta più risplende nella femmina.

3 Di entità insufficiente (rispetto a un termine di paragone presentato come eccessivamente grande).

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 77.4, pag. 479: O dea a cui la terra, il cielo e 'l mare / e' regni di Pluton son manifesti [[...]], / prendi li miei olocausti modesti / in quella forma che io gli so fare; / ben so se' degna di maggior che questi, / ma qui al più innanzi non sapere / supplisca, dea, lo mio buon volere.