0.1 loto, luto, lutto, lutu; f: luo.
0.2 Lat. lutum (DELI 2 s.v. loto 2).
0.3 F Giamboni, Della miseria dell'uomo, a. 1292 (fior.): 1.3; Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.): 1 [17].
0.4 In testi tosc.: F Giamboni, Della miseria dell'uomo, a. 1292 (fior.); Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Metaura volg., XIV m. (fior.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343.
0.5 Anche s.f. (luta).
Locuz. e fras. loto sapino 1.4.1.
0.7 1 Impasto di terra, polvere ed acqua; lo stesso che fango. 1.1 Femm. 1.2 Pozza fangosa, stagno. 1.3 Estens. Materia sudicia, sporcizia. 1.4 Impasto fangoso usato per cementare o sigillare.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 08.10.2014.
1 Impasto di terra, polvere ed acqua; lo stesso che fango.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 9.28, pag. 30 «Frate, or pensa le presciune: - regi e conti ce so stati, / e donzelli più che tune - en tal fame s' ò trovati, / che i calzar s' ò manecati, - con che 'l loto ci ò trescato».
[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 124.6, pag. 246: Salute manda lo tu' Buon Martini, / Berto Rinier, de la putente Magna. / Sacci ch'i' ho cambiati i grechi fini / a la cervugia, fracida bevagna, / e le gran sale e' nobili giardini / a mosch'e a neve e a loto di montagna...
[3] Stat. pis., 1302 (2), cap. 26, pag. 986.9: Et se si raiunassi alcuno loto inanti la sua botthega u vero casa; lo die sia tenuto di levarlo, sotto lo dicto bando.
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 53, pag. 274.18: come chi stesse nel fuoco e non ardesse, o andasse per loto e non s'infangasse.
[5] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 245, vol. 2, pag. 335.11: Et se alcuno senese, assiduo abitatore, altro senese, assiduo abitatore, co li calci percotarà o vero nel fango o vero loto invollarà...
[6] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 6.1132, pag. 196: Cosa disposta fa nel cielo aiuto. / Se di diversi effetti ti rammenti, / L'acqua lercia dissecca e si fa luto.
[7] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 30, ch., pag. 290.33: E tra le correnti alquante corrono sopra luto, alquante sopra rene o pietre...
[8] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, pag. 193.22: altro che sol passare questo loto, idest fango.
[9] a Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 117, pag. 157.5: "Ki sunu eu si non ciniri et lutu et fragidumi et vermi et ventu et umbra et fogla sicca ki non vali a cosa nixuna si non a lu focu?
[10] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 17.270, pag. 118: Venì et vedete quel che àe ditti tutto / quello che ò facto, et che peccati fuga. / Credo il sia Cristo, che qui sia redutto". / De la citate ognun fora se parte / et a lue venne per fango et per lutto, / facendose ad soi pèi, qual vol più carte.
[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 100.18: Granne destrazio li zitielli facevano de lui, iettavanolli prete e loto e percoteanollo con bastoni.
[12] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 127.27: Et così lo grandissimo fiume de Eufrates transcorente per mezzo la cità de Babilonia fo da la dicta cità lontano facto per li fiumicelli nel luto de multe acque, sì come prophetao Abbacuc propheta.
- [Rif. alla materia con cui fu plasmato l'uomo secondo i miti pre-cristiani e il racconto biblico].
[13] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 7.87, pag. 511: Fabricato fui de luto / ne la perfecta minera; / si ccon Deo torno 'n eskera, / tèngome bon oratore».
[14] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 1, pag. 42.23: E questo ben sai tu, che di loto fusti e in loto tornerai.
[15] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 13, pag. 97.11: Adamo, come dicemmo dinanzi, fu creato di terra e d'acqua, ciò è di loto, ma non era ancora corrotta la terra com'ella è poi, sì che noi che siamo venuti dopo lui siamo generati di vie più brutta cosa che non fu egli...
[16] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 137.6: Ad quisto tempo si trova scripto che fo Prometeo, ello quale fece l'omini de luto et de terra.
- [Con rif. metaf. a qsa di vile].
[17] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 41.3: E dicie nel libro di Sapiensia: «Come rena auro è vile, inverso d'essa, e come loto da stimare argento, in suo cospetto».
1.1 Femm. || Solo in Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 147.11: cun zò sia cosa que issu gittatu a terra basassi li pedi di lu judici, issu se impliu la bucca di luta.
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 2, vol. 2, pag. 154.27: Quista fu quilla Faunia, la quali quantu plù potti ayutau da poy Mariu judicatu per inimicu da lu Senatu et inbrussinatu di la suzzura oy di la luta di la quali issu era strattu...
[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 55, pag. 72.19: Uno villano menava uno suo carrocolo colli suoi buoi, e menandoli entrono in uno grande luto o vero acqua; allora li buoi non de lo poteano tyrare fora lo carro...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.21, vol. 1, pag. 129: «Flegïàs, Flegïàs, tu gridi a vòto», / disse lo mio segnore, «a questa volta: / più non ci avrai che sol passando il loto».
[3] Gl Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 19-24, pag. 237, col. 1.5: tu non avrai altro che la fadiga de trapassarne per questo luto, zoè: per questo pantano.
[4] f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375-77 (umbr.-tosc.), L. VI, cap. 29, pag. 315.23: e questa è la cagione perché le ranocchie sempre stanno in lo loto ed anche hanno la voce rauca sì come aveano quelli villani. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
1.3 Estens. Materia sudicia, sporcizia.
[1] F Giamboni, Della miseria dell'uomo, a. 1292 (fior.), cap. IX: Come forbirà la sozzura delle mani altrui colui che porta il loto nelle sue? || Tassi, Giamboni, p. 199.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 1, cap. 9d, pag. 24.6: sì che manifesto ène in alcuna dipentura ke se puote laidire se si soçça de loto overo se lli se moçça el naso o altro membro...
[3] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 36, par. 1, vol. 2, pag. 376.24: ke nulla persona possa overo degga ponere overo bugliare overo ponere overo bugliare fare litame, enmondecça overo loto overo alcuno emponemento overo alcuna sucçura fare en la via per la quale se va a la chiesia de sancto Sperandio de le Donne...
[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 39, pag. 49.3: E, se fare si possa, sieno sì costituiti e' bagni, che ogne loro lavatura e loto scorra nell'orto.
[5] F Legg. sacre Ashb. 395, XIV p.m. (sett.), S. Pietro: en gi cantoni s'asuna senpre au polvere he scovalige, unde così com la corona soa no hae cantone alguno en lo quale se posa asumer luo né altro, cusì gi clirigi he gi riligiosi no doverave alguna macula avere né inmondicia in sie. || Verlato, Le Vite di Santi, p. 162.
[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 113, pag. 229.13: E il corpo, sí come strumento dell' anima, voglio che si conservi in perfetta puritá; e non voglio che si notrichino né involgano nel loto della immondizia...
[7] Neminem laedi volg., XIV (tosc.), Cap. 5, pag. 104, col. 2.39: leggermente e senza molta fatica potranno essere liberati dal fetore di questo loto, e dalla viltà di questo sterco. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[8] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 119.9: Hoc cenum, ni id est lo loto.
- Fig. [Indicando una situazione difficile o spregevole].
[9] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 89.16, pag. 361: Si 'l me dice, mo pò avvenire / che mo me fai de loto escire: / si per te vengo a Deo servire, / a Deo m'averai guadagnato».
[10] Stat. palerm., 1343, Esordio, pag. 6.13: Et Illu, comu benignu remuneraturi, rispundi: zoè vu [[...]] li quali iachiti in lu lutu di la mundana deletacioni, vi diviti livari per divota meditacioni, e sirriti illuminati per superna ispiracioni.
[11] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 11, 22-36, pag. 256.5: Così l'anima fatta bianca e netta da Dio cade nel loto del peccato, per bruttarsi e diventa nera...
1.4 Impasto fangoso usato per cementare o sigillare.
[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 29, pag. 126.8: E fanno loro nido di loto e di paglia, e per ciò ch'ella non è di tanto podere ch'ella possa portare lo loto, si bagna nell'acqua le penne dell'ale...
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 16, vol. 2, pag. 277.14: se non come se vedesse congiungere due pietre insieme, o impastar pane in luto, o fare alcun altro lavoro con le mani...
[3] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 8, cap. 6, vol. 3, pag. 23.14: e quando sarà ottimamente appresa e cresciuta, si pertugi l'arbore con acuto succhiello, e si metta la vite per lo pertugio, e da ciascuna parte con cera e con loto si turi il pertugio, acciocchè il Sole e il vento o la piova non impedisca il suo saldamento.
1.4.1 [Chim.] [Per trad. del lat. lutum sapientiae, locuz. tipica del lessico alchemico:] locuz. nom. Loto sapino: sorta di mastice impiegato per sigillare i contenitori da sottoporre a particolari lavorazioni.
[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 88, pag. 206.12: et coprela b(e)n c'una tigula et chiudela d(e) luto sapino et mictela i(n) lo forno... || Cfr. Lorenzo Rusio, De cura equor., LXXXVIII: «et luta cum luto sapientiae...».