LOTOSO agg./s.m.

0.1 lotosa, lotoso, lotuso, ludoxa, lutusa, lutusi; a: lotose; f: luosa.

0.2 Da loto 1.

0.3 Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

0.7 1 [Rif. alla terra o all'acqua:] che ha la densità melmosa del fango. 1.1 Estens. Simile al fango. 1.2 Sost. Deposito fangoso del mosto. 1.3 Fig. Vile o spregevole. 1.1 [Bot.] Femm. Il fiore della pianta del loto. 2 Sporco di fango. 2.1 Fig. Corrotto dal peccato.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 13.10.2014.

1 [Rif. alla terra o all'acqua:] che ha la densità melmosa del fango.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.136, pag. 89: Ecco lo verno, che vene piovuso, / deventa lotuso: - è rio gir d'entorno...

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 70, vol. 2, pag. 40.14: da la detta porta infino al canto de la vigna de' filliuoli di missere Gabriello, con ciò sia cosa che sia nel tempo del verno molto lotosa, et lo ponte el quale è ne la costa de la via da Follonica, conciò sia cosa che sia agiumai al tutto guasto...

[3] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 1, pag. 88.6: e bee d'un'acqua torbida, e quasi lotosa, e di questo si notrica insino al dì d'oggi...

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 57.1: Ed imperò il campo mezzanamente bagnato, sicchè non sia lotoso, nè di sotto secco, si dee arare, e lavorare...

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 31-42, pag. 231.7: cioè a me Dante, un pien di fango; cioè uno spirito di quelli che si punivano in quel pantano, e però dice pien di fango, perché finge che fosse tutto fangoso, e lotoso.

1.1 Estens. Simile al fango.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 46.28, pag. 180: O vita mia maledetta, mondana, lussuriosa, / vita de scrofa fetente, sozata en merda lotosa, / sprezanno la vita celeste de l'odorifera rosa!

1.2 Sost. Deposito fangoso del mosto.

[1] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 27, pag. 397.3: E se vendemiate il mosto debole essere cognoscerai - che questo t'insegnerà il gusto, quando il vino ne' vasi si metterà dopo la prima ebullizione -, incontanente si tramuti in altri vasi; e nel fondo rimane ogni lotoso per la graveza.

1.3 Fig. Vile o spregevole.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 18, vol. 2, pag. 292.31: in verità assai ha grande materia di santa letizia ogni servo di Dio, vedendosi tratto del mondo tenebroso, lotoso, e triboloso a stato di luce, di purità, e di pace, e di libertà, e di ogni bene.

[2] Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Collaz. XXI, cap. 28, pag. 269.5: così al tempo d'ora gli intellettuali Egiziani si sforzano d'aggravare colle dure e lotose opere il vero popolo d'Israel... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 1, pag. 31.13: Anco è a nascere, né nascerà gennerato di seme, chi non convenga combattere contra a le tentassione brutte e lotose de la carne: ché loto, e vane, e curiose del mondo, amare sono le malisiose insidie del dimonio.

2 Sporco di fango.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 54, pag. 60.18: come colui che viene lotoso a mangiare, e ponsi al desco, e non si lava le mani.

[2] F Legg. sacre Ashb. 395, XIV p.m. (sett.), S. Tommaso ap.: despoià-lo de quela vestimenta luosa he vile, pregà-lo ch'el tolese altre vestimente bele. || Verlato, Le Vite di Santi, p. 187.

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 115, pag. 242.15: Et la (n)nocte sta inella stalla (con) li pedi lutusi et i(n)fussi...

2.1 Fig. Corrotto dal peccato.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 1, 85-99, pag. 15, col. 2.17: imperzò che quando l'anima è piena de peccado, ell'è succeda e ludoxa e priva della luxe dello eterno Fattore...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 15.23: ma eziendio dee essere lavato d' ogni vizio, il quale elli appella sucidume; perciò che l'anima, quando è piena di peccato, è sucida e lotosa, e privata dalla luce dello etterno Fattore.

[3] Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. X, cap. 25, vol. 4, pag. 143.5: Riprende sé medesimo, e giustamente dispiace a sé stesso: perché avendo sì grande bene in cielo, (il quale poi intese,) avea cercato dal suo Iddio cosa transitoria e fragile, e quasi che lotosa e fangosa felicità in terra.