0.1 ischerza, ischerzando, ischerzar, ischerzare, ischerzate, scherçando, scherçiar, scherza, scherzando, scherzante, scherzanti, scherzar, scherzare, scherzato, scherzava, scherzi, scherzoe, scherzono, schirçar, squerçar; a: scherzano.
0.2 Longob. skerzon (DELI 2 s.v. scherzare).
0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.).
0.5 Locuz. e fras. scherzare insieme 1.3.
0.7 1 Intrattenersi con altri mostrando un atteggiamento giocoso. 1.1 Sost. 1.2 [Rif. alla simulazione di una sfida o di un contrasto]. 1.3 Estens. Intrattenersi in giochi amorosi. Scherzare insieme. 2 Prendersi gioco di qno, canzonare. 3 Agire in maniera poco meditata e impulsiva esponendosi a conseguenze spiacevoli.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 16.10.2014.
1 Intrattenersi con altri mostrando un atteggiamento giocoso.
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 62.5: trovaronlo ch'egli scherzava con altri fanciulli co' quali egli s' era crucciato...
[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 3, pag. 13.5: Molte volte l'uomo che scherza col garzone per giuoco non temerà ch'egli 'l vinca, ma per sua volontà alcun'otta si lascerà vincere.
- [Rif. a un animale].
[3] Dante, Rime, a. 1321, 46.71, pag. 170: e non sarei pietoso né cortese, / anzi farei com'orso quando scherza; / e se Amor me ne sferza, / io mi vendicherei di più di mille.
[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.), L. 9, cap. 101, vol. 3, pag. 161.9: Anche escono alcuna volta per vana dilettazione, siccome il detto Virgilio scrive, la qual cosa si conosce, quando per l'aria volando, scherzano, la qual cosa agevolmente vietar si puote, levando l'alie a' Re, acciocchè in alto volar non possano.
[5] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Sap 17, vol. 6, pag. 149.18: [18] o fortissimo suono di rovinanti pietre, o corrimento invisibile di animali scherzanti, o fortissima voce di mugghianti bestie, o fusse resonante suono delli altissimi monti, facevano tramortire per paura coloro. || Cfr. Sap. 17,18: aut sonus validus praecipitarum petrarum aut ludentium animalium cursus invisus aut mugientium valida bestiarum vox....
- [Prov.]
[6] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 212.160, pag. 267: Gatta che porta guanti / Non piglierà mai sorci. / Chi ha a schirçar con porci / Non si faccia ermellino.
[7] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 110, pag. 247.15: Il fante fu per perderne la gamba. Santo Antonio fece questo miracolo, e però dice: «Scherza co' fanti e lascia stare i santi».
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 268.20: deono essere ubidenti e reverenti a padre e a madre e a ogn'altra persona che di ben fare l'amaestri; debbonsi guardare dello scherzare e del soperchio ridere...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 4, pag. 359.11: E essendo le notti piccole e il diletto grande e già al giorno vicino, il che essi non credevano, e sì ancora riscaldati sì dal tempo e sì dallo scherzare, senza alcuna cosa adosso s'adormentarono...
1.2 [Rif. alla simulazione di una sfida o di un contrasto].
[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 21.16, vol. 1, pag. 244: L'altro è che dice: «Io caggio / tutto di tenereça», per via andando; / e colui che cantando, / scherçando co le mani e con rimore / ci secca tutte l'ore...
[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 33, vol. 2, pag. 197.26: Quando li giovani uomini si provavano intra loro per sollazzo correndo, o saltando, o scherzando alle braccia, o facendo altra prova, egli si giocava con loro cortesemente...
[3] Esopo tosc., p. 1388, cap. 33, pag. 164.17: Temporalemente per la mosca s'intende e semplici familiari de' signori, i quali prendono ardire di scherzare e entrare in giuoco di mani e di parole co' loro signori, i quali giuochi assai volte tornano in grande amaritudine e danno.
[1] ? A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 245, pag. 18: A noia m' è chi è tropo maniere / a lo scherçiar di man vota o di piena, / che ttuttavia no è l' un d' un volere.
1.3 Estens. Intrattenersi in giochi amorosi. Scherzare insieme.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 9, cap. 5. par. 15, pag. 276.26: istà invisibile, e tenta tutte quelle di là dentro di vizio carnale. Le tre ch' ebono quelle tre la prima notte, scherzandoinsieme si furono accorte com' elleno erano acompangniate, e dissono: «O! com' è questo?».
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena, pag. 157.8: Solamente quegli troppo ardito, scherzando, sì mi tolse alquanti baci; ma altro da me non ebbe.
[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 174.5, pag. 119: Sì dolçe vita cum tanto dileto / non fu çamay en omo enamorato / cum'è di star cum sua donna in celato / a solo a solo en un loco distretto, / rasonare d'amor, squerçar nel leto...
[4] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 174.2, pag. 265: E poi, guardando, vide nel suo armento / le belle vacche e' giovenchi scherzare; / vedea ciascuno il suo amor far contento, / e l' un con l' altro si vedea basciare...
[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 1, pag. 269.31: aperto l'uscio a Guiscardo che l'attendeva e andatisene in su il letto, sì come usati erano, e insieme scherzando e sollazzandosi, avvenne che Tancredi si svegliò e sentì e vide ciò che Guiscardo e la figliuola facevano.
[6] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 2, ott. 42.4, pag. 25: Se mai fu donna di sposo contenta, / veracemente è la sposa novella, / e al marito suo tanto atalenta / ch'e' non sazïa di scherzar con ella.
2 Prendersi gioco di qno, canzonare.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 176.2: La sera andava disconosciuto col capello in capo da ch'era notte, scherzando; cui elli trovava, sì dava di petto e chi si difendea, sì 'l batteva malamente.
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 91, pag. 157.3: Elli non avea cura di gabbare né di scherzare, ma quando veniva al gran bisogno, nullo si pareggiava a llui, ché suo valore e sua prodezza e suo ardimento trapassava tutto lo mondo.
[3] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 7.18, pag. 64: ché, come quici lo roffian s' interza / tra l'amante et l'amato con inganno, / così quivi con lui 'l demonio scherza.
3 Agire in maniera poco meditata e impulsiva esponendosi a conseguenze spiacevoli.
[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 84 rubr., pag. 186.13: sentendo che la moglie ha messo in casa un suo amante, entra in casa, e cerca dell'amico, il quale, trovando in forma di crocifisso, volendo con un' ascia tagliarli quel lavorìo, il detto si fugge, dicendo: «Non scherzare con l'ascia.»...
- [Prov.]
[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 150, pag. 347.18: Ed ebbono trovato uno cimiero d' un mezzo orso con le zampe rilevate e rampanti, e certe parole che diceano: «Non ischerzare con l' orso, se non vuogli esser morso».