PASSÌBILE (1) agg./s.m.

0.1 pasibel, pasibole, passibelle, passibile, passibili, piassibili.

0.2 Fr. passible (DELI 2 s.v. passibile) prob. affiancato dal modello del lat. tardo passibilis.

0.3 Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.): 2.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); a Vang. venez., XIV pm.

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. passibile e mortale 2.1.

0.7 1 Capace di sopportare e sostenere condizionamenti critici; dotato di pazienza e rassegnazione. 2 Soggetto all'influenza di fattori alteranti. Estens. Che può andar perduto, mutare o deperire. 2.1 [Rif. alla condizione umana e animale:] esposto e soggetto ai condizionamenti materiali, alla sofferenza e alle malattie. Estens. Corruttibile e mortale. Passibile e mortale. 3 Incline a qsa. 3.1 [Filos.] [Rif. all'intelletto:] atto ad acquisire conoscenza solo attraverso la mediazione di procedimenti razionali legati all'esperienza. 3.2 Originato dai sensi e legato ad essi.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 26.07.2016.

1 Capace di sopportare e sostenere condizionamenti critici; dotato di pazienza e rassegnazione.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 3, 22-33, pag. 42, col. 2.4: Or qui tocca come le anime sono passibelle da diversità de corpi, e dixe che, secondo naturale cognizione, simeletudine de' corpi s'agiunseno insemme, ma como li diversi, questo per la dicta cognizione no c'è revelado...

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 42, pag. 823.31: E rimirati delle donne gli aspetti, più belli li vide che mai e più sicuri, e tutte con occhio passibile rimirare attente in quella luce, dalla quale sì li parevano accese ch' elli alcuna volta pauroso pensò ch' elle ardessero, e massimamente Agapes e la sua Lia.

[3] a Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 5, pag. 15.9: [9] Quelor che serano passibili e portarà in paxe lo bene e lo male che elli averà, quelor serà apeladi fioli de Dio.

[4] f S. Girolamo volg., XIV: L'uomo che è passibile, si arà la compagnia degli Angeli, e l'uomo, che è invidioso, si arà la compagnia del Diavolo. || TB s.v. passibile.

2 Soggetto all'influenza di fattori alteranti. Estens. Che può andar perduto, mutare o deperire.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 187.41: Or questo è verissimo, che la carne morvida è passibile più che la dura. Unde sono molti omini che ànno la carne sì dura, che pogo senteno delle pene che sono fatte al loro corpo.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 16, pag. 126.9: Or lo peccatore continuamente perde, et è questa continua perditione: ratione boni passibilis, ratione boni augmentabilis et ratione boni temporalis. Lo peccatore continuamente perde lo bene passibile, cioè lo bene di vita eterna, et continuamente perde però che ogni die si può pentere et acquistare vita eterna et ad ongni hora.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 25, pag. 467.15: Li corpi, che di leggiero ricevono, sono li corpi che tosto si cambiano, [e] sono passibili, sì come l' aria e l' acqua; onde nell'ochio, quanto alla pupilla, si rapresenta figura d' altrui; e però l' occhio fue di natura d' acqua.

[4] a Piero de' Crescenzi volg. (ed. S. Eugenia), XIV (fior.), L. 4, cap. 21, pag. 390.21: Cap. LXXXXI. [1] Utile è a conoscere quando da vendemiare sia, [2] inperò che alchuni, anzi che l'uve si maturino, vendemiano, e inperò sottile e infe[r]mo e non durevole fanno il vino; [3] e altri, tardi vendemia[n]ti, non solamente le vigne [o]ffendono, che sono già risolute le forze, ma ancora cotale vino e più p[a]ssibile e meno durevole fanno. || Cfr. Cresc., Liber rur. (ed. Richter), 4, 21: «tale vinum passibilius et minus durabile faciunt».

2.1 [Rif. alla condizione umana e animale:] esposto e soggetto ai condizionamenti materiali, alla sofferenza e alle malattie. Estens. Corruttibile e mortale. Passibile e mortale.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 36, pag. 228.4: Unde lo primo homo, lo quale era impassibile, fue facto passibile, però che, incontenente ch'elli comincioe ad poter patire, incontenente fue facto mortale et più. Ché più è ad diventare passibile che mortale, però che altre pene puote et àe potuto patire l'omo sensa la morte.

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaest. 141, pag. 122.22: D. Or me di', magistre: fo Criste de tal conditione ke lo So corpo sofrise pene de fame e de sede e de caldo e de fredo e [de] morire com fan li nostri corpi? M. Pasione e morte in penne dade a l'umana generatione per lo primero pecado, ma Criste nasé senza peccado e vivì senza peccado e imperzò segondo natura El no era pasibel ni mortale, ma segondo [posanza] El fo pasibel e mortale.

[3] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 15.1, pag. 97: A la fatica nasce uomo passibile, / E al volare nascono gli uçelli; / La negligenzia è medicina a quegli / C'ànno miseria in l'animo punibile.

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 29, pag. 133.3: Nella creazione fu fatto l'uomo alla immagine di Dio; ma nella incarnazione pigliò Iddio la nostra forma e la nostra simiglianza con vera carne passibile e mortale, nella quale sostenne morte per noi.

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 531.2: Ora sillogizzeremo sopra questo primo fondamento: e da che elli fu vero uomo, sì fu veramente passibile; da che elli fu veramente passibile, veramente morì in sulla croce...

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 153.12: Ma inperzò ki carni glorificata et carni ki non putissi patiri et muriri non era carni cunvenienti a nostra redempciuni, Cristu assunsi carni innocenti et carni passibili et mortali...

[7] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 36, pag. 67.10: Chi sonno stati gli altri che hanno seguitato questo Verbo? Creature mortali e passibili come voi, con la impugnazione della carne contra lo spirito, sí come ebbe il glorioso Pavolo mio banditore...

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 3, 22-33, pag. 62.3: A sofferir tormenti e caldi e gieli; ora solve uno dubbio che nasce da quello ch'è ditto; cioè come tali corpi sono passibili di tormenti di caldo e gielo...

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 151, S. Luca, vol. 3, pag. 1308.9: Il leone è animale nobile, però che è re di tutti gli animali; è sagace, però che disfà con la coda le pedate quando fugge, acciò che non sia trovato; è passibile, imperò che li viene la febbre quartana.

2.1.1 Sost. Condizione di precarietà e di patimento.

[1] f Girolamo da Siena, Pistola, XIV: Il nostro passibile è ricevuto dal Figliuolo di Dio sì che la deità rimanesse impassibile. || TB s.v. passibile.

3 Incline a qsa.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 44, pag. 826.12: 9 E perciò, che passibile la facci a sostenere, vuol per le mie parole...

[2] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. II, cap. 9, pag. 63.17: E prima vedendolo passibile e aconcio a sostenere le condizzioni umane, per la superbia sua dubitava di ciò che gli pareva intendere della sua divinità. || DiVo; non att. nel corpus da altra ed.

3.1 [Filos.] [Rif. all'intelletto:] atto ad acquisire conoscenza solo attraverso la mediazione di procedimenti razionali legati all'esperienza.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 638.19: Nelli Angioli non è mai che sieno in potenza ad intendere; sì che non li è bisogno quella virtù che apporti lo intelletto dall'uno termine all'altro; e così si segue, che non hanno intelletto passibile, nè agente, salvo equivocamente. Che, sì come lo intelletto passibile per l'agente diventa in atto, e questo ultimo termine è detto intelletto; così per le spezie innate nelli Angioli, elli intendono; ch'è quello medesimo con questo ultimo termine.

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 25, 61-79, pag. 602.35: cioè fece errare, Sì che, per sua dottrina; cioè del filosofo, fu disgiunto; cioè diviso, Dall'anima; cioè umana e ragionevile, il passibile intelletto; cioè intelletto umano lo quale si chiama passibile, in quanto è eccitato e commosso a fare l'operazione sua de le cose apprese per li sentimenti...

3.2 Originato dai sensi e legato ad essi.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 4, pag. 62.24: Un altro genero è di qualità secondo la naturale potenza, e impotenza. La III specie di qualitadi, è le qualitadi piassibili e le passioni, come dolceze e amaritudine ec..

[2] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. VIII, cap. 16, vol. 3, pag. 201.7: E diffinendoli brevemente dice li demoni essere in genere animali, d'animo passibili, per mente razionali, quanto al corpo d'aere, e di tempo eterni: e di queste cinque le tre prime cose hanno insieme con noi, la quarta propria, la quinta hanno comune con li iddii. || DiVo; non att. nel corpus da altra ed.

[3] F Abate Isaac volg., XIV (tosc.): Quando Dio punisce e dà pene, nol fae con ira passibile, ma con inneffabile clemenzia, e tranquillità, cioè con affetto di medico, non di nimico... || Sorio, Isaac, p. 62.

[4] f Tratt. a Demofilo volg., XIV ex. (tosc.), Cap. 5, pag. 62.13: Se Dio si crucciasse per affetto passibile, come noi, drittamente potremo dire e credere che non si potesse mai ispegnere la fiamma dell'ira sua, la quale tutto dì accendiamo, e instighiamo con tanti mali. || DiVo; non att. nel corpus da altra ed.