0.1 reçça, riça, riçare, riçça, riççai, riççano, ricçare, riççare, riççate, riçoe, riczali, riczàro, riczàrolu, riczata, riczate, rissa, rissai, rissano, rissare, rissasseno, risseranno, rissò, riza, rizai, rizandosi, rizandu, rizano, rizare, rizaro, rizarolo, rizarsi, rizasse, rizati, rizò, rizòne, rizoro, rizorsi, rizossi, rizza, rizzai, rizzale, rizzami, rizzando, rizzandomi, rizzandosi, rizzano, rizzar, rizzarà , rizzare, rizzarebbe, rizzarli, rizzarlo, rizzaro, rizzarono, rizzaronvi, rizzarsi, rizzarvi, rizzarvisi, rizzasse, rizzassi, rizzata, rizzate, rizzati, rizzato, rizzatosi, rizzava, rizzavano, rizze, rizzerà , rizzerae, rizzerai, rizzeremo, rizzi, rizziate, rizzino, rizzisi, rizzò, rizzoe, rizzòe, rizzolla, rizzolle, rizzollo, rizzossi, rizzòvi, rizzovvi, rrizzo; a: riççò, riçerebe, rissata; f: riççerà , riçaro.
0.2 Lat. parlato *rectiare (DELI 2 s.v. rizzare).
0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 2.7.1.
0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.); Stat. sen., Addizioni 1320-26, [1323]; Stat. pis., a. 1327; Simintendi, a. 1333 (prat.); f Laude di Sansepolcro (1), XIV pm. (ssep.); f Laude aret., XIV sm.
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Cionello, XIV pm. (perug.); a Apologhi reat., XIV; f Laude eugub., XIV; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.5 La forma reçça di Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.) (vedi 5.1), irregolare nella vocale tonica, è prob. dovuta a esigenze di rima; sembra meno probabile, per ragioni semantiche, che si tratti di una voce del verbo reggere.
0.6 N Cfr. gli antrop. Rithalockius, Rithalocki (vedi 4.1) in due doc. lat. redatti a Pistoia nel 1169 e nel 1170, e inoltre Riççagalia («Rizzagaglia 'alzacresta'?», vedi 2.7.1) in una carta di area sen. del 1199; GDT, p. 550.
0.7 1 Far diventare o tornare diritto (qsa). 2 Mettere in posizione verticale; alzare. 2.1 Innalzare, erigere (costruzioni, monumenti, strutture). 2.2 Aiutare (qno) ad alzarsi; far assumere (a qno) la posizione eretta. 2.3 Fig. Infondere coraggio o forza; confortare. 2.4 Pron. Assumere la posizione eretta. 2.5 Sollevarsi facendo leva su una parte del corpo. 2.6 Spostarsi verso l'alto. 2.7 Fig. Insuperbirsi, divenire baldanzoso. 3 [Con rif. al membro virile:] avere un'erezione (anche pron.). 4 Rivolgere (il capo, il viso) in una det. direzione (spec. verso l'alto) per guardare. 4.1 [Rif. agli occhi o alle orecchie:] volgersi a guardare o ascoltare (anche in contesti fig. e con valore metaf.). 5 Estens. Indirizzare in una det. direzione. 5.1 Pron. Dirigersi (verso qno o qsa). 5.2 Guidare (qno) in una det. attività. Indirizzare a un comportamento virtuoso. 6 Tracciare (un percorso, una linea di confine).
0.8 Marco Maggiore 31.08.2017.
1 Far diventare o tornare diritto (qsa).
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 6, pag. 164.22: La terza ragione si è, che sì come noi vedemo, che quando l'uomo vuole rizzare una verga torta, elli li conviene tòrciare essa tanto dall'altro lato, quant'ella è torta dall'altro...
[2] ? Stat. pis., 1334, cap. 27, pag. 1039.6: Et non lavorerò, nè farò lavorare, nè rissare, nè informare calsamenti, in dì di domenica...
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 68, pag. 150.16: a che picchi tu costì cotesto sasso? - E quello dice: - Voglio rizzare questo chiovo.
- [Rif. a deformità o invalidità fisiche].
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 155, vol. 1, pag. 628.7: si cominciarono a mostrare grandi e aperti miracoli nella città di Firenze per una figura dipinta di santa Maria [[...]], sanando infermi, e rizzando attratti, e isgombrare imperversati visibilemente in grande quantità.
[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 3, 38.3, pag. 42: Chi fusse cieco l'al[l]uminerebbe [[scil. una pietra]] / e monderebbe chi fusse lebbroso / ed ogni zoppo tosto riz[z]arebbe, / lieto farebbe ogni malanconoso.
2 Mettere in posizione verticale; alzare.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 23, pag. 31.20: Ancora i gonfalonieri delle bandiere presso della porta del campo prima debbono tendere i loro padiglioni, e l'insegne rizzare.
[2] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 33, pag. 132.10: tanto che quando vede gli uomeni che guardano la sua bellezza, ed egli [[scil. paone]] rizza la coda in suso per avere lode.
[3] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 27, pag. 71.10: e avea questa fanciulla una infermità grande nel collo e nel capo, intanto ch' ella tenea lo capo tra le ginochia e in nullo modo lo potea riçare suso.
[4] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 606, pag. 39: Li apostoli remàsero guardianj: / in celo riczàro le soe manj.
[5] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 5, pag. 45v.25: Sopra questi duo fondamenti fu la croce del nostro salvatore per le dodici sopradecte ragioni rizzata.
[6] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 165, pag. 137.23: Uno albero è in uno piano chaduto, sichè giacie tutto in terra piana; e' è llungho 30 braccia, voglolo rizzare e rrizzo ongnjndì un braccio.
[7] f Laude eugub., XIV, 10.170, pag. 181: Poi che l'avero bem chiavato / La croce em pieio si fié riççare... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[8] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 159, pag. 382.6: e sempre parea addormentato [[scil. il cavallo]], se non quando avesse veduto una ronzina; allora rizzando la coda, un poco anitriva e spetezzava.
- [Delle vele al vento, per prendere una rotta].
[9] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 20, pag. 41.11: E T. rizzoe la vela al vento e lo tenpo ebbe buono per andare in sua via.
[10] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 11, pag. 166.28: Tagliò la corda e rizzò sua povera vela, et entraro in mare elli e Cesare.
[11] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 20.18: Riczate àne le vele verso la Ytalia [[scil. Enea]], ma prima volze odire la Sobilia...
2.1 Innalzare, erigere (costruzioni, monumenti, strutture).
[1] Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.), 1.3, pag. 207: Segnori, udite strano malificio, / che fa il Barbuto, l'anno, di ricolta: / ch'e' verso l'aia rizza tal dificio, / che tra' sì ritto, che non falla volta.
[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 98.24: un aggere grande vi si rizza, sopra il quale a similitudine di muro e luoghi da guardare, e bertesche da combattere si fanno.
[3] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 53.12: et poi cavalcaro infino ad Arezzo, et guastaronlo d'intorno, et rizzaronvi più dificj, et trabocchi, et mangani, con manganelli, et gittaronvi entro assai pietre et sozzure...
[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 12, pag. 755.38: ma Enea ordinò d'andare nella città di Latino [[...]]: e andando con molti rizza le scale, e fuochi colle facelline portano.
[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 16, vol. 1, pag. 120.1: faceano a certi principali capitani e vincitori edificare e rizzare le loro statue ed immagini, e far loro fare onori divini.
[6] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Nm 23, vol. 2, pag. 127.7: [4] [[...]] E parlò Balaam a Dio, e dissegli: io t'hoe rizzati sette altari, e sopra ognuno puosi uno vitello e uno montone.
- Fig.
[7] f Laude aret., XIV sm., 3.18, pag. 174: Noi te preg[h]iamo per tu' cortesia / che ci defenda d'ogni cosa ria / et salva et guarda questa compagnia, / ch'a lo tu' nome riçça gonfalone! || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
2.1.1 Fig.Sollevare (qsa) in opposizione.
[1] Cionello, XIV pm. (perug.), 7.1.6, pag. 778: E da mo' innanzi così ti protesto, / che con miei penne non rizze più scrime... || Cfr. Marti: «non rizze più scrime: non faccia più schermaglie (scrime, schermi)».
2.2 Aiutare (qno) ad alzarsi; far assumere (a qno) la posizione eretta.
[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 167.2: Ma vincer suo animo, costringere l'ira, temperare la vittoria, rizare lo nemico suo da ch'è caduto e crescerlo in sua dignità...
[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 15, pag. 32.22: E quando [[la Fede]] le fu presso, si inginocchiò per baciarle il piede; e la Filosofia nol sofferse, ma pigliolla per la mano e rizzolla; e quando fue ritta in piede l'abbracciò...
[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 10, pag. 80.19: Come non rizza l' uomo, che giace in terra, se non chi si china, e porgegli la mano; così non si corregge, e non si ammenda l' uomo, che è in peccato, se non chi con dolcezza gli condescende.
2.3 Fig. Infondere coraggio o forza; confortare.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 406.7: I Latini rizzaro gli animi, e tutti quelli uccelli vollono la fugga gridando: mirabile cosa a vedere...
[2] a Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 2, cap. 34, pag. 204.7: la speransa colla quale siamo elevati a ottenere lo futturo bene arduo come muro cinge l'anima; la quale speransa è rissata subito da questo venerabile sacramento.
2.4 Pron. Assumere la posizione eretta.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 15, pag. 32.19: E quando la Filosofia fue tanto presso a la Fede che la potea vedere, incontanente dalla lunga la conobbe, e rizzossi in piede e scese della sedia e vennele incontra.
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 10, vol. 1, pag. 255.2: E quando Iddio lo chiamò [[scil. Paulo]], egli cadde in terra, e perdè la vista degli occhi; ma egli vide la volontà di Dio, e la verità di Dio, e rizzossi, e riebbe la sua vista.
[3] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 371, pag. 31: Cristo nanti misese, alla matre vénde a llatu / fecendo croce sopre essa, la domna lu à vasiatu; / im piedi se rizòne e poi se lli inclina.
[4] f Laude di Sansepolcro (1), XIV pm. (ssep.), 3.133, pag. 81: E li magi se riçaro, / a lo re Rode volieno argire; / tucti tre s'adormentaro, / già non si poteino partire... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[5] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 9, pag. 74.7: Antonio volendolasi porre a boccha per bere, e Cleopatra si rizza prestamente e grida inverso Antonio che non debba bere quel vino «perché di subito morresti».
[6] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 36.15, pag. 838: Com'io la vidi, quasi con paura / a piè di lei tosto m'inginocchiai, / ed ella mi parlava a la sicura [[...]]. / Allora i' mi rizai / e dona'le di baci piú di sei, / poi me n'andai in camera con lei.
- [In segno di rispetto].
[7] Contemptu mundi (II), XIV sm. (tosc.), cap. 36, pag. 74.17: Sta alto, va ritto, siede elevato, vuole che ognuno si gli rizzi, che ognuno gli facci reverentia.
- [Rif. ad animali].
[8] A. Pucci, Gismirante, a. 1388 (fior.), II, ott. 35.2, pag. 191: E, quando il porco si sentí fedito, / ruppe la lancia, e rizossi sú destro: / inverso Gismirante ne fu ito, / come demonio feroce ed alpestro...
[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 79, pag. 199.8: Alcuna fiata adeve' p(er) incarco esmodato, un(de) ad granne pena lu c. se pò riççare dalla p(ar)te dereto et levare le ga(m)be...
2.4.1 [In partic.:] alzarsi dal letto al risveglio.
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.29, pag. 84: Si mamma arvenesse, che recontasse / le pene che trasse - en mio nutrire! / La notte ha besogno che se rizasse / e me lattasse - con frigo soffrire...
[2] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 208.7: E quando [[li septe dormienti]] se rizaro da dormire correvano l'anni [Domini] V.c.XLVIII anni.
2.5 Sollevarsi facendo leva su una parte del corpo.
[1] Morte di Tristano, a. 1375 (tosc.), st. 19.2, pag. 57: Quando T[ristano] vidde i· re venire, / sopra del letto si volle ricçare; / m[a] avìe perduto la lena e l' ardire, / sicché a sedere non si potea levare...
[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 245.1: Menava lo capo 'nanti e reto, como dicessi: «Chi so' io? Io chi so'?» Puoi se rizzava nelle ponte delli piedi; ora se aizava, ora se abassava.
2.5.1 Sforzarsi di assumere una posizione il più possibile diritta.
[1] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 127.3, pag. 249: Deh guata, Ciampol, ben questa vecchiuzza / com'ell'è ben diversamente vizza, / e quel che par quand'un poco si rizza, / e come coralmente viene 'n puzza...
2.5.2 [Con rif. al corpo o alle sue parti:] irrigidire?
[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 222.17: Et zo dictu, misi <in> manu a la spata et daili per lu pectu in tal modu ki, rizandu li menbri, la disdignata vita cum plantu fugi a l' umbri. || Cfr. Verg., Aen., XII, 951: «solvuntur frigore membra».
[1] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 200.10: e imperciò [[il vapore]] mostra alli occhi nostri figura d'una colonna ritta [[...]], e chiamasi dai fisolafi fuoco ricto, ma da' popolari si chiama colonna. E s'è 'l vapore igualmente sottile e insieme elevato, ma non igualmente, alotta quella parte ch'è più calda si rizza in su, e quella ch'è meno calda rimane...
- [Rif. alla superficie della terra o del mare:] avere un sommovimento, agitarsi (per sismi o tempeste).
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 22.1: Già hae il mare lito, e riceve li pieni fiumi: la terra pare che si rizzi; i luoghi crescono, scemando l'acque...
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 396.13: e già era per li lidi del mare di Corinto, quando il mare si rizzòe, e grande ragunamento d'acque spinse...
2.6.1 Fig. Ascendere, elevarsi.
[1] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 93, col. 1.23: Imperciocchè quanto più la mente desiderando è rizzata alle cose di sopra tanto più se indebilisce la corruzione della carne infiammatrice.
2.6.2 Fig. Divenire aggressivo, ribellarsi (a qno).
[1] f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XII, pag. 513.19: L'uomo superbo, sì come noi abbiamo detto di sopra, s'afforza e stende la mano contro a Dio, va a collo erto, con grasso collo si rizza contro al suo Creatore. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] f Consolazione a Polibio, XIV/XV (fior.), pag. 240.2: Benché contro a colei noi diciamo ingiuriose parole, non solamente con la boccha nostra, ma ancora con la publicha, essa nientedimeno non si muterà; sé essa riççerà contro a ogni priegho et contro a tucte le cerimonie. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 20, vol. 5, pag. 70.16: [27] Riveleranno i cieli la sua iniquitade, e la terra si rizzerae contra lui.
2.7 Fig. Insuperbirsi, divenire baldanzoso.
[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 6.34, pag. 79: Presonzïone pres' ha baldanza, / tutto lo monno po' lei s' è rizzato.
2.7.1 [Rif. a parti del corpo umano o animale:] drizzare, agitare (per esprimere un'emozione o in risposta a un pericolo). Fig. Insuperbirsi, inorgoglirsi.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2108, pag. 249: E tu sia bene apreso: / che se ti fosse ofeso / di parole o di detto, / non rizzar lo tu' petto, / né non sie più corrente / che porti 'l convenente.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 387.2: ma il serpente lacerato rivolge i tortuosi volumi, e rizza le squame orribilmente, e suffila co la bocca levandosi in alto...
[3] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 244.3, pag. 284: Per la contesa che facean, si desta / tal, che prima dormia malinconoso, / e, con superbia rizzando la cresta, / cominciò a picchiar l' uscio furioso...
2.7.2 [Rif. ai capelli:] drizzarsi (per la paura).
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 68.10: Io devenni stupido, e le chiome de li capelli mi si rizzaro, e la voce mi si fermò ne la gola.
3 [Con rif. al membro virile:] avere un'erezione (anche pron.).
[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 173, pag. 270.18: e mandano per le pulcelle che sono oferte all'idoli, e fannoli toccare a lloro in più parte del corpo ed istare co· lloro in sollazzi; e se lloro vembro si rizza o si muta, sì 'l mandano via e dicono che nonn è onesto, e non vogliono tenere uomo lusorioso...
[2] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 300, pag. 588.27: Salax è una erba che fa rizare la verga.
[3] a Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 183.19: E ite infin che huomo avesse adosso la verbena, no· lli si riçerebe la vergha; e llo simile fia tene[n]dolla sotto lo chapeçale de· letto.
[4] <a Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV (fior.)>, L. 6, cap. 60, vol. 2, pag. 286.14: E se nella fine della sua decozione [[scil. del calcatreppo]] si giungerà polvere di semi di ruchetta e pinocchi, sarà ottima al coito e a rizzare il membro.
4 Rivolgere (il capo, il viso) in una det. direzione (spec. verso l'alto) per guardare.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 11, pag. 25.21: li òmini savi [[...]] non istanno pur col capo chinato a guardare le scure cose de la terra [[...]]; ma rizzano il capo e guardano il cielo e le dilettevole cose della luce...
[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 46, pag. 46.10: E quando [[il vanaglorioso]] rizza il capo in parte ritta, crede sempre da tutta gente esser guardato, come se fosse una gemma preziosa, o bellissimo oro rilucente.
[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 120.4: E alcuna volta ficcava gli occhi nella dura terra; alcuna volta rizzava l'aspro volto al cielo...
- [Con rif. ad animali].
[4] a Apologhi reat., XIV, 2.19, pag. 669: Poi che lu serpente fu scallato, / riççò el capo et su se fo levato / et della casa cacciò lu villano, / et sputa lo veleno ad onne mano.
4.1 [Rif. agli occhi o alle orecchie:] volgersi a guardare o ascoltare (anche in contesti fig. e con valore metaf.).
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 11, pag. 25.16: A queste parole la Filosofia levò alte le mani, e rizzò li occhi al cielo, e umilmente adorò, e disse: - Benedetto sia Gesù Cristo...
[2] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 48.1, pag. 117: Io non auso rizzar, chiarita spera, / inver' voi gli occhi, tant'ho gelosia, / e feremi nel viso vostra spera...
[3] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 16.10, pag. 509: però che, quand' i' guardo verso lei, / rizzami gli occhi dello su' disdegno / sì feramente, che distrugge 'l core.
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 75, pag. 361.8: Quando questi entrò in casa non rizzò neente gli occhi a nulla di queste cose: puosesi a mangiare, e queste cose non guatava.
[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 114.30: Essa Fama è grande cosa, maravigliosa, orribile; la quale quante piume à adosso, tante lingue à, e tante bocche parlano, e tante orecchie rizza, e tanti occhi à; la quale è cosa mirabile a dire.
5 Estens. Indirizzare in una det. direzione.
[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 22.79, pag. 106: e preso l'arco su lo stral vi misse, / rizzando quel fra l'erba u' Pocris era, / e lei ferì nello amoroso petto.
[2] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 73, pag. 329.21: che quando elli sentono lo romore dei cani che cacciano, elli riççano loro andatura ad alto vento imperciò che lo loro odore non sia portato inverso li cani.
[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 29.62, pag. 419: Alfin lo più nel mar Rosso si mette; / l'altro di verso il Caro rizza il rostro, / dove Carisio l'onde sue son dette.
5.1 Pron. Dirigersi (verso qno o qsa).
[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 278, pag. 193.8: E quando i· re vidde il bel uomo venire fuori de la nave, sì si rizò incontro a lui e gli disse che ben fos'egli venuto e sì gl'inchinò.
[2] ? Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 10.144, pag. 69: Poi, presto ussiti, quegli introe ne' porçi, / gli qual[i] statim conven(n)e che se reçça / in verso il mare con inpeto et forçi, / oe per due miglia intrati se submerse...
5.2 Guidare (qno) in una det. attività; indirizzare a un comportamento virtuoso.
[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 30, 130-138, pag. 802.11: ch'a drizzar Italia; cioè lo quale a rizzare Italia a vivere virtuosamente sotto libertà, e levarla da le tirannie, Verrà ...
[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 140, S. Michele, vol. 3, pag. 1220.18: questo s'appartiene a le Dominazioni, a le quali s'appartiene di soprastare a tutti quelli disotto, e di rizzarli in tutt'i ministerii divini, e comandare a colore tutte le cose...
[3] f Della compunzione del cuore, XIV ex. (tosc.), L. I, cap. 17, pag. 41.6: E se tutte queste cose non bastano a incitare, e rizzare li uomini a speranza e a timor di Dio, rivochiamci almeno a memoria quello esemplo, lo quale pone Cristo nello Evangelio... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
6 Tracciare (un percorso, una linea di confine).
[1] Stat. sen., Addizioni 1320-26, [1323] 25, pag. 60.17: statuimo et ordiniamo che chiunque del decto Comune avesse alcuno campo el quale dividesse alcuna via del Comune, e volesse rizzare la decta via da l' altra parte, debbia quella via acconciare e fare en tal modo, che coloro che ne passano, ne siano contenti.
[2] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 86, pag. 229.20: Et che neuno Maestro di Monte possa nè debbia alcuno delli detti partiti rissare, se non sono due Maestri di Monte almeno... || Cfr. Ravani, Breve, p. 338: «rissare partito, ‑i 'segnare un, dei confini (provvisori) tra fosse vicine'».
[u.r. 19.10.2020]